Siracusa. "Botti" di Capodanno, 4 feriti

E’ di 4 feriti, per fortuna in forma lieve,  il bilancio della notte di San Silvestro a Siracusa, fornito dalla Polizia. Due maggiorenni e due ragazzini hanno dovuto fare ricorso alle cure del pronto soccorso, poco dopo la mezzanotte, quando, per festeggiare l’inizio del nuovo anno, hanno esploso i tradizionali  “botti” di Capodanno,  utilizzandoli  “in maniera impropria”. Le esplosioni hanno raggiunto  i 4 rispettivamente alle palpebre, alla testa (fermandosi al cuoio capelluto) e alla mano destra.




Siracusa. Rubava alimenti in un supermercato, denunciata una donna di 45 anni

Entra in un supermercato di via Elorina e, come tutti gli altri clienti, inizia a girare per i vari reparti, alla ricerca dei prodotti che le occorrono. Alla fine, però, nasconde la merce e tenta di impossessarsene senza passare dalla cassa. Qualcuno si è accorto, però, di quanto stava accadendo. Una segnalazione alla questura e l’arrivo di una pattuglia delle Volanti. La presunta ladra, una donna di 45 anni, siracusana, già nota alle forze dell’ordine è stata denunciata. Succede sempre più di frequente, anche in provincia di Siracusa, che vengano portati via beni di prima necessità da negozi e supermercati. In alcuni casi si tratta di ‘insospettabili’ e sempre più spesso anche di pensionati alle prese con la crisi.




Siracusa. Dalla Questura, Daspo per i 5 teppisti che hanno "agito" al termine della partita Pachino-Palazzolo

Notificati i Daspo ai 5 presunti tifosi del Pachino ritenuti i responsabili dei tafferugli al termine della partita di calcio Pachino – Palazzolo del 15 dicembre scorso. Per tutti disposta anche la prescrizione aggiuntiva dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per la firma nei giorni di svolgimento delle gare in cui è impegnata a qualsiasi titolo la squadra del Pachino. Per tre anni dovranno quindi tenersi lontani da tutti gli stadi. I provvedimenti si aggiungono al deferimento all’autorità giudiziaria.
Tutto succede  nel pomeriggio di domenica 15 dicembre. Allo stadio Brancati di Pachino, il Palazzolo vince per 2-0 in una partita valida per il campionato di Promozione. Al fischio finale dell’arbitro, il gruppo di pseudo-tifosi scavalca la recinzione dello stadio e in corrispondenza del tunnel che conduce agli spogliatoi  attacca repentinamente alcuni calciatori: colpiti con pietre, aggrediti fisicamente e verbalmente. Poi i teppisti si danno alla fuga.  Le informazioni raccolte dai poliziotti,permettono di risalire ai cinque, denunciati in stato di libertà per i reati di lancio di materiale pericoloso,  scavalcamento, invasione di campo e lesioni personali aggravate.




Siracusa. Disattenzione nella custodia del suo fucile, scatta la denuncia

Non avrebbe custodito il fucile che deteneva legalmente nei modi opportuni, che sono poi quelli indicati dalla legge. Ieri, la divisione di polizia amministrativa e sociale della questura di Siracusa ha condotto degli specifici controlli amministrativi e a garanzia della sicurezza. Fresca, nella memoria, la tragedia di Priolo, in cui ha perso la vita una giovane di 23 anni, uccisa da un colpo partito per errore dal fucile che il fratello stava pulendo a pochi passi da lei, nella cucina della loro abitazione. Nel corso dell’attività condotta, i poliziotti hanno denunciato un uomo di 52 anni, siracusano, responsabile di non avere avuto la necessaria attenzione nella custodia della sua arma.

 

 




Siracusa. Vendeva preziosi senza 'averne licenza', sanzionata la titolare di un negozio

Vendeva preziosi senza avere ancora ottenuto la necessaria licenza  e, a quanto pare, lo avrebbe già fatto anche in passato. Non sarebbe bastato, alla titolare di un negozio di Siracusa, un precedente intervento della polizia per desistere. Ieri, nell’ambito  di controlli amministrativi effettuati in esercizi commerciali del capoluogo, gli agenti della PAS hanno sanzionato la donna.

 

 

 




Avola. Furto di tubi di ferro zincato. In tre ai domiciliari

Arrestati in tre ad Avola. Maurizio Scala (51 anni), Sebastiano Scala (35) e Gaetano Tiralongo  (19), tutti già noti alle forze di polizia, sono accusati di furto aggravato in concorso. Sono stati bloccati dagli agenti in Contrada Borgellusa. Erano a bordo di un autocarro cassonato su cui avevano caricato 14 tubi di ferro zincato, rubati – secondo l’accusa – da un fondo agricolo. I tre uomini sono stati accompagnati nelle rispettive abitazioni e posti  agli arresti domiciliari.




Siracusa. Su due scooter trasportavano 30 chili di materiale ferroso. Denunciati

A bordo di due scooter trasportavano qualcosa come 30 chili di materiale ferroso e rame. Un carico “prezioso”, magari da rivendere. Ma che dava inevitabilmente nell’occhio. Così, all’altezza di corso Gelone a Siracusa, i due scooter sono stati bloccati dai poliziotti di quartiere. Gli agenti hanno identificato i tre a bordo, tutti siracusani, di 42, 23 e 29 anni. Non hanno saputo spiegare in maniera convincente nè giustificare il possesso di tutto quel materiale. Per questo sono stati denunciati in stato di libertà per i reati di trasporto e smaltimento illegale di materiale ferroso.




