Porsche travolge un ciclista, incidente mortale nel siracusano. Si indaga per omicidio stradale

La Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta per omicidio stradale dopo l’incidente mortale avvenuto ieri pomeriggio lungo la provinciale 26, la Rosolini-Pachino. A perdere la vita, un uomo di 63 anni. Si trovava in sella alla sua bici quando – per cause al vaglio degli investigatori – è avvenuto lo scontro con una Porsche. Alla guida dell’auto sportiva c’era un giovane di Rosolini. L’impatto purtroppo sarebbe stato particolarmente violento e non ha dato scampo al ciclista. La vittima si chiamava Lakhdar Ben Hamadi, di origine tunisina e residente ad Ispica.
Sul posto sono intervenuti Carabinieri e Polizia Municipale di Rosolini. I mezzi sono stati posti sotto sequestro per tutti gli accertamenti del caso.

foto dal web




Tragedia alla Panoramica, corpo senza vita in una villa in costruzione. La pista del suicidio

Il corpo senza vita di un uomo è stato trovato nel pomeriggio in via Giuseppe Cultrera, nella parte alta della cosiddetta panoramica. A fare la macabra scoperta sono stati alcuni operai, al rientro nel cantiere di una villa privata. Hanno subito dato l’allarme, avvertendo la Polizia.
Sul posto anche il medico legale per le procedure del caso. Indagini in corso, non si esclude l’ipotesi del suicidio. Secondo le prime informazioni, la vittima si sarebbe tolto la vita impiccandosi.




Notte da incubo in via Sturzo: le fiamme, le evacuazioni e lo sfortunato gatto che ha perso la vita

Ci sono volute alcune ore, stanotte, per domare l’incendio divampato all’interno di un’abitazione di via don Sturzo, a Siracusa. Scene di devastazione quelle apparse ai Vigili del Fuoco una volta all’interno. Completamente distrutta la camera da letto, mobili in cenere, danni ingenti in tutte le altre stanze con le pareti annerite dal fumo. All’origine dell’incendio un probabile corto-circuito elettrico. La donna che si trovava all’interno dell’appartamento è stata condotta in ospedale per le cure del caso. Era comprensibilmente spaventata, sotto shock per l’accaduto e lievemente intossicata dal fumo. Per lei una notte da dimenticare in fretta, in pochi istanti la casa è stata invasa dalle fiamme. Non ce l’ha fatta, purtroppo, il gatto che viveva con la donna in quell’appartamento. Le fiamme non gli hanno dato scampo.
L’appartamento è stato dichiarato momentaneamente non agibile. Le altre famiglie, evacuate per sicurezza durante l’intervento di spegnimento dell’incendio, hanno potuto far rientro nelle loro abitazioni poche ore dopo l’accaduto.




Incendio in un appartamento di via Sturzo, evacuate le abitazioni: donna in ospedale

Incendio nella tarda serata di ieri in un appartamento di un palazzo Iacp di via Don Luigi Sturzo.
Le fiamme si sono sviluppate poco prima della mezzanotte all’interno della camera da letto dell’abitazione di una donna, propagandosi velocemente e sprigionando fumo sempre più denso. I vigili del fuoco del Comando provinciale di via Von Platen (tre le squadre in azione) hanno dovuto far ingresso dalla finestra, posta al quarto piano, per poi domare il rogo, non senza difficoltà. Dopo avere messo in salvo la donna, condotta all’ospedale Umberto I di Siracusa, i piani più alti del palazzo sono stati evacuati in via precauzionale. Oltre un’ora e mezza di lavoro da parte dei soccorritori. Non ce l’ha fatta, purtroppo, un gatto, arso dal fuoco.
Non è escluso che l’incendio si sia sviluppato per via di un corto circuito elettrico, probabilmente a causa del malfunzionamento di una stufa ma sono in corso delle verifiche per risalire all’origine del rogo. I rilievi effettuati subito dopo lo spegnimento hanno fatto emergere in maniera chiara gli ingenti danni. Completamente distrutti i mobili della camera da letto. L’appartamento non è attualmente agibile. Le altre famiglie, invece, hanno potuto far rientro in casa propria subito dopo l’intervento dei vigili del fuoco.




Il giallo della pistola Smith & Wesson ripescata dal mare di Ortigia, le indagini

La Polizia Scientifica di Siracusa sta esaminando la pistola ritrovata ieri mattina nel mare di Ortigia, all’altezza di via Nizza. L’arma è una semiautomatica nera, Smith & Wesson, priva di caricatore e senza colpi in canna. Presenta alcuni elementi che paiono lasciare propendere per una presenza in acqua che potrebbe risalire anche a diverse settimane. A segnalare la presenza della pistola è stato un passante. Per il recupero è stata richiesta la collaborazione dei Vigili del Fuoco.
Tra i primi accertamenti, quelli relativi alla ricostruzione del numero di matricola. Poi una serie di rigorosi esami per definire se l’arma possa essere piazzata su qualche “scena” del crimine siracusana. Da capire anche come e perché l’arma si trovasse lì, verosimilmente gettata o occultata da qualcuno che non voleva esserne trovato in possesso.




