Siracusa. Controlli antidroga nelle scuole, le unità cinofile al "Fermi": rinvenuti hashish e marijuana

Controlli antidroga nelle scuole superiori. I carabinieri di Siracusa, con l’ausilio del cane Enko, del Nucleo Cinofili della Stazione di Sigonella, hanno passato al setaccio, d’intesa con la dirigente scolastica, l’Istituto Tecnico Tecnologico “Enrico Fermi”. L’attività, che si è protratta per tutta la mattinata, è stata svolta mediante una capillare verifica in diverse classi, nelle palestre, nei bagni e nei corridoi dell’istituto, ha permesso di individuare alcune dosi di sostanza stupefacente sia di hashish che di marijuana già confezionate in sigarette, pronte per l’uso.
Lo stesso stupefacente è stato sequestrato per la successiva distruzione.
L’attività svolta rientra nel più ampio contributo dell’Arma dei Carabinieri alla formazione della “cultura della legalità”




Pachino. A fuoco una casa colonica di contrada Granelli, indaga la polizia

Da accertare l’origine dell’incendio divampato in contrada Granelli e che ha danneggiato una casa colonica. Sul posto, gli uomini del commissariato di Pachino insieme ai vigili del fuoco, a cui sono state affidate le operazioni di spegnimento. Subito dopo, i rilievi condotti hanno reso necessario l’avvio di indagini.




Avola. Denunciato il titolare di un centro scommesse: attività senza concessione e licenza

Scommesse senza concessione Aams e senza licenza. Denunciato il titolare di un centro scommesse di Avola. La polizia, nell’ambito di controlli amministrativi, ha appurato che all’interno dei locali, veniva effettuata l’attività di raccolta a distanza di scommesse e partecipazione a giochi d’azzardo. Ulteriore irregolarità: la mancanza dell’archivio unico informatico.




Siracusa. Rientra l'allarme bomba in Ortigia: il trolley sospetto non conteneva nulla

E’ rientrato poco prima delle 19.00 l’allarme bomba scattato circa trenta minuti prima in Ortigia. La presenza di un trolley sospetto tra il mercato e il ponte Umbertino ha richiesto l’applicazione delle misure antiterrorismo come da disposizioni ministeriali. La zona è stata circoscritta e delimitata dalla forze dell’ordine. Sul posto in pochi minuti una squadra specializzata di carabinieri. Con le cautele del caso, si sono avvicinati al trolley abbandonato ed hanno proceduto alla sua apertura. Sospiro di sollievo: al suo interno solo una scatola vuota.




Preghiere e parole di speranza per la 18enne ricoverata al Cannizzaro, le sue condizioni restano gravi

Preghiere e parole di speranza. Da Floridia ad Hartford, la città gemellata del Connecticut, si moltiplicano i messaggi per Cristina, la 18enne unica sopravvissuta al tragico incidente stradale del 25 aprile. “Forza, devi farcela”, “Prego per te”, “Spero di cuore possano salvarti”, “Riprenditi piccolo angelo”: sono sono alcune delle centinaia di parole che rimbalzano di bacheca in bacheca su facebook.
Le sue condizioni restano gravi. “Il quadro clinico è stazionario nella sua severità, in conseguenza del politrauma riportato, in particolare del trauma toracico e di varie fratture. La paziente è ricoverata in rianimazione, costantemente monitorata. La prognosi si mantiene riservata”, recita il bollettino sanitario emesso in mattinata dal Cannizzaro, l’ospedale catanese dove è ricoverata e costantemente seguita dall’equipe sanitaria.
La speranza rimane appesa ad un filo ma c’è ed a quella ci si aggrappa per uno spiraglio di luce in una tragica vicenda, già costata tre giovani vite.
Erano tutti insieme in auto. Stavano facendo ritorno a casa, a Floridia. Poi, in contrada Monasteri, il drammatico incidente: l’auto sbanda, forse a causa di un sorpasso, perde aderenza con la strada, sbatte contro un muretto per poi finire in un dirupo. Dalle lamiere, i vigili del fuoco estraggono solo corpi senza vita. La più giovane del gruppo, la 18enne in rianimazione, sbalzata fuori dall’auto durante la carambola, viene disposto il trasferimento in elisoccorso al Trauma Center della struttura sanitaria etnea.




Omicidio di Canicattini, la difesa di Cugno punta sull'infermità mentale

Sarà sottoposto a perizia psichiatrica Paolo Cugno, il 27enne accusato dell’omicidio della compagna Laura Petrolito, 20 anni, assassinata e nascosta in un pozzo artesiano. L’avvocato difensore dell’operaio, Titta Rizza, intende dimostrare che il giovane soffre di gravi problemi psichici. Per questo motivo il legale ha prodotto una cartella clinica che testimonia come in passato Cugno sia stato sottoposto a Tso, trattamento sanitario obbligatorio. La perizia del consulente tecnico di parte, Michele Lo Magro parla di schizofrenia. Il Gip, Andrea Migneco ha autorizzato la perizia psichiatrica. Il ctu nominato inizierà il proprio lavoro il prossimo mese e dovrà concluderlo, con la propria relazione conclusiva, entro il 13 giugno prossimo. Laura Petrolito è stata uccisa con almeno 16 colpi al torace. I familiari di Cugno dopo un periodo trascorso fuori Canicattini, hanno fatto rientro in paese.




