Tragico incidente stradale: auto sfonda guardrail e vola nella scarpata, un morto

È un avolese di 59 anni la vittima del del grave incidente avvenuto lungo la viabilità ex Asi, nel tratto in cui si incrocia con la vecchia SS114, in territorio di Augusta. Per cause al vaglio degli investigatori, l’auto su cui viaggiava insieme al figlio – un’Audi A3 nera – ha sfondato il guardrail, per poi precipitare nella scarpata sottostante. Un volo di diversi metri, appena attutito dalle sterpaglie.
Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno liberato uno degli occupanti, rimasto incastrato tra le lamiere. Il personale del 118 ha prestato i primi soccorsi per poi trasferire i feriti in ambulanza verso il più vicino ospedale. Non è intervenuta l’elisoccorso, probabilmente impegnato in altro soccorso.
I feriti sono stati trasporti in ospedale a Siracusa. Le condizioni del 68enne sono subito apparse critiche. Nonostante i disperati tentativi dei sanitari, per l’uomo non c’è stato nulla da fare.




Piantagione di marjiuana in un bunker sotterraneo, si accedeva dal piatto doccia: arrestato 57enne

Aveva realizzato una piantagione di droga raggiungibile attraverso un sofisticato sistema creato in modo tale che dal piatto doccia del bagno fosse possibile, attraverso un montacarichi, raggiungere un locale sotterraneo trasformato in serra per la coltivazione di piante di marijuana. La polizia ha arrestato un uomo di 57 anni, Giovanni Guzzardi, residente a Francofonte. Gli inquirenti sono intervenuti con i cani antidroga. Il loro fiuto ha condotto alla scoperta del bunker. Nel corso della perquisizione, la polizia ha rinvenuto lampade, un impianto di irrigazione e ventilazione ed un’area per l’essiccazione ed il confezionamento delle dosi. La piantagione contava circa 119 piante, per 52 chili. Rinvenute 6 buste di marijuana pari a 4,4 kg, 4 buste con residuo attivo di marijuana pari a 13,7 kg e 135 semi di erba. In totale, sequestrata droga per 75 chili. Davanti agli occhi degli investigatori uno scenario degno di una fiction televisiva. Il bunker era composto da tre vani: uno più piccolo ricavato da un container in metallo, attrezzato con l’ impianto di irrigazione e lampade per la coltivazione della marijuana, con le 119 piante già fiorite e pronte per la raccolta.
L’impianto, che serviva il bunker, era allacciato abusivamente alla rete elettrica. L’uomo è stato condotto nel carcere di Cavadonna, a Siracusa e dopo l’udienza di convalida, ai domiciliari come disposto dal giudice per le indagini preliminari.Sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi per fare piena luce sulla rete di fiancheggiatori e narcotrafficanti legati alla serra sotterranea.




Telecamere mobili sulle strade provinciali, donna denunciata per abbandono di rifiuti

Sono diverse le telecamere fornite alla Polizia Provinciale per contrastare il triste fenomeno dell’abbandono di rifiuti in strada. Le e-killer, questo il nome di questi particolari strumenti di controllo a distanza, sono state installate nei giorni scorsi lungo diverse arterie provinciali, dove purtroppo fioccano discariche abusive a bordo strada. Uno dei vantaggi delle e-killer è che possono essere utilizzate in punti diversi e non sempre nello stesso, essendo di facile spostamento e installazione.
Così, ad esempio, nelle settimane scorse, quella che era stata piazzata in contrada Grottaperciata – in territorio del Comune di Siracusa – lungo il vecchio tracciato della strada provinciale n. 12 (Florida – Grottaperciata – Cassibile) ha permesso di riprendere una donna che, arrivata con l’auto, accostava a bordo strada per abbandonare sacchetti di rifiuti che aveva stipato nel cofano. La Polizia Provinciale di Siracusa, dopo l’identificazione, ha denunciato la donna per abbandono incontrollato di rifiuti.
Con i dispositivi mobili in dotazione si vuole porre un freno anche ad un altro pericoloso fenomeno, quello del furto dei segnali stradali da parte di ignoti, con gravi pericoli per la sicurezza e la circolazione veicolare. Basti pensare ad uno “Stop” rimosso o ad un “dare precedenza” trafugato.




