Siracusa. Si getta nella Fonte Aretusa, volo di 7 metri: non è in pericolo di vita

Un momento di sconforto personale sarebbe alla base del gesto di un uomo di 45 anni, residente a Cassibile. Ieri sera, prima della mezzanotte, ha tentato di togliersi la vita gettandosi all’interno della vasca della Fonte Aretusa.
Dopo avere scavalcato le ringhiere, si è lanciato nonostante l’arrivo dei carabinieri ed il tentativo di dissuaderlo dall’insano gesto.
La poca acqua della fonte ha parzialmente attutito l’impatto. L’uomo è stato accompagnato in ospedale, cosciente. Non ha riportato fratture e non è in pericolo di vita. Ha trascorso la notte in osservazione nel nosocomio siracusano.




“Vecchia Maniera”, un altro arresto: di ritorno dalla Germania, bloccato in aeroporto

Arrestato Giuseppe Aprile, rosolinese di 45 anni, destinatario di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Catania. Era uno dei due ricercati nell’ambito dell’operazione “Vecchia Maniera”, eseguita nelle prime ore della mattinata di ieri. Di ritorno da Francoforte (Germania), è stato boccato e tratto in arresto all’aeroporto di Catania e, successivamente, condotto in carcere.




Rapina in banca, clienti presi in ostaggio: fermati due uomini

Fermati i presunti rapinatori della banca Monte dei Paschi di Siena di Lentini. Si tratta di Francesco Liberto, 31 anni e di un uomo di 42 le cui iniziali sono S.M. I due sono stati sorpresi dalla polizia mentre erano intenti a lasciare Lentini nel tentativo di sottrarsi alle indagini condotte dal commissariato. Ieri il Gip ha convalidato il fermo a carico di entrambi. Carcerazione per Liberto, mentre il complice è stato subito rimesso in libertà perché sulle sue responsabilità il quadro indiziario non appariva sufficientemente univoco per la conferma della misura cautelare in carcere.
La rapina risale al 7 gennaio quando, alle 10, due uomini, con il volto travisato, uno da parrucca, l’altro da scalda collo, hanno fatto irruzione all’interno della banca di piazza della Resistenza e, sotto la minaccia di due taglierini di colore arancione, hanno tenuto in ostaggio alcuni clienti e il personale dell’istituto di credito, incluso il direttore. Bottino di 4 mila euro circa, di cui oltre 3 mila poggiati sulla macchinetta conta banconote. La restante somma, in banconote dismesse, custodite in un cassetto blindato, che uno dei due malviventi si era fatto aprire dal cassiere in servizio.




Priolo. Tentato furto di alcolici al supermercato, catanese arrestato e rimesso in libertà

Arrestato a Priolo il catanese 44enne Andrea Salvatore Tamburello. A chiedere l’intervento dei carabinieri sono stati i dipendenti del supermercato Beldì. Avevano notato come l’uomo, una volta entrato nel negozio, avesse prelevato dai banconi 10 bottiglie di alcolici di varia tipologia, occultandoli parte in una borsa e parte sotto il giubbotto. Quando ha tentato di uscire dalla porta destinata all’ingresso dei clienti, è stato fermato. La perquisizione operata dai carabinieri ha dato esito positivo. Dentro la sua auto, trovate altre 22 bottiglie di alcolici risultate provento di altro furto commesso poco prima presso il supermercato Ard, sempre di Priolo Gargallo.
L’uomo, dopo l’arresto, è stato rimesso in libertà dall’Autorità Giudiziaria che non ha ritenuto di dover assumere provvedimenti restrittivi nei suoi confronti.




