Siracusa. Via Adrano, incendiate nella notte due moto ed un'auto

Le cause dell’incendio non sono ancora state stabilite con certezza, ma la pista dolosa non viene esclusa. Nella notte, in via Adrano, tre veicoli sono stati dati alle fiamme. Si tratta di due moto ed un’auto, tutte in uso alla stessa persona. Indagini in corso, affidate alla Polizia di Stato.

foto: archivio




Avola. Incidente mortale, Ape accartocciata dopo l'impatto con una Bmw: vittima un 76enne

Grave incidente stradale questa mattina lungo la circonvallazione di Avola, nei pressi del cimitero. Un impatto violento, che ha causato la morte di un uomo,un 76enne, Francesco Roccaro, che si trovava alla guida della sua Ape Piaggio. Da chiarire l’esatta dinamica. Lo scontro è comunque avvenuto tra una Bmw e, appunto, il piccolo mezzo di trasporto, che si è letteralmente accartocciato. Sembra che l’auto procedesse in direzione Noto. Sul posto, i vigili del fuoco,che hanno estratto dalle lamiere il corpo, ormai senza vita, della vittima. Intervento anche da parte della polizia e dei vigili urbani. Nonostante fosse stato richiesto l’intervento dell’elisoccorso, il mezzo del 118 è subito tornato indietro, avendo riscontrato il già avvenuto decesso.




Avola e Floridia. Case e annunci per favorire la prostituzione, tre avvisi di conclusione indagine

Recapitati da agenti della Polizia tre avvisi di conclusione indagine per favoreggiamento della prostituzione. Destinatari due uomini, uno di Floridia l’altro di Avola, ed una dominicana di 33 anni.
L’articolata attività di indagine di polizia giudiziaria è stata avviata nel settembre 2015 e coordinata dal sostituto procuratore Nicastro.
I tre sono indagati per aver favorito, in concorso tra loro, nei mesi di agosto e settembre 2015, la prostituzione di numerose cittadine provenienti dal centro e dal sud America, inducendole a recarsi ad Avola e Floridia per svolgere la loro “attività”.
In particolare, gli indagati fornivano assistenza logistica, organizzando gli spostamenti ed ospitando le donne presso abitazioni di cui avevano la disponibilità e procurando i clienti attraverso pubblicazione di annunci su siti internet.




Noto. Intercettazioni e pedinamenti per sventare la ricettazione di mezzi rubati

Nelle prime ore del mattino, a conclusione di un’articolata attività investigativa, coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania, agenti del Commissariato di Noto hanno eseguito eseguito due ordinanze di sottoposizione agli arresti domiciliari nei confronti di Daniele Mirmina Spatalucente (classe 1989), già noto alle forze di Polizia, e Adriano Pannuzzo (classe 1982), entrambi di Noto, accusati di ricettazione in concorso.
Nei primi giorni del mese di marzo del 2015, avrebbero ricettato beni di provenienza furtiva per trarne profitto.
Questi i fatti: nell’inverno 2014/2015, la ditta catanese MaGeCo, aggiudicataria dell’appalto, eseguiva lavori di ristrutturazione della scuola Maiore di via Platone, nel quartiere Portavecchia. Tra il 6 ed il 9 marzo 2015, ignoti si introducevano nel cantiere, asportando un escavatore ed un bobcat. L’attività tecnica di intercettazione telefonica ed ambientale, alla luce delle intuizioni investigative, metteva sulle tracce dei due che, non potendo essere considerare autori del furto dei mezzi di cantiere per mancanza di elementi oggettivi, secondo quanto emerge dalle conversazioni captate tentavano però di smerciarli, concordando le modalità di consegna all’acquirente e/o restituirli al proprietario con la strategia del cavallo di ritorno. L’ipotesi investigativa, veniva suffragata da servizi di appostamento e pedinamento a Pannuzzo. All’alba del 3 aprile 2015, dopo aver raggiunto a bordo di un furgoncino il garage dell’abitazione del Mirmina, caricava qualcosa sul mezzo e ripartiva percorrendo il tratto stradale di contrada Bochini, seguito a debita distanza dagli agenti del Commissariato. In prossimità della statle 115, trovandosi davanti ad un posto di controllo, faceva retromarcia raggiungendo nuovamente, attraverso una stradina secondaria, contrada Bochini viaggiando in direzione di Avola. Veniva fermato dai poliziotti che rinvenivano nel suo furgone la benna rubata alla ditta MaGeCo. A nulla servivano, nel corso degli accertamenti, i tentativi di avviso telefonico del Mirmina perché si facesse parte attiva nel far scomparire altre cose (……… “gli sto dando i documenti…quello là in campagna levalo nel caso dovessero venire”) poiché, con la necessaria tempestività del caso, i poliziotti eseguivano una perquisizione nella campagna di Pannuzzo, dove veniva portato alla luce anche il martello pneumatico riconosciuto di sua proprietà dal titolare della ditta MaGeCo. È probabile che il ritrovamento parziale della refurtiva, abbia fatto desistere i due individui dal portare a compimento o tentare una condotta di natura estorsiva nei confronti del proprietario della ditta.
Il gip, in accoglimento delle richieste del pubblico Ministero, sussistendo l’attualità delle esigenze cautelari, e per la tipologia dei fatti e per la personalità degli indagati, ha disposto l’applicazione di adeguate misure coercitive nei confronti dei due con la sottoposizione al regime degli arresti domiciliari.




