Daniele non ce l'ha fatta. E' morto il 12enne di Palazzolo investito dalle fiamme: era ricoverato a Catania

Non ce l’ha fatta il 12enne di Palazzolo, Daniele Merlino. Il suo cuore ha cessato di battere nel reparto di rianimazione del Cannizzaro di Catania, dopo giorni di disperata spola tra quella unità e il centro grandi ustionati.
Troppo gravi le lesioni e le complicazioni respiratorie dopo l’incidente di inizio ottobre. Il giovane palazzolese pare volesse bruciare delle sterpaglie in un terreno poco fuori il centro abitato. Ma le fiamme hanno finito per investirlo. La corsa dentro un fusto pieno d’acqua gli aveva, nell’immediato, salvato la vita.
Le ustioni hanno però richiesto un immediato ricovero nella struttura etnea. Da circa una settimana era stato spostato dal reparto di rianimazione. Ieri l’arresto cardio-circolatorio e il tentativo disperato di rianimarlo. Sarà adesso la Procura di Catania a stabilire se disporre o meno l’autopsia.




Siracusa. Violento pestaggio in via Luigi Spagna, arrestato il presunto aggressore

Sarebbe l’autore del violento pestaggio che spedì in ospedale un 22enne con gravi lesioni. Era il 12 marzo scorso, in via Luigi Spagna. Agenti della Mobile di Siracusa hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Emanuele Gallaro, 21enne siracusano accusato di lesioni personali aggravate.
Secondo la ricostruzione effettuata dagli investigatori, alla base del gesto vi sarebbero futili motivi di gelosia.
Dopo gli adempimenti di rito il Gallaro è stato condotto presso la Casa Circondariale di Cavadonna.




Siracusa. Controlli ai fiorai attivi nei pressi del cimitero: sospesa una attività

I Carabinieri di Siracusa, insieme a personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro, hanno svolto nei giorni scorsi una serie di controlli ai fiorai attivi nei pressi dei cimiteri della provincia.
I controlli erano mirati all’accertamento dell’eventuale uso di lavoratori in nero in occasione delle ricorrenze del 1 e 2 Novembre. L’attività ha interessato diverse pattuglie, sia in abiti civili che in uniforme, che sono state impegnate su vari fronti.
E’ emerso che un fioraio che esercita la propria attività nel piazzale antistante il cimitero di Siracusa aveva 2 dipendenti su 2 in nero e pertanto sono scattate le sanzioni previste, con sanzioni complessive pari a 6.000 euro più 2.000 euro per richiedere la revoca della sospensione dell’attività imprenditoriale.
I controlli congiunti con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro continueranno anche nei prossimi giorni per tutelare nel migliore dei modi i cittadini siracusani e i diritti dei lavoratori subordinati.




Siracusa. Parcheggiatori abusivi, un 57enne denunciato per truffa: mascherava il prezzo dei grattini di sosta

Un altro parcheggiatore abusivo denunciato dagli agenti delle Volanti di Siracusa. Era “in servizio” nella zona del parco archeologico della Neapolis, munito di ticket per il parcheggio del Comune di Siracusa contraffatti. Con una striscia di colore rosso veniva coperto il prezzo (50 o 80 centesimi) in modo da consentire la vendita maggiorata (anche 3 euro) agli ignari turisti.
Il 57enne è stato denunciato per truffa e per la violazione del Testo Unico sulle Leggi di Pubblica Sicurezza, nel passaggio in cui è vietato l’esercizio abusivo dell’attività di vigilanza ad autovetture senza averne la prescritta autorizzazione




Siracusa. Pedopornografia: ragazzino adescato in chat, arrestato un 30enne laziale

Un ragazzino della provincia di Siracusa, di 13 anni, è stato adescato da un 30enne laziale. E’ stato arrestato dalla Polizia Postale.
Fingendosi una ragazza, aveva adescato il minorenne siracusano in una chat di videogiochi. Con quell’inganno, avrebbe spinto il ragazzino su tematiche sessuali chiedendo anche foto. A dare il via all’indagine, la denuncia dei genitori del giovanissimo che si erano accorti di quanto stava accadendo attraverso un opportuno controllo dello smartphone del figlio. Qui hanno trovato diverse sessioni di chat dal contenuto piuttosto spinto.
Il 30enne è stato arrestato in flagranza del reato di detenzione di materiale pedopornografico. E’ stato posto ai domiciliari.




Siracusa. Niente tracciabilità per 100kg di pesce, 3.500 euro di multa ad un ristoratore

Ancora controlli alle attività di ristorazione della provincia. I Carabinieri, insieme ai Nas, hanno rinvenuto all’interno di una cella frigorifera di un ristorante del capoluogo ben cento chilogrammi di pesce non sottoposti al previsto piano di tracciabilità. I prodotti ittici, del valore commerciale di oltre 2.000 euro, che in parte erano anche stati anche congelati arbitrariamente e pertanto ritenuti in cattivo stato di conservazione, sono stati sottoposti a sequestro e con l’applicazione delle relative sanzioni amministrative ammontanti a circa 3.500 euro. I Carabinieri non hanno fornito elementi utili all’identificazione del ristorante.




Si blocca Whatsapp, il servizio di messaggistica "down" per oltre un'ora: utenti siracusani sorpresi

Whatsapp bloccata per circa un’ora questa mattina. Il più diffuso servizio di messaggistica – che nel mondo ha oltre un miliardo di utenti – ha smesso di funzionare gettando nel “panico” anche gli utenti siracusani. In tanti hanno segnalato anche alla nostra redazione lo stop dell’app. Su twitter l’hashtag #whatsappdown è diventato rapidamente uno dei topic trend.
Il blocco attorno alle 9 della mattina. Il servizio ha ricominciato a funzionare pochi minuti dopo le 10. Ancora da chiarire il problema che ha causato lo stop.




Floridia. Spacciava droga davanti casa, finisce ai domiciliari un 25enne

Arrestato a Floridia un venticinquenne accusato di detenzione ai fini di spaccio di rilevante quantità di stupefacente. I carabinieri lo avevano notato intento a spacciare davanti all’uscio della sua abitazione ed hanno pertanto proceduto a bloccare i quattro acquirenti ed effettuare immediatamente perquisizioni personali e all’abitazione dell’arrestato.
Dai controlli è emerso che gli acquirenti avevano con sé 9 grammi di marijuana appena acquistati, mentre a casa dell’uomo sono stati rinvenuti ulteriori 22 grammi dello stesso stupefacente pronti per essere venduti. Oltre alla droga sono stati sequestrati un bilancino di precisione e contanti di piccolo taglio per una somma complessiva di 2.500 euro.
A questo punto il giovane, vistosi alle strette, ha ammesso le proprie responsabilità ed è stato quindi dichiarato in arresto. I quattro acquirenti invece, sono stati segnalati alla prefettura. Il 25enne è stato posto ai domiciliari.




Siracusa. Anche "Chi l'ha visto?" cerca Giampaolo, da lunedì mattina non si hanno sue notizie

Da lunedì non si hanno più notizie di Giampaolo Caia, siracusano di 39 anni. Vive con il padre e lavora come muratore insieme al cognato. E’ uscito di casa molto presto, come per andare a lavorare dove però non si è mai presentato. Da quel momento di lui non si sono avute più notizie.
Il suo telefono, uno smartphone nero, risulta spento. Del caso si è occupata anche la trasmissione televisiva di RaiTre, “Chi l’ha visto?”.
Alto 173cm, occhi azzurri, calvo, indossa una felpa nera con disegni bianchi, pantaloni grigi, scarpe nere. Gli manca mezzo pollice della mano sinistra, ha cicatrici sul collo e vari tatuaggi di cui uno grande sul petto raffigurante il volto di Cristo.




Siracusa. La morte del maresciallo Gioia, la perizia: "suicidio improbabile, posizione innaturale"

Non è stato suicidio. La perizia del medico legale Francesco Coco, consulente nominato dalla Procura, lascia spazio a pochi dubbi. Il maresciallo dei carabinieri, Licia Gioia, non si sarebbe tolta la vita. In quella casa di contrada Isola, dove in quella drammatica notte del 27 febbraio scorso si trovava insieme al marito 45enne, poliziotto, sarebbe successo altro.
E questo altro il medico legale ha provato a documentarlo nella sua consulenza tecnica, illustrata al sostituto procuratore Di Mauro nell’ambito del procedimento penale in corso.
Proprio il marito è chiamato a rispondere di omicidio colposo. In un primo momento l’accusa era di istigazione al suicidio. Poi l’emersione di ulteriori elementi ha convinto la Procura a muoversi diversamente.
Secondo quella che era stata una prima ricostruzione, la donna – al culmine di una lite nata probabilmente per motivi di gelosia – avrebbe impugnato l’arma di ordinanza per spararsi alla testa: il primo colpo l’avrebbe raggiunta alla tempia e, nel tentativo del marito di strapparle l’arma, sarebbe partito un secondo colpo che avrebbe raggiunto la vittima alla coscia e poi il poliziotto nella stessa parte del corpo.
Ma secondo la perizia redatta dai tecnici incaricati dal pm poche settimane dopo i fatti, la giovane maresciallo dei carabinieri potrebbe essere stata raggiunta da un “colpo di rimbalzo”. Una pallottola deviata forse da una specchiera per poi raggiungere la donna dietro l’orecchio destro, fuoriuscendo dalla parte opposta. E già questi primi rilievi avevano sollevato sospetti circa la pista suicidaria. Adesso arriva la perizia del medico legale.
Secondo il perito, il suicidio sarebbe “in astratto ed in ipotesi remota compatibile”. Ma la posizione del corpo è “innaturale e inusuale, con notevole flessione del rachide cervicale e del tronco”. E’ insomma una posizione scomoda e innaturale, non usuale per chi vuole togliersi la vita.
Tutto diventa più chiaro quando, senza esitazione, il medico legale afferma che “l’ipotesi più probabile è che la donna abbia cercato di sfuggire a qualcuno”. Il maresciallo Gioia avrebbe portato il braccio sinistro al volto nel tentativo di allontanare una mano, l’ipotesi. Si spiegherebbero così delle tracce rinvenute dai Ris sull’arto. Ma la posizione di rinvenimento del corpo è diversa. “E’ possibile che dopo l’esplosione del colpo la mano sia caduta sull’addome, nella posizione documentata in sede di sopralluogo”, spiega nella perizia sempre il medico legale.
Dubbi vengono poi avanzati dubbi sul secondo colpo. “Sicuramente non esploso nell’immediato dopo il primo”. Sarebbe trascorso del tempo. Quanto, è difficile da ipotizzare con certezza. “La lesione alla coscia non è vitale ed è stata prodotta su paziente già morta”. E quel secondo colpo non sarebbe potuto partire dalla mano della maresciallo, già colpita seriamente alla testa. Su questo è fermo il medico legale.
“Le risultanze della perizia chiariscono i contorni della dolorosa vicenda e confortano i familiari del maresciallo Gioia. Non hanno mai creduto alla tesi del suicidio”, ricorda l’avvocato Aldo Ganci. “Facciamo lavorare la Procura. Si stanno muovendo in modo egregio. Noi attendiamo l’evolversi della situazione, nella certezza che la verità verrà fuori”, la chiosa del legale.