Corruzione in atti giudiziari: patteggiano gli avvocati Amara e Calafiore

Patteggiamento della pena dall’accusa di corruzione in atti giudiziari per gli avvocati siracusani Piero Amara e Giuseppe Calafiore. Il gup di Roma, Alessandro Arturi, ha dato l’ok – dopo il parere favorevole della Procura – ad una pena a 3 anni di reclusione per Amara e a 2 anni e nove mesi per Calafiore.
Il procedimento rientra nell’indagine su presunte sentenze pilotate presso il Consiglio di Stato. Il giudice ha stabilito anche una multa di 73mila euro per Amara e di 30mila euro per Calafiore.




Aggressione in carcere ad Augusta, pugno ad agente di Polizia Penitenziaria

Nuova aggressione in carcere ad Augusta. Preso di mira un agente di polizia penitenziaria colpito da un pugno sferrato da un detenuto albanese. A denunciare l’episodio è il Sappe, sindacato di polizia penitenziaria.
Alla base dell’aggressione un “no” alla richiesta di utilizzare il campo sportivo.
“La polizia penitenziaria è stanca di subire continue aggressioni, seppur il carcere di Augusta è un penitenziario che punta tanto sulla rieducazione e trattamento. Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria deve adottare regole tecniche per consentire al personale di tutelarsi adeguatamente davanti a tali fatti, che lasciano un segno nella vita del poliziotto”, la nota del vice segretario provinciale del Sappe, Salvatore Gagliani.




Carnevale sicuro, la Guardia di Finanza sequestra oltre 35mila articoli

Intensificato dalla Guardia di Finanza i servizi in materia di sicurezza. Sequestrati a Floridia oltre 35.000 articoli non conformi ai requisiti prescritti dalle normative vigenti, per un valore di 20.000 euro.
Abbigliamento, maschere e giochi di carnevale privi del marchio “CE” ed altro materiale sprovvisto delle caratteristiche informative minime per i consumatori erano in vendita sugli scaffali di un negozio. Le Fiamme Gialle hanno sequestrato oltre 100 confezioni di giocattoli contraffatti recanti marchi e loghi di noti personaggi dei cartoni animati amati dai bambini, tutti pronti per essere immessi nel circuito commerciale in danno della salute dei consumatori, soprattutto dei più piccoli.
La responsabile, una cinese, è stata denunciata per contraffazione e ricettazione. Segnalate anche le violazioni amministrative al Codice del Consumo e della Marcatura CE.




Siracusa. Deposito di droga in un buco alla parete: presunti pusher incastrati dalle Volanti

Centinaia di dosi di cocaina e marijuana, 11 panetti di hashish, per oltre un chilo e 100 grammi, circa mille euro. E’ quanto gli uomini delle Volanti hanno rinvenuto in un’abitazione di via Bartolomeo Cannizzo, nascosto all’interno di un buco praticato in una parete della camera da letto di un giovane di 25 anni e coperta da una piastra simile a quelle usate per coprire i cavi elettrici, avvitata al muro. Un rinvenimento importante quello degli uomini ai comandi del dirigente, Francesco Bandiera, frutto di un’attività attenta di controllo del territorio che sta riguardando le principali piazze di spaccio del territorio. Ieri, durante uno di questi servizi di prevenzione, disturbo e repressione, gli agenti di una pattuglia, in servizio nell’area di via Immordini e via Cannizzo, hanno notato un giovane venir fuori da un vano autoclave. Bloccato, l’uomo è stato trovato in possesso di una dose di cocaina e di banconote alla rinfusa per 118 euro in totale. Estendendo il controllo al vano autoclave del condominio, i poliziotti hanno rinvenuto 16 dosi di cocaina e 20 di marijuana. A quel punto è scattata anche la perquisizione domiciliare. In casa del 25enne, gli agenti hanno sorpreso un uomo in realtà sottoposto agli arresti domiciliari, residente nello stesso edificio. E’ stato l’acume degli investigatori a condurre al rinvenimento dell’ingente quantitativo di stupefacente. In un primo momento, infatti, il controllo aveva dato esito positivo: nulla che potesse lasciar ipotizzare che in casa fosse nascosta della droga. La piastra a copertura del muro, tuttavia, di colore leggermente difforme rispetto al contesto e con viti particolarmente nuove rispetto al resto del mobilio e degli altri elementi, anche elettrici, della camera da letto, hanno indotto in sospetto i poliziotti che, aprendo la cassetta, hanno rinvenuto 1 chilo di hashish ripartito in 11 panetti, 220 grammi di marijuana ripartita in 150 dosi, 72 grammi di cocaina suddivisa in 251 dosi, 3 bilancini di precisione, numeroso materiale per il confezionamento della droga, una pistola a salve tipo revolver calibro 380 magnum con 5 cartucce, una pistola a salve tipo semiautomatica modello 315 Bbm e 825 euro in contanti.
Il giovane, Luigi Cacciatore e il 59enne Francesco Salemi sono stati arrestati e condotti in carcere. Per Salemi è scattata anche l’accusa di evasione dai domiciliari. Le Volanti proseguono a tappeto l’attività di contrasto allo spaccio di stupefacenti.




