Siracusa. La polizia "setaccia" la città: nove denunce in un giorno

Controllo del territorio a Siracusa. Lo ha predisposto ieri la questura. Il bilancio dell’attività è di nove denunce. Due minori di 16 e 17 anni, di origine croata, sono stati denunciati per possesso di arnesi atti allo scasso. Denuncia anche per due rumeni di 32 e 42 anni, per ricettazione di 28 chili di rame. Un giovane di 22 anni è stato denunciato, invece, per possesso di pugnale di genere vietato, mentre una donna di 52 anni è stata sorpresa fuori dalla sua abitazione, nonostante fosse sottoposta ai domiciliari. Un ventiduenne è stato denunciato per guida senza patente. Furto di un martello, di un piccone e di un mulinello da pesca è, infine, l’accusa di cui risponderanno due giovani di 16 e 14 anni.




Siracusa. Conclusi i rilievi dei Ris: indagini complesse, servirà del tempo

Hanno passato al setaccio ogni angolo della casa di Elvira Leone. Un appartamento signorile, grande e solitamente luminoso. Non in questi giorni, però. I Ris arrivati da Messina hanno concluso nel tardo pomeriggio i rilievi e tutte quelle operazioni che potrebbero permettere di posizionare sulla scena del crimine altre persone. Ma i campioni e i vari referti andranno prima analizzati attraverso quei passaggi tecnici che richiedono un certo lasso di tempo, così come i risultati  dell’autopsia che sarà eseguita domani.
Ci sono tracce da esaminare, probabilmente dna da mappare e confrontare. Tutti elementi che potrebbero “parlare” agli inquirenti e indirizzare le indagini verso una pista precisa. Non saranno, comunque, indagini veloci. E’ il momento in cui serve la massima calma e ogni scrupolosità, così come stanno dimostrando le forze dell’ordine.
La soluzione dell’efferato delitto non appare semplice. Da una parte la vittima, una donna tranquilla e ben voluta. Dall’altra uno o più malviventi trasformatisi in belve assassine. Due percorsi di vita senza nessun contatto. Un rebus, insomma. Ma che i Carabinieri vogliono risolvere con la solita dedizione. La dinamica del tragico fatto di sangue potrebbe far ipotizzare che ad entrare in azione non siano stati dei “professionisti”. E che quindi possano aver commesso un passo falso, seminando eventuali indizi che l’esperto fiuto degli investigatori potrebbe aver sin da subito tracciato.




Priolo. Gioco d'azzardo, sigilli ad una sala scommesse dedita al poker

Era una sala scommesse autorizzata ma l’attività si era “allargata” sino al gioco d’azzardo. Così la polizia di Priolo, dopo una serie di indagini, ha deciso di intervenire con un blitz. Appena dentro l’agenzia, nella tarda serata di ieri, gli agenti si sono trovati di fronte un tavolo da gioco come quello dei casinò. Seduti, intenti a giocare con fiches acquistate con denaro reale, dieci persone. Ciascuno dei giocatori avrebbe “investito” nel gioco mille euro.
Ma addosso avevano altri 4, 500 euro in banconote pronte al cambio in fiches. Duecentocinquanta sono state sequestrate, insieme a due mazzi da poker texano. Sigilli anche al locale.
(foto: l’interno della sala scommesse)




Marzamemi. Incendio nella notte, distrutta una rivendita ittica

Un violento incendio ha distrutto la rivendita ittica “Adelfio” di Marzamemi. In fumo gran parte della struttura dedicata alla vendita al pubblico, il soffitto è crollato, nessuno degli arredi interni risparmiato. Le fiamme hanno appena lambito il vicino stabilimento di produzione e alcune abitazioni. I danni sono ingenti, almeno 700 mila euro. Dubbi sull’agibilità dell’edificio. Ancora questa mattina dall’edificio si leva del fumo nero.
Vigili del fuoco ancora sul posto in un intervento che li sta impegnando da quasi 8 ore, con squadre di supporto arrivate da Noto e Palazzolo già nel cuore della notte, quando le vie del borgo marinaro sono state invase da una densa coltre di fumo.
L’esercizio commerciale si trova nei pressi della balata, solitamente meta di centinaia di giovani. Ma a quell’ora (circa le due, ndr) era fortunatamente deserta.
(foto: pachino cam news)




Siracusa. Contrabbando di sigarette, arrestato 24enne con 86 stecche di bionde in casa

Arresto in flagranza di reato per un 24enne siracusano. Christian Spicuglia Christian è stato sorpreso con 86 stecche di sigarette prive del sigillo del monopolio di stato forse pronte per la vendita di contrabbando. E’ stato accompagnato nel carcere di Cavadonna in attesa di giudizio. E’ accusato di contrabbando di tabacchi.




