Palazzolo Acreide. Arrestato pizzaiolo presunto pusher: droga addosso ed in casa

Nel corso della notte i carabinieri di Palazzolo Acreide hanno tratto in arresto in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti Walter Vacirca. Il piazzaiolo 26enne è stato sorpreso all’interno della cucina del locale in cui lavora con droga addosso. Ai militari ha consegnato subito 1 dose di marijuana da circa 2 grammi custodita nella tasca dei pantaloni, un involucro contenente circa 4 grammi di cocaina ed un bilancino elettronico di precisione occultati in un pensile della cucina.
Perquisita l’autovettura del giovane, hanno scoperto occultato sotto il sedile anteriore lato guida, un involucro in cellophane contenente al suo interno 7 dosi di cocaina del peso complessivo di circa 6 grammi.
La perquisizione è stata estesa anche alla sua abitazione dove, in un deposito attrezzi attiguo, è stato trovato un involucro di plastica trasparente contenete 45 grammi di hashish nonché una busta di plastica contenente circa 60 grammi di marijuana.
Condotto in caserma, Vacirca è stato dichiarato in stato di arresto. Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto presso la propria abitazione al regime degli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo presso il Tribunale di Siracusa.




Avola. Esplosione di vico Gioberti, ricoverata a Palermo la turista 66enne ustionata

Sono definite “serie” dai sanitari le condizioni della 66enne abruzzese rimasta ustionata in seguito allo scoppio avvenuto all’intenro dell’abitazione di Avola dove era in vacanza con il marito ed un’altra coppia di coniugi abruzzesi.
L’esplosione in vico Giuberti, nei pressi della centrale piazza Umberto I. Era da poco passate le 21 dello scorso venerdì. La donna è stata trasferita al centro ustioni dell’ospedale civico di Palermo.
I vigili del fuoco avrebbero individuato in una valvola malfunzionante nella bombola di gas in cucina la causa dell’evento.




Siracusa e Lentini, notte di fuoco: incendiate due auto in lungomare Vittorini e via Santa Lucia

Agenti delle Volanti sono intervenuti nel Lungomare Vittorini, a Siracusa, per l’incendio di un’alfa 146. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno dichiarato che le cause dell’incendio sono da accertare, non escludendo il dolo. Auto in fiamme anche a Lentini. Presa di mira una Smart parcheggiata in via Santa Lucia. Il rogo ha parzialmente danneggiato anche un’altra vettura parcheggiata accanto. Cause da accertare. Indagini in corso.




Francofonte. Sradicano e portano via lo sportello bancomat di una banca: bottino 50.000 euro

Sono ricercati dai carabinieri di Augusta i malviventi che la notte scorsa hanno letteralmente rubato lo sportello bancomat della “Banca Agricola Popolare di Ragusa” di Francofonte. Travisati ed armati di pistola, a bordo di una pala meccanica asportata poco prima hanno percorso l’intero centro abitato per raggiungere via Commendatore Belfiore, dove ha sede la banca. Hanno demolito le mura della filiale, hanno sradicato lo sportello bancomat, che conteneva oltre 50mila euro, per caricarlo su un furgone e fuggire a bordo dello stesso con il bottino.
I Carabinieri hanno effettuato un accurato sopralluogo all’interno ed all’esterno della banca raccogliendo tutti gli elementi utili alle indagini.




Avola. Un boato e poi le sirene: esplosione in vico Gioberti per una fuga di gas, donna ricoverata per ustioni

Momenti di paura ad Avola nella serata scorsa. Poco dopo le 21.00 un forte boato è stato nitidamente avvertito nei pressi della centrale piazza Umberto I. In pochi istanti sono intervenuti sul posto polizia e vigili del fuoco. L’esplosione, causata da una fuga di gas, è avvenuta all’interno di una palazzina di vico Gioberti. All’interno vi erano due famiglie che si sono subito prodigate per spegnere le fiamme. I vigili del fuoco avrebbero individuato in una valvola malfunzionante in una delle bombole di gas in cucina la causa dell’evento.
Ad avere la peggio una donna di 66 anni, ricoverati con ustioni. Se la sono cavata con prognosi di alcuni giorni il marito ed un’altra coppia di coniugi.

foto: avolablog.it




Siracusa. Sorpreso mentre tenta di asportare pezzi di un arco in pietra, arrestato

Lo hanno sorpreso mentre stava asportando delle lastre di pietra di un’arcata all’interno di un casolare in contrada Tremmilia. E’ scattato l’arresto per il 40enne Giovanni Baiardo, siracusano, già noto alle forze di polizia. E’ accusato di tentato furto aggravato.




Carlentini. "Sesso con me o pubblico le tue foto hard": arrestato un 35enne di Catania

“Se non fai sesso con me, pubblico le tue foto hot”. E’ suonata più o meno così la minaccia con cui un 35enne catanese ha tentato di irretire una ragazza di Carlentini con cui aveva intrecciato una relazione. Minaccia ripetuta nel tempo e che ha spinto la donna a chiedere l’aiuto dei carabinieri.
I militari hanno allora preparato la “trappola”. Con la collaborazione della vittima, hanno organizzato l’appuntamento tanto desiderato dall’uomo. Che ad attenderlo ha trovato proprio i carabinieri, che lo hanno dichiarato in arresto e posto ai domiciliari.




