Avola. "Tratta bene mia figlia" e minaccia un esaminatore della Motorizzazione

Doveva essere una mattina di lavoro come tante altre per un funzionario della Motorizzazione di Avola. Verifiche, esami con i ragazzi e i relativi giudizi per il rilascio della patente. Ma sulla strada del placido funzionario c’era anche un incontro con il “focoso” papà di una diciottenne da esaminare. Il 43enne si è fatto convinto che l’esaminatore non stesse trattando con il dovuto rispetto la sua piccola, così lo avrebbe colpito con una schiaffo dopo averlo aggredito verbalmente. Alcuni testimoni avrebbero confermato l’episodio, negato dall’uomo. Che non contento, poco dopo le valutazioni della commissione – per la cronaca, la figlia è stata promossa – avrebbe atteso il funzionario all’esterno della Motorizzazione armato di coltello. Immediato l’intervento del commissariato di Avola che ha raccolto la segnalazione e ricostruito i fatti. Un coltello è stato effettivamente trovato nell’auto del papà “caldo”. Non sarebbe stato però riconosciuto dalla vittima. Quello sequestrato dai poliziotti è un coltellino con lama di quattro centimetri. L’uomo è stato denunciato per  minacce gravi, percosse, ingiurie e possesso ingiustificato di un coltello.




Avola. "Tratta bene mia figlia" e minaccia un esaminatore della Motorizzazione

Doveva essere una mattina di lavoro come tante altre per un funzionario della Motorizzazione di Avola. Verifiche, esami con i ragazzi e i relativi giudizi per il rilascio della patente. Ma sulla strada del placido funzionario c’era anche un incontro con il “focoso” papà di una diciottenne da esaminare. Il 43enne si è fatto convinto che l’esaminatore non stesse trattando con il dovuto rispetto la sua piccola, così lo avrebbe colpito con una schiaffo dopo averlo aggredito verbalmente. Alcuni testimoni avrebbero confermato l’episodio, negato dall’uomo. Che non contento, poco dopo le valutazioni della commissione – per la cronaca, la figlia è stata promossa – avrebbe atteso il funzionario all’esterno della Motorizzazione armato di coltello. Immediato l’intervento del commissariato di Avola che ha raccolto la segnalazione e ricostruito i fatti. Un coltello è stato effettivamente trovato nell’auto del papà “caldo”. Non sarebbe stato però riconosciuto dalla vittima. Quello sequestrato dai poliziotti è un coltellino con lama di quattro centimetri. L’uomo è stato denunciato per  minacce gravi, percosse, ingiurie e possesso ingiustificato di un coltello.




Siracusa. Donna trova in strada 1.700 euro. Senza esitazione, li restituisce

Sorpresa per una giovane donna in piazza della Repubblica, a Siracusa. Mentre stava camminando nella zona a ridosso del centrale corso Gelone, il suo sguardo è stato attirato da un sacchettino poco distante da un’auto posteggiata. Uno di quegli incartamenti spesso utilizzato per gioielli e monili. Si è avvicinata e guardando da vicino ha notato che il contenuto era ben diverso. Dentro c’erano banconote. Tante banconote. Per curiosità le ha contate e la somma era pari a 1.700 euro persi da chissà chi. Non una di quelle cifre da far tremare i polsi. Magari non cambia la vita, ma è una bella mano d’aiuto oggi giorno. Le tentazioni nella mente della giovane sono durate lo spazio di qualche istante. Perchè ha subito optato per la cosa giusta: ha  chiamato la polizia. Con l’aiuto degli agenti delle Volanti, si è riusciti a risalire al proprietario della somma. Anzi, la proprietaria: una signora che aveva perduto senza accorgersene il sacchetto, uscendo dall’auto posteggiata in piazza della Repubblica. Decisiva per la felice conclusione della vicenda la segnalazione del punto esatto dove era il sacchetto, proprio nei pressi di una vettura. Rintracciato il proprietario dalla polizia, è stato poi facile ricostruire tutti i tasselli della vicenda. Inevitabili i ringraziamenti attraverso gli agenti. Ma non è escluso che le forze dell’ordine possano decidere di mettere in contatto le due donne per un “grazie” vis a vis.