Intera palazzina allacciata abusivamente alla rete pubblica: scatta un arresto

Un’intera palazzina allacciata abusivamente alla rete pubblica. I carabinieri della Compagnia di Noto l’hanno scoperta nell’ambito dei controlli a tappeto avviati insieme ai tecnici dell’Enel e che nei giorni scorsi hanno condotto anche all’arresto di diversi esercenti del territorio. Ieri, ulteriore arresto. Manette ai polsi di Stefano Zocco, 53 anni, sottoposto ai domiciliari. Durante il controllo i militari hanno notato qualcosa che non andava nel vano contatore.Fatti intervenire I tecnici ENEL, è emerso un allaccio diretto alla linea elettrica pubblica, non del solo appartamento, ma di tutta la palazzina. L’accusa è di furto aggravato . Il rudimentale allaccio è risultato anche particolarmente pericoloso.




Melilli. 4 anni per furto e tentata truffa: arrestata donna di Siracusa

Nella giornata di ieri i Carabinieri della Stazione di Priolo Gargallo, in esecuzione del provvedimento di carcerazione emesso dal Tribunale di Latina, hanno arrestato Angela Fiaschè, siracusana, 31 anni, casalinga e pregiudicata, dovendo espiare una pena residua di 4 anni, 6 mesi e 12 giorni di reclusione. Il provvedimento di carcerazione è scaturito a seguito della commissione dei reati di sostituzione di persona, furto in abitazione e tentata truffa, perpetrati nel 2015 in provincia di Latina. L’arrestata, accompagnata in caserma per le formalità di rito, è stata infine condotta presso la sezione femminile della Casa Circondariale di Catania – Piazza Lanza.




“Muddica”: interrogati i sindaci di Melilli e Francofonte, negato ogni addebito

Sono comparsi davanti al gip Carmen Scapellato i sindaci di Melilli, Giuseppe Carta, e di Francofonte, Daniele Lentini, coinvolti nell’operazione “Muddica”. Hanno risposto alle domande del magistrato, negando gli addebiti che vengono loro contestati.
Carta, difeso dagli avvocati Francesco Favi ed Emanuele Scorpo, in circa tre ore, avrebbe respinto le accuse, negando di aver fatto pressione sugli uffici comunali per dirottare gli affidamenti. Avrebbe parlato di procedure sempre regolari, sottolineando come al segretario comunale fosse scaduta la convenzione e sarebbe stato questo il motivo per cui la collaborazione è terminata. Nessun intento punitivo, quindi, nei confronti della dirigente che aveva presentato un verbale di controlli interni piuttosto duro verso alcuni atti amministrativi. Il primo cittadino è quindi tornato agli arresti domiciliari ma la difesa probabilmente domani presenterà al gip istanza di scarcerazione.
Interrogato anche il sindaco di Francofonte, all’epoca dei fatti vice dirigente del II Settore del Comune di Melilli. A suo carico disposto un provvedimento di divieto di dimora a Melilli e Francofonte. Daniele Nunzio Lentini, difeso dall’avvocato Stefano Rametta, ha respinto le accuse e si è proclamato innocente. Ha rilasciato una lunga dichiarazione spontanea spiegando di aver sempre operato nella massima autonomia e ha prospettato di volersi fare interrogare dal pm che ha coordinato le indagini per chiarire i due episodi di falso e turbativa d’asta che gli vengono contestati.




