Siracusa. Chiuso un bar nei pressi della stazione: carenze igieniche e amministrative

Chiuso un bar ubicato nei pressi della Stazione ferroviaria di Siracusa, su provvedimento dell’Autorità Amministrativa, dopo i controlli di carabinieri e Nas. Nel locale è stata accertata la presenza di sporco non rimosso nella pedana posta dietro il banco mescita, di tracce alimentari sedimentate nei banchi frigoriferi, nonché l’esigenza di manutenzione straordinaria anche per rimuovere la sporcizia presente sulle pareti dei servizi igienici.
A queste carenze se ne aggiungono altre di natura fiscale su cui sono in corso ulteriori accertamenti.
Nonostante i rilievi e le precise prescrizioni imposte dopo i controlli, il bar continuava ad operare come se nulla fosse, tanto che all’atto del nuovo controllo erano presenti degli avventori intenti a consumare delle bevande. Per questo motivo, oltre agli aspetti amministrativi, il titolare è stato denunciato.




Floridia. Sebastiano Sortino ucciso per una stupida "vendetta". L'orrore del male

Sarebbero i responsabili dell’agguato mortale a Sebastiano Sortino. Ai loro danni i carabinieri hanno raccolto “gravi indizi di colpevolezza” e per questo in tre sono stati sottoposti a fermo.
Due sono minorenni e sono stati associati al centro di prima accoglienza per minori di Catania. Un terzo, maggiorenne, Dylan Foti, è stato condotto in carcere a Cavadonnna.
Uno sfotto’ il motivo alla base della spedizione omicida. Il movente sarebbe infatti da ricondurre alla volontà da parte dei tre giovani di vendicarsi per un’accesa lite intercorsa con la vittima.
Alle 03:00 circa di sabato mattina infatti, i tre giovani si erano presentati all’interno del panificio come loro abitudine fare da tempo per consumare cornetti e pizzette; qui hanno iniziato a prendere e lanciare dei pezzi di pellet utilizzato per l’accensione del forno. Il loro comportamento chiassoso ed irriverente ha indotto un dipendente a contattare il proprietario che si è precipitato sul luogo di lavoro a bordo della propria vettura ed ha cacciato dal locale i tre giovani, esasperato da un comportamento che andava avanti da tempo. Da qui lo “sgarro” che non poteva passare impunito.
La vendetta è stata attuata in via Boschetto, angolo via Foscolo, mentre la vittima si trovava alla guida della sua vettura, verosimilmente per tornare a casa. Per l’identificazione dei giovani, oltre alle indicazioni fornite su uno di loro dal dipendente e da quelle raccolte sul luogo dell’evento, è stata determinante la conoscenza informativa da parte dei militari della Tenenza di Floridia, che hanno ricostruito il giro di amicizie e frequentazioni dei soggetti coinvolti ed i loro movimenti nelle ore precedenti al delitto, nonché il censimento di tutti i sistemi di videosorveglianza presenti, pubblici e privati, presenti nell’area, le cui molte ore di immagini registrate sono state attentamente visionate da un team investigativo dedicato.
E proprio in una di queste riprese è possibile notare i tre coinvolti, a bordo di un solo scooter, percorrere le vie in cui si è verificato l’omicidio, primo elemento che li ha accumunati e da cui si è sviluppata l’attività investigativa. Oltre ad altri accertamenti di natura tecnica, gli elementi raccolti nelle prime ore hanno consentito ai Magistrati ed ai Carabinieri di procedere ad interrogatori che hanno portato, per alcuni indagati, ad ammissioni delle proprie responsabilità. In particolare, uno dei due minorenni ha riferito di avere con sé la pistola utilizzata per commettere l’omicidio e di averla passata all’altro minore; ha inoltre indicato il luogo in cui l’arma è stata gettata dopo l’azione delittuosa, un vasto terreno incolto con fitta vegetazione nel territorio di Floridia, luogo in cui, dopo un accurato rastrellamento condotto con un fronte di diversi Carabinieri, la pistola è stata rinvenuta. Si tratta di una Berretta cal. 7.65, con ancora un colpo nel serbatoio, con matricola abrasa, sottoposta a sequestro per ulteriori accertamenti tecnico-balistici volti a verificare l’eventuale impiego in altri eventi criminosi e la provenienza furtiva.




Floridia. Delitto Sortino, Cna: "ombre sul libero esercizio d'impresa"

Attesi nelle prossime ore sviluppi nelle indagini sull’omicidio del panificatore di Floridia. Tre i fermati poco dopo il fatto di sangue, costato la vita a Sebastiano Sortino.
Antonino Finocchiaro, presidente di Cna Siracusa, e Sebastiano Lo Nero, presidente di Cna Floridia condannano il fatto “di inaudita gravità che avviene a pochi giorni dalle intimidazioni di Solarino e dal rogo dell’auto di Pippo Cicero a Rosolini con cause ancora da accertare. L’omicidio di Floridia -dicono i due – getta un’ombra pesante sul libero esercizio d’impresa e ci preoccupa moltissimo. Ai familiari dell’imprenditore nostro socio va la nostra vicinanza ed il nostro cordoglio che questo tristissimo evento sia da monito per rompere quello strato di insopportabile oppressione che la criminalità di ogni dimensione pone su chi tenta di investire nel territorio e per il territorio”.