Avola. Si rifiuta di chiedere l'elemosina, viene colpita da una sprangata

Non ha trovato modo migliore per concludere un’animata discussione con la cognata che colpirla con una sbarra in ferro. Un colpo secco, che le ha procurato ferite guaribili in dieci giorni. Succede ad Avola, nei pressi dell’ospedale. Protagonisti della storia due rumeni. Lui, 40 anni, era solito chiedere l’elemosina davanti al nosocomio. E a tutti i costi voleva che lo aiutasse nella questua anche la cognata, di 42 anni. Ma la donna, ad un certo punto, avrebbe deciso diversamente. Per tutta risposta, è stata raggiunta da una sprangata alla testa. Chi ha assistito alla scena, ha avvisato la Polizia. Il rumeno è stato rintracciato dopo una veloce attività di indagine in una abitazione di campagna. E’ stato denunciato per lesioni aggravate.




Siracusa. Ricatti sessuali via Facebook: si allarga l'inchiesta

Belle, procaci, provocanti e apparentemente disponibili. Ma rigorosamente via web. Una trappola in cui sono caduti almeno una decina di siracusani. Una brutta avventura finita con un ricatto sessuale: “paga o metto su youtube il video di te nudo”. A pronunciare la minaccia in un italiano stentato pare sia una francese, sulle cui tracce si muove adesso il Nit della Procura di Siracusa. Almeno una decina le denunce presentate ma il caso si sta allargando a macchia d’olio, raccogliendo analoghe segnalazioni da altre parti d’Italia. Nella rete delle adescatrici sarebbero finiti principalmente uomini tra i 35 e i 60 anni, dipendenti e liberi professionisti dotati di buona posizione sociale.
Tutti hanno raccontato una storia simile. Sul loro profilo Facebook hanno ricevuto una richiesta di amicizia da parte di una bella ragazza che si presentava come 22enne. Forse per via del fascino di quella graziosa figura, finivano per accettare l’amicizia e nel giro di pochi giorni si ritrovavano faccia a faccia con la prosperosa fanciulla su Skype. Un pò di conversazione, qualche complimento. Poi lei chiede qualcosa di più. E per rompere il ghiaccio mostra alla webcam i seni. Un’azione che priva di freni inibitori le vittime, che a loro volta mostrano le parti intime assecondando le richieste della ragazza.
Fino al finale a sorpresa, quando parte la richiesta di soldi per non pubblicare quelle immagini. E per rendere ancora più forte la minaccia, la ragazza dice di essere minorenne per cui il suo interlocutore è un pedofilo. Un’aggravante psicologica che mette all’angolo le vittime dell’estorsione. La richiesta economica si aggira sui 5-600 euro, pagabili anche in tre tranche.
Qualcuno ha pagato, altri hanno deciso di presentare denuncia. Sono così scattate le indagini, coordinate dagli uomini del Nucleo Investigativo Telematico che hanno chiesto ai responsabili italiani di Facebook le “chiavi” degli account utilizzati dalla donna che potrebbe far parte di una più complessa organizzazione. Che non lascia nulla al caso. Prima di inviare le richieste di amicizia, infatti, vengono studiati tutti i dati contenuti nei profili delle ignare vittime. Per questo gli investigatori invitano a prestare la massima attenzione alle impostazioni della privacy sui social network. E al buon senso: evitare di accettare richieste sospette come quelle di una facile trasgressione in webcam.