Siracusa. Omidicio Miconi, l'autopsia conferma: un solo fendente, fatale

Nessuna sorpresa dall’autopsia effettuata poco prima di Natale sul corpo di Salvo Miconi. L’esame autoptico affidato al medico legale Francesco Coco ha confermato che ad uccidere il ventenne è stato un solo, letale fendente arrivato troppo vicino al cuore. Il corpo è stato quindi riconsegnato alla famiglia che ha potuto procedere alla sepoltura a distanza di qualche giorno dai funerali, celebrati in una gremita chiesa della Sacra Famiglia, in viale dei Comuni.
E’ intanto arrivata la conferma della custodia in carcere per il presunto omicida, coetano della vittima: Nicky Nonnari. Ai magistrati ha ribadito la sua versione dei fatti: non voleva uccidere, si era armato per difendersi perchè si sentiva minacciato.




Siracusa. Omicidio Miconi, Nonnari conferma al Gip la sua versione. "Armato per difesa". Celebrati i funerali del giovane assassinato

Questa mattina udienza per la convalida dell’arresto di Nicky Nonnari, il presunto assassino di Salvatore Miconi, ucciso venerdi sera durante la processione dell’Ottava di Santa Lucia davanti al Tempio di Apollo e i cui funerali, triste coincidenza, sono stati celebrati oggi nella parrocchia della Sacra Famiglia di viale dei Comuni. Nonnari, assistito dal suo legale, l’avvocato Salvatore Xibilia, è comparso dinnanzi al Gip, Michele Consiglio. Questa mattina ha lasciato, dunque,  la cella di isolamento del carcere di Cavadonna, in cui ha trascorso questi giorni, per raggiungere il tribunale. Il giovane ha confermato quanto dichiarato agli inquirenti subito dopo il suo fermo, ribadendo che la sua intenzione non sarebbe stata quella di uccidere l’ex amico, ma di avere agito in preda alla paura per presunte minacce ricevute. Nonnari, secondo il racconto dell’avvocato Xibilia, sarebbe confuso e  profondamente turbato per quanto accaduto. Domani dovrebbe essere conferito al medico legale Francesco Coco l’incarico relativo all’autopsia predisposta sul cadavere di Miconi. Anche dagli esiti dell’esame autoptico dipenderanno le scelte processuali dei difensori del presunto omicida. Dopo la convalida dell’arresto, quasi certa la custodia cautelare in carcere, il Gip dovrebbe concedere ai familiari l’autorizzazione ad incontrare Nonnari che ha ammesso le proprie responsabilità già subito dopo il fermo.  Salvo Miconi è stato accoltellato sotto gli occhi di una moltitudine di persone. I due giovani, secondo quanto appurato dagli uomini della Squadra Mobile, guidati da Tito Cicero, avrebbero avuto da mesi delle acredini l’uno nei confronti dell’altro, tanto che, ogni qual volta si incontravano, avrebbero cominciato ad offendersi e minacciarsi a vicenda. Una forte antipatia, alimentata in un inarrestabile crescendo anche da amici e parenti di entrambi, tanto che Cicero ha parlato di “responsabilità morali” di chi avrebbe potuto sedare gli animi ed invece avrebbe aizzato costantemente i due ventenni.  L’ennesimo incontro turbolento è poi culminato in tragedia. Nonnari avrebbe detto agli inquirenti di essersi armato per difendersi perchè era stato minacciato. Gli è stato contestato il reato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Nella chiesa della Sacra Famiglia, nella parte alta della città, sono stati intanto celebrati i funerali della  vittima. Gremita la navata, con tanti giovani, amici di Salvo Miconi, che hanno voluto tributare il loro ultimo saluto e far sentire la vicinanza e l’affetto alla famiglia. All’uscita del feretro, un lungo applauso ha rotto il silenzio, insieme ad alcuni “botti”, mentre venivano liberate in volo delle colombe.




Priolo. Uccisa da un colpo di fucile partito accidentalmente. Il fratello stava pulendo l'arma. Tragica morte per una giovane di 23 anni

Un tragico incidente, un colpo partito accidentalmente dal fucile che il fratello stava pulendo. E’ morta così Maria Celeste Patanè, raggiunta al viso da quel colpo, che le è risultato fatale. La tragedia si è verificata oggi a Priolo.  Maria Celeste Patanè aveva 23 anni e secondo le prime ricostruzioni  effettuate dai carabinieri, nel momento in cui quel colpo è stato esploso dal fucile del fratello,  un ventiquattrenne appassionato di caccia, sarebbe stata seduta poco distante da lui. L’arma, un fucile a canne sovrapposte, era detenuta legalmente. Sull’accidentalità dell’accaduto non ci sarebbe alcun dubbio. Rimane, però, da chiarire il motivo per cui quel colpo è partito. Immediati i soccorsi, ma non è bastato a salvare la vita della ragazza. Il fratello dovrà adesso rispondere di omicidio colposo. Il corpo senza vita della giovane è stato sottoposto ad ispezione cadaverica, affidata al medico legale Francesco Coco. I militari dell’arma hanno sequestrato il fucile e posto i sigilli alla camera in cui la tragedia si è verificata.

(foto: Maria Celeste Patanè insieme al fratello)