Floridia. Omicidio nella notte, la vittima è il 49enne Sebastiano Sortino. Tre sospetti fermati

Omicidio nella notte a Floridia. La vittima è il 49enne Sebastiano Sortino, proprietario di un panificio. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo è stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco mentre, a bordo della sua autovettura (una Mercedes classe A, ndr), si stava recando a lavoro. L’agguato tra via Boschetto e via Foscolo. Cinque in totale i colpi esplosi, uno quello fatale.
Come confermano i carabinieri all’Ansa, tre persone sono state sottoposte a fermo poco dopo il delitto. Due sarebbero minorenni Sono in caserma e vengono sottoposte ad interrogatorio da parte del sostituto procuratore Andrea Palmieri che coordina le indagini. Non si esclude un qualche collegamento con il racket delle estorsioni. Sortino era iscritto all’associazione antiracket di cui è presidente Paolo Caligiore. “Le nostre lacrime diventeranno una determinazione ancora più forte e rabbia. E della rabbia dei buoni bisogna aver paura”, commenta a caldo su Facebook proprio Caligiore.




Noto. Merce contraffatta, scarpe e giubbotti: arrestato senegalese

Arrestato a Noto Gora Wade, 35enne senegalese. I carabinieri lo hanno sorpreso nei pressi della villa comunale mentre scaricava grosse buste di plastica da una utilitaria. Al controllo, ha cercato di darsi alla fuga, spintonando un militare ma è stato bloccato in pochi istanti.
Poco distante c’era la classica bancarella artigianale con già esposte diverse paia di scarpe ed alcuni giubbotti con marchio palesemente contraffatto, tutte imitazioni di prodotti particolarmente prestigiosi. Sono state sequestrate 50 paia di scarpe e 52 capi di abbigliamento di vario genere: l’uomo non ha fornito alcuna plausibile spiegazione in merito alla provenienza della merce.
L’uomo è stato associato presso la casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.




Augusta. Multa di 4.000 euro per pesca di ricci illegale: 600 esemplari

La Guardia Costiera di Augusta ha interrotto una battuta di pesca di frodo. Nel seno di Priolo, all’interno del porto megarese, era stata segnalata la presenza sospetta di una imbarcazione. La motovedetta ha individuato subito il natante, con due persone a bordo ed una terza in acqua. A bordo non è stato riscontrato nulla di illecito, ma la presenza del terzo soggetto in acqua ha fatto insospettire i militari. Richiesto, allora, l’intervento di un subacqueo portuale.
I sospetti si sono rivelati fondati: rinvenute sul fondo alcune sacche colme di ricci di mare, circa 600 esemplari. I preziosi echinodermi sono stati sequestrati ed, ancora vivi, sono stati rigettati in mare, al largo, dalla stessa motovedetta.
I soggetti fermati sono stati multati per 4.000 euro.
La pesca del riccio di mare è consentita solo nei limiti di 50 unità per persona ed al di fuori dei mesi di maggio e giugno, in cui permane il divieto assoluto di cattura.




Siracusa. Spaccio di cocaina, arrestati due presunti pusher. Fanno parte di una rete?

Due presunti spacciatori bloccati dai carabinieri nei pressi di via Aldo Carratore, a Siracusa. Sono stati arrestati in flagranza Dario Caldarella, 28 anni, e Luigi Calcinella, 29.
Insospettito da un intenso via vai di moto e macchine, insolito per l’ora tarda, i militari si sono appostati. E hanno notato e documentato la cessione di cocaina e denaro. Intervenuti, hanno subito bloccato Caldarella. Dopo una breve fuga, arrestato anche Calcinella. Aveva raggiunto la sua abitazione e – convinto di non essere seguito – ha nascosto un involucro in cellophane dietro l’anta a ribalta della finestra del pianerottolo. Ma è stato sorpreso dai carabinieri.
All’interno della busta sono state rinvenute tredici dosi di cocaina, per un peso complessivo di poco superiore ai tre grammi. I due sono stati posti ai domiciliari.




Augusta. Paura al Muscatello: medico preso a pugni, arrestato un 21enne

Arrestato nella notte ad Augusta il 21enne Giuseppe Belfiore. Si era recato all’ospedale Muscatello, forse in stato di ebbrezza alcolica, per farsi curare una ferita al mento. Per cause ancora da accertare, il giovane ha iniziato a inveire contro il personale sanitarioa a cui avrebbe rivolto insulti e sputi conditi da minacce di morte. Un medico è stato raggiunto da un pugno al volto. Quando, poco dopo le 2.00, sono arrivati i carabinieri, Belfiore si è scagliato anche contro di loro.
Bloccato e condotto in caserma, è stato posto in stato di arresto e condotto ai domiciliari su disposizione dell’autorità giudiziaria. Nella giornata odierna il rito direttissimo. Lunga la lista di accuse: violenza, minaccia, danneggiamento, interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale.