Siracusa. Calza di nylon in testa aggredisce un commerciante ma ha la peggio: arrestato

Arrestato in flagranza di reato il siracusano Raffaele Fileccia. Il 41enne, con volto travisato da una calza di nylon scura, sarebbe entrato all’interno di un negozio aggredendo alle spalle il proprietario che ha prontamente reagito.
Ne è nata una colluttazione durante la quale il rapinatore ha perso un coltello che aveva nascosto addosso, per poi scappare a piedi. La vittima ha chiamato subito il 112 e dopo pochi minuti é intervenuta una pattuglia dei Carabinieri che, grazie alla descrizione fornita dalla vittima, è risalita a Fileccia, arrestato. Solo il giorno prima si era recato nello stesso negozio per ottenere dal commerciante una somma di denaro, che lo stesso gli negava.
E’ stato accompagnato in carcere a Cavadonna, a disposizione dell’autorità giudiziaria.




Pachino. Agguato di Pasquetta 2015: non fu tentato omicidio, quattro anni per Vizzini

Era accusato di tentato omicidio, reato che è stato derubricato in lesioni. Condannato a quattro anni di reclusione il pachinese Corrado Vizzini, difeso dall’avvocato Luigi Caruso Verso.
Il 6 aprile dello scorso anno, l’imputato 51enne aveva esploso numerosi colpi di pistola contro Antonino Di Maiuta, padre di uno dei tre giovani accusati dell’uccisione – avvenuta pochi giorni prima – di Paolo Forestieri, di cui Vizzini era lo zio. Si era poi costituito dopo alcuni giorni di latitanza, scagionando il figlio Giovanni che, nell’immediatezza del fatto era stato posto in stato di fermo dai Carabinieri.
Nel rito abbreviato celebrato al Tribunale di Siracusa, l’accusa ha rilevato come risultasse dubbia la dimostrazione dell’intenzione di uccidere per cui ha chiesto una condanna per lesioni, detenzione e porto abusivo di arma e per violazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per complessivi 5 anni di reclusione.
Il difensore del 51enne pachinese ha invece sostenuto che vi era agli atti, sin dall’inizio, la prova positiva dell’assoluta mancanza di volontà omicida, perchè Di Maiuta era stato raggiunto dai proiettili solo agli arti inferiori ed uno alla caviglia quando era già a terra e impossibilitato a fuggire. La mancanza di volontà di uccidere sarebbe confermata, secondo l’avvocato Caruso Verso, anche dalle conversazioni intercettate in carcere tra Vizzini ed i suoi familiari, nel corso delle quali l’uomo diceva chiaramente che il suo scopo era stato solo ed esclusivamente quello di ferire l’antagonista.
Accogliendo questa tesi, il gip ha derubricato il reato da tentato omicidio a lesioni ed ha condannato Corrado Vizzini , anche per il porto abusivo dell’arma e per la violazione del cosiddetto codice antimafia, alla pena complessiva di quattro anni di reclusione.




Noto. Sequestro di beni da 840 mila euro ad una famiglia di "caminanti": operazione della Gdf

Sequestro di beni per un valore di 840 mila euro. Lo ha effettuato la Guardia di Finanza al termine di complesse indagini economico-patrimoniali, coordinate dal procuratore capo Francesco Paolo Giordano e dirette dai sostituti Vincenzo Nitti e Andrea Palmieri. Controlli incrociati hanno condotto alla scoperta di un cospicuo patrimonio finanziario e immobiliare accumulato da due coniugi: Antonino Fiaschè, 36 anni e Maria Fiaschè, 34, residenti a Noto , senza occupazione. Un patrimonio da 840 mila euro accumulato in pochi anni e , secondo le Fiamme Gialle, ottenuto con attività delittuose.
Gli accertamenti hanno permesso di avanzare al Tribunale di Siracusa, la richiesta di applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali in attuazione del “Codice Antimafia” che in presenza di specifici presupposti soggettivi (pericolosità sociale del soggetto desunta dai suoi numerosi precedenti, carichi pendenti e condanne per i reati di truffa e porto abusivo di armi) e oggettivi (sproporzione tra redditi e patrimonio accumulato) consentono di sequestrare, in vista della successiva confisca, i beni del soggetto proposto nella fattispecie sconosciuti al fisco. Fiaschè rientra tra “coloro che debba ritenersi sulla base di elementi di fatto siano dediti a traffici delittuosi e per condotta e tenore di vita vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose”. L’uomo è ritenuto “socialmente pericoloso”. Si sarebbe più volte reso responsabile della classica “truffa dello specchietto”, rimanendo, in altre circostanze, coinvolti in risse o sorpreso con armi in diverse città italiane: Milano, Pavia, Bologna, Ancona, Fermo, Pescara, Macerata, Avellino, Taranto, Lecce, Brindisi, Matera, Potenza, Catania e Messina. I proventi dichiarati dall’uomo non sarebbero stati tali da consentigli un tenore di vita alto, nè tali da giustificare investimenti fatti dal 1998 al 2016.
I finanzieri della Tenenza di Noto, nelle ultime ore, hanno dato esecuzione al sequestro in applicazione della misura di prevenzione patrimoniale emessa dal Tribunale di Siracusa a firma della dott.ssa Alessandra Gigli, della Dott.ssa Concetta Zimmitti Giudice e del dott. Mario Santoro.