Traffico di sostanze stupefacenti, due uomini condannati a 5 anni di reclusione

Cinque anni di reclusione. Due uomini, rispettivamente di 30 e 36 anni, sono stati riconosciuti colpevoli di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti commessa tra maggio e agosto del 2019 a Melilli.
I Carabinieri di Melilli hanno arrestato i due uomini in esecuzione di un ordine per la carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania.
Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati associati alla Casa di Reclusione di Augusta – Brucoli, come disposto dall’Autorità giudiziaria.




Evasione fiscale “sistematica”, ristoratore siracusano dai domiciliari al carcere

I domiciliari non sono stati ritenuti misura cautelare idonea e pertanto un noto ristoratore siracusano è stato condotto in carcere a Cavadonna. Ad eseguire la misura, disposta dalla Procura, è stata la Guardia di Finanza aretusea. All’imprenditore viene contestato di essere, anche grazie alla collaborazione di professionisti compiacenti, “il dominus di un sistema criminoso che ha portato al fallimento pilotato di decine di società allo scopo di sottrarsi al pagamento delle imposte per oltre 15 milioni di euro”.
Nelle indagini condotte anche dopo che l’uomo è stato posto ai domiciliari, è emerso che il ristoratore – nonostante il divieto di avere rapporti con i dipendenti delle società ancora in vita e per le quali è stata avanzata proposta di concordato – avrebbe continuato ad incontrare alcuni di questi e ad impartire loro disposizioni lavorative.
I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Siracusa, grazie ad una serie di minuziose analisi dei bilanci, perquisizioni, pedinamenti ed altre attività tecniche hanno ricostruito nel dettaglio l’intero sistema evasivo che avrebbe portato al dissesto societario delle imprese coinvolte, a causa della forte esposizione debitoria “non dipendente – spiegano gli investigatori – da una situazione contingente legata ad esigenze di liquidità sopravvenute, bensì da un modello imprenditoriale che ha escluso dalla gestione, sin dall’origine, il pagamento di tasse, imposte e contributi”.
Lo schema ricostruito dalle Fiamme Gialle sarebbe sempre lo stesso: si cambia il nome della società, ma non anche il luogo d’esercizio, la tipologia di attività esercitata ed il personale. Nella circostanza, per proteggersi da possibili aggressioni patrimoniali, “la rappresentanza legale delle società è stata fittiziamente attribuita ad un soggetto di nazionalità straniera privo di qualsivoglia esperienza nel settore della ristorazione”. La cosiddetta “testa di legno” si occupava, ad esempio, delle pulizie di tutti i locali di proprietà dell’imprenditore arrestato. Il Tribunale di Siracusa, condividendo il quadro accusatorio come emerso dalle indagini e come prospettato dalla Guardia di Finanza, ha emesso un primo decreto di sequestro preventivo di circa 3.000.000 euro nei confronti dell’indagato.




Maltrattamenti in famiglia. Dovrà scontare quasi 3 anni di reclusione 55enne di Floridia

Due anni, 9 mesi e 15 giorni di reclusione. Dovrà scontarli un uomo di 55 anni, riconosciuto colpevole di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali commessi a Floridia nel 2020.
Il 55enne è stato arrestato dai Carabinieri di Floridia in esecuzione di un provvedimento della Corte d’Appello di Catania.
Dopo le formalità di rito è stato associato presso la Casa Circondariale “Cavadonna” di Siracusa.




Un incendio distrugge le cucce per cani realizzate dai volontari: “Inquietante”

Per i volontari che si occupano dei cani vaganti che stazionano nella zona cubano, a Siracusa, è un “fatto inquietante”. Un incendio questa mattina ha distrutto le cucce che erano state realizzate per offrire un ricovero sicuro agli animali, abituati alla presenza dell’uomo e non pericolosi. Il forte sospetto è che si tratti di un incendio doloso, “un avvertimento” secondo Davide Fazio da anni attivo nel volontariato per gli animali vaganti. “I cani non danno fastidio a nessuno. Non vorrei che qualcuno ci abbia voluto far capire che la prossima volta toccherà agli animali…”, spiega. Poi tutto d’un fiato: “Offro mille euro di ricompensa a chiunque ci permetterà di individuare e consegnare alle autorità il responsabile di questo atto”.
L’accaduto è stato opportunamente segnalato alle forze dell’ordine.




Una serra con mille piante di marijuana, arrestato 38enne ad Augusta

Una serra con circa mille piante di marijuana, dotata di un impianto di ventilazione ed essiccazione, ma anche 305 grammi di marijuana nascosti in casa ed un bilancino di precisione. Sono gli elementi che hanno condotto gli agenti del commissariato di Augusta all’arresto di un uomo di 38 anni, che deve adesso rispondere di detenzione ai fini di spaccio.
A seguito di perquisizione domiciliare,la polizia ha dapprima rinvenuto, in una casa di Contrada Frandanese, in uso al 38enne,la droga ed il bilancino di precisione. Nello stesso contesto operativo, l’attenzione degli investigatori è stata richiamata da un rumore,proveniente da un’abitazione vicina, che lasciava intuire che potesse esserci un sistema di aerazione in funzione. Gli agenti agli ordini del dirigente Marco Naccarato, insospettiti, hanno deciso di verificare il sospetto. Avvicinandosi alla casa da cui proveniva il rumore, i poliziotti hanno iniziato ad avvertire anche un odore di marijuana sempre più intenso man mano che si avvicinavano all’edificio. Perquisito l’immobile, la polizia ha rinvenuto una serra con circa mille piante di marijuana, attrezzata con sistemi di ventilazione ed essiccazione, probabilmente curata dal 38enne.