Siracusa. La morte del migrante al centro Umberto I: si muove la Procura

La Procura di Siracusa avrebbe aperto un’inchiesta sul decesso di Ebrima Jaiteh, il giovane gambiano sbarcato venerdi scorso ad Augusta a bordo di un mercantile impegnato nell’operazione Mare Nostrum e deceduto lunedì nel Centro di Accoglienza di Siracusa Umberto I.  Si vuole fare piena luce sugli avvenimenti e chiarire soprattutto quanto contestato da alcune organizzazioni che si occupano di assistenza ai migranti, secondo cui il 29enne non avrebbe ricevuto un’assistenza medica adeguatamente approfondita. Il caso sarebbe stato subito segnalato come “vulnerabile” dall’Oim di Roma che aveva chiesto – secondo le dichiarazioni di una sua funzionaria – in due distinte occasioni il ricovero ospedaliero per Ebrima Jaiteh, arrivato ad Augusta fortemente provato e poi morto lunedì per arresto cardiaco.




Rosolini. "Dammi i soldi o pubblico le nostre foto a letto". Denunciato un 39enne

Avrebbe ricattato due donne con cui aveva avuto rapporti sessuali. Le avrebbe minacciate di rendere pubbliche le foto compromettenti se non lo avessero pagato. Le due, intimidite, si sono rivolte ai Carabinieri con cui hanno organizzato la trappola. I militari hanno invitato le donne a fissare un incontro. Scelta caduta su Rosolini,  nella zona della stazione ferroviaria. L’uomo, 39 anni,  era pronto a incassare la cifra pattuita, almeno 300 euro. Ma ha dovuto invece fare i conti con i militari che lo hanno subito bloccato e denunciato per estorsione.  Si tratta di Alessandro Sessa, di Siracusa, già noto per reati contro la persona e il patrimonio. Le donne, invece, erano di altre province siciliane e avrebbero intrattenuto con l’uomo due distinte relazioni in tempi diversi.




Rosolini. "Dammi i soldi o pubblico le nostre foto a letto". Denunciato un 39enne

Avrebbe ricattato due donne con cui aveva avuto rapporti sessuali. Le avrebbe minacciate di rendere pubbliche le foto compromettenti se non lo avessero pagato. Le due, intimidite, si sono rivolte ai Carabinieri con cui hanno organizzato la trappola. I militari hanno invitato le donne a fissare un incontro. Scelta caduta su Rosolini,  nella zona della stazione ferroviaria. L’uomo, 39 anni,  era pronto a incassare la cifra pattuita, almeno 300 euro. Ma ha dovuto invece fare i conti con i militari che lo hanno subito bloccato e denunciato per estorsione.  Si tratta di Alessandro Sessa, di Siracusa, già noto per reati contro la persona e il patrimonio. Le donne, invece, erano di altre province siciliane e avrebbero intrattenuto con l’uomo due distinte relazioni in tempi diversi.




Siracusa. Stock di auto acquistate da una onlus di assistenza: erano rubate e manomesse

Una onlus che opera nel settore dell’assistenza coinvolta in un giro di ricettazione. C’è anche una persona denunciata. Tutto la vicenda è partita dalla segnalazione di un antifurto satellitare che ha segnalato la presenza a Siracusa, zona Pizzuta, di una vettura rubata a Catania ad inizio aprile. Le pattuglie delle Volanti si sono messe alla caccia dell’auto, poi trovata in via Assoro con una targa, però, diversa da quella segnalata. Anche il numero di telaio, presente sulla scocca, si presentava alterato. I successivi controlli hanno permesso di verificare che l’auto era stata recentemente acquistata da una onlus siracusana con uno stock di tre altre vetture di uguale modello e concessa in uso ad altra associazione che opera nel settore assistenziale.  Le auto, delle Fiat Punto, tutte con analoghe manomissioni, sono state sequestrate in attesa di ulteriori accertamenti tecnici.




Siracusa. Tenta un furto, denunciato per danneggiamento

Una telefonata al centralino della Questura di Siracusa ha permesso di sventare un furto in via Grottasanta. Due giovani, dopo aver infranto il vetro di una porta finestra, si erano introdotti in un appartamento. Solo uno dei due è stato bloccato e identificato dai poliziotti. E’ un 21enne già conosciuto alle forze dell’ordine. E’ stato denunciato per danneggiamento e porto ingiustificato di arnesi allo scasso.