Ancora un incendio all’interno dell’ex Casa del Pellegrino, secondo episodio in sei giorni

Secondo incendio in sei giorni all’interno della ex Casa del Pellegrino. Poco dopo le 19 di ieri sera, i Vigili del Fuoco sono dovuti tornare in quello che una volta era l’hotel del Santuario per spegnere l’incendio partito da un materasso. All’interno vi erano alcune persone senza fissa dimora, invitate a lasciare l’edificio. Anche in questo caso, a causare il rogo che ha sprigionato notevole fumosità è stata una fiamma libera finita fuori controllo. La struttura è priva di erogazione elettrica e quindi facile escludere l’eventuale cortocircuito.
Questo nuovo incendio, a una settimana di distanza dal precedente, solleva nuove perplessità. I Vigili del Fuoco avevano intimato la chiusura di ogni ingresso per evitare intrusioni. Un passaggio sin qui, però, mancato. L’edificio versa da anni in condizioni di abbandono ed è stato razziato a più riprese all’interno, con danni quantificati in svariate decine di migliaia di euro.
Si tratta di una struttura di proprietà comunale, concessa in comodato all’ente Santuario Madonna delle Lacrime per l’accoglienza dei pellegrini. Da anni è al centro di una contesa giudiziaria, dopo che il Comune di Siracusa aveva unilateralmente deciso di revocare la concessione. Nelle settimane scorse il Cga di Palermo si è pronunciato disponendo il ritorno dell’edificio nella disponibilità del Santuario.
Ma Palazzo Vermexio ha rilanciato il progetto di accoglienza temporanea per senza fissa dimore “Fermoposta”, fermo di un finanziamento che – altrimenti – rischierebbe di tornare indietro. Sull’utilizzo della struttura e su chi debba fare cosa, però, non c’è intesa. Nel frattempo, l’ex Casa del Pellegrino è diventata un edificio in decadimento.




Maltrattamenti alla ex compagna, braccialetto elettronico per un 62enne

Un 62enne di Melilli non potrà avvicinarsi alla sua ex compagna. La misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa è stata eseguita dai Carabinieri. L’uomo è accusato di maltrattamenti in famiglia. Avrebbe procurato lesioni alla donna, con la quale avrebbe condiviso due anni di relazione sentimentale, insultandola e minacciandola in diverse occasioni.
Dopo aver denunciato i fatti ai Carabinieri, sono scattate le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Siracusa. Sono stati raccolti elementi utili per giungere all’adozione della misura cautelare per l’indagato con l’applicazione del braccialetto elettronico.




Pistola nelle acque di Ortigia, il ritrovamento al lungomare di Levante

Una pistola è stata rinvenuta nel mare di Ortigia. A segnalare la presenza in acqua di qualcosa di anomalo è stato un passante che, affacciandosi dalle ringhiere del lungomare di Levante, ha notato l’arma nei pressi di via Nizza.
In pochi minuti sul posto sono arrivati Polizia e Vigili del Fuoco. Questi ultimi hanno recuperato l’arma con tutta la prudenza del caso, per poi affidarla agli agenti. In corso indagini per capire come e perché l’arma si trovasse lì e se è mai stata utilizzata in episodi criminali avvenuti nel territorio




Processo Araba Fenice, 15 condanne in Appello per mafia, estorsioni e droga

Confermate in larga parte dalla Corte di Appello di Catania le condanne nei confronti dei 15 imputati nel processo Araba Fenice accusati a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alle estorsioni, traffico di sostanze stupefacenti, furti in abitazioni ed aziende agricole. In particolare, il gruppo criminale – secondo quanto emerso dalle indagini della Procura distrettuale antimafia di Catania e dalla Mobile di Siracusa – avrebbe costretto commercianti al dettaglio e distributori di Pachino ad acquistare i prodotti di un’azienda sotto il controllo del clan, con la forza di intimidazione esercitata dai suoi appartenenti. Gli investigatori hanno anche contestato una serie di attività illecite (estorsioni, traffico di sostanze stupefacenti, furti in abitazioni e aziende agricole).
L’appello si è chiuso con la condanna a 24 anni per Salvatore Giuliano; 9 per Giuseppe Vizzini; 21 anni e 9 mesi per Claudio Aprile; 19 anni e 9 mesi per Giuseppe Aprile; 21 anni e 9 mesi per Giovanni Aprile; 3 anni e 2 mesi per Rosario Agosta; 3 anni per Sergio Arangio; Daniele Di Stefano, 3 anni ed un mese; Salvatore La Rosa, 1 anno e 4 mesi; Maria Sanguedolce, 2 anni ed un mese; Lorenzo Nunzio Agatino Scalisi, 6 anni; Giuseppe Villari, 6 anni; Simone Vizzini, 2 anni.
Da quelle indagini prese anche le mosse il procedimento che portò allo scioglimento del Comune di Pachino per infiltrazioni della malavita.

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Furto e resistenza a Pubblico Ufficiale, 27enne condannato a quasi 5 anni di reclusione

Quattro anni e 6 mesi di reclusione e 1.200 euro di multa. Dovrà scontarli un uomo di 27 anni per essere stato riconosciuto colpevole di resistenza a Pubblico Ufficiale, lesioni personali e furto aggravato commessi a febbraio del 2018 a Siracusa.
Nello specifico, i Carabinieri di Siracusa hanno arrestato il 27enne in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina.
L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato associato alla Casa Circondariale “Cavadonna” di Siracusa, come disposto dall’Autorità giudiziaria.