Un’auto travolge madre e figlia a bordo di uno scooter ad Avola, grave la ragazza

Un incidente si è verificato ad Avola verso l’ora di pranzo, all’incrocio con via Labriola, tra una macchina e uno scooter. Ad avere la peggio sono state le due donne, madre e figlia, a bordo della moto. Sul posto sono intervenuti i Vigili urbani di Avola e due ambulanze del 118. Per la ragazza, le cui condizioni destano preoccupazione, è stato disposto l’elisoccorso dal “Di Maria” di Avola a un ospedale di Catania.
Le cause dello scontro sono al vaglio degli inquirenti, con le prime testimonianze raccolte dalla Polizia municipale per provare a ricostruire la dinamica dell’incidente.




Donna aggredisce agenti della Polizia Municipale durante un sequestro merce

Durante un sequestro di merce venduta da un venditore ambulante nei pressi della Fonte Aretusa, una donna ha aggredito i due agenti di Polizia Municipale impegnati nei controlli di routine. Non sono chiari i motivi per cui avrebbe prima iniziato ad inveire contro i vigili urbani, un uomo e una donna, per poi passare alle vie di fatto. La scena in mezzo ai passanti, nel centro storico di Ortigia. Momenti di tensione finiti ripresi da decine di telefonini.
La donna, siracusana, è stata condotta al comando di Polizia Municipale di Siracusa, in via del porto Grande. E’ stata denunciata a piede libero per aggressione. I due agenti hanno riportato una prognosi di sette giorni.




Rapina ai danni di un anziano in viale Tunisi, arrestati

Un siracusano di 50 anni, già conosciuto alla forze di polizia, e un cittadino marocchino di 44 anni, la cui presenza nel territorio nazionale risulta irregolare, sono stati arrestati dagli agenti del Commissariato di Ortigia con l’accusa di rapina aggravata e lesioni personali perpetrati nell’aprile scorso nei confronti di un pensionato 72enne.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Siracusa, scaturisce a seguito di un’attenta attività d’indagine, coordinata dalla locale Procura della Repubblica e condotta dagli investigatori della Polizia di Stato in servizio al Commissariato di “Ortigia”, che ha consentito di fare luce sull’episodio cui è rimasta vittima il pensionato che, il 4 aprile scorso, sarebbe stato rapinato in viale Tunisi dai due indagati. Dopo le incombenze di legge, i due arrestati sono stati condotti in carcere.




Blocca l’auto e tenta di rapinarlo, 24enne arrestato

Un 24enne è stato arrestato dai Carabinieri di Rosolini per tentata rapina, detenzione e porto abusivo di armi.
Nello specifico, un 35enne si è recato presso gli uffici della Stazione Carabinieri per denunciare una tentata rapina, riferendo che un’autovettura, dopo averlo sorpassato gli avrebbe tagliato la strada obbligandolo a fermarsi. Un uomo, lo avrebbe afferrato per un braccio, intimandogli di consegnare il denaro simulando il possesso di una pistola occultata dietro la maglietta e, successivamente, avrebbe tentato di strappargli il portafoglio dalla tasca dei pantaloni. La vittima opponeva resistenza e, per cercare aiuto, suonava il clacson della propria auto riuscendo così a mettere in fuga il pregiudicato. I militari dell’Arma hanno immediatamente avviato le indagini che, attraverso riscontri investigativi, hanno portato all’identificazione dell’autore, un uomo di 24 anni del luogo, in atto sottoposto agli arresti domiciliari con permesso di allontanarsi, che dopo le formalità di rito è stato arrestato e tradotto presso la casa circondariale di Siracusa.




“C’è una bomba”, falso allarme a Noto scattato dopo una telefonata anonima

Una telefonata anonima aveva fatto scattare l’allarme bomba in centro a Noto, nel primo pomeriggio. In pochi minuti sono scattate le misure di sicurezza per le verifiche del caso, con la presenza sul posto dei Carabinieri. Una parte del centrale corso Vittorio Emanuele è stata chiusa al transito, anche pedonale.
Le verifiche si sono concentrate in ogni angolo dell’area genericamente indicata dalla chiamata giunta al numero di emergenza. In campo anche un’unità cinofila addestrata per fiutare gli esplosi. In pochi metri si trovano una banca, la chiesa dell’Immacolata e le scalinate antistanti. Fortunatamente, gli artificieri giunti sul posto non hanno ritrovato alcun ordigno, facendo così rientrare l’allarme.