Siracusa. Violenta aggressione alla Tonnara, gli fratturano il setto nasale con pugni e una pietra

Aggressione in viale Santa Panagia, a Siracusa. Due ragazzi di 21 e 20 anni sono stati arrestati da agenti delle volanti. All’interno dell’edificio noto come “Vecchia Tonnara” avrebbero picchiato un coetaneo, colpendolo al volto e causandogli lesioni gravi. Futili i motivi alla base della violenza. I due sono stati posti ai domiciliari. Frattura del setto nasale e 30 giorni di prognosi per la vitti,a
L’aggressione sarebbe stata premeditata. Tra i tre vi sarebbe stata, infatti, una questione da “chiarire”. Per questo i due arrestati avevano invitato a quell’insolito appuntamento il malcapitato. Ma i toni sono presto degenerati e dalle parole si è passati ai fatti. Calci e pugni, forse anche una pietra. La vittima era riuscita a lanciare l’allarme, prima di ritrovarsi stretto nella morsa dei due (uno lo avrebbe trattenuto alle spalle mentre l’altro lo colpiva).




Siracusa. Auto in fiamme nella prima mattina

In vicolo Bagnara, in Ortigia alle spalle di via Vittorio Veneto, nelle prime ore del mattino, vigili del fuoco e polizia intervenuti per il rogo di una Citroen Saxo. L’incendio ha annerito la facciata e il portone di una vicina abitazione ma ha anche coinvolto una seconda auto posteggiata nelle vicinanze. Da accertare le cause del rogo. Non escluso il dolo.
(foto: generico)




Violenza sessuale a Solarino, fermato a Siracusa il sospettato. E' un nigeriano di 30 anni

Avrebbe attirato a Solarino con l’inganno una ragazza ospite del centro di prima accoglienza di Mineo (Ct). Le avrebbe promesso un lavoro ma anzichè un’occupazione, la giovane ha trovato  un aguzzino, un connazionale di 30 anni. I Carabinieri di Solarino lo hanno posto in stato di fermo con l’accusa di violenza sessuale. A suo carico sarebbero stati raccolti gravi indizi di colpevolezza.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’extracomunitario avrebbe contattato telefonicamente la ragazza diversi giorni fa. A lei, in attesa dello status di rifugiata, avrebbe prospettato un’occasione di lavoro come badante per un’anziana. Ieri la giovane ha allora raggiunto Solarino, incontrandosi con il connazionale. Facendole credere che l’avrebbe accompagnata lui stesso a casa dell’anziana, l’avrebbe invece condotta in una zona di campagna. Qui, all’interno di un casolare fatiscente e disabitato, si sarebbe consumata la violenza.
La ventenne avrebbe provato a scappare ma i suoi tentativi pare siano stati bloccati con la forza dal suo aggressore, che avrebbe anche percosso  la ragazza. Solo a fatica è riuscita a sfuggire al suo aguzzino e raggiungere la strada, dove in quel momento transitava per caso  un cittadino ghanese  a bordo di un ciclomotore. Il ghanese, notando i due nigeriani che litigavano animatamente, si è avvicinato ed ha domandato cosa stesse succedendo, frapponendosi fra l’aggressore e la giovane donna. Un fattore che avrebbe spiazzato il presunto violentatore che ha preferito darsi alla fuga. Dopo aver raccolto la denuncia della giovane extracomunitaria, i Carabinieri hanno avviato un’intensa attività d’indagine che ha consentito di individuare il sospetto questa mattina a Siracusa, dove chiedeva l’elemosina come tanti connazionali. Posto in stato di fermo, è stato condotto nel pomeriggio a Cavadonna. Ad aggravare la sua posizione anche i rilievi effettuati nel luogo dove si sarebbe consumata la violenza. Materiale organico e lembi di tessuto (forse brandelli di vestiti della vittima, ndr) da analizzare scientificamente per ottenere ulteriori riscontri.




Siracusa. Marito violento in manette. "Torna con me o sparo", la minaccia che spaventa il vicinato

Quella donna non doveva stare lontana da lui. Era sua moglie e, nonostante anni di alti e bassi, litigi e ricongiungimenti, loro erano una coppia. Per questo non aveva per nulla digerito la scelta della consorte di lasciarlo per trasferirsi in casa di un’amica. Lui, un 35enne siracusano con diversi precedenti, ha allora deciso di andare a riprenderla. A tutti i costi, fino ad usare la forza. L’avrebbe picchiata e tentato di trascinarla via di peso, mentre l’amica tentava di difenderla. Un primo tentativo non andato a buon fine ma che ha costretto la giovane moglie a ricorrere alle cure del pronto soccorso dove sarebbe stata refertata la violenza. Al ritorno dall’ospedale, la sgradita sorpresa: un nuovo, insistito assalto per convincerla a tornare con lui. E’ sera e tutto quel trambusto non passa inosservato. Qualcuno nel vicinato sente urlata la minaccia: “prendo la pistola e ti ammazzo”. Chiama trafelato il 113 e sul posto arrivano gli agenti delle Volanti. Della pistola, fortunatamente, nessuna traccia. Ma il 35enne finisce in manette lo stesso, con l’accusa di violenza e lesioni legati ad una condotta persecutoria nei confronti dell’ex moglie.