Auto sospetta intercettata in via Tisia, le forze dell’ordine sventano una possibile rapina

Attimi concitati in viale Tisia, poco prima di ora di pranzo. Diverse auto di Carabinieri e Polizia hanno raggiunto l’area, all’altezza della banca Unicredit. A far scattare l’allarme, la segnalazione attraverso i sistemi di controllo cittadino di un’auto sospetta che – secondo quanto spiegano gli investigatori – sarebbe stata coinvolta in diverse rapine commesse in varie parti del territorio nazionale.
I Carabinieri hanno intercettato l’auto tra Zecchino e Tisia, dove insistono una banca e poco distanti gli uffici di Poste. Alla vista delle forze dell’ordine, le persone a bordo della vettura – tre o quattro – si sono date precipitosamente alla fuga. Uno di loro è stato però bloccato e sono in corso accertamenti. L’auto è stata abbandonata e risulta presa a noleggio.
L’ipotesi su cui lavorano gli investigatori è che avessero raggiunto Siracusa per portare a termine verosimilmente un nuovo colpo, sventato però dal pronto intervento di Carabinieri e Polizia che hanno avviato ricerche anche delle persone che sono scappate.




Fiamme in via Algeri, a fuoco i resti delle baracche abbattute

Sui resti delle baracche abbattute nei giorni scorsi nella zona di via Algeri, si è sviluppato un incendio che richiesto l’intervento di Vigili del Fuoco e Protezione Civile comunale. Poco prima dell’una di notte le prime chiamate di allarme alla sala operativa del comando di via Von Platen. Ad alimentare le fiamme – pochi i dubbi sull’origine dolosa – anche alcuni rifiuti abbancati abusivamente nell’area.
Dalla combustione di vari materiali si è sviluppato un denso fumo nero, per cui Palazzo Vermexio ha richiesto anche l’intervento di Arpa per le valutazioni d’impatto ambientale. Due mezzi dei Vigili del Fuoco, con a supporto anche una squadra di Protezione Civile, hanno lavorato per oltre due ore per lo spegnimento dell’incendio. Una ruspa ha poi completato la bonifica dei luoghi, una volta spente le fiamme.




Peschereccio contro gli scogli di Punta Magnisi, salvo l’equipaggio

Non sono ancora chiare le cause dell’incidente occorso nelle prime ore del mattino ad un peschereccio finito incastrato sugli scogli di Punta Magnisi. L’allarme è scattato poco dopo le 4 di questa mattina. Sul posto si sono subito recate una motovedetta della Guardia Costiera di Augusta ed una di Siracusa, insieme ad una pattuglia a terra. Nessun ferito tra gli 8 componenti dell’equipaggio. Al momento dell’arrivo dei soccorsi erano già riusciti a portarsi sulla terraferma, in sicurezza.
La Capitaneria di Porto di Augusta ha avviato un’indagine per fare luce sulle ragioni dell’incidente.




Aggressione al personale sanitario dell’ospedale Muscatello di Augusta, arrestato l’autore

Dopo l’aggressione al personale sanitario del “Muscatello” di Augusta, l’autore dell’aggressione, un 29enne pregiudicato, è stato arrestato dai Carabinieri.
Nello specifico, voleva essere immediatamente curato dal personale sanitario dell’Ospedale Muscatello, dopo un incidente autonomo in motorino. I sanitari visti i lievi traumi riportati dall’uomo, a cui è stato assegnato il “Codice Verde”, hanno messo in coda il soccorso poiché erano in atto ben più gravi interventi.
L’uomo, invece di aspettare pazientemente il suo turno, ha inveito contro i due sanitari in servizio prendendoli a pugni.
I militari sono immediatamente intervenuti e hanno arrestato l’aggressore che successivamente è stato condotto presso il carcere “Cavadonna” di Siracusa, come disposto dall’Autorità giudiziaria.
Diverse sono state le richieste di “maggiore sicurezza”: il Commissario Straordinario dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone, l’Ordine dei Medici di Siracusa, con il presidente Anselmo Madeddu e il sindacato Cisl Fp Ragusa Siracusa hanno condannato fermamente l’accaduto, sottolineando la necessità di far scattare la tolleranza zero.




Ubriaco aggredisce barista che non gli somministra da bere e si scaglia anche contro i Carabinieri: arrestato

Un 30enne è stato arrestato dai Carabinieri di Palazzolo Acreide per minaccia, resistenza, violenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.
Nello specifico, i militari sono intervenuti in un bar del centro cittadino e hanno identificato l’uomo che poco prima avrebbe aggredito il barista, quest’ultimo “colpevole” di essersi rifiutato di somministrargli alcolici perché già in evidente stato di ubriachezza.
Durante l’intervento, il 30enne si è scagliato anche contro i Carabinieri per opporsi all’identificazione, ma è stato arrestato e, dopo le formalità di rito, posto ai domiciliari, come disposto dall’Autorità giudiziaria.