Vanno a fare la spesa e lasciano chiusa in auto la figlia di 3 anni: genitori denunciati

Dovranno rispondere di abbandono di minore i genitori di una bimba di 3 anni, lasciata chiusa in auto da sola. Il suo pianto e le sue urla hanno attirato l’attenzione di alcuni passanti, nei pressi della centrale via Nazionale, a Cassibile. Si sono subito adoperati per calmarla e grazie ad uno spiraglio nel finestrino lato passeggero l’hanno “liberata”. Nel frattempo, sono stati allertati i carabinieri che hanno rintracciato i genitori, pare intenti a fare la spesa poco distante. Si tratta di una coppia di origine marocchina, residente nel siracusano: 39 anni lui, 26 lei. La bimba sta bene e non è stato necessario il ricorso a visite sanitarie. I genitori, denunciati, hanno spiegato di essere andati a fare la spesa e si sono mostrati sorpresi per la reazione alla loro condotta.




Siracusa. Solidarietà agli agenti in protesta a Cavadonna, Vinciullo: "Condizioni difficilissime"

“Le attuali condizioni del carcere di Cavadonna rendono impossibile la vita degli agenti di polizia penitenziaria. Con la loro azione di lotta stanno rivendicando il loro diritto ad essere trattati come normali lavoratori e non come sfruttati dallo Stato”. Sono parole forti quelle che Enzo Vinciullo sceglie durante la sua visita di solidarietà agli agenti in presidio permanente da 5 giorni all’interno della struttura penitenziaria.
La popolazione carceraria è di circa 622 detenuti a fronte di una capienza massima di 529, gestiti da circa 100 agenti (dati forniti dall’Ugl PolPen). “Una cosa è certa – ha concluso Vinciullo – non posso non condannare l’azione amministrativa e dirigenziale di chi è convinto di poter sfruttare oltre ogni limite i lavoratori impiegati nella Casa Circondariale di Cavadonna, che rischiano la vita per le condizioni difficilissime in cui sono costretti ad operare tutti i giorni”.
Partito anche un appello al prefetto per le preoccupazioni legate a possibili ragioni di ordine pubblico.




Un sottoscala come deposito: droga, armi, gioielli ed oggetti rubati. La scoperta della Polizia di Noto

Un vano sottoscala era diventato un covo di refurtiva ed oggetti riciclati, armi e droga. Una sorpresa anche per gli agenti del commissariato di Noto che, incuriositi dagli evidenti segni di forzatura, hanno deciso di controllare e perquisire quell’ambiente.
All’interno c’era una valigetta contenente una pistola scacciacane modificata marca Kimar, calibro 8, due caricatori e sei proiettili; una busta in cellophane con all’interno 1,52 chili di marijuana, un bilancino di precisione, un portalampada con pannello in alluminio rifrangente, un ventilatore, un trasformatore, utilizzati per la coltivazione domestica dello stupefacente; 13 banconote di valuta straniera, 54 monete da 500 lire fuori corso;
gioielli vari tra cui orecchini, ciondoli, anelli, bracciali, spille, medaglietta e orologio in oro; 3 valigie di attrezzi edilizi contenenti in particolare 5 trapani, 1 martello pneumatico, 1 impastatore, 1 flex, 1 cesoia.
Gli agenti sono risaliti al proprietario del vano, un anziano signore all’oscuro di tutto. Quel sottoscala è in disuso da diversi anni.
Dal commissariato invitano le vittime di furti in abitazione a presentarsi per identificare la refurtiva di cui è stato denunciato il furto.




Peppe, Chiara e Giovanni "erano il futuro di Floridia". Il medico legale, "morti politraumatiche"

Si attende per domattina il nulla osta del pm per i funerali delle tre giovani vittime del tragico incidente di contrada Monasteri. Potrebbero così essere celebrati già nel pomeriggio o, al più tardi, l’indomani mattina verosimilmente in chiesa Madre. Il sindaco, Limoli, ha anticipato la volontà di proclamare il lutto cittadino. Floridia, insomma, si fermerà per l’ultimo saluto a Giuseppe Marino, 24 anni, Chiara Carrubba (20) e Giovanni Violano (33). La quarta ragazza che era in auto con loro, 18 anni, è tuttora ricoverata in prognosi riservata al Cannizzaro di Catania dopo essere stata sottoposta ad intervento nella serata di ieri.
L’ispezione cadaverica compiuta nel pomeriggio a Siracusa dal medico legale Francesco Coco parla di “morti politraumatiche”. Questo significa che il decesso è stato causato dalle gravi lesioni, conseguenza dell’incidente. Non si sarebbe però trattato di un decesso sul colpo, almeno per uno dei tre sfortunati protagonisti.
“Erano il futuro di Floridia. Bravi ragazzi, lavoratori. Certe cose non dovrebbero davvero accadere”, le parole del sindaco della cittadina. Giovanni Volano gestiva un sito che si occupava di abbigliamento, Giuseppe Marino lavorava nei campi.