Pachino. Bastonate per una banale lite stradale, in due identificati e denunciati

Giovani e aggressivi. Un 21enne e una 29enne sono stati denunciati in stato di libertà per lesioni personali aggravate, danneggiamento aggravato e porto di oggetti atti ad offendere. Una serie di accuse che prendono le mosse da quanto accaduto a Pachino poco tempo fa, quando il ragazzo e la ragazza, per una mancata precedenza stradale, avrebbero aggredito con dei bastoni due persone. Le indagini di polizia giudiziaria hanno permesso di risalire all’identità dei due.




Pachino. Furti nelle aziende agricole, controlli straordinari dei Carabinieri: sei denunce in una sera

Controlli straordinari del territorio a Pachino. Ieri sera, i carabinieri sono stati impegnati in una serie di attività che si sono concentrate nelle zone rurali. Il bilancio è di sei denunciati. I primi tre, un 36enne, un 29enne e un 21enne, tutti di Pachino, sono stati sorpresi dai militari dell’Arma mentre tentavano di rubare del carburante da alcuni mezzi da lavoro di un’azienda agricola di contrada Maccari. Ad interromperli, proprio l’arrivo dei carabinieri. Collegate al primo caso, altre due denunce, in questo caso a carico di un uomo di 39 anni, di Pachino e di un coetaneo di Avola, accusati di simulazione di reato e favoreggiamento perché, nel tentativo di aiutare i primi tre, avrebbero denunciato un furto mai subito delle loro autovetture, utilizzate nel tentativo di furto scoperto dai carabinieri.
Ricettazione è, invece, l’accusa di cui dovrà rispondere un uomo di 36 anni, pachinese, nella cui abitazione di campagna, i carabinieri hanno rinvenuto circa 200 chili di rame, sottratti ad un’azienda agricola di contrada Timpunazzo. Pachi




Siracusa. Violati gli obblighi di sorveglianza speciale, un anno ai domiciliari

Deve scontare un anno di reclusione ai domiciliari perchè ha violato gli obblighi di sorveglianza speciale cui era sottoposto. L’ordine di detenzione domiciliare, a carico del 55enne Sebastiano Messina, è stato seguito da agenti della Squadra Mobile della Questura di Siracusa su mandato della Procura della Repubblica di Siracusa.




Marzamemi. In acqua con la sedia a rotelle elettrica, la tragica scelta di un 83enne

Si è tolto la vita gettandosi nelle acque di Marzamemi con la sedia a rotelle a motore che utilizzava normalmente per spostarsi. E’ successo questa mattina poco dopo le 10 nel borgo marinaro. L’uomo, un 83enne di Pachino, ha raggiunto la banchina di porto Fossa e dopo qualche istante trascorso a fissare il mare, secondo il racconto di alcuni testimoni, si è buttato in acqua. Non senza aver prima riposto ordinatamente di lato le stampelle e un ultimo segno della croce. Ha quindi acceso il motorino della carrozzella a quattro ruote e dato gas.
Alla scena hanno assistito increduli alcuni uomini presenti sul molo di porto Fossa. Sono stati i primi a tuffarsi per aiutare l’anziano e chiamare i soccorsi. Il personale del 118 ha tentato per diversi minuti di rianimare l’83enne, in attesa dell’elisoccorso. Ma è spirato prima che l’elicottero arrivasse a Marzamemi. Annegamento la probabile causa del decesso.
(foto: la banchina di porto Fossa)




Siracusa. Arrestata una croata, era ricercata dal Tribunale di Livorno per furto

Era destinataria di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Livorno. Silvana Bilic, 22enne nomade di origine croata ma nata a Roma, una discreta storia di furti alle spalle e diversi alias, è stata arrestata a Siracusa. Si aggirava in viale Teracati insieme ad un’altra donna. Le due, alla vista degli agenti delle volanti, hanno tentato di nascondere degli oggetti con una serie di movimenti che non sono passati inosservati ai poliziotti. Erano due grossi cacciavite. All’interno delle borse, le due donne avevano anche altri strumenti atti allo scasso. La Bilic ha fornito una serie di nomi falsi ma la Questura di Siracusa è riuscita a risalire alla sua identità ed alla misura di carcerazione di cui era destinataria. Deve scontare 2 anni e 7 mesi di detenzione per furto aggravato. E’ stata accompagnata nel carcere femminile di Catania. L’altra donna è stata denunciata in stato di libertà per il reato di possesso ingiustificato di attrezzi atti allo scasso.




Siracusa. Sequestrato tonno rosso e polpa di ricci: pronti in cucina ma non idonei al consumo umano

Sequestrati 2 chili di tonno rosso e mezzo chilo di polpa di ricci in dieci confezioni di plastica. I prodotti ittici erano pronti per finire in qualche piatto di un ristorante di Ortigia ma sono risultati non idonei al consumo umano dopo i controlli del servizio veterinario dell’Asp e quindi distrutti. Il sequestro è stato operato dalla Capitaneria di Porto di Siracusa. Il tonno rosso era sprovvisto della documentazione attestante la sua regolare provenienza e del relativo documento di cattura. Ignota anche la provenienza della polpa di ricci, sprovvista della prescritta tracciabilità. Elevate multe per complessivi 5.500 euro.