Siracusa. Appena posto ai domiciliari evade: scatta anche la denuncia

Lo sottopongono agli arresti domiciliari ma, poco dopo, evade. Orazio Breci è stato raggiunto dalla misura cautelare. A notificargliela, gli agenti delle Volanti che, durante un successivo controllo, non lo hanno trovato in casa. Per questo è scattata anche una denuncia a suo carico per evasione.




Avola. Aggredisce la madre e la sorella: 50 euro per bere con gli amici. Arrestato

Servivano soldi per uscire con gli amici e divertirsi. Per trovarli, non ha esito ad aggredire sua mamma e sua sorella. Le due, in stato di agitazione, hanno subito chiamato i carabinieri, chiedendo aiuto.
Arrivati sul posto, i militari hanno subito prestato soccorso alle vittime e – raccolta la loro testimonianza – si sono messi sulle tracce del 28enne Hafnaoui Michel Dridi, nato in Germania ma da anni residente in Italia. Lo hanno rintracciato poco dopo e tratto in arresto nella flagranza dei reati di estorsione e maltrattamenti in famiglia.
Al rifiuto della madre di consegnare il denaro chiesto, il giovane è andato in escandescenza, iniziando a mettere a soqquadro la casa. A quel punto,spaventata, la donna gli ha consegnato 20 euro. Non soddisfatto, avrebbe continuato a minacciarla, per poi aggredirla fisicamente con spintoni e schiaffi. Coinvolta anche la sorella minorenne che, temendo che la situazione degenerasse, si è intromessa per cercare di calmare gli animi e di prestare aiuto alla madre in difficoltà. Alla fine hanno consegnato al ragazzo 50 euro e lui, soddisfatto, si è allontanato di casa.
Ma nel frattempo la donna, esausta dall’ennesima aggressione subita, ha deciso di contattare i Carabinieri che, giunti dopo pochi attimi sul posto, hanno immediatamente rintracciato il giovane che si era recato ad un chiosco dove stava bevendo una birra insieme a degli amici.
In caserma, Dridi ha continuato ad inveire contro i familiari, minacciandoli ripetutamente. E’ stato tradotto presso la casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.




Lentini. Due minorenni terrorizzavano gli anziani con furti e rapine: smascherati dalla polizia

Prendevano di mira anziani ultra sessantacinquenni, vittime di furti e rapine. Gli agenti del commissariato di Lentini hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare a carico di due minori, ritenuti i responsabile di una serie di reati di questo tipo. La misura è stata emessa dal Tribunale per i Minorenni. Un’operazione coordinata dalla Procura per i minori. Si tratta di due diciottenni ma avrebbero commesso i reati quando erano ancora diciassettenni.
Le indagini costituiscono uno stralcio della comunicazione notizia di reato, formulata da personale del Commissariato di Lentini, relativa all’esecuzione dei 17 fermi emessi dalla DDA di Catania lo scorso aprile nell’ambito dell’operazione “Uragano”.
Uno dei due giovani, lo scorso febbraio, avrebbe commesso un futo aggravato in concorso con Francesco Pappalardo, lentinese di 32 anni, Salvatore Buremi, 26 anni e insieme all’altro minore. Dopo avere forzato la porta di ingresso, il giovane si sarebbe introdotti all’interno di un’officina, impossessandosi di utensili per un valore di 25 mila euro. Un’azione ritenuta propedeutica all’estorsione portata a termine da Maurizio Sambasile, lentinese di 43 anni, Pappalardo e Buremi. Sambasile avrebbe prospettato alla vittima la definitiva perdita dei beni sottratti se non avesse consegnato loro mille e 300 euro per la restituzione degli attrezzi.
S.V.N. è ritenuto invece responsabile, in concorso con Pappalardo, Buremi e Giuseppe Infuso, lentinese di 51 anni, di rapina aggravata poiché, nel febbraio 2016, per procurarsi un ingiusto profitto, con violenza e minaccia consistite nel fare ingresso all’interno dell’abitazione di un’ultrasessantacinquenne, fingendosi operai dell’Enel, avrebbero aggredito la vittima, spingendola per terra e minacciandola con un coltello, tentando di legarla con delle fascette di plastica, per impossessarsi del denaro custodito in casa. Il più giovane avrebbe fatto da “vedetta” per segnalare, dall’esterno, l’eventuale presenza di forze dell’ordine. Buremi avrebbe, invece, fatto da autista per la successiva fuga. Per il giovane anche l’accusa di furto aggravato in concorso di un’auto, una Fiat Panda, forzando la serratura della portiera.
È stato già rilevato dalla D.D.A. che i concorrenti nei reati di cui all’operazione “URAGANO” agivano al fine di agevolare l’attività del clan Nardo di Lentini. Oggi, durante l’esecuzione delle misure, nell’abitazione di S.S è stata rinvenuta anche cocaina, 10 grammi, suddivisa in dosi.




