Siracusa. In auto cocaina per 10.000 euro, arrestato 30enne

Arresto in flagranza di reato per Michele Muscarà, siracusano di 30 anni. I carabinieri hanno deciso di seguirlo mentre, alla guida della sua auto, procedeva a velocità elevata lungo una strada di campagna della frazione di Belvedere. Il controllo ha dato esito positivo: nascosta nella vettura c’era una busta di cellophane con 100 grammi di cocaina pura ancora da tagliare.
Lo stupefacente sequestrato, destinato con buona probabilità allo spaccio nella zona di Siracusa, avrebbe fruttato nella vendita al dettaglio circa 10.000 euro.
Il 30enne è stato condotto in carcere a Cavadonna.




Floridia. Aveva in casa marijuana per 500 euro, arrestato muratore

Arrestato a Floridia un muratore di 46 anni, accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
I Carabinieri hanno eseguito una perquisizione nell’abitazione dell’uomo, nel corso della quale sono stati rinvenuti all’interno di un deposito attrezzi 107 grammi di marijuana ed un bilancino di precisione.
Lo stupefacente sequestrato, destinato probabilmente allo spaccio nella zona di Floridia, avrebbe fruttato nella vendita al dettaglio circa 500 euro. E’ stato posto ai domiciliari.




Condannato ed espulso ma era ancora a Siracusa: rimpatrio per un egiziano

Un egiziano di 36 anni è stato denunciato per non aver osservato l’ordine del Questore di lasciare il territorio nazionale. Era stato espulso dal Prefetto di Trapani nel settembre scorso.
L’uomo, già noto al personale dell’ Ufficio Immigrazione, era stato arrestato nel settembre del 2013 dagli agenti della Squadra Mobile di Siracusa e poi condannato a 6 anni di reclusione per il reato di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. E’ accusato anche di altri reati tra cui rapina in concorso, lesioni personali e porto di armi. Scarcerato nel settembre del 2018 dalla Casa Circondariale di Trapani era stato espulso dal Prefetto di quella provincia.
E’ stato accompagnato presso il centro per i rimpatri di Trapani-Milo per essere successivamente accompagnato nel paese di origine.

foto archivio




Augusta. Droga e un'arma nascoste in cucina, arrestato 28enne

I Carabinieri di Augusta, coadiuvati dal Nucleo Cinofili della Compagnia di Sigonella, hanno arrestato in flagranza Salvatore Arrabito. Il 28enne, peraltro già ai domiciliari, è accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti (marijuana) e detenzione illegale di armi.
Una perquisizione domiciliare eseguita nell’abitazione dell’augustano, ha permesso di rinvenire 7 involucri in cellophane con circa 500 grammi di marijuana e una pistola beretta calibro 7,65 priva di matricola. Il tutto abilmente occultato dietro il forno in cucina.
Il materiale rinvenuto a seguito della perquisizione è stato sottoposto a sequestro, mentre Arrabito è stato accompagnato in carcere a Cavadonna.




"Siamo medici dell'Inps", truffa ai danni di un 83enne a Lentini

Con un trucco ormai collaudato, spacciando per medici dell’Inps, due donne sono riuscite a truffare un anziano a Lentini. L’uomo, 83 anni, ha aperto la porta di casa alle due quarantenni che sono riuscite a carpire la sua fiducia inventando una storia relativa ad una visita medica finalizzata all’incremento della pensione.
Sono così riuscite a farsi consegnare dalla vittima la carta bancomat ed il relativo pin per poi darsi alla fuga.
La Questura di Siracusa rinnova il suo appello: al minimo sospetto, contattare la Polizia di Stato.




Priolo. Tentato furto di cavi di rame, arrestati in due: uno è minorenne

Arrestato a Priolo il 27enne Carlo Luminario per il reato di tentato furto aggravato di 33 chilogrammi di cavi elettrici in rame di grossa circonferenza e di una paletta in metallo di proprietà della società ferroviaria, insieme con un minore (classe 2001) che è stato denunciato per lo stesso reato.
Luminario è stato denunciato anche per la violazione degli obblighi della misura limitativa della libertà personale cui è sottoposto.
Il furto non è stato portato a termine grazie al tempestivo intervento degli uomini delle volanti presso lo scalo ferroviario della stazione Priolo-Melilli.




