Siracusa. La Cassazione: non è reato coltivare una piantina di marijuana sul balcone

La Corte di Cassazione, pronunciandosi su di un fatto di cronaca siracusano, ha deciso che non è reato coltivare una piantina di marijuana sul balcone. Così si è pronunciata la sesta sezione penale.
Tutto comincia il 16 febbraio scorso quando il tribunale di Siracusa dispone il “non luogo a procedere” per un signore di Siracusa trovato con una piantina di canapa indiana sul terrazzo. Per il tribunale, la concentrazione del principio attivo (il Thc era parti all’1,8%) e la presenza di un’unica pianta permettevano di escludere la diffusione della droga leggera, sufficiente per uso personale.
La Procura si è però opposta, contestando la violazione della legge penale. Il peso e l’altezza della piantina insieme alla quantità di principio attivo sopra i minimi di legge andava sanzionato.
Non si è mostrata d’accordo la Cassazione che rigettato il ricorso. Una sola piantina coltivata su un terrazzo in un contesto urbano non è in grado di incrementare il mercato delle sostanze stupefacenti, il parere della suprema corte. I giudici hanno escluso “… che da questa coltivazione possa derivare quell’aumento della disponibilità della sostanza e quel pericolo di ulteriore diffusione che sono gli estremi integrativi della offensività e punibilità della condotta ascritta”.




Noto. Operazione antidroga "Ultimo atto", arrestati la moglie e il fratello del boss Pinuccio Pinnintula

Questa mattina, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, Agenti della Polizia di Stato in servizio al Commissariato di Avola ed alla Squadra Mobile di Siracusa hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catania, nei confronti di Nunziativa Bianca, netina di 59 anni e Gianfranco Trigila, 42 anni, di Noto. Sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e per la gestione diretta della stessa attività di spaccio, il tutto aggravato dalla “finalità mafiosa”, ovvero per agevolare le attività del sodalizio mafioso denominato “clan Trigila”
I due sono rispettivamente la moglie ed il fratello di Antonio Trigila, inteso “Pinuccio Pinnintula”, storico capo dell’omonimo clan, attualmente ed ormai da più di vent’anni detenuto in esecuzione di condanna all’ergastolo.
Le misure odierne giungono all’esito di una lunga, complessa ed articolata attività investigativa, sviluppata dal Commissariato di Avola e diretta dalla D.D.A., che ha permesso di portare alla luce un articolato e redditizio traffico di sostanze stupefacenti organizzato dai vertici del clan Trigila di concerto con la “ndrina” calabrese, che, da anni, vanta una base operativa nel milanese.
In particolare, le risultanze investigative hanno dimostrato come il clan Trigila, tra il 2010 ed il 2015, avesse organizzato un’intensa, fiorente e ben organizzata attività di spaccio di stupefacenti di cui si riforniva direttamente in Lombardia per poi immetterle sul mercato di riferimento, costituito prevalentemente dall’area sud della provincia siracusana.
L’indagine, inoltre, ha permesso di appurare, da un lato, come il traffico di sostanze stupefacenti abbia costituito, sino ad epoca recente, una delle attività maggiormente remunerative poste in essere dal clan mafioso dei Trigila, dall’altro, come il sodalizio criminale siracusano faccia ancora oggi capo a Trigila Antonio inteso “Pinuccio Pinnintula”, nonostante la risalente detenzione carceraria cui lo stesso è sottoposto.
In particolare, in relazione ai due destinatari delle misure, Bianca Nunziatina e Trigila Gianfranco, l’indagine ne ha ben delineato il preminente ruolo all’interno del clan, di cui rappresentano al momento i vertici, in assenza di colui che ne è, comunque, ancora il capo indiscusso, Trigila Antonio, come testimoniano le risultanze delle attività investigative.
Spicca, in particolare, il ruolo di Bianca Nunziatina, portavoce all’esterno delle direttive impartite dal carcere dal boss detenuto e diretta esecutrice delle indicazioni ricevute dal marito.
L’indagine, svolta avvalendosi di operazioni tecniche e del contributo fornito dai collaboratori di giustizia, vede coinvolte diverse persone, la cui posizione è tuttora al vaglio degli inquirenti, fermo restando che, per alcuni di essi, attualmente detenuti, non sussistevano attuali e concrete esigenze cautelari.




