Tritolo sequestrato, lo Sdai oggi a Siracusa per farlo brillare

Sono stati fatti  brillare oggi  i due chili di tritolo rinvenuti e sequestrati dalla Polizia Marittima della Capitaneria di Porto di Siracusa nella zona di Calabernardo e sui cui sta lavorando la Procura della Repubblica, nell’intento di trovare delle risposte ai diversi punti interrogativi che ruotano attorno al rinvenimento. Mentre le indagini fanno il loro corso, sono stati gli uomini del nucleo Sdai, il servizio difesa antimezzi insidiosi di Augusta a far brillare l’esplosivo, operazione particolarmente delicata. L’intervento è stato portato a termine al largo delle coste siracusane, a circa tre miglia dall’imbocco del porto di Siracusa. Il sequestro dei due chili di tritolo è subito stato ritenuto anomalo , per quantità, perchè si possa pensare solo alla pesca di frodo. Il sospetto degli investigatori è che il materiale esplosivo potesse essere destinato alla criminalità organizzata per compierà chissà quale azione delittuosa. Il capitano Luca Sancilio, comandante della Capitaneria di Porto di Siracusa, nel corso di una conferenza stampa, ha ripercorso le fasi salienti delle indagini che hanno condotto al rinvenimento e al sequestro del tritolo. Tutto è partito dalla segnalazione, da parte di alcuni cittadini, di frequenti esplosioni nella zona di Calabernardo. “I nostri uomini -spiega Sancilio- hanno individuato dei luoghi in cui alcune persone, non ancora identificate, erano solite nascondere del materiale esplodente, probabilmente proveniente da un relitto sommerso, ancora in fase di ricerca. Si può ritenere verosimile l’ipotesi che l’esplosivo dovesse servire per portare a compimento eventi criminosi”.  E’ stata la Procura a disporre la distruzione del tritolo. Per l’operazione, lo Sdai si è avvalso dell’ausilio della motovedetta CP 735 di Siracusa.




Siracusa, tre auto in fiamme nella notte. I numeri di un fenomeno in ascesa

Assume contorni inquietanti il fenomeno in ascesa delle auto date alle fiamme nel capoluogo. Altre tre solo nella notte appena trascorsa. Poco dopo la mezzanotte, agenti delle Volanti  sono intervenuti in via Re Ierone I° per l’incendio doloso di una Hyunday Atos di proprietà di un disoccupato siracusano.  Cinque minuti prima dell’una, invece, nuovo intervento in via Servi di Maria: incendio doloso di una Fiat Panda, di proprietà di una ditta. L’auto è stata totalmente distrutta.  L’incendio ha danneggiato anche una Fiat 600.
Alle 02.17 in corso Timoleonte ancora un intervento per l’incendio doloso di un’autovettura Lancia Y di proprietà di una donna di origine tunisina.
Rimane l’inquietante sensazione di un fenomeno criminale che starebbe pericolosamente tornando di moda.
Nel solo mese di ottobre sono stati, sino adesso, 15 gli interventi dei Vigili del Fuoco per auto in fiamme. Erano stati 17 il mese scorso. Una trentina in agosto. Il mese peggiore del 2013 è stato, però, febbraio: 33 interventi. Andando avanti con questa media, Siracusa si dovrebbe attestare oltre i 240 interventi. Che non vuol dire “solo” 240 auto bruciate perchè in un intervento i Vigili del Fuoco possono anche essere chiamati a spegnere roghi divampati su due o più automezzi vicini. L’auto, in fondo, è il bene personale più soggetto a “vendette” essendo spesso posteggiata in strada, alla mercè di tutti.