Mafia: droga ed estorsioni. Operazione “Vecchia Maniera”, arresti da Siracusa a Milano

Associazione finalizzata al traffico di droga, alla tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, al porto e detenzione illegale di armi ed estorsione aggravata dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare il clan Trigila. La Squadra Mobile di Siracusa ha eseguito una serie di ordinanze di custodia cautelare in carcere, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania. E’ l’operazione “Vecchia Maniera”, condotta in collaborazione Milano, Messina e Novara.Le misure riguardano Hamid Aliani,56 anni Nunziatina Bianca, netina di 62 anni, Pietro Crescimone, di Lucca Sicula in provincia di Agrigento, Elisabetta Di Mari,siracusana, 55 anni, Giuseppe Lao, di Rosolini, 38 anni, Said Lemaifi, marocchino espulso dal territorio nazionale lo scorso dicembre, Angelo Monaco, di Rosolini, 64 anni, Antonino Rubbino, rosolinese di 51 anni. In corso le ricerche di altre due persone. Il gruppo sarebbe stato capeggiato da Monaco, ritenuto esponente di spicco del clan Trigila. Tornato in libertà il 25 agosto, l’uomo avrebbe deciso di ricalcare un modello delinquenziale tradizionale, con i pregressi legami instaurati nel corso delal sua carriera criminale con i trafficanti di droga e basati sull’intimidazione mafiosa perpetrata con l’uso di colpi di arma da fuoco o attraverso atti incendiari ai danni delle ditte che non si piegavano. Monaco sarebbe stato affiancato da Elisabetta Di Mari e da Crescimone, uomo da sempre di sua fiducia.Tra gli episodi di rilievo, a febbraio del 2017, il rinvenimento di 1 chilo di cocaina occultato nella portiera di un veicolo su cui viaggiava il figlio di Elisabetta Di Mari, bloccato dalla polizia di Messina a Villa San Giovanni. Nel maggio dello stesso anno Monaco e Crescimone furono arrestati a Villa Sal Giovanni perchè trovati in possesso di 71 chili di hashish nascosti a bordo di un furgone su cui viaggiavano. Secondo la ricostruzionr dell’episodio, i due, partiti da Noto, avevano raggiunto Milano per prelevare un grosso carico di droga.I cittadini marocchini inseriti nell’associazione avrebbero avuto base operativa a Milano, con ramificazioni a Messina e Novara. Un sodalizio fatto di contatti tra l’Italia e il Marocco, con la possibilità di portare nel territorio nazionale rilevanti quantitaviti di droga, ceduti poi ai vari acquirenti presenti sul territorio nazionali, tra cui il gruppo capeggiato da Anelo Monaco. Insieme a Crescimone, l’uomo è anche gravemente indiziato per il tentativo di estorsione ai danni dell’impresa impegnata nella realizzazione dello svincolo autostradale di Noto lungo l’autostrada Siracusa- Gela. Inizialmente Monaco avrebbe fatto delle “visite” al cantiere, che avrebbero lasciato presagire successive richieste di denaro. Tra le frasi più significative: “Sono venuto tre volte, non vengo più”. Un segnale indirizzato ai vertici dell’azienda. Intanto il 19 maggio 2017,nella notte, un gruppo armato composto da Monaco, Crescimone e Rubbino, insieme a Lao avrebbe raggiunto il cantiere ed esploso colpi di arma da fuoco all’indirizzo dei mezzi della ditta. Diversi anche i tentativi di incendio degli escavatori della impresa priolese. Tentativi resi vani dai servizi di polizia predisposti. Anello di congiunzione, Rubbino, ritenuto il referente del clan Trigila. Insieme a Nunziatina Bianca, moglie del capoclan Antonio Trigila e ad un’altra persona, attualmente ricercata, avrebbe posto in essere un’estorsione aggravata nei confronti di un’impresa agricola di Rosolini, al cui proprietario sarebbe stato imposto l’acquisto di pedane in legno prodotti nella fabbrica della famiglia Trigilia, gestita dal genero del capo clan Antonio. Ruolo fondamentale quello della moglie del boss “Pinuccio Pinnintula”, che si sarebbe presentata personalmente al titolare dell’azienda, facendo valere la forza di intimidazione mafiosa e la valenza simbolica derivante dal rapporto di parentela, al fine di vincere la resistenza della vittima




Siracusa. Auto in fiamme in via Unione Sovietica, ennesimo caso

Dopo le due auto distrutte dalle fiamme due notti fa a Priolo, ancora un rogo. Incendio di una vettura in via Unione Sovietica, a Siracusa. Nella serata di ieri, poco prima delle 18.30, la chiamata ai Vigili del Fuoco, prontamente intervenuti. L’auto era posteggiata lungo la strada. Le fiamme hanno parzialmente distrutto la parte anteriore. Indagini in corso.