Avola. Brutale pestaggio di un giovane, denunciati gli 11 presunti autori

Un pestaggio brutale. In undici avrebbero picchiato selvaggiamente un giovane di 22 anni. L’episodio si è verificato il 28 agosto scorso, nella notte, in piazza Maria Grazia Cutuli, nei pressi del Parco Robinson. Gli agenti del commissariato di Avola, al termine delle indagini avviate, hanno denunciato quattro diciottenni, tre diciannovenni, tre diciassettenni e un 22enne, ritenuti gli autori del pestaggio. Secondo quanto accertato, durante una serata in discoteca, nei pressi di Cassibile,il giovane, vittima del pestaggio, sarebbe intervenuto in difesa di un conoscente che, inavvertitamente, aveva versato parte del suo cocktail sugli abiti di uno dei minori. Veemente la reazione dell’adolescente, spalleggiato dal piu’ grande dei maggiorenni. Il giovane avolese aveva così fronteggiato il gruppo di suoi compaesani, che peraltro conosceva. Ne sarebbe scaturito un alterco, sedato dai buttafuori del locale, che li avevano allontanati. Alle quattro del mattino i tre giovani si sono incontrati al parco Robinson dove la vittima è stata aggredita da undici giovani.Soccorso e trasportato al Pronto Soccorso, i sanitari gli riscontravano, oltre diverse contusioni su tutto il corpo, la lussazione di una spalla, un ematoma alla testa e la frattura dello zigomo, di cui un frammento osseo stava per incidere sulla retina, mettendone a repentaglio la vista. Il ragazzo è stato sottoposto ad intervento chirurgico.Gli undici giovani sono stati segnalati alle Procura Ordinaria ed a quella dei minori per il reato di lesioni personali aggravate (dalla premeditazione, dai futili motivi e dalla pluralità di autori) in concorso.




Siracusa. A 20 miglia dalla costa sta affondando nave con carico di fosfato di ammonio

Lentamente, a circa 20 miglia al largo dalla costa di Siracusa, sta affondando la “Mustafa Kan”. E’ una nave battente bandiera panamense costruita nel 2009, tecnicamente una portarinfuse.
Il mayday è stato lanciato alle 3.10 di questa notte. Poco dopo dichiarato l’abbandono nave. I 16 membri dell’equipaggio si sono calati con le scialuppe in mare e sono stati poi raccolti dalla motovedetta della Guardia Costiera di Siracusa.
Segnato il destino: la nave affonderà in un tratto di mare profondo oltre mille metri insieme al suo carico di fosfato di ammonio che le autorità definiscono non pericoloso per l’ambiente marino.




Rosolini. Piante di canapa indiana alte oltre un mero e dosi di marijuana in casa: scatta l'arresto