Lele Scieri, ruggisce la sua Siracusa: "il mondo militare chieda adesso scusa"

L’associazione Giustizia per Lele annuncia la sua costituzione di parte civile nel processo per la morte del parà siracusano. Tre gli indagati dalla Procura di Pisa per omicidio. Intanto, il Riesame – nel respingere la richiesta di revoca dei domiciliari (leggi qui) – ha messo nero su bianco una agghiacciante verità: Emanuele Scieri poteva essere salvato. “E invece è stato lasciato a contare le stelle, in una calda notte di agosto all’interno di una caserma dello Stato italiano, all’interno della caserma Gamerra di Pisa. Lo hanno lasciato solo con il suo desiderio più grande, quello di essere salvato. Ore di agonia mentre all’interno di quella caserma si provava a inscenare la farsa, la rappresentazione teatrale”, si sfoga Carlo Garozzo, portavoce dell’associazione che dal 1999 non ha mai smesso di chiedere verità e giustizia per il militare siracusano.
“La nostra voce è stata ascoltata e le istituzioni stanno facendo emergere la verità. Finalmente Emanuele Scieri sta abbandonando per sempre quella caserma e le fantasiose ipotesi da sempre avvalorate da parte del mondo militare di allora. Resteranno per sempre solo come l’inutile tentativo di mettere una pezza su una vicenda che oltre ad aver cagionato la morte di un giovane ragazzo rappresenta una delle pagine più vergognose del mondo militare del nostro Paese. Quel mondo dovrebbe scusarsi con la famiglia Scieri, ammettere le proprie responsabilità e la superficialità con la quale hanno trattato la vicenda sin dai primi minuti, da quando Emanuele Scieri risultò essere assente al contrappello pur avendo la certezza che lo stesso fosse rientrato. Hanno provato a dipingerlo come un debole, un arrampicatore di scale spinto dai motivi più futili, un autolesionista, un suicida. Emanuele Scieri è stato assassinato la notte tra il 13 e 14 agosto 1999 all’interno della caserma Gamerra di Pisa e lasciato morire agonizzante. Attendiamo gli sviluppi giudiziari, certi che la verità, e non una verità, verrà finalmente accertata e i responsabili consegnati alla giustizia”, ruggisce Caro Garozzo.




Scene horror in cimitero a Pachino: ossa spezzate ai morti? Indaga la Procura

Il riserbo è massimo attorno all’indagine della Procura di Siracusa sul cimitero di Pachino. Bocche cucite su di una delicata vicenda, su cui sta cercando di far luce il pm Bono che ha delegato la Mobile di Siracusa per tutti gli accertamenti del caso.
Dalle poche notizie filtrate, un esposto avrebbe avanzato sospetti su di una macabra pratica in atto presso la camera mortuaria del cimitero, dove sarebbero anche state spezzate le ossa ai defunti pur di farli entrare nelle bare. Secondo l’esposto presentato, parrebbe che in diverse circostanze le bare siano state aperte. Il condizionale è d’obbligo, in attesa dei riscontri avviati per capire quanto eventualmente di vero vi sia in quanto denunciato. Nei giorni scorsi sono comunque state disposte ed effettuate alcune riesumazioni con il medico legale Francesco Coco incaricato degli esami sui resti.
Il movimento di polizia e consulenti della Procura non è passato inosservato ed a Pachino la notizia ha fatto in fretta il giro della cittadina.

foto archivio




Siracusa. Tenta di speronare i carabinieri, inseguimento nella notte

Nella nottata scorsa i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Siracusa hanno arrestato in flagranza di reato Francesco Pugliara. Il 51enne non si è fermato all’alt intimato durante un controllo su strada. Rapida inversione ad U ed inseguimento ad alta velocità, anche contromano.
Fortunatamente l’ora notturna ha fatto sì che non passassero altri utenti della strada, né pedoni in quel frangente. In pochi minuti l’auto del fuggiasco è stata bloccata ma Pugliara ha tentato comunque di scappare urtando la macchina dei carabinieri con la sua.
E’ stato comunque bloccato in tempo e dichiarato in arresto per resistenza a Pubblico Ufficiale e danneggiamento. Il conducente del veicolo, risultato essere sprovvisto di patente dal 2012 in quanto revocata, dopo le formalità di rito è stato sottoposto ai domiciliari in attesa di rito direttissimo.




Siracusa. Rapina la convivente di auto e cellulare: denunciato

Dovrà rispondere di rapina e maltrattamenti un uomo di 36 anni, siracusano. Lo hanno denunciato gli uomini delle Volanti e della Squadra Mobile. Il 36enne si era impossessato dell’auto e del telefono cellulare della sua convivente.