Siracusa. Una violenza efferata e la paura di una gang senza scrupoli

Era una donna molto conosciuta in città. Insegnante di geografia, ha assistito alla crescita di generazioni di siracusani. L’insegnamento per le i era più di una passione, una vera e propria vocazione. Le passioni erano altre: l’arte, gli animali domestici, i gatti in particolare. Sulla rete corre il dolore di quei trenta/quarantenni che ancora ricordano le sue lezioni al commerciale. Tutti i ricordi parlano di una donna dolce, sensibile.
E cozzano, dolorosamente, con l’immagine di una morte così efferata quasi si fosse trattato di una esecuzione. Inspiegabile. Da piazza della Repubblica a Scala Greca corrono veloci le voci. “Sono stati dei drogati”, “forse una banda dell’est”, “troppi extracomunitari…”. Ognuno ha una sua versione dei fatti e i suoi sospetti. Le indagini, quelle vere, sono appena all’inizio.
La scena del crimine è stata passata al setaccio, come l’intera abitazione della sfortunata 72enne. Impronte, capelli, tracce ematiche, tessuti. Gli uomini del Ris di Messina cercano ogni elemento utile per risalire all’autore o agli autori di un delitto così efferato. “Prendeteli!”, sussurra qualcuno mentre i Carabinieri si muovono sul pianerottolo. “Prendeteli” scrivono sulla rete centinaia di siracusani.
Questo delitto ha spiazzato l’opinione pubblica. C’è in città una banda di criminali pronta a tutto?  Perchè tanta violenza?
Già, questo ultimo interrogativo è quello che genera maggiore inquietudine. Perchè tanto accanimento su di una donna anziana? Per dei malviventi non sarebbe stato difficile renderla inoffensiva, bloccarla, legarla, chiuderla in una stanza. Conosceva quelle persone? La sua reazione li ha sorpresi? Aveva riconosciuto una voce o una faccia? Possibile che nessuno abbia sentito nulla? Interrogativi, decine di interrogativi per un caso intricato.




Siracusa. Donna trovata morta in casa: rapina finita nel sangue?

Una donna di 72 anni, Elvira Leone, è stata trovata senza vita nella sua abitazione al sesto piano di un edificio di piazza della Repubblica. L’ex insegnante in pensione è stata rinvenuta per terra, supina, con la testa avvolta in un sacchetto di plastica, legato al collo con un cavo elettrico strappato da un’ abat-jour . Sul posto i carabinieri, che hanno richiesto l’ausilio dei Ris di Messina. In corso un sopralluogo nell’abitazione della donna,alla ricerca di ogni elemento utile.Maggiori indicazioni sono attesi dall’esame autoptico affidato al medico legale Francesco Coco. Non è escluso che la pensionata possa essere stata colpita violentemente al volto e poi “finita”.Gli investigatori stanno vagliando tutte le piste. Al momento resta privilegiata l’ipotesi di una rapina tentata finita male. Forse la donna ha sorpreso i ladri in casa che hanno reagito in maniera violenta. Sarebbe stata legata e immobilizzata, poi colpita con un corpo contundente in testa. Ad avvalorare la pista della rapina culminata in tragedia sarebbe anche il fatto che l’appartamento è stato messo a soqquadro e numerose scatole di gioielli sarebbero state rinvenute vuote in diverse stanze dell’abitazione. La porta d’ingresso, blindata,  era stata forzata. Ad avvertire i carabinieri è stata un’amica. La Leone non rispondeva al telefono e si è così decisa a usare la copia delle chiavi dell’appartamento per andare a controllare. Già sul pianerottolo si è accorta che qualcosa non andava.