Proseguono i servizi posti in essere dai Carabinieri della Compagnia di Noto finalizzati alla prevenzione e repressione del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso della giornata di ieri martedì 20 settembre i Carabinieri hanno posto la loro attenzione sul territorio del comune di Rosolini: raccogliendo e sviluppando le segnalazioni di diversi residenti che hanno riferito di insoliti via vai di persone in determinate zone della cittadina, i Carabinieri hanno organizzato un mirato servizio impiegando, in sinergia tra di loro, militari in uniforme e personale in abiti civili, ponendo in essere una serie di perquisizioni finalizzate alla ricerca di sostanze stupefacenti.
In particolare, nel primo pomeriggio, i Carabinieri della Stazione di Rosolini hanno tratto in arresto in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti Luigi Garofalo, avolese di 41 anni, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti di polizia ed attualmente sottoposto alla misura alternativa alla detenzione dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Nello specifico, sul balcone e sul terrazzo della sua abitazione i militari hanno rinvenuto complessivamente 19 piantine di canapa indiana, con altezze da 40 a 120 centimetri, tutte ben curate, nonché tutto l’occorrente per irrigarle e concimarle. Nella camera da letto dell’uomo, debitamente occultate in un mobiletto, i militari hanno rinvenuto due vaschette in plastica per gelato con all’interno complessivamente 750 grammi di marijuana. Nel prosieguo dell’operazione, nel salotto di casa, i Carabinieri hanno rinvenuto circa 28 grammi di hashish, 4 sigarette artigianali confezionate con tabacco e marijuana, un bilancino elettronico di precisione, una forbice e due coltelli da cucina con le lame sporche di hashish nonché tutto il materiale occorrente per confezionare lo stupefacente in dosi. Tutto lo stupefacente rinvenuto è stato sottoposto a sequestro in attesa di esperire le analisi di laboratorio del caso. Condotto in caserma, Garofalo Luigi è stato dichiarato in stato di arresto. Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto presso la propria abitazione al regime degli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo presso il Tribunale di Siracusa.
I Carabinieri continueranno a prestare la massima attenzione allo specifico settore organizzando periodicamente mirati servizi preventivi e repressivi.




Cassibile. Stalking verso i vicini di casa per "antipatia": arrestato 46enne

I Carabinieri della Stazione di Cassibile, in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Siracusa, hanno arrestato Martino Amata, 46 anni siracusano, accusato di atti persecutori nei confronti di una famiglia di tre persone residente nel suo stesso condominio. Il provvedimento scaturisce dalle risultanze investigative dell’Arma di Cassibile che hanno acclarato come nei mesi di luglio ed agosto 2016, in vari episodi, l’Amata abbia posto in essere delle condotte vessatorie, consistite in aggressioni verbali e fisiche, minacce di morte, danneggiamenti alla vettura di famiglia e ripetuti colpi inferti alle tapparelle ed alle porte dell’abitazione. In un’occasione l’arrestato, violando il domicilio, si è anche introdotto in casa dei vicini urlando e percuotendo uno di loro, cagionandogli traumi e ferite giudicate guaribili in quattro giorni. Vessazioni che non hanno trovato un fondamento preciso, ma che vanno ricondotte a motivi decisamente futili, legati a rapporti non idilliaci di vicinato. Al termine delle formalità di rito, l’uomo è stato associato presso la Casa Circondariale “Cavadonna” di Siracusa.




Augusta. Omicidio Barbaro, arrestati due fratelli: "27 coltellate per l'affitto non pagato"

Sono accusati dell’omicidio di Antonino Barbaro, il pensionato di 67 anni, di Francofonte assassinato il 2 novembre del 2014 e rinvenuto in un vigneto in località Squarcia. Ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip presso il tribunale di Siracusa, Giuseppe Tripi a carico di Antonino e Giancarlo Giaccotto, di 45 e 33 anni, fratelli di Melilli, entrambi pescatori. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della Compagnia di Augusta, che si sono occupati delle indagini, la vittima sarebbe stata uccisa a causa di una serie di “innumerevoli ferite” provocate da un’arma da taglio “con chiara volontà omicida”. Le indagini sono state condotte con il coordinamento del procuratore capo, Francesco Paolo Giordano. Dodici mesi e una complessa attività per raccogliere “numerosi indizi, gravi e precisi” a carico dei due fratelli. Il movente dell’omicidio sarebbe stato un ritardo di pagamento. La vittima, infatti, viveva con la compagna in un’abitazione di proprietà dei fratelli Giaccotto, a cui corrispondeva un canone di locazione di circa 150 euro. A seguito di sopravvenute difficoltà economiche il pensionato non avrebbe piu’ corrisposto il pagamento . Trascorsi alcuni mesi, i due pescatori avrebbero richiesto in piu’ occasioni che il debito fosse saldato. Il 2 novembre 2014, quindi, intorno alle ore 10:20, Antonino e Giancarlo Giaccotto, avrebbero raggiunto Barbaro nella campagna dove l’uomo era intento a raccogliere l’uva e presumibilmente, non riuscendo ad ottenere il pagamento del debito di 700 euro, lo avrebbero aggredito e accoltellato 27 volte, a diverse parti del corpo, alcune vitali(tra cui giugulare, rene sinistro, polmoni e milza).
Entrambi i fratelli sono ritenuti responsabili di omicidio aggravato dall’aver agito per futili motivi e con crudeltà, “consistita nell’aver inferto 27 coltellate approfittando di circostanze di tempo, di luogo e di persona non in grado di difendersi”.