Siracusa. Ebrezza alcolica con rissa e danneggiamenti. Notte brava degli stranieri

C’è con ogni probabilità un abuso di alcol all’origine di due distinti episodi accaduti a Siracusa. In entrambi i casi è intervenuta la polizia.
Nel primo episodio agenti intervenuti in un pub di via Necropoli Grotticelle per una rissa. Denunciati un turco di 44 anni e due austrialiani di 40 e 43 anni.
Altro intervento in piazza della Vittoria dove un uomo, in stato di ebbrezza, aveva danneggiato alcuni bicchieri all’interno di un bar. Denunciato per i reati di danneggiamento e ubriachezza molesta un marocchino.




Avola. Auto in fiamme, incendio di natura dolosa

Pochi i dubbi sull’origine dolosa dell’incendio che alle 6.00 di questa mattina ha danneggiato una Fiat Punto parcheggiataa in via Montanara, ad Avola.
Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Noto, indagini in corso da parte della polizia.

Foto archivio




Cassibile. Controlli nei cantieri, sospese due ditte e multe per 30.000 euro

Ieri i Carabinieri della Stazione di Cassibile, a seguito di un primo controllo effettuato sul territorio di competenza, hanno rilevato che alcuni lavori edili di costruzione di una palazzina presentavano evidenti violazioni alla normativa sul lavoro. Immediatamente è stato richiesto l’intervento dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro che effettuavano l’accesso al cantiere individuando 5 imprese che stavano svolgendo i lavori. A seguito degli accertamenti effettuati è emerso che tutte le ditte operavano in violazione delle normative sulla sicurezza dei lavoratori, dalla mancanza di adeguate protezioni e parapetti ad irregolarità sui ponteggi nonché la mancata disponibilità di servizi igienici nell’ambito del cantiere. Inoltre, dei numerosi lavoratori controllati che stavano prestando la loro opera al momento dell’ispezione, per ben quattro è stato accertato come fossero impiegati in nero. I conseguenti provvedimenti sono stati la sospensione dell’attività di due imprese, la contestazione di numerose sanzioni e ammende per un totale di quasi 30.000 euro e la denuncia di 5 responsabili, a vario titolo, delle rispettive ditte. I deferimenti potranno essere sanati dalle imprese nonché provvedendo al pagamento di tutte le sanzioni elevate in adempimento alle prescrizioni impartite dai Carabinieri che hanno imposto il ripristino di tutti i dispositivi necessari al rispetto delle norme di sicurezza sul luogo del lavoro.




Siracusa. Cavadonna: detenuto aggredisce agente di Polizia Penitenziaria

Ancora un’aggressione all’interno del carcere di Siracusa. Un detenuto si è scagliato contro uno degli agenti di polizia penitenziaria al termine del colloquio con uno dei familiari. A denunciare l’accaduto è il sindacato Sappe.
Lillo Navarra, segretario per la Sicilia del sindacato autonomo, racconta l’accaduto. “Sono stati momenti di grande tensione e pericolo, gestiti però con grande coraggio e professionalità dai poliziotti penitenziari, che hanno contenuto le violente intemperanze del detenuto pur rimanendo ferito uno di essi. Sono stati bravi i poliziotti penitenziari in servizio nel carcere di Siracusa a intervenire tempestivamente, con professionalità, capacità e competenza”. Il poliziotto ferito è stato accompagnato in Ospedale, insieme al Funzionario di Polizia Comandante di Reparto che ha accusato un malore.
Pugni e schiaffi contro l’agente, spiega Corrado Della Luna, segretario provinciale della Uil Funzione Pubblica. “Anche oggi grazie all’intervento tempestivo dei poliziotti penitenziari si è evitato il peggio. Ricordiamo che la casa circondariale di Siracusa lavora sotto organico da parecchio tempo, situazione aggravatasi in questi giorni con l’apertura del nuovo padiglione che conterrà più di 200 detenuti. Assistiamo all’ennesima aggressione perpetrata ai danni della Polizia Penitenziaria di Siracusa che spesso sopperisce con il proprio impegno e il proprio sacrificio a falle e carenze di sistema. Bisogna avere più attenzione alle criticità che viviamo quotidianamente dentro l’istituto penitenziario di Siracusa”.
Anche Donato Capece, segretario generale del Sappe, rivolge “solidarietà e vicinanza al Personale di Polizia Penitenziaria di Siracusa” e giudica la condotta del detenuto che ha aggredito l’agente “irresponsabile e gravissima. Questa è l’ennesima aggressione che si registra in un carcere della Sicilia e questo dovrebbe seriamente riflettere sulla necessità di adottare opportuni provvedimenti per scongiurare ulteriori fatti violenti contro poliziotti penitenziari”.




