Carlentini. Strangolato dai debiti, 35enne aggredisce la moglie e da fuoco alla casa

Dopo il licenziamento, i problemi di natura economica erano diventati asfissianti. Non riuscendo più a reggere la tensione, un 35enne catanese ha sfogato tutta la rabbia aggredendo la moglie davanti ai quattro figli per poi dare fuoco alla casa. E’ successo la notte scorsa a Carlentini.
Durante la furiosa lite l’uomo, fuori di sé, avrebbe minacciato di fare una strage, convinto che l’unica soluzione ai problemi fosse togliere la vita alla donna ed al nucleo familiare.
La donna è riuscita a scappare, con i figli, dai vicini. Allertati i carabinieri sono arrivati sul posto in pochi minuti in località Villaggio delle Palme.
Il 35enne aveva intanto deciso di appiccare il fuoco all’interno della casa familiare che in poco tempo andava completamente distrutta. Sul posto accorsi anche i vigili del Fuoco di Lentini.
L’uomo è stato arrestato con le accuse di incendio e di maltrattamenti in famiglia e condotto in carcere a Cavadonna, a disposizione dell’autorità giudiziaria.




Siracusa. Cocaina per 300.000 euro nascosta in auto, arrestati due presunti pusher

Viaggiavano con oltre due chili di cocaina in auto. Sono stati intercettati ed arrestati dai carabinieri i due siracusani Giuseppe De Leo, 34enne, e Salvatore Fede, 42 anni.
La loro auto, una Smart Fortwo, è stata notata mentre – ad alta velocità – lasciava l’autostrada nei pressi dello svincolo Siracusa sud per introdursi in una via secondaria, come se volessero evitare di percorre le vie di collegamento più trafficate.
I carabinieri, insospettiti anche dalla velocità sostenuta del mezzo – hanno deciso di vederci chiaro. Sottoposti a perquisizione, i due sono stati trovati in possesso di altrettanti pacchi nascosti nel cruscotto dell’auto. Trovate inoltre, in possesso del conducente ulteriori dosi di cocaina, corrispondenti ad una decina di grammi circa, già confezionate e pronte ad essere cedute.
Arrestati, sono stati condotti presso la casa circondariale di Cavadonna. Quella droga avrebbe fruttato fino a 300.000 euro, se immessa nel mercato.




Rientrato in Italia l'avvocato Calafiore: è in carcere a Catania

Si trova nel carcere di piazza Lanza, a Catania, l’avvocato Giuseppe Calafiore. Atterrato alle 15.30 all’aeroporto di Catania il legale, indagato dalla procura di Messina nell’ambito dell’inchiesta su procedimenti penali pilotati in cambio di soldi, è stato preso in consegna dagli uomini della Guardia di Finanza di Messina.
Calafiore si trovava all’estero per motivi di lavoro quando è stata emessa l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. In concorso con un altro avvocato siracusano, Piero Amara, anche lui arrestato, avrebbero corrotto Longo. L’ex pm, in cambio di soldi e regali, avrebbe favorito diversi clienti “di peso” dei due difensori.
Calafiore, attraverso il suo legale Mario Fiaccavento, aveva fatto sapere agli inquirenti di non aver mai avuto intenzione di sottrarsi all’arresto e di voler anzi chiarire la sua posizione.




Cassibile. Droga per 250.000 euro in un sacco di juta arenato in spiaggia

Rinvenuti e sequestrati alla Marchesa di Cassibile 25 kg di hashish all’interno di un sacco di juta. Era arenato sulla spiaggia. All’interno, accuratamente confezionati ed imballati, sono stati trovati 50 panetti di hashish del peso di mezzo chilo ciascuno per un totale di 25 kg di stupefacente.
Il grosso sacco, probabilmente trasportato dalla corrente marina, si era arenato sulla spiaggia della nota località balneare e avrebbe potuto costituire un ricco bottino per chi commercia in droga o per gli spacciatori locali. Nella vendita al dettaglio, infatti avrebbe assicurato un incasso di ben 250.000 euro.




La trappola del sexting via social network, 60enne "vittima" di una avvenente fanciulla

Un 59enne siracusano ennesima vittima del cosiddetto sexting. “Avvicinato” sui social network da una avvenente ragazza, ha iniziato chattare con lei: messaggi espliciti, di chiara natura sessuale. E poi anche foto, senza veli, richieste dalla donna e inviate dall’uomo. Che però ha scoperto di essere vittima di un raggiro: l’avvenente fanciulla, infatti, ha chiesto 800 euro per non divulgare le immagini del 60enne nudo, sempre tramite social network.
A quel punto si è rivolto alla Polizia di Lentini, il suo Comune di residenza. Avviata una indagine. Al momento ci si muove per tentata estorsione. La donna, allo stato attuale, non è stata identificata.




Siracusa. Sacerdote a giudizio: minacce ad un 15enne per ottenere rapporti sessuali

Il gup del tribunale di Siracusa, Giuseppe Tripi, ha rinviato a giudizio un sacerdote di 51 anni accusato di violenza sessuale nei confronti di un 15enne. Nei mesi scorsi il prete era stato sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora a Lentini, la città in cui si sarebbe consumata la violenza. Il sacerdote, che appartiene alla diocesi di Catania, è accusato di aver costretto il quindicenne ad avere rapporti sotto la minaccia di un coltello.
Dopo la denuncia della madre del ragazzino si sono mossi gli investigatori della Procura di Siracusa che, grazie alle intercettazioni telefoniche, hanno ricostruito la vicenda acquisendo elementi diversi elementi di prova.