Rubano portafogli e usano carte di credito per prelevare soldi, arrestati padre e figlio di Siracusa a Catania

La Procura della Repubblica di Catania, nell’ambito dell’attività investigativa svolta dai Carabinieri di San Giovanni la Punta a carico di un 68 enne e di un 26 enne, padre e figlio, di cui il primo pregiudicato, originari di Siracusa, indagati per “Furto aggravato e indebito utilizzo di carte di credito e di pagamento”, ha richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale di Catania, nei loro confronti, la misura cautelare in carcere per il 68 enne e gli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico per il 26 enne, eseguite dal medesimo Comando.
Le indagini, scaturite dalle denunce di furto di portafogli che avvenivano sempre all’interno di supermercati della zona, hanno fatto luce sulle condotte illecite dei due, ripetutedurante il 2023 e nei primi mesi del 2024.
Nello specifico, il 68 enne, gravato da precedenti specifici e già sottoposto alla detenzione domiciliare a Siracusa, evadeva appositamente dalla sua abitazione e, a bordo di un’utilitaria guidata dal figlio, si recava in provincia di Catania. Qui, sicuro di non essere riconosciuto, entrava in alcuni supermercati di San Giovanni la Punta e Tremestieri Etneo, mentre il figlio lo attendeva in auto. Poi, scelta la vittima, solitamente una donna che aveva appoggiato la borsa sul carrello, il 68 enne le si avvicinava con una scusa e, approfittando di un momento di distrazione, le sfilava i portafogli dalla borsa per poi uscire senza fare acquisti. Raggiunto il figlio, i due si allontanavano e scattava la seconda parte del piano, che prevedeva il prelevamento di contanti mediante le carte di pagamento trovate nel portamonete trafugato. In particolare, era il figlio quello incaricato a prelevare il denaro presso i bancomat.
Emblematico del modus operandi dei due complici è stato il furto ai danni di una signora che aveva riposto nella parte anteriore del carrello sia la borsa che il suo cagnolino: l’uomo ha finto di mostrare interesse verso l’animale e poi, non appena la donna gli ha dato le spalle, ha afferrato con mossa repentina il portafogli dalla borsa e si è dileguato.
Immediatamente dopo, i due uomini si sono recati all’interno di un centro commerciale poco distante e il più giovane ha adoperato le carte di credito della vittima per prelevare l’importo di 1250,00 euro presso uno sportello ATM.
In altre occasioni, invece, le carte sono state adoperate anche per acquisti presso profumerie o negozi di tabacchi, al fine di massimizzare il profitto del reato.
Come di consueto, era il padre a commettere i furti con destrezza e, sempre previo accordo tra loro, era il figlio che adoperava le carte bancarie rubate. I borsellini, invece, venivano gettati via, con ulteriore aggravio per le vittime che, oltre a patire un ingente danno economico, dovevano duplicare tutti i documenti di identità contenuti.
I diversi episodi delittuosi oggetto di contestazione, denunciati dalle vittime, sono stati ripresi dalle telecamere dei supermarket, quindi acquisiti ed esaminati dall’Arma di San Giovanni la Punta che, grazie a serrate indagini, è riuscita a risalire all’identità dei due.
Gli elementi indiziari acquisiti, nell’ambito di una valutazione complessiva delle condotte criminose, hanno consentito di confermare la tecnica rodata della coppia, che consisteva nello sfilare i portafogli dalle borse, impossessarsi del loro contenuto, tra cui carte di credito, e successivamente utilizzarle.
Tutti gli episodi accertati, aggravati dal fatto che il 68 enne al momento dei fatti era sottoposto alla misura alternativa della detenzione domiciliare e, tuttavia, si è allontanato dal proprio domicilio senza autorizzazione da parte dell’autorità, hanno fatto emergere il rischio, concerto e attuale, di reiterazione criminosa e, pertanto, la necessità di emettere una misura cautelare proporzionata alla gravità dei fatti e adeguata a contenere il pericolo di “ricaduta” nel reato.
Per tali motivi al padre, che ha già riportato numerosissime sentenze definitive di condanna per furto, evasione e altri reati, è stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere mentre per il figlio, incensurato, è stata richiesta e ottenuta la misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.




Reperti preziosi in vendita online restituiti alla Diocesi di Siracusa, denunciato un uomo

Aveva utilizzato i social network per cercare di vendere preziosi reperti che si era procurato in maniera illecita. I carabinieri della Sezione Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Siracusa hanno recuperato una serie di oggetti di valore che erano stati trafugati da alcune chiese della Diocesi di Siracusa. Si tratta di un manoscritto datato 1795 di padre Giuseppe Maria Capodieci, presbitero e archeologo siracusano; un turibolo e un reliquiario della croce settecentesca; due mazze confranternali sette/ottocentesche. I preziosi sono stati restituiti all’Arcidiocesi di Siracusa.
L’indagine dei carabinieri è scattata dopo una segnalazione: sui social l’uomo aveva postato alcune storie dove metteva in vendita i beni. I militari dell’Arma hanno indagato riuscendo a risalire al venditore e dopo una perquisizione domiciliare hanno ritrovato i reperti per i quali l’uomo, che è stato denunciato, non ha saputo fornire alcuna spiegazione.