Scuole chiuse e controlli rafforzati, il quasi lockdown di Avola

Scuole chiuse e più controlli. Da lunedi ad Avola la zona rossa sarà rafforzata da misure ulteriori disposte dal sindaco, Luca Cannata.
I contagi continuano a salire e la cittadina siracusana continua a far registrare i numeri più alti in provincia.
“Nel periodo natalizio è raddoppiato il numero dei positivi perché non si sono rispettate le misure di contenimento”, ha detto Cannata in diretta sui suoi canali social istituzionali.
“Il problema non sono le scuole, ma gli adulti che hanno comportamenti in diversi casi leggeri e non rispettosi delle misure precauzionali”, ha precisatpm ciononostante, in concertazione con Asp, si è deciso di chiudere ad Avola tutte le scuole di ogni ordine e grado per una settimana. “Non è una scelta fatta a cuor leggero. La scuola è futuro, è vita ed i ragazzi dovranno tornare il prima possibile in classe. Chiudiamo nella consapevolezza che i nostri piccoli soffriranno, perchè mancherà loro la socialità e l’apprendimento in presenza. Sarà un problema anche per i genitori e le mamme che lavorano. Per questo chiedo ancora una volta che ognuno si assuma la responsabilità delle sue azioni”.
Non solo scuole chiuse. Ad Avola aumentano anche i controlli. Il sindaco ha chiesto al prefetto di Siracusa di destinare ad Avola più uomini delle forze dell’ordine.
“Non faremo sconti a nessuno. Non è tollerabile che si esca e vada a fare visite amicali o che i genitori lascino uscire i propri figli per andare a giocare a casa degli amici. Se non cambia la rotta, non si potrà intraprendere un percorso di normalità che tutti noi stiamo ricercando e dobbiamo volere e possiamo raggiungere solo con le giuste azioni”.




Forestali senza stipendio da ottobre, Sortino e Ferla temono tenuta sociale

I circa 500 forestali siracusani sono vicini alla disperazione. Dislocati principalmente tra Sortino e Ferla, da ottobre dello scorso anno non percepiscono lo stipendio. E in una Sicilia zona rossa, dove non ci sono occasioni di nuovo impiego, manca ogni prospettova di reimpiego.
A Sortino la pattuglia più nutrita di forestali siracusani: 300. “È allucinante l’atteggimaneto del governo regionale”, sbotta il sindaco Vincenzo Parlato. “Sono impiegati a 78 l, 101 o 151 giornate. Come dovrebbero sopravvivere? La Regione non riesce a mettere in atto le cose basilari, solo restrizioni. Con le politiche sociali stiamo cercando di aiutarli e siamo riusciti a garantire almeno un po’
di serenità in occasione del Natale, con i buoni spesa. Ma il protrarsi di queesta situazone ci mette a roschio di tracollo sociale”. Per questo Vincenzo Parlato sta per inviare una nota ufficiale al governo regionale ed al prefetto di Siracusa.
A Ferla i forestali sono 180. E la situazione è pressoché identica. “In un momento di grande difficoltà, è preoccupante e grave il ritardo con il quale i forestali riceveranno gli emolumenti per le attività lavorative svolte. Mi auguro che il governo regionale, conoscendo la sensibilità del governatore Musumeci, risolva nel tempo più breve possibile tale disagio e avvii una necessaria stagione di riforma che possa rendere più funzionale e stabile l’attività dei lavoratori forestali”, dice il sindaco, Michelangelo Giansiracusa.
Entrambi i primi cittadini respingono la descrizione dei forestali come fossero una sorta di fannulloni. “Ricordo a tutti che, ad esempio, sono stativlorova ripulire le aree archeologiche siracusane e che se vi fosse coordinamento provinciale, potrebbero anche occuparsi del diserbo delle strade. Visti come problema, sono una grande risorsa”, aggiunge Parlato. E Michelangelo Giansiracusa annuisce. I due sono pronti a concordare iniziative comuni per i forestali siracusani.




Scuole chiuse a Priolo e Carlentini, ordinanza dei sindaci

Da lunedì riparte la scuola in presenza fino alla prima media ma non in due comuni della provincia di Siracusa. A Priolo e a Carlentini i sindaci hanno firmato ordinanze di chiusura delle scuole, di ogni ordine e grado.
“Nonostante il presidente della Regione, con l’ordinanza firmata ieri sera, abbia deciso di far rimanere aperti asili nido, scuole dell’infanzia, elementari e prima media – ha detto il sindaco di Priolo, Pippo Gianni – ho ritenuto opportuno chiudere le scuole di ogni ordine e grado, per tutelare la salute dei più giovani e di tutti i cittadini. Purtroppo anche nel nostro paese abbiamo registrato un incremento dei casi positivi al COVID, +120% da venerdì della scorsa settimana a ieri, ed è per questo necessario adottare misure ancora più restrittive per evitare ulteriori contagi”.
A Carlentini, dopo le comunicazioni dell’Asp, il sindaco Giuseppe Stefio ha emesso ordinanza di sospensione delle attività didattiche in presenza di tutte le scuole, compresa l’infanzia”. Provvedimento valido fino al 22 gennaio.




Il covid team inviato all'ospedale di Lentini. Riapre intanto il reparto di Chirurgia

E’ ripresa con regolarità l’attività chirurgica ordinaria all’ospedale di Lentini. Nei giorni scorsi, a causa della positività di alcuni operatori sanitari, erano stati “chiusi” i reparti di Chirurgia e Cardiologia. Una sospensione temporanea dell’attività in elezione, mentre sono rimaste garantite le emergenze. All’esito del controllo effettuato sul personale sanitario e sui degenti, nonché dopo la sanificazione dei locali, la direzione medica di presidio ha disposto la ripresa anche dell’attività ordinaria del reparto di Chirurgia.
“Il reparto di Cardiologia, in attesa del completamento del controllo dei tamponi sul personale – spiega il direttore medico di presidