Salvataggio in mare, l'assessore Italia tra i soccorritori

Soccorso in mare questa mattina nei pressi del Porto Piccolo di Siracusa. Intorno alle 9, alla Capitaneria di Porto è arrivata la richiesta di aiuto da parte di un diportista, che segnalava un guasto meccanico alla propria imbarcazione. Immediato l’intervento della  motovedetta CP 515. Gli operatori della Guardia costiera hanno fornito assistenza al malcapitato, che nel frattempo era finito con la propria barca sulla scogliera in corrispondenza del parcheggio Talete. Lì, lo aveva raggiunto l’assessore Francesco Italia, che stava tentando di aiutarlo in attesa dell’arrivo dell’equipaggio della Capitaneria. Il natante in avaria è stato trainato fino allo “Sbarcadero Santa Lucia”.




Priolo e "soliti" miasmi: la denuncia di Legambiente

industrie02Miasmi e inquinamento atmosferico. Il circolo di Legambiente “L’anatroccolo” di Priolo ha presentato un esposto alla Procura di Siracusa. Nel mirino le emissioni provenienti dall’area industriale. “Ci giungono notizie da parte di cittadini esasperati per le continue e inaccettabili puzze irritanti e molto vicina al gas”, scrive il presidente dell’associazione ambientalista di Priolo, Pippo Giaquinta. “Anziani costretti a restare in casa e numerose persone in allerta per questo fenomeno nelle giornate passate” si legge ancora nell’esposto. “Chiediamo di conoscere quali e quante sostanze sono state rilevate dalle reti di monitoraggio della Provincia Regionale di Siracusa nelle giornate tra il primo e il cinque Settembre 2013 – dice ancora Giaquinta – Chiediamo ancora una volta un presidio permanente 24 ore su 24 con sede a Priolo, in costante collegamento e coordinamento con i centri di monitoraggio ambientale e capace di fungere da interfaccia con la cittadinanza. E chiediamo che nei casi di superamenti frequenti anche di una sola sostanza quali gli idrocarburi, venga attivato il codice di autoregolamentazione delle emissioni con una riduzione drastica delle produzioni e di conseguenza delle emissioni”. Sin qui Legambiente Priolo, che parla di una convivenza “sempre più difficile” tra cittadini e industrie.




Augusta, arrivati i 300 migranti soccorsi a largo

E poche ore dopo la visita del ministro Alfano a Siracusa, è nuovamente esplosa l’emergenza migranti. Circa 300  sono stati soccorsi a largo di Siracusa nel pomeriggio del 6 settembre. Operazioni coordinate dalla Guardia Costiera.  Sono stati condotti in porto ad Augusta. Un primo gruppo di circa 100 unità è arrivato pochi minuti dopo le 19, a bordo dell’unità inviata dalla Capitaneria di Porto. Poco dopo le 22 completati gli arrivi con altri 150 migranti, raccolti dal rimorchiatore dell’Augustea.  Si tratterebbe di afgani e siriani. Segnalata la presenza di donne e bambini. Allertati i medici per primi interventi urgenti per alcuni casi di fratture, un presunto ictus e casi di disidratazione”.




Ruba cavi di rame, denunciato priolese

rameDovrà rispondere di furto aggravato il giovane, un trentatreenne di Priolo, denunciato ieri dagli agenti del locale commissariato, che lo ritengono responsabile di avere rubato 230 metri di cavi di rame nei pressi degli impianti Isab Nord. Il furto sarebbe stato
perpetrato ieri mattina. Dopo avere individuato l’uomo, i poliziotti hanno recuperato la
refurtiva, restituita al proprietario.




Avola, fuoco ad auto in via Piccione. Pista dolosa

poliziaAuto in fiamme nella notte ad Avola. L’allarme è scattato alle 3, 25. Le fiamme sono state spente dal proprietario della vettura, parcheggiata in via padre Francesco Piccione. Pochi dubbi sull’origine dolosa dell’incendio, sul quale indaga la polizia.




Droga e denaro in auto, arrestati due presunti pusher

mariaUn chilo di marijuana , un involucro contenente 95 grammi di cocaina e 3 mila e 200 euro, presunto provento dell’attività di spaccio. Li hanno rinvenuti gli uomini della Squadra Mobile di Siracusa nell’automobile a bordo della quale viaggiavano due giovani siracusani. Marco Fazzino, 35 anni e Francesco Granata, 34 anni. Gli uomini ai comandi di Tito Cicero sarebbero stati sulle tracce dei due presunti pusher, fermati nell’ambito di
un controllo su strada. Entrambi sono stati arrestati e condotti presso la Casa
Circondariale di Cavadonna.




Sequestro zona industriale, la versione di Isab

industriaNel primo pomeriggio arriva la versione di Isab sul sequestro operato dalla polizia (leggi qui).  L’evento inquinante – si legge – “è il risultato dell’allagamento determinato dal nubifragio di eccezionale entità  che si è abbattuto sulla zona di Siracusa il 22 agosto. Il flusso d’acqua eccezionale ha fatto saltare alcuni tombini della Raffineria e tracimare la fogna nel punto oggetto dell’evento” è la spiegazione fornita da Isab. Che poi sottolinea come “l’evento è stato regolarmente denunciato alle autorità competenti” e come le operazioni di messa in sicurezza siano iniziate poco dopo la fine dell’evento meteorico. Lo sversamento avrebbe interessato “solo ed esclusivamente aree industrializzate all’interno della trincea tubazioni della raffineria”.




Sventato un incendio nel carcere di Cavadonna

A Siracusa, un detenuto del carcere ha dato fuoco al materasso della sua cella ma grazie all’intervento immediato degli agenti di custodia e’ stato impedito che si propagasse un incendio. Dell’episodio, avvenuto alcuni giorni fa, ne da’ notizia  Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe, che sottolinea la “professionalita’, il sangue freddo e il senso del dovere del personale, fuori servizio, intervenuto”.




Refurtiva recuperata, tre denunciati

Zona industriale, sequestro per inquinamento

Quattromila metri quadrati. E’ la misura dell’area di terreno posta sotto sequestro da agenti del commissariato di Priolo Gargallo nella vicina zona industriale. Il terreno, all’interno dell’impianto Isab Sud, sarebbe – secondo accertamenti di polizia giudiziaria – contaminato da prodotti derivanti da idrocarburi e per questo posto sotto sequestro.
Sarebbe stata riscontrata la presenza di liquidi di natura idrocarburica sversati dalla condotta fognaria che confluisce al TAS (trattamento acque di scarico), in aperta campagna.
Gli Agenti, avvalendosi della collaborazione del personale dell’ARPA, hanno eseguito un campionamento del liquido. Successive indagini hanno consentito di accertare che l’evento sarebbe dovuto ad una cattiva manutenzione degli impianti di raffinazione e di stoccaggio del prodotto oltre a carenze strutturali del sistema di ritenzione e smaltimento dei prodotti idrocarburici presenti nella sala pompe additivi.
La preoccupazione è che la sostanza abbia contaminato anche la faglia idrogeologica, contaminandola. In corso le indagini volte ad identificare i responsabili che hanno cagionato l’inquinamento del suolo e del sottosuolo.