Siracusa. Fiamme all'auto dell'avvocatessa dalla parte delle donne: presa di mira Daniela La Runa

In fiamme nella notte alla Mazzarona l’auto dell’avvocatessa Daniela La Runa, volto di primo piano anche dalla Rete Centri Antiviolenza. Impegnata professionalmente e nel sociale a tutela delle donne vittime di violenza, proprio questa mattina era anche attesa dal gip del Tribunale di Siracusa per assistere una ragazza che – coincidenza – anche lei ha avuto auto di parenti incendiate. L’eventuale collegamento con quei fatti è tutto da dimostrare ed al momento non si va oltre la coincidenza.
Sulla natura dolosa del rogo che ha distrutto l’auto dell’avvocatessa La Runa, pochi i dubbi. Un testimone avrebbe raccontato alla polizia di aver notato una striscia sull’asfalto, probabilmente liquido infiammabile. Di prima mattina l’intervento della Scientifica per i rilievi del caso. Subito presentata denuncia in Questura.
“Oggi la mia macchina si e’incendiata. Cosi, per caso…Ma io in udienza ci vado lo stesso e darò il meglio di me”, ha scritto poco dopo i fatti la stessa La Runa sulla sua pagina Facebook.




Dopo l'arresto del magistrato si muove la Cassazione: "Sospendere Longo dalle funzioni"

Il procuratore generale della Cassazione, Riccardo Fuzio, ha chiesto al Csm di sospendere Giancarlo Longo dalle funzioni di magistrato e dallo stipendio. E’ la prima reazione ufficiale alla notizia dell’arresto dell’ex sostituto procuratore in servizio a Siracusa. Nelle carte dell’inchiesta, il gip parla di un pm dalla “inquietante capacità criminale” e disposto alla “mercificazione della funzione giudiziaria”.
La Procura di Messina non ha dubbi, dopo decine e decine di accertamenti: quel magistrato sarebbe stato a servizio di un comitato di affari e interessi pilotato dagli avvocati siracusani Piero Amara e Giuseppe Calafiore. Almeno per tre anni si sarebbero mossi di pari passo, in decine di procedimenti che sarebbero stati condizionati in cambio di denaro e regali. Tutto a “beneficio” dei clienti più importanti dei due legali.
Soldi, vacanze, regalie. E poi la vicenda delle microspie e la bonifica “fai da te”, sotto l’occhio della telecamera nascosta piazza dalla Guardia di Finanza di Messina. Qualcuno, non ancora scoperto, lo aveva avvisato della presenza di cimici piazzate dagli inquirenti nella sua stanza della Procura siracusana. Motivo per cui Longo ha fatto poi sparire il cellulare, come si legge sempre nelle carte dell’inchiesta.
I metodi usati dal magistrato, secondo quanto accertato dalla Procura peloritana, sarebbero stati tre: creazione di fascicoli “specchio”, per poter accedere ad altri documenti di indagine di colleghi e di potenziale interesse per alcuni clienti rilevanti degli avvocati Calafiore e Amara; c’erano poi i cosiddetti fascicoli “minaccia”, in cui “finivano per essere iscritti con chiara finalità concussiva soggetti ostili”; e infine i fascicoli “sponda”, che venivano tenuti in vita “al solo scopo di creare una mera legittimazione formale al conferimento di incarichi consulenziali”, ma sempre nell’interesse presunto dell’associazione a delinquere.
Anche il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, sta seguendo il caso da vicino. “Ora c’è un’azione penale in corso e sullo stesso giudice c’era già stata un’azione disciplinare. Non possiamo che attendere la conclusione delle indagini, anche per avere un quadro della diffusione del fenomeno che a prima vista appare preoccupante”, le sue prime parole. Il ministro chiederà tutti gli atti.




Augusta. "Sono l'avvocato di suo figlio, servono soldi", 84enne truffata: 2.900 euro ad uno sconosciuto

Ancora una anziana donna truffata. E’ successo ad Augusta dove una 84enne ha “consegnato” 2.900 euro ad un uomo che si era presentato come l’avvocato dell’assicurazione del figlio.
La Polizia rinnova il suo appello pubblico: non aprire la porta a sconosciuti, ricordarsi che spesso i truffatori sono ben vestiti o indossano divise da lavoro per essere più credibili, farsi accompagnare da parenti o persone fidate per effettuare prelievi bancomat, non fermarsi a parlare con estranei, non comunicare a nessuno il codice pin della carta, non concludere contratti al telefono o via internet, chiamare senza indugio la Polizia di Stato soprattutto nel caso di soggetti che chiedono del denaro a qualsiasi titolo.
I truffatori fanno leva sui molteplici fattori di vulnerabilità degli anziani: la solitudine, la fiducia, la scarsa diffidenza, la disponibilità di tempo, la memoria labile, lo scarso attaccamento al denaro, la coscienza dei propri limiti e la difficoltà a controbattere. Spesso portando a compimento il loro piano senza scrupoli.




Augusta. Si picchiano durante l'ora di educazione fisica, naso rotto per due 15enni

Due 15enne hanno dato vita ad una accesa lite durante l’orario di lezione. E’ accaduto all’istituto tecnico di via Catania, ad Augusta. Durante l’ora di educazione fisica i due, appartenenti ad una seconda, dopo un diverbio per futili motivi sono arrivati allo scontro fisico. Si è reso necessario anche l’intervento del 118 per accompagnare i due studenti al Muscatello. Diagnosticata ad entrambi la rottura del setto nasale per una prognosi di 21 giorni.