(foto: generico)

 




Rosolini, eroina e denaro in casa:arrestati due giovani

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Presunti pusher in manette ieri a Rosolini. I carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Noto hanno arrestato, in flagranza di reato, Bilen Manail, 24 anni  e Youssef Mathlouthi, 29 anni, entrambi residenti a Rosolini. I due giovani si trovavano in prossimità della villa comunale, quando i militari dell’Arma li hanno perquisiti. Al controllo è seguita la perquisizione domiciliare. I presunti spacciatori avrebbero detenuto 1 grammo di eroina, suddiviso in 6 dosi e 425 euro in banconote di piccolo taglio, presunto provento dell’attività di spaccio, oltre a materiale per il confezionamento della droga. A entrambi sono stati concessi gli arresti domiciliari.




La Polizia Municipale di Siracusa contro i parcheggiatori abusivi

Intensificata nel capoluogo l’attività di contrasto alla “pratica estorsiva” dei parcheggiatori abusivo. “C’è stata sino ad ora troppa tolleranza. Ma ora non si può più ignorare il fastidio che questa pratica arreca ai cittadini”, fanno sapere del comando di via Molo. Due gli interventi effettuati nelle ultime ventiquattro ore, entrambi nella zona a transito limitato del centro storico nei pressi di riva Nazario Sauro,
Il primo nella tarda serata di ieri, conclusosi con l’accompagnamento del posteggiatore abusivo presso i locali del comando, dove gli è stato notificato formale atto di diffida dallo svolgimento di tale pratica estorsiva.
Il secondo nella mattinata di oggi, che questa volta, oltre alla notifica formale della diffida a svolgere l’attività illecita, ha consentito anche il sequestro del denaro di cui era in possesso il posteggiatore abusivo, derivante dall’attività illecita.




Siracusa, incendio in una concessionaria. Forse un "avvertimento"

C’è forse la mano del racket delle estorsioni dietro l’incendio che questa notte ha distrutto una vettura e danneggiato altre quattro in un autosalone di viale Paolo Orsi. Le fiamme poco dopo l’una e trenta. Immediato l’intervento di una squadra dei vigili del fuoco. Le autovetture erano posteggiate nel piazzale della concessionaria, specializzata nella vendita di vetture usate economiche di cui è proprietario un noto imprenditore siracusano del settore automobilistico con altre concessionarie in zona. Per gli inquirenti l’episodio potrebbe essere letto come un avvertimento.




Siracusa. Immigrazione, fermato un giovane egiziano

Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. E’ l’accusa con cui ieri mattina gli agenti della Squadra Mobile di Siracusa ha eseguito un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Siracusa a carico di Elhag Abdelmasud, 20 anni, egiziano. Il giovane avrebbe consentito e agevolato l’ingresso nel territorio italiano di extracomunitari, ricevendone in cambio del denaro.




Canicattini. Certificati falsi a 50 euro, denunciato impiegato pubblico

Avrebbe sottratto certificati medici non compilati all’Ufficio sanitario di Canicattini e li avrebbe usati per “venderli”, a 50 euro ciascuna, ad ignare persone che si rivolgevano all’ufficio per chiedere di essere sottoposti alla visita medica necessaria per il rinnovo della patente. Denunciato un uomo di 59 anni, impiegato in quell’ufficio. Proprio la sua qualifica, secondo i carabinieri, gli avrebbe consentito di mettere in piedi questo meccanismo. Le indagini sono partite dopo la denuncia, partita dal responsabile dell’Ufficio sanitario, di sparizione di alcuni certificati medici in bianco. I militari dell’arma hanno così individuato 6 persone che, dopo essersi presentate per la propria pratica, sarebbero state “intercettate” dal denunciato e invitate a consegnargli 50 euro in cambio dei certificati, falsificando la firma del medico. L’accusa, per l’impiegato, è di falso commesso da incaricato di pubblico servizio.

 




"Veleni in Procura". Udienza rinviata al 31 ottobre, si costituiscono le parti civili

Dei “veleni in Procura” a Siracusa si tornerà a parlare nel Tribunale di Messina il 31 ottobre. Rinviata in quella data la nuova udienza preliminare per decidere sul rinvio a giudizio o meno di Maurizio Musco, dell’ex procuratore capo Ugo Rossi, Roberto Campisi, l’avvocato Pietro Amara, l’ispettore Giancarlo Chiara e l’amico dell’avvocato Amara, Alessandro Ferraro. A loro è contestato il reato di abuso di ufficio. Nell’udienza di ieri mattina, il Giudice delle Udienze Preliminari Monica Marino si è dichiarata incompatibile. Si sono nel frattempo costituiti in parte civile l’ex sindaco di Augusta, Massimo Carrubba, l’ex assessore Nunzio Perrotta, e l’ex presidente della Provincia di Siracusa, Nicola Bono.




