Pachino. Allarme bomba al Comune. Sgomberato, intervengono gli artificieri

Il gesto di un mitomane, una vendetta o forse uno scherzo di carnevale di pessimo gusto. La polizia sta vagliando tutte le possibilità dopo l’allarme bomba al Comune di Pachino. Alle 10.30 telefonate anonime al 113 e ad alcuni uffici comunali, pare la Protezione Civile, annunciavano con tono chiaramente minaccioso la presenza di un ordigno, occultato all’interno del palazzo centrale del Comune, in via XXV Luglio.
La polizia ha subito cinturato  tutta la zona e fatto deviare il corteo di carnevale che doveva passare nei pressi. D’accordo con il sindaco, Bonaiuto, è stato fatto sgomberare l’edificio. Sono, nel frattempo, arrivati a Pachino gli artificieri che hanno passato al setaccio ogni angolo del Municipio. I controlli avrebbero avuto esito negativo.




Noto. Una 40enne agente immobiliare denunciata per truffa

Un’agente immobiliare di Noto denunciata per truffa. La donna, 40 anni, aveva offerto la sua consulenza professionale per “stimolare” la vendita di un immobile. Le parti avevano sottoscritto un contratto preliminare di vendita e l’acquirente aveva anche versato un consistente anticipo: 10 mila euro. Ma si è poi si scoperto  che l’immobile in questione presentava gravi carenze igienico-sanitarie tali da comprometterne l’abitabilità, oltre a gravi difformità alla normativa urbanistica ed edilizia.




Avola. Violenta rissa, arrestati in quattro. A menare le mani anche una donna

Una violenza gratuita. Calci, pugni ma anche colpi scagliati con diversi oggetti. Botte da orbi, con la partecipazione di una donna di 40 anni. In quattro sono stati arrestati ad Avola per rissa aggravata. Si tratta di Paolo e Francesco Giummo, Luciano Langella e Marisa Barone. Succede tutto in pochi minuti in piazza Corridoni. I poliziotti sono riusciti ad identificare in poco tempo i partecipanti alla violenta scazzottata e a rinvenire degli oggetti utilizzati durante le violenze.




Siracusa. Estorsione, furto e ricettazione: arrestati due extracomunitari

Due egiziani arrestati e un tunisino denunciato  dagli agenti dell’Ufficio di Frontiera Marittima di Siracusa. I tre sono accusati  a vario titolo di tentata estorsione aggravata, furto aggravato e  ricettazione di strumentazioni nautiche. Le apparecchiature, di notevole valore, sarebbero state rubate da un motopesca ormeggiato al porto Grande di Siracusa.  Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica aretusea sono state avviate a gennaio, quando la vittima dell’estorsione ha denunciato tutto. Gli inquirenti iniziavano, pertanto, un’attenta attività tecnica che consentiva di individuare l’autore della tentata estorsione e di denunciare le altre due persone coinvolte. Secondo quanto appurato, la vittima, pochi giorni dopo avere denunciato il furto, avrebbe ricevuto una telefonata, a cui ne sarebbero seguite parecchie altre, da parte di un uomo che gli avrebbe proposto uno scambio: denaro, circa 3 mila euro, in cambio della restituzione delle apparecchiature, il cui valore economico è ben più consistente. Il proprietario del peschereccio si sarebbe, quindi, nuovamente rivolto alla polizia di Frontiera Marittima, seguendone le indicazioni. I presunti ricettatori avrebbero dato all’uomo un appuntamento a Roma per la restituzione. Una volta nella capitale, un’ulteriore richiesta di spostamento, questa volta ad Ancona. Tutte fasi seguite dalla polizia di Siracusa, che nel frattempo aveva allertato la Squadra Mobile di Roma e i colleghi di Ancona, che hanno arrestato i due presunti responsabili in flagranza di reato.
 




Siracusa. Sorpresi a rubare tubi in ferro, arrestati

Furto aggravato in concorso e possesso ingiustificato di strumenti atti allo scasso, sono le accuse con cui sono stati arrestati Andrea Abdoush (34 anni) e Ivan Guidi (18). I due nella giornata di ieri si sarebbero intrufolati all’interno di un campo coltivato nei pressi di Cassibile e, utilizzando un motocarro di loro proprietà, avrebbero asportato diverse tubature in ferro zincato dell’impianto di irrigazione per un peso complessivo di 250 Kg.
Poco prima che portassero a termine il loro piano, sono stati bloccati dai Carabinieri. Dopo le formalità di rito, sono stati posti ai domiciliari.




Siracusa. Denunciato un ricettatore. Aveva "rivenduto" preziosi provento di furto

Un presunto ricettatore denunciato a Siracusa. Il 45enne aveva ceduto ad un compro oro degli oggetti preziosi provento di un furto. Le indagini della Mobile hanno permesso di ritrovare i preziosi per poi risalire al presunto ricettatore, peraltro già noto alle forze di polizia.