Muddica: l’ex segretaria, “isolata e criticata per essere dalla parte della legalità”

Il procuratore Fabio Scavone l’ha definita “baluardo di legalità”. Loredana Torella è l’ex segretario generale del Comune di Melilli. Schiena dritta, non ha svenduto la sua funzione al “potere politico”, come invece avrebbero fatto altri dirigenti dell’ente secondo il gip del Tribunale di Siracusa negli atti dell’indagine Muddica. Ai domiciliari sono finiti il sindaco Giuseppe Carta e l’assessore ed ex vicesindaco Elia.
Loredana Torella, 40 anni, nata a Messina, una laurea in Giurisprudenza, ha fatto una cosa semplice quanto “sorprendente”: ha avuto rispetto delle sue funzioni e delle regole. Ed in una durissima relazione, scritta a luglio 2018, ha messo nero su bianco le “numerose e ripetute irregolarità” emerse nei controlli a campione di alcuni atti amministrativi del Comune di Melilli. Motivo per cui invitava i responsabili “ad attenersi rigorosamente a quanto contenuto nel verbale nella redazione dei prossimi atti”. Una raccomandazione che, da quanto emerge dall’indagine, non sarebbe stata tenuta in nessun conto.
Anzi, è stata messa alla porta al termine di un Consiglio comunale del 29 luglio scorso, poche settimane dopo la sua relazione (7 luglio, ndr) che evidenziava qualcosa di poco lineare in alcuni atti amministrativi del Comune di Melilli. In tutta fretta venne revocata la convenzione a scavalco che ha destinato, di fatto, la Torella in servizio nel catanese e via da Melilli. “Serve un segretario generale a tempo pieno”, aveva argomentato Carta. Parole che suonano oggi come una scusa.
“Oggi provo una profonda tristezza”, ci racconta al telefono. “Spero di non vivere mai più una esperienza professionale come quella avuta in 8 mesi a Melilli. Il clima è sempre stato pesante nei miei confronti. Mi hanno isolata, controllata, criticata…”, si sfoga la segretaria generale. “Mi hanno tenuta fuori anche dal Consiglio comunale. Sceglievano le date in cui non ero a Melilli per convocare le sedute. Ma tenere la schiena dritta non è difficile, non richiede coraggio. Per me, almeno, non è stato difficile. Ma bisogna sempre studiare, formarsi e saper leggere le carte”, dice ancora Loredana Torella.
Dell’indagine non era a conoscenza. Ha scoperto tutto ieri, leggendo i giornali. “Sono comunque sorpresa dai provvedimenti della magistratura. Speravo che i diretti interessati tenessero in considerazione i miei rilievi ed invece, niente”. E’ stata anche lei ascoltata dai magistrati siracusani, a luglio. L’attività di indagine era già partita a marzo. Il suo giudizio sulla vicenda è chiaro. “Ho l’impressione che non fosse presente a tutti la distinzione tra attività politica e gestione della cosa pubblica. Arroganza ed ignoranza in questa storia? Forse, a più livelli. Una maggiore formazione, anche tra dipendenti e dirigenti aiuterebbe in questi casi”, il consiglio della determinata Torella.
Che regala un’ultima, interessante considerazione. “In 8 mesi a Melilli non si è firmato un solo contratto di appalto. Solo proroghe, affidamenti a tre mesi, mancate rotazioni negli inviti e negli affidamenti. Eppure il Comune era già monitorato dall’Anac…”.




Siracusa. Domani l’ultimo saluto a Gianluca Ruvioli: allestita la camera ardente

Saranno celebrati domani nella chiesa di Sant’Antonio da Padova, alla Pizzuta, i funerali di Gianluca Ruvioli, il giovane di 23 anni vittima di un tragico incidente in contrada Targia. Oggi, camera ardente allestita presso la ditta Guastalla di corso Gelone. Dopo l’autopsia effettuata ieri dal medico legale, Francesco Coco, il magistrato ha dato il via libera alla celebrazione delle esequie del ragazzo che, quando si è verificato il tragico impatto, si trovava alla guida della sua moto. Dall’esame autoptico sono emerse numerose lesioni mortali.Nel frattempo, sono stati disposti anche degli esami per accertare se, prima di mettersi alla guida del mezzo a due ruote, il giovane avesse assunto droghe. Secondo la prima ricostruzione effettuata, sembrerebbe che Gianluca viaggiasse in direzione Priolo. Poi, l’impatto contro un’auto, una Ford e successivamente contro una Volkswagen che viaggiava in direzione Siracusa.




Violento con l’ex convivente: in carcere giovane di 25 anni

Atti persecutori, lesioni personali e danneggiamento aggravato. Dovrà rispondere un giovane di Avola, 25 anni, arrestato dagli agenti del commissariato di Avola. Il giovane, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, dopo avere affiancato la vettura della sua ex convivente, di un anno piu’ giovane di lui, l’avrebbe costretta a fermarsi, aggredendola e colpendo con calci e pugni l’auto della donna. L’uomo, non nuovo a tali episodi violenti nei confronti della sua ex convivente, e per i quali in passato è stato già sottoposto agli arresti domiciliari,a seguito di quest’ultima aggressione è stato condotto in carcere.