Siracusa e Floridia, controlli e perquisizioni antidroga: arrestato 23enne

Controlli a tappetto da parte dei carabinieri a Floridia e Siracusa. Perquisizioni domiciliari alla ricerca di armi e droga e mobilitazione per pattugliare in maniera ancora più incisiva le numerose aziende agricole che insistono sul territorio di Cassibile.
All’interno di un’abitazione di Floridia, nascosta in un armadio, è stato rinvenuto un involucro contenente 40 grammi di marijuana, pronta per essere confezionata: apparteneva ad un noto pusher che è stato denunciato .
A Siracusa arrestato in flagranza di reato Enrico De Angelis, 23 anni, già con precedenti, perché trovato in possesso di 5 dosi di cocaina ed una di marijuana, nonché di 340 euro, in banconote di vario taglio, provento della pregressa attività di spaccio, in una zona nella parte nord della città. L’arrestato, alla vista dei militari ha tentato di allontanarsi, ma è stato prontamente fermato ed accompagnato in caserma per le incombenze di rito, per poi essere sottoposto agli arresti domiciliari.




Augusta. Rapina a mano armata in un supermercato: fermato 31enne

E’ accusato di rapina. Per questo gli agenti del commissariato di Augusta hanno fermato Moreno Albino, 31 anni, domiciliato a Villasmundo. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il giovane, il 15 settembre scorso, avrebbe perpetrato una rapina ai danni di un supermercato di contrada Scardina. La polizia è intervenuta intorno alle 20, 15, pochi istanti dopo che il “colpo” era stato portato a termine. Due giovani, con il volto travisato, uno dei quali armato di pistola, avevano intimato al cassiere di consegnare loro il denaro. Ieri mattina, la perquisizione domiciliare in casa di Albino, ritenuto uno dei due rapinatori. In casa dell’uomo, rinvenuta una pistola a salve e 47 cartucce, di identica fattura rispetto all’arma usata per la rapina. Rinvenuti anche 320 euro e alcuni degli indumenti indossati durante il “colpo”. Sequestrati, inoltre, alcuni grammi di marijuana.




Cassibile. Piante di canapa indiana già in essiccazione: arrestato agricoltore-pusher

I carabinieri lo hanno arrestato in flagranza di reato per coltivazione  e produzione illecita di stupefacenti ai fini di spaccio. Si tratta dell’agricoltore Salvatore Calderone, con precedenti specifici, 52 anni. In un casolare posto su un appezzamento in uso all’uomo e usato solitamente per riporvi attrezzi da lavoro e irrrigatori, i militari della stazione di Cassibile hanno rinvenuto anche 47 piante di canapa indiana, dell’altezza di 80 centimetri circa, già in fase di essicazione, da cui si sarebbe ricavato un significativo quantitativo di marijuana pronta per lo spaccio. L’uomo non è stato in grado di fornire spiegazioni in merito, negando, comunque, di esserne il coltivatore. E’ stato posto ai domiciliari.

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