Autostrada Siracusa-Catania, malore alla guida: muore un 48enne di Priolo

Si è sentito male mentre, in autostrada, era alla guida del suo suv Pegeout. E per un 48enne di Priolo non c’è stato nulla da fare. Che qualcosa non andasse per il verso giusto è stato chiaro quando l’auto ha vistosamente sbandato, finendo per arrestare la sua corsa contro il guardrail in corsia di sorpasso, al chilometro 15+600, nei pressi dello svincolo di Augusta.
I soccorsi sono stati subito allertati, ma nonostante i tentativi di rianimazione sul posto, i sanitari del 118 non hanno potuto fare altro per lo sfortunato priolese.
Tutto è avvenuto in serata, poco dopo le 19. Riflessi sul traffico in direzione Siracusa con lunghe code in carreggiata.




Siracusa. Si finge medico dell'Inps e rapina la vittima: in carcere 49enne

Custodia cautelare in carcere per Fortunata Crescimone, 49 anni, residente a Città Giardino, nel territorio di Melilli. La donna è ritenura responsabile di rapina. I fatti contestati risalgono allo scorso mese e sarebbero stati perpetrati a Mesdina, dove Crescikone, fingendosi medico dell’Inps, si sarebbe introdotta in casa della vittima, per poi aggredirla e derubarla di 13 mila euro e diversi preziosi. La custodia cautelare è stara disposta dal gip del tribunale di Messina ed eseguita dagli agenti della Squadra Mobile.




Augusta. Sospetti collegamenti con l'attentatore di Berlino, espulso tunisino detenuto a Brucoli

Era un leader tra i detenuti di fede islamica nel carcere di Brucoli. Il ministero dell’Interno ha espulso per motivi di sicurezza un tunisino di 46 anni. Era stato scarcerato lo scorso 3 gennaio. Avrebbe avuto dei collegamenti con l’attentatore di Berlino, Amri. Dopo la scarcerazione era stato condotto al Cie di Caltanissetta. Ieri, il rimpatrio con un volo decollato da Palermo e diretto a Tunisi. Durante la detenzione nel carcere di Augusta, l’uomo aveva manifestato un atteggiamento di aperta opposizione nei confronti del personale della polizia penitenziaria. Il monitoraggio all’interno del carcere, al quale è stato sottoposto, aveva confermato il suo ruolo di leader tra i detenuti di fede islamica e di potenziale radicalizzatore. Salgono così a 136 le espulsioni dal 2015 ad oggi.




Siracusa. Rapina aggravata, un anno a un 26enne

Un anno e 27 giorni di reclusione per rapina aggravata. Dovrà scontarlo in carcere un giovane catanese di 26 anni, Franco Pattarino, che dovrà anche pagare una multa di 500 euro. Il giovane è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Siracusa in esecuzione di un provvedimento emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura di Siracusa. I fatti risalgono al marzo del 2013. Pattarino è stato condotto presso la Casa Circondariale di Cavadonna.




Siracusa. Delitto Scarso, il Riesame conferma: Tranchina e Gennaro restano in carcere

Il tribunale del Riesame ha confermato la misura cautelare in carcere per Andrea Tranchina e Marco Gennaro. Sono i due giovani siracusani accusati dell’omicidio di Pippo Scarso, l’anziano dato alle fiamme nella sua abitazione di Grottasanta e poi spirato dopo oltre due mesi di agonia al Cannizzaro di Catania. Entro i prossimi 45 giorni saranno note le motivazioni.
Non una sorpresa, comunque, per gli avvocati difensori dei ragazzi, Giampiero Nassi e Aldo Ganci. La pressione dell’opinione pubblica non lasciava troppo spazio all’ottimismo in questa fase. La strategia difensiva potrebbe ora spostarsi sul capo d’imputazione che è attualmente omicidio volontario in concorso. “Le ricostruzioni apparse sui media non sono sempre corrette”, si limitano a commentare con riferimento anche ad un presunto video realizzato durante l’insensata e barbara iniziativa rivelatasi poi mortale. “Inizia a rendersi conto della gravità di quanto accaduto”, aggiunge Nassi relativamente alle condizioni del suo assistito, Andrea Tranchina, il primo ad essere arrestato dopo le scrupolose indagini della Mobile di Siracusa.




Siracusa. Si finge impiegato del gas, aggredisce e deruba un anziano: arrestato

Fingendosi un impiegato del gas, era riuscito ad entrare in casa di un anziano. Dopo averlo aggredito con violenza, lo aveva poi derubato di 4.000 euro in contanti, lasciandolo con fratture costali multiple. I fatti ad aprile scorso. Adesso agenti della Squadra Mobile di Siracusa hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Giorgio Agostino Ferruccio, siracusano di 29 anni responsabile del reato di rapina aggravata.