Avola. Paura per un ciclista investito nei pressi del cimitero: in elisoccorso a Catania

Se l’è cavata con una prognosi che parla di trauma cranico commotivo e frattura al ginocchio. Ma la paura per un ciclista 40enne di Cassibile è stata tanta. Vittima di un incidente in mattinata poco prima del cimitero, sulla Avola-Noto. Lo scontro con una Panda. E’ stato trasferito in elicottero al Cannizzaro di Catania in prognosi riservata, poi gli accertamenti del caso e la decisione di ricoverarlo nel reparto di Ortopedia. Non è in pericolo di vita.




Bashar si è svegliato dal coma: racconterà agli investigatori cosa gli è accaduto

Ha riaperto gli occhi Bashar, il bengalese di 24 anni trovato con il cranio fracassato sulla battigia del porto piccolo, nei pressi di viale Montedoro. Venne subito trasferito in elicottero a Palermo, presso una struttura specializzata.
Dopo settimane di coma ha ripreso conoscenza. La prognosi rimane riservata ma in netto miglioramento e potrebbe essere sciolta nei prossimi giorni. Tira un sospiro di sollievo la comunità bengalese siracusana, che non ha lasciato solo il ragazzo durante il lungo ricovero palermitano.
Non è ancora in condizione di parlare, rimane quindi il mistero su cosa sia successo quella notte. Due le ipotesi: una aggressione o una caduta accidentale. Quest’ultima versione respinta con forza dagli amici siracusani di Basharm, descritto come un ragazzo tranquilli e senza vizi, lontano dall’alcol e ligio ai precetti musulmani.
Solo lui potrà chiare cosa è accaduto. Nei prossimi giorni, non appena arriverà l’ok dei sanitari, i carabinieri lo raggiungeranno per poter raccogliere gli elementi che oggi mancano.




Furti con spaccata, operazione Tormento: altri due catanesi arrestati. La banda etnea ha "firmato" 16 colpi

Altri due arresti nell’ambito dell’operazione Tormento. Il 23enne Paolo Cosentino si è consegnato spontaneamente in commissariato a Catania mentre Angelo Demetrio (21) è stato arrestato, sempre a Catania.
I due, secondo le indagini condotte dai Carabinieri, appartenevano a pieno titolo all’associazione per delinquere dei “Catanesi”, resasi responsabile di 16 episodi di furto con spaccata ad altrettanti esercizi commerciali dei comuni della provincia di Siracusa. L’attività investigativa, infatti, ha permesso di appurare le responsabilità del gruppo criminale catanese che, dal settembre 2015 al giugno del 2016, ha colpito in ben quattro occasioni a Canicattini Bagni dove sono state prese di mira due tabaccherie e rubate due auto utilizzate come arieti, in quattro casi ad Avola dove sono state effettuate due spaccate al medesimo negozio di abbigliamento e ad altre due distinte tabaccherie, in tre occasioni a Rosolini dove i furti sono stati commessi ai danni di una profumeria, di un bar e di una tabaccheria. Due sono state le spaccate scoperte a Priolo Gargallo dove per ben due volte è stata presa di mira una profumeria, e tre ad altrettante tabaccherie di Pachino, Solarino e Melilli.
Le responsabilità di altri 9 episodi di furto con spaccata, sui totali 25 scoperti dai Carabinieri in provincia, sono invece da ricondursi al gruppo criminale composto dai cittadini rumeni che, tra maggio e novembre 2015, hanno colpito tre volte a Carlentini, in due circostanza la medesima tabaccheria e in una un bar-tabacchi, una profumeria a Siracusa, un concessionario di auto a Rosolini, un negozio di ortaggi a Noto e tre tabaccherie, rispettivamente a Francofonte, Floridia e Sortino. Cinque di loro mancano ancora all’appello e potrebbero aver già raggiunto una qualche località estera.




Maltrattamenti in famiglia ed estorsioni: 3 uomini arrestati in 24 ore tra Floridia e Carlentini