Avola. "Dammi lavoro o ti ammazzo": minacce di morte al sindaco Cannata

Ancora minacce di morte per il sindaco di Avola, Luca Cannata. E’ il terzo episodio ai danni del giovane primo cittadino del Comune a sud di Siracusa. Questa mattina, proprio davanti all’ingresso del palazzo di città, è stato avvicinato da un quarantenne che aveva chiesto anche in passato sussidi e lavoro. Cannata pare lo avesse già incontrato nei giorni scorsi e aveva avviato l’iter per una borsa lavoro con i servizi sociali. “Ho bisogno di 1.600 euro, me li devi dare. Oppure mi trovi un lavoro”, pare abbia detto avvicinandosi al sindaco. Cannata ha provato ad instaurare la via del dialogo. “Stiamo cercando di fare qualcosa”, spiega all’uomo sempre più innervosito. Una situazione  calda, con il tono della discussione che sale di continuo sino alla minaccia. “Io ho la corda, ma non mi impicco. Ma a lei e a qualche suo amico vi levo la vita e mi faccio vent’anni di galera”, avrebbe gridato il quarantenne all’indirizzo del sindaco. Una minaccia udita chiaramente dal piantone all’ingresso del municipio. Il vigile urbano ha subito raggiunto il sindaco, per proteggerlo, mentre avvisava anche la polizia. Gli agenti hanno identificato e denunciato l’uomo.
“Comincia a diventare fastidioso”, racconta al telefono Luca Cannata. “Io vado in giro tranquillo per Avola. Ma così diventa pesante. C’è troppa disperazione. Noi sindaci non abbiamo strumenti concreti per aiutare tutti quelli che si rivolgono a noi. Un sindaco non da lavoro”, prosegue. “Certa politica, poi, no aiuta”, si sfoga il sindaco di Avola. E pare un riferimento alle accese polemiche dopo la bocciatura del piano di rientro con un Comune dipinto sull’orlo del default. “Certe bugie su quel fronte non aiutano proprio”, conferma.
Domani sarà a Roma, alla ricerca di una strada per risolvere i problemi di liquidità del suo municipio. “Lavoro, non mollo. Cerco di non pensarci perchè altrimenti…”.
Poche settimane aveva subito un’aggressione fin dentro il suo ufficio il sindaco di Floridia, Orazio Scalorino.




Avola. "Dammi lavoro o ti ammazzo": minacce di morte al sindaco Cannata

Ancora minacce di morte per il sindaco di Avola, Luca Cannata. E’ il terzo episodio ai danni del giovane primo cittadino del Comune a sud di Siracusa. Questa mattina, proprio davanti all’ingresso del palazzo di città, è stato avvicinato da un quarantenne che aveva chiesto anche in passato sussidi e lavoro. Cannata pare lo avesse già incontrato nei giorni scorsi e aveva avviato l’iter per una borsa lavoro con i servizi sociali. “Ho bisogno di 1.600 euro, me li devi dare. Oppure mi trovi un lavoro”, pare abbia detto avvicinandosi al sindaco. Cannata ha provato ad instaurare la via del dialogo. “Stiamo cercando di fare qualcosa”, spiega all’uomo sempre più innervosito. Una situazione  calda, con il tono della discussione che sale di continuo sino alla minaccia. “Io ho la corda, ma non mi impicco. Ma a lei e a qualche suo amico vi levo la vita e mi faccio vent’anni di galera”, avrebbe gridato il quarantenne all’indirizzo del sindaco. Una minaccia udita chiaramente dal piantone all’ingresso del municipio. Il vigile urbano ha subito raggiunto il sindaco, per proteggerlo, mentre avvisava anche la polizia. Gli agenti hanno identificato e denunciato l’uomo.
“Comincia a diventare fastidioso”, racconta al telefono Luca Cannata. “Io vado in giro tranquillo per Avola. Ma così diventa pesante. C’è troppa disperazione. Noi sindaci non abbiamo strumenti concreti per aiutare tutti quelli che si rivolgono a noi. Un sindaco non da lavoro”, prosegue. “Certa politica, poi, no aiuta”, si sfoga il sindaco di Avola. E pare un riferimento alle accese polemiche dopo la bocciatura del piano di rientro con un Comune dipinto sull’orlo del default. “Certe bugie su quel fronte non aiutano proprio”, conferma.
Domani sarà a Roma, alla ricerca di una strada per risolvere i problemi di liquidità del suo municipio. “Lavoro, non mollo. Cerco di non pensarci perchè altrimenti…”.
Poche settimane aveva subito un’aggressione fin dentro il suo ufficio il sindaco di Floridia, Orazio Scalorino.




Pachino. Coltivazione di marijuana in casa, ai domiciliari presunto pusher

Una piccola piantagione di marijuana in casa, 400 grammi dello stupefacente e un bilancino di precisione. Li hanno rinvenuti nell’abitazione di Michele Armenia, 43 anni, di Pachino i carabinieri durante una perquisizione domiciliare. Una volta dentro l’appartamento del presunto spacciatore, i militari si sono trovati davanti 4 piante di marijuana in altrettanti vasi, altra droga presumibilmente pronta per lo spaccio e il bilancino utilizzato per pesare lo stupefacente. Armenia è stato arrestato e posto ai domiciliari.