Maxi sequestro di droga trasportata via mare a Brucoli

Mille 650 chili di marijuana pressata e suddivisa in 65 colli,pronta per il trasporto e lo spaccio. I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Augusta, diretti del tenente Vincenzo Alfano, nell’ambito di un servizio disposto e diretto dal Comandante della Compagnia, Federico Lombardi, hanno portato a termine questo maxi sequestro la notte scorsa. Il rinvenimento,nei pressi della Baia del Silenzio, proprio nelle immediate vicinanze della riva. I militari dell’arm hanno appurato che degli scafisti,approdati un una piccola insenatura, stavano scaricando lo stupefacente.Alla vista dei carabinieri,che percorrevano un’imprevia via di accesso alla caletta, avrebbero acceso i motori delloscafo, raggiungendo il largo.Nel corso del sopralluogo sono state rinvenute anche alcune taniche di benzina, per un totale di circa 500 litri, che gli scafisti con ogni probabilità avrebbero utilizzato per il rientro.Le indagini proseguono per identificare gli scafisti e il canale di approvvigionamento dello stupefacente.




Lavoro sommerso, evasione per 17 milioni di euro

Evasione per 17 milioni di Euro, 134 tra lavoratori in “nero” ed “irregolari”, somministrazione abusiva di manodopera;4imprenditori denunciati.Sono i numeri dell’operazione portata a termine dalla Guardia di Finanza di Augusta. Due diversi interventi, stesso ambito. Nel primo caso, i finanzieri hanno scoperto una complessa organizzazione imprenditoriale che catalizzava in capo ad una società inattiva di Carlentini i debiti nei confronti dell’Erario e degli enti previdenziali ed assistenziali, relativi al personale ingaggiato ma abusivamente impiegato in un’altra società di Augusta. L’azienda di Carlentini, secondo le Fiamme Gialle, sarebbe stata costituita “ad hoc”. Con questo meccanismo le due imprese avrebbero evaso 650 mila euro tra ritenute fiscali e contributi previdenziali, anche mediante l’emissione e l’utilizzo di fatturazioni di operazioni inesistenti. Evidente, inoltre, la differenza tra il numero di ore di lavoro figuranti in busta paga e quelle effettivamente svolte dai lavoratori. Differenza che , in denaro, sarebbe di circa 200 mila euro. I lavoratori in nero erano 85. Questo è costato alle due società un’ ammenda di un milione di euro. L’evasione sarebbe stata anche dichiarativa. In questo caso, la cifra sottratta sarebbe di 5 milioni di euro. I rappresentanti legali di entrambe le aziende sono stati segnalati all’autorità giudiziaria. Il secondo caso scoperto dalle Guardia di Finanza, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Siracusa, riguarda un’evasione fiscale da 12 milioni di euro e l’impiego di 49 lavoratori irregolari. La politica aziendale scelta sarebbe stata mirata ad applicare la Cassa integrazione ad alcuni dipendenti, lasciandoli in servizio.La ditta avrebbe dichiarato all’Inps di essere in crisi, ottenendo il beneficio previsto dall’istituto di previdenza. Le Fiamme Gialle hanno però scoperto che quei lavoratori non hanno mai smesso di garantire le loro prestazioni alla ditta. Il danno in questo caso ammonterebbe a 200 mila euro, pari a 40 ore di Cassa Integrazione erogate dall’Inps e non dovute. A questo va aggiunto il calcolo dei contributi previdenziali e le ritenute fiscali, per altri 200 mila euro.I responsabili della società dovranno rispondere di truffa aggravata.