Tre uomini arrestati nelle ultime 24 ore per maltrattamenti in famiglia ed estorsione. Due i casi a Floridia ed uno a Carlentini.
A Floridia, i carabinieri hanno tratto in arresto per tentata estorsione e maltrattamenti un 28enne che – con violenze fisiche e minacce, reiterate nel tempo – avrebbe costretto la madre, con lui convivente, a cedergli l’autovettura. Di fronte ad un diniego della madre di non voler più essere trattata in tal modo e negandogli l’utilizzo del veicolo, il giovane è andato in escandescenza, minacciando prima la madre e poi colpendo con calci e pugni la sorella, intervenuta per cercare di calmarlo. I carabinieri, contattati telefonicamente dalla vittima e avendo ben capita la pericolosità della situazione, si sono precipitati presso l’abitazione indicata ed bloccato ed arrestato il 25enne, poi posto ai domiciliari.
Nella tardo pomeriggio di ieri, invece, sempre a Floridia, i Carabinieri un 27enne ritenuto essere responsabile di atti violenti, come aggressioni fisiche e minacce, ripetuti nel tempo contro la propria madre per poter ottenere somme di denaro con cui soddisfare mere esigenze personali. Anche in questo caso, la madre, non riuscendo più a sopportare il comportamento del figlio, è riuscita a trovare il necessario coraggio e ha contattato i Carabinieri. L’arrestato è stato accompagnato in carcere a Cavadonna.
A Carlentini, infine, arrestato un 44enne che, sotto l’effetto di alcool, aveva poco prima percosso la propria moglie. La donna si è trovata costretta a fuggire di casa e rifugiarsi presso la locale caserma dei Carabinieri. Non era nuovo a tali comportamenti, poiché già arrestato nel 2013 per gli stessi fatti. Si trova in carcere a Cavadonna.




Noto. Cuccioli abbandonati in strada, tre salvati dalla polizia: attendono ora di essere adottati

Tre piccoli meticci abbandonati sono stati salvati da agenti della Polizia di Noto. Li hanno trovati nel corso di un giro di perlustrazione. I tre cuccioli erano stati abbandonati poco prima da ignoti, lungo la strada. Il loro destino sarebbe stato segnato nel giro di poche ore senza l’intervento degli agenti lungo la statale 115. Stavano infatti pericolosamente al centro della strada, accanto ad un quarto cucciolo purtroppo già investito da un automobilista.
Salvati da morte certa, sono stati condotti presso un locale rifugio per cani e assistiti da personale dell’associazione animalista e dai veterinari. L’abbandono di animali è reato punito dalle leggi vigenti.




VIDEO. Siracusa, le "spaccate" e i furti: ecco le immagini delle bande criminali all'opera

I romeni utilizzavano ceste in plastica per il pane. I catanesi avevano vedette all’ingresso delle città dove avevano deciso di piazzare un colpo. Il “colpo” era la spaccata: con l’utilizzo di un’auto ariete, mandavano in frantumi la vetrina di un negozio, di una tabaccheria o di una stazione di servizio. Poi dentro, volto travisato da passamontagna, guanti e una apparente calma perchè “sicuri” della presenza di palo e vedette. Quindi via, in fuga, per rivendere quanto arraffato.
Il modus operandi delle due distinte bande criminali attive anche nel siracusano è stato ricostruito tassello dopo tassello dai carabinieri e dalla Procura. Analizzati anche i più piccoli dettagli, come l’abbigliamento o le ceste in plastica per il pane per distinguere le bande ed i loro componenti. Le immagini delle spaccate, dei furti e degli arresti.




Siracusa. Operazione "Tormento", sgominate due bande specializzate in "spaccate": i nomi e le foto

Due distinte bande, una composta da romeni l’altra da catanesi. Si erano specializzate in furti con spaccata e rapina. All’opera in più province, in quella siracusana avevano portato a compimento almeno 25 colpi con modalità simili: auto utilizzate come ariete e poi in pochi minuti arraffavano quanta più merce possibile, per poi rivenderla. E per i commercianti erano diventati un vero tormento, da qui il nome dell’operazione: “Tormento”, appunto.
Gli arrestati sono complessivamente 13 ma all’appello mancano ancora altre 8 persone. Gli investigatori contano di chiudere a breve il cerchio. Gli arrestati sono Iulian Moise, rumeno di 28 anni, Florin Stoian, suo connazionale di 27 anni. Rumeno anche Alexandru Corodeanu, 25 anni. Catanesi invece, Graziano Crisafulli, Salvatore Maugeri, Filippo Beninato, Salvatore Fazio, Nunzio Davide Scvrivano, Alessio Pavone, Fabrizio Drago, Andrea Alonzo, Omar Nassibi.
Un anno e mezzo circa di attività investigativa, scrupolosa e complessa. Gran lavoro per il nucleo investigativo dei carabinieri che con certosine verifiche sono riusciti a risalire alle identità degli arrestati, “seguiti” attraverso utenze telefoniche chiuse e pertanto complicate da intercettare. Ma mettendo in fila un indizio dopo l’altro, con la collaborazione del procuratore Scavone e del sostituto Grillo, il quadro probatorio ha preso corpo.
Nel corso delle indagini sono stati sequestrati 300 chili di tabacchi provento del furto con spaccata ai danni di un singolo esercizio, 10 auto rubate utilizzate come “ariete” per sfondare le vetrine e altrettante centraline elettroniche utilizzate per il furto dei veicoli con cui guadagnarsi la fuga. Le due bande – che non avrebbe alcun punto di contatto in comune – sarebbero responsabile di 42 episodi in tutto: 22 messi a segno dal gruppo catanese e 20 dai rumeni.
Entrambi i gruppi criminali vengono descritti come determinati e spregiudicati. In particolare i catanesi, dotati di organizzazione che comprendeva basista e vedette. Al punto da pensare di poter colpire liberamente anche in centro città, come avvenuto ad esempio ad Avola.
Con guanti per evitare di lasciare impronte e passamontagna, entravano in azione nottetempo. In almeno due occasioni non hanno esitato ad usare violenza ed a minacciare chi disturbava il loro piano. In un’altra occasione, intercettati da una pattuglia, per sfuggire alla cattura hanno imboccato contromano l’autostrada Siracusa-Catania contromano per poi abbandonare la vettura con la refurtiva ancora a bordo, dopo un ribaltamento a causa della forte velocità. Non paghi, si sono lanciati da un dirupo per proseguire la fuga a piedi.