Siracusa. Abbandono di rifiuti, sanzionate in Borgata agenzie di onoranze funebri

Dopo le agenzie pubblicitarie multate e richiamate per il comportamento dei loro attacchini, tocca anche alle agenzie funebri. Nuovo intervento del nucleo Ambientale della Polizia Municipale. Alla Borgata, tra via Piave e via Agatocle, sono stati “sorpresi” in azione non corretta anche i responsabili delle affissioni di onoranze funebri. Anche in questo caso, per fare spazio sulle apposite tabelle, venivano staccati precedenti manifesti poi abbandonati per terra, configurando il contestato abbandono di rifiuti. Scattate subito le sanzioni da 600 euro. I responsabili delle agenzie di onoranze funebri sono stati convocati tutti al comando di Polizia Municipale. Verranno diffidati dal ripetere simili comportamenti, pena anche la perdita della concessione.




Siracusa. Rubò in uno studio artistico: denunciato per ricettazione

Sarebbe l’autore di un furto perpetrato lo scorso novembre in uno studio artistico di via Dione, in Ortigia. A lui sono risaliti gli agenti del Commissariato del centro storico. Denunciato, dunque, un uomo di 55 anni, residente a Siracusa. Risponderà di ricettazione. L’uomo è stato identificato a seguito di articolate indagini di polizia giudiziaria, coordinate dalla Procura della Repubblica di Siracusa. L’uomo, a seguito di perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di uno smartphone provento di furto.




Arrestato titolare di un autolavaggio: “Un magnete sul contatore”

Si era munito di un magnete di elevata potenza e lo aveva apposto sul contatore per eludere il regolare controllo della misurazione dell’erogazionee elettrica. Arrestato imprenditore pachinese, titolare di un autolavaggio. I carabinieri hanno scoperto quanto faceva nell’ambito di controlli a tappeto predisposti dai militari dell’arma in tutto il territorio. L’attività ha condotto anche a 17 denunce per altrettante persone accusate, a vario titolo, di furto aggravato di energia elettrica, guida senza patente e porto di oggetti atti ad offendere.
Nel corso di tale servizio sono state controllate oltre 130 persone alla guida di circa 70 veicoli ed effettuate una ventina di perquisizioni personali e domiciliari.




Siracusa. La testimone: “abbiamo visto l’auto venirci addosso, poi fragore e vetri…”

“Abbiamo visto quell’auto grigia venirci addosso. Poi tavolini in volo e una pioggia di piccoli pezzi di vetro che ci ha investite…”. Carmela era all’interno del bar Garden, questa mattina, quando un’auto è finita all’interno dell’area ristoro, sfondando una vetrata. Era seduta sui divanetti, insieme ad un’amica. Se la sono cavata con un forte spavento e qualche ammaccatura. “Ma tutto sommato niente di grave”, racconta alla nostra redazione quasi tirando un sospiro di sollievo al pensiero di quello che poteva accadere. “Subito dopo l’incidente, io e la mia amica non siamo riuscite a muoverci. L’intreccio di sedie aveva finito per bloccare il mio piede e sulle prime eravamo sotto shock”. E’ successo tutto in un attimo. “Stavamo sorseggiando un caffè quando, ad un tratto, abbiamo visto abbiamo visto queste due auto procedere in direzione opposta, la manovra repentina per scansarla e la corsa proprio verso il bar ed il nostro tavolino…”.