Siracusa. Mafia ed estorsione, operazione Borgata: nove ordinanze di custodia cautelare

E’ stata ribattezza operazione “Borgata”. Nelle prime ore del mattino, agenti della Squadra Mobile della Questura di Siracusa hanno eseguito nove ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip del Tribunale di Catania.
I nove sarebbero, a vario titolo, ritenuti componenti dell’associazione mafiosa denominata “Borgata”. Il reato contestato è quello di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzato all’estorsione. Gli arrestati sono Danilo Greco, 30 anni, Vincenzo Scalzo, 31 anni, Massimo Schiavone, 42 anni, Massimiliano Fazio, 32 anni, Salvatore Tartaglia, 29 anni, Massimo Guarino, 31 anni e Sebastiano Barbiera, 50 anni, Attilio Scattamagna. Domiciliari per Rita Attardo, 50enne. L’attività investigativa ha disvelato l’evoluzione del gruppo della “Borgata”, che nel corso degli anni si era affrancato dal clan mafioso Bottaro-Attanasio, iniziando ad operare in autonomia nel quartiere. Finalità del sodalizio: l’imposizione del “pizzo” ai commercianti della zona e il reinvestimento dei proventi illeciti nel traffico degli stupefacenti o in attività lecite. A gestire le attività sarebbe stato prevalentemente Scalzo e, in un secondo momento, da Schiavone. Il ruolo di Rita Attardo sarebbe stato diverso. A lei sarebbe spettato recapitare agli affiliati in stato di libertà scritte e verbali dei propri figli detenuti. Barbera avrebbe prima preso parte e poi diretto e organizzato il clan Bottaro-Attanasio. Nel corso delle indagini sono emersi diversi episodi estorsivi, molti dei quali non denunciati dalle vittime, e contestati a Scalzo, Fazio, Greco e Tartaglia. Fondamentale il ruolo di Giuseppe Curcio, leader storico, in carcere, ma comunque in grado di decidere e di indicare Greco e Scalzo come reggenti. Gli investigatori hanno rinvenuto, nel corso dell’attività investigativa, anche dei “pizzini”, che dal carcere arrivavano ai reggenti. Per quanto riguarda le richieste di pizzo, si trattava di piccole somme mensili, che non superavano i 300 euro, secondo la logica del “pagare meno, pagare tutti”. Curcio, ad un certo punto del suo percorso è diventato collaboratore di giustizia, fornendo, dunque, riscontri a indagini già in corso (riscontri anche dai collaboratori di giustizia Carmela Sciuto e Luca Sipala). A quel punto la reggenza passa a Giuseppe Guarino, che segue, comunque, la stessa metodologia operativa, con direttive dal carcere e messaggi, tramite familiari. Ecco il ruolo chiave della madre, Rita Attardo. Gli inquirenti hanno anche rinvenuto delle armi. Indagini concentrate in particolar modo sul biennio 2009-2010. In un “pizzino”, anche l’indicazione dei negozi da taglieggiare.




Cassibile. Furto record di agrumi sventato, recuperate due tonnellate

I Carabinieri di Floridia hanno arrestato tre persone per furto aggravato.
Avendo notato strani movimenti nei pressi dell’azienda agricola nella campagna al limite del territorio tra Floridia, Siracusa e Cassibile, vista l’ora tarda e insospettiti da uno strano movimento di persone, hanno proceduto ad un controllo sorprendendo i tre intenti a caricare sacchi e ceste piene di limoni.
Nel camion rinvenute due tonnellate di agrumi. Il floridiano Sebastiano Cantone, il siracusano Mario Giuffrida, e il rosolinese Angelo Scimitti sono stati subito fermati e dichiarati in arresto, mentre la refurtiva è stata restituita al responsabile dell’azienda che ha ringraziato gli operanti per l’importante recupero che, se fosse stato trafugato, avrebbe provocato ingenti danni economici all’azienda stessa.
A segnalare che qualcosa di strano stesse accadendo è stato il titolare della Giaguro Service, ditta di vigilanza privata. Subito avvisati i carabinieri. E anche davanti ai militari i tre hanno proferito minacce, anche di morte, all’indirizzo dell’uomo reo di aver collaborato a sventare il loro piano criminale.
I tre arrestati, dopo le incombenze di rito, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, così come disposto dall’AG di Siracusa.




Siracusa. Tenta di far fuggire una donna da un centro di accoglienza in taxi: arrestato

Avrebbe tentato di far fuggire a bordo di un taxi una donna da un centro di accoglienza del capoluogo. Con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina gli agenti della Squadra Mobile hanno arrestato Mathew Eno, 26 anni, nigeriano. Secondo quanto appurato il giovane avrebbe raggiunto a bordo di un taxi l’area adiacente ad un centro di accoglienza, per essere poi raggiunto da una donna, che avrebbe preso posto sul veicolo con l’intento di fuggire per lasciare l’Italia.