Siracusa. Nuovo messaggio col fuoco: fiamme alla veranda esterna della pasticceria Brancato

Fiamme nella notte contro un bar pasticceria di Siracusa, in via Grottasanta. Si tratta di Brancato, attività rinomata in città. Danneggiato l’esterno dell’attività commerciale, una veranda provvista di grande ombrellone andato distrutto. Sul posto sono intervenuti alle 23.14 i vigili del fuoco e gli agenti della Mobile. Tra le ipotesi, quella di un messaggio intimidatorio.




Attentato alla sicurezza dei trasporti, denunciato autista di Tir con tachigrafo manomesso

Rischia adesso una condanna tra i 6 mesi ed i 5 anni di arresto il conducente campano di un autoarticolato sorpreso sulla Siracusa-Catania con il cronotachigrafo digitale manomesso. Tramite un magnete le registrazioni dei dati previsti per legge venivano alterate, in modo tale da poter aumentare sensibilmente la velocità del veicolo senza che l’apparecchiatura segnalasse tale aumento sui dati di registrazione ed “occultare” inoltre le ore di guida.
Ad insospettire la Polizia Stradale, nei pressi dello svincolo di Siracusa, proprio la velocità sostenuta del mezzo, subito bloccato per un controllo. L’autista ha cercato frettolosamente di far “sparire” le prove della manomissione armeggiando nervosamente nell’abitacolo. Gli agenti hanno voluto vederci chiaro ed un attento controllo presso una officina specializzata ha confermato i sospetti.
Il dispositivo ed il magnete sono stati sequestrati ed il conducente denunciato per attentato alla sicurezza dei trasporti e per aver manomesso un’apparecchiatura (mediante rimozione dolosa di cautele), atta a prevenire infortuni sul lavoro. Inoltre è stata elevata una sanzione pari a 1.696 euro con la decurtazione di 10 punti sulla patente oltre alla sospensione del titolo di guida da 15 giorni a 3 mesi.




Siracusa. "Firmopoli", slitta a giugno la decisione sul rinvio a giudizio: 12indagati, nomi eccellenti

La decisione sul rinvio a giudizio per la cosiddetta Firmopoli siracusana slitta al 19 giugno. All’udienza di questa mattina c’è stato tempo solo per alcune eccezioni di notifica.
Nell’elenco dei 13 interessati dalla vicenda, e per i quali viene chiesto il rinvio a giudizio nell’indagine sulle firme (presunte false, ndr) presentate a supporto di liste per le amministrative del 2013, ci sono nomi importanti. Come quelli del sindaco, Giancarlo Garozzo e dei consiglieri comunali Salvo Sorbello e Luciano Aloschi, unitamente agli ex consiglieri comunali Sebastiano Di Natale, Natale Latina e Riccardo Cavallaro e gli ex consiglieri provinciali Michele Mangiafico, Sebastiano Butera e Nunzio Dolce. Nell’elenco anche funzionari pubblici come Ignazio Leone, Salvatore Gianino ed Ettore Manni. Per tutti, ed a vario titolo, l’accusa è di falsità ideologica.
Di “firmopoli” anche a Siracusa si iniziò a parlare nel 2016 dopo un esposto del portavoce dei Verdi, Peppe Patti. Sulle firme e la loro autenticità si soffermarono poi anche i 5 Stelle. L’accusa parlava di moduli immacolati, calligrafia apparentemente uniforme e firme quasi in fotocopia.
“Poiché prossimi ad una nuova scadenza elettorale, le formazioni politiche che intendono partecipare alla competizione elettorale, devono tenere in grande considerazione questa indagine”, dice proprio Peppe Patti.