Siracusa. Lavoro nero, ispezioni dei carabinieri: sospese 5 attività

Sedici ispezioni dei carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro tra Lentini, Siracusa, Avola, Floridia, Noto, Melilli, Priolo Gargallo e Rosolini. Esaminate 38 posizioni lavorative, di cui 21 sono risultate irregolari sotto il profilo contributivo e retributivo.
Sono stati inoltri individuati 10 lavoratori in nero, nel corso dei controlli in cantieri edili, case di riposo, bar/pasticcerie e supermercati.
Nei confronti dei titolari di cinque aziende è scattato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per avere utilizzato “in nero” più del 20% della forza lavoro.
Nei confronti di cinque datori di lavoro, inoltre, è scattata la denuncia in stato di libertà per diverse violazioni in materia di sicurezza sul lavoro che riguardano l’omessa sottoposizione dei dipendenti a visita medica per l’idoneità al lavoro, fornitura di mezzi e strumenti di lavoro inadeguati all’attività lavorativa, omessa verifica delle disposizioni contenute nel piano di sicurezza e mancata adozione di opere di protezione contro il rischio di caduta dall’alto.
Ed ancora, nei confronti di 5 titolari di imprese è scattata la denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa per violazione dell’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori, per avere utilizzato sistemi di videosorveglianza senza preventivo accordo sindacale o autorizzazione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro. Inoltre è stata disposta l’immediata cessazione del funzionamento degli impianti, in quanto consentivano il controllo a distanza dell’operato dei dipendenti.
Le sanzioni amministrative irrogate ammontano a 40mila euro e le ammende contestate a oltre 41mila euro.




Arrestato corriere della droga nigeriano: quattro ovuli di cocaina nello stomaco

Per eludere ogni controllo e consegnare della cocaina destinata allo spaccio locale, un 30enne nigeriano aveva ingerito 4 ovuli contenenti la sostanza stupefacente. Una accurata indagine degli agenti del commissariato di Pachino ha permesso di svelare il sistema di approvvigionamento utilizzato e di arrestare l’uomo, in possesso di un regolare permesso di soggiorno.
Tutta una serie di sospetti hanno finito per spingere i poliziotti sulla pista giusta. Fermato in compagnia di altri due uomini per un controllo, Eustace Ikemdinachi Onwukwe ha consegnato spontaneamente 10 grammi di marijuana. Tutto troppo facile per ingannare gli agenti, convinti trasportasse ben altro. Disposti, allora, per il 30enne accertamenti sanitari all’ospedale di Avola. La Tac ha rivelato la presenza nello stomaco di quattro ovuli contenenti sostanza stupefacente. Due sono stati espulsi dall’arrestato, rivelando il contenuto: 23 grammi di cocaina.
Svelato così come uno dei canali di approvvigionamento di cocaina si avvalga anche di cittadini stranieri, muniti di permesso di soggiorno, insospettabili proprio per il metodo di trasporto: l’ingestione degli ovuli di droga. Un sistema che, peraltro, mette a repentaglio la vita del corriere se uno degli ovuli dovesse rompersi.




Avola. Trecento grammi di marijuana in casa, ai domiciliari un 34enne

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Noto arrestato in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente Alberto Alfonso, 34 anni. Una perquisizione personale e domiciliare hanno condotto alla scoperta – in un terreno nella sua disponibilità – di circa 300 grammi di marijuana già pronta per essere spacciata. L’arrestato è stato posto ai domiciliari, a disposizione dell’autorità giudiziaria di Siracusa.

foto repertorio




Spaccio di droga, donne al vertice ad Augusta: il “capo” era una 48enne, arrestata