Priolo. Atti persecutori verso la ex, arrestato 41enne

Non si sarebbe curato più di tanto del divieto di avvicinarsi all’ex fidanzata impostogli dal giudice. Anzi, nell’ultimo periodo in diverse occasioni avrebbe posto in essere atti classificabili come persecutori nei confronti della donna con cui aveva avuto una relazione sentimentali conclusa, per lui, con una denuncia. Dopo la nuova segnalazione, i Carabinieri di Priolo hanno arrestato Giovanni Gagliolo, 41 anni. Diversi sarebbero gli episodi documentati dai militari nei quali  l’uomo si sarebbe appostato sotto casa della donna o presso il luogo di lavoro, ingenerando nella stessa un forte senso di disagio e soggezione. E’ stato posto ai domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria.




Siracusa. Sequestrato dalla magistratura l'impianto dove è avvenuto l'incendio all'Isab Sud.Probabile causa un compressore guasto

E’ stata riattivata da pochi minuti la circolazione veicolare lungo l’ex strada statale 114, interdetta al traffico dai vigili urbani di Siracusa subito dopo la violenta esplosione all’interno dell’impianto 500 di Isab Sud dove si lavorano idrogeno e benzina. L’incendio, che si sarebbe sviluppato da un compressore, è stato circoscritto nel giro di mezz’ora ed è stato limitato alla sola fase gassosa di idrogeno  prodotto che, combusto, non genererebbe sostanze inquinanti nell’atmosfera. Attorno le 20 le fiamme sono state del tutto spente. L’impianto è stato posto sotto sequestro dalla magistratura. Fortunatamente nessun ferito.
Vigili del Fuoco impegnati sul posto con tre squadre, insieme al funzionario tecnico. L’allarme era scattato poco dopo le 18. I mezzi dei pompieri sono partiti dalla sede centrale di via Von Platen e da Augusta, dopo le numerose segnalazioni da parte di  cittadini preoccupati dal forte boato avvertito e dalle alte fiamme.  I tecnici dell’impianto avrebbero subito fornito rassicurazioni sulla salute del personale. L’impegno si è, quindi, interamente concentrato sulle operazioni di spegnimento dell’incendio scoppiato all’interno dell’impianto di raffinazione di benzina. Fermati i processi di produzione e mandato in torcia il prodotto residuo, le squadre antincendio restano sul posto sino al totale abbassamento della pressione interna degli impianti. Tanta paura a Priolo, ma anche nella parte alta di Siracusa e a Belvedere,  dove si è temuta in un primo momento persino una scossa di terremoto. Immediate le telefonate al centralino di vigili del fuoco e della polizia.  Da un primo controllo non risulta che siano state liberate nell’aria sostanze tossiche. Sul posto si è recato anche il sindaco di Priolo, Antonello Rizza, per verificare la situazione. Sabato dovrebbe essere convocata una seduta di Consiglio Comunale urgente per discutere dello scoppio e della sicurezza nell’intera zona industriale




Siracusa. Incidente Isab Sud, il leader nazionale dei Verdi, Bonelli: "Intervenga il Ministero dell'Ambiente"

Ci sono voluti pochi minuti perché la notizia dell’ennesimo incidente nella zona industriale di Siracusa arrivasse a Roma, nella sede nazionale dei Verdi. Il leader nazionale del partito ambientalista, Angelo Bonelli conosce bene il Petrolchimico di Priolo e di recente, dopo avere fatto tappa in provincia di Siracusa,  ha presentato un esposto alla magistratura sulla qualità dell’aria, insieme al responsabile provinciale, Giuseppe Patti. Bonelli non usa mezzi termini e chiede “al ministero dell’Ambiente e alla Regione Siciliana di fornire immediatamente informazioni ai cittadini su quello che si è verificato all’interno dello stabilimento industriale. I video che ci sono stati inviati- prosegue Bonelli- sono impressionanti. Il fatto che tutto questo avvenga in una delle bombe ecologiche italiane – conclude il leader dei Verdi – moltiplica in modo esponenziale le preoccupazioni per la salute dei cittadini che vivono in quel territorio”.




Siracusa. Bidello trovato cadavere in casa. Morte naturale ma si attende comunque il risultato dell'autopsia

Sarà l’autopsia a chiarire definitamente le cause della morte di Pietro Belfiore. Il 62enne, noto in città perchè bidello di una scuola, è stato trovato cadavere ieri pomeriggio nella sua abitazione. Sono stati i vigili del fuoco, allertati da alcuni vicini allarmati perchè da giorni senza notizie dell’uomo, ad entrare nella sua abitazione di via Melilli, forzando la porta d’ingresso.
Il corpo senza vita dell’uomo era riverso sul pavimento ed in avanzato stato di decomposizione. La Procura ha affidato l’autopsia al medico legale Francesco Coco.  Uno scrupolo investigativo perchè sul decesso del 62enne paiono esserci pochi dubbi: sarebbe avvenuta per cause naturali.  E’ verosimile allora che Pietro Belfiore abbia accusato nei giorni scorsi un malore. A casa viveva da solo e non sarebbe riuscito a chiedere aiuto.
(foto: uno scorcio di via Melilli)