Siracusa. Bufera sull'ex Provincia, indagati 29 dipendenti: "A fare shopping anziché in ufficio"

Si chiama Operazione “Quo Vado” l’operazione della Guardia di Finanza che ha condotto alla notifica di 29 avvisi di conclusione indagini per altrettanti dipendenti dell’ex Provincia, oggi Libero Consorzio di Siracusa. I 29 indagati sono accusati di truffa aggravata, false attestazioni o certificazioni nell’uso del badge. In parole semplici, sono presunti assenteisti. L’operazione delle Fiamme Gialle, a tutela della spesa pubblica e del bilancio dello Stato vede impegnate in queste ore 24 pattuglie, che operano dalle prime luci dell’alba in tutta la provincia. Le indagini sono state coordinate dal procuratore capo, Francesco Paolo Giordano e coordinate dal sostituto, Antonio Nicastro.
I provvedimenti emessi dall’Autorità Giudiziaria costituiscono l’epilogo di una complessa
attività di polizia giudiziaria, avviata nel mese di gennaio 2015, che ha consentito di
rilevare, secondo le Fiamme Gialle, condotte illecite da parte di numerosi dipendenti del Libero Consorzio che, anche con la complicità di altri colleghi, si sarebbero assentati ingiustificatamente dal posto di lavoro, facendo risultare in maniera fraudolenta la presenza per l’intero turno previsto. Per le indagini sono state utilizzate anche immagini raccolte nell’ambito di un’attività di videoregistrazione. Microtelecamere erano state installate nel perimetro di alcune sedi di servizio. Lo scenario emerso parlerebbe di dipendenti che, senza giustificazione e nemmeno motivo, avrebbero lasciato la sede di lavoro per attività ben differenti da quelle di servizio.
Nel complesso gli investigatori delle Fiamme Gialle hanno visualizzato 6.800 ore effettive
di video-registrazioni.A questo si sono aggiunti pedinamenti e attività di osservazioni, anche con gps posizionati sulle auto degli indagati. Gli inquirenti avrebbero, cosi’, rilevato casi in cui, durante l’orario di lavoro, i dipendenti si dedicavano a shopping per le vie del centro di Ortigia e in centri commerciali,supermercati e mercatini rionali, visite mediche presso strutture sanitarie pubbliche e private, lavori di giardinaggio per conto di privati, lunghe attese nei vari uffici pubblici o anche in casa propria. Altro colleghi ne avrebbero, intanto, attestato in maniera fraudolenta l’inizio e la fine dell’orario di lavoro. Le risultanze investigative, così come emerse nelle varie fasi delle indagini preliminari,sono state successivamente poste in correlazione con i turni di lavoro riportati nei prospetti mensili di ciascun dipendente acquisiti presso l’Ente Pubblico.
Ne sarebbe emersa la contabilizzazione di più ore rispetto a quelle effettivamente prestate, con relativo danno all’Erario. Secondo quanto scoperto dalla Guardia di Finanza “in sintesi le assenze quantificate ammontano a circa 1.114 ore a fronte di 2.538 di servizio programmate nei 137 giorni di durata degli accertamenti: una % di assenza minima del 12,5% e massima del 85,5%, con una media del 40%.Le maggiori irregolarità venivano comunque accertate presso la sede di via Roma, nei confronti della quasi la totalità degli addetti agli “spazi espositivi”, circa 16 soggetti, i quali erano di certo agevolati dal fatto che utilizzavano un registro cartaceo (ove riportare il turno di lavoro), da loro stessi compilato e custodito, ciò in netto contrasto con le circolari asuo tempo emanate dall’Ente Pubblico inerenti all’obbligo dell’uso del badge personale, disposizioni, queste, recepite fra l’altro da quasi tutti i dipendenti. L’utilizzo del registro cartaceo consentiva al dipendente “malintenzionato” di sottrarsi arbitrariamente all’orario di servizio, anche per l’intero turno, avendo assicurata, in ogni modo, la possibilità di operare successivamente (il più delle volte ciò avveniva il giorno dopo) “gli aggiustamenti” necessari per far invece risultare la propria presenza in ufficio nel turno di lavoro svolto. La conseguenza è stata un’alta percentuale di assenza ingiustificata, come ovviamente prevedibile, fino all’85% in un mese lavorativo.




Portopalo. Aggredito il sindaco Mirarchi con un pugno alla nuca: lievi ferite

Il sindaco di Portopalo, Giuseppe Mirarchi, è stato aggredito da un 30enne. Per problemi legati allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, il giovane ha sferrato un pugno alla nuca del primo cittadino, lievemente ferito.
I poliziotti lo hanno subito individuato e denunciato per lesioni personali e minacce.