Dopo un’indagine durata quasi un anno, i carabinieri di Augusta hanno arrestato la 48enne Carmela Castro ed applicato la misura dell’obbligo di firma nei confronti di altri cinque soggetti, in esecuzione a quanto disposto dal gip del Tribunale di Siracusa. Sono ritenuti responsabili di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti sulla piazza della seconda città della provincia.
Nel contrasto della fiorente attività di spaccio, i carabinieri hanno accertato che tra ottobre 2016 e settembre 2017 i 6, tutti disoccupati, foraggiavano le loro spese attraverso l’azione illegale. All’interno del gruppo – hanno ricostruito – Carmela Castro era la figura centrale: avrebbe gestito ed organizzato l’attività di spaccio, curando gli approvvigionamenti nel catanese. Le altre due donne e tre uomini, di età compresa tra i 52 e 24 anni, avrebbero procacciato i clienti, custodito il denaro provento dell’attività di spaccio, svolto le mansioni di corriere con due gregari.
La Castro è stata raggiunta dall’ordine di custodia cautelare presso la propria abitazione mentre si trovava al regime degli arresti domiciliari per altri episodi di detenzione e spaccio di stupefacente di cui si era resa protagonista negli ultimi mesi.
Sono stati sequestrati complessivamente 150 grammi di cocaina e la somma in denaro contante di 1.300 euro, probabile provento dell’attività di spaccio. L’indagine è stata diretta dal procuratore Fabio Scavone e coordinata dal pubblico ministero Marco Di Mauro.




Nonnina rapinata in casa: legata e imbavagliata. E’ caccia ai rapinatori

Brutta avventura per una ottuagenaria a Pachino. La donna è stata rapinata in casa con modalità particolarmente dure, considerando anche l’età della sfortunata protagonista della vicenda di cronaca. Avrebbe aperto la porta ai rapinatori che, con una scusa, sarebbero riusciti ad introdursi fulmineamente all’interno. Una volta dentro la casa di via Turati, avrebbero legato l’anziana ad una sedia e – per evitare che le sue urla allarmassero i vicini – avrebbero fatto uso di un nastro all’altezza della bocca.
Sono andati quindi in cerca di denaro contante, nascosto tra la mobilia. Una cifra che – secondo indiscrezioni – si aggirerebbe sulle migliaia di euro. Le indagini sono affidate al commissariato di Pachino. L’anziana è stata accompagnata in ospedale per le cure del caso dopo il forte shock.




Pachino. Rapina al centro scommesse di via Nunzio Costa: indaga la polizia

Rapina, ieri sera, ai danni del centro scommesse di via Nunzio Costa. Un uomo, con il volto travisato e armato di coltello, ha fatto irruzione all’interno e, armato di coltello,si è fatto consegnare il denaro contenuto in cassa, 600 euro. Sul posto, gli agenti del commissariato di Pachino. Secondo le testimonianze raccolte, il coltello utilizzato sarebbe stato di grosse dimensioni. Subito dopo avere arraffato il denaro, il malvivente è fuggito facendo perdere le proprie tracce. Si sarebbe allontanato a piedi. Indagini in corso.




Siracusa. Scontro tra tre auto, una si cappotta: incidente in via Mazzanti, feriti lievi

Fortunatamente senza gravi conseguenze lo spettacolare incidente che è avvenuto nel primo pomeriggio tra via Mazzanti e via Antonello Da Messina. Tre le auto coinvolte, una Alfa 147 e due Renault Modus di cui una finita sottosopra all’altezza del distributore di carburante.
I tre conducenti sono stati condotti in ambulanza in ospedale per gli accertamenti del caso. Ma dalla prime notizie se la caveranno con tanta paura e qualche ammaccatura.
La dinamica dell’incidente è ancora in fase di definizione ma è altamente probabile che alla base dello scontro che ha coinvolto le tre vetture vi sia il mancato rispetto dello stop. Sul posto intervenute Polizia Municipale e Volanti.
“Oggi grazie a Dio non ci sono state vittime ma chiediamo il posizionamento di dissuasori e la rilevazione costante da parte dei vigili urbani nei punti nevralgici della città dove si verificano questi incidenti”, chiedono i consiglieri comunali Buonomo, Buccheri e Costantino. Immediata la risposta del comandante della Polizia Municipale, Enzo Miccoli. “Sono assolutamente d’accordosulla necessità di mettere dei dissuasori in modo da limitare la velocità in diverse zone della città. Girerò subito la nota al settore Mobilità per i provvedimenti di competenza”.




“Due uomini mi hanno rapinato”, ma era una scusa per coprire la perdita al gioco

Aveva raccontato ai carabinieri di essere rimasto vittima di una rapina. Ma aveva inventato tutto. Non erano stati due misteriosi uomini ad avvicinarlo, minacciarlo e sottrargli il contenuto del suo portafogli. La rapina era un’invenzione per coprire la perdita al gioco di 300 euro.
Ai carabinieri di Noto è bastato poco per verificare che la storia non quadrava e ricostruire quanto realmente accaduto. E per l’operaio netino di 61 anni è scattata la denuncia per simulazione di reato. Il denaro, una volta cambiato in monete, sarebbe stato interamente giocato e perso agli apparecchi elettronici.
Lo scopo della simulazione della rapina – ha spiegato alla fine ai Carabinieri – era quello di non far sapere nulla ai suoi familiari sulla perdita al gioco.




Siracusa. Riceve lo sfratto e minaccia di darsi fuoco, tensione in viale Teracati

Momenti di tensione ieri a Siracusa, quando, gli agenti delle Volanti sono intervenuti in viale Teracati per impedire a un uomo di 59 anni, di portare a compimento il proprio drammatico intendimento. Ha minacciato di darsi fuoco pur di evitare quanto intimato nel provvedimento notificato dall’ufficiale giudiziario.
Sul pianerottolo esterno all’abitazione era nascosta una bottiglia con all’interno del liquido infiammabile di cui si è cosparso l’uomo. Estraendo dalla tasca un accendino, ha minacciato di darsi fuoco e, durante la colluttazione nata per bloccare il folle gesto, ha gettato del liquido infiammabile anche sugli agenti.
Non senza difficoltà, i poliziotti sono riusciti ad avere la meglio sull’uomo ed a mettere in sicurezza la moglie e il figlio che erano chiusi nella camera da letto.
Sono state rinvenute e sequestrate un paio di forbici, un revolver a salve privo di tappo rosso modello “Bruni New 380L” e 79 cartucce calibro 380. L’uomo è stato trasportato in ospedale per le cure del caso e, successivamente, denunciato per minacce e tentate lesioni.

foto dal web




Top Network, monito della Uilm: “Stesso trattamento per tutti i 24 lavoratori”

E’ ancora agitazione per i lavoratori della Top Network, che gestisce i servizi informatici del Comune di Siracusa. In questi giorni i 24 dipendenti si sono ritrovati in assemblea con la Uilm, il sindacato dei metalmeccanici della Uil che segue la vicenda e che attraverso il reggente Santo Genovese ha incontrato il sindaco Italia per chiedere garanzie precise dopo la scadenza del contratto a fine dicembre. Da qui tutta una serie di controversie su rinnovi, fallimenti di aziende e inglobamento in nuove strutture che ha però finito per penalizzare – come sottolineato dalla stessa categoria sindacale della Uil – i lavoratori. “Perché al momento del passaggio da un’azienda all’altra dopo il fallimento della Innovazione e Tecnologia – ha detto Genovese – alcuni non erano stati inglobati, salvo poi effettuare questo passaggio giorni dopo. Il Comune a fine anno aveva dato la massima disponibilità per venire incontro a tutti i lavoratori attraverso una proroga al contratto ma il placet sarebbe dovuto arrivare dall’azienda stessa che tuttavia ha proceduto con assunzioni non omogenee per tutti”. Da qui la necessità della stessa Uilm di chiedere un ulteriore confronto. “Quello che lamentiamo – ha aggiunto Genovese – è che l’azienda ha proceduto a questi passaggi senza aver fatto un confronto col sindacato, perché a conti fatti i lavoratori sono stati penalizzati con il decurtamento delle ore e ciò che chiediamo è proprio la distribuzione equa di queste ore e dunque identico trattamento per tutti. Questa assunzione, in definitiva, non è rispettosa nei confronti dei lavoratori che provengono dall’azienda che aveva stabilito i precedenti impegni economici. La Top Network, infatti non ha rispettato lo stesso trattamento economico ai lavoratori della gara prorogata a dicembre. Ciò che auspichiamo è che l’erogatore dell’appalto e cioè il Comune, sia garante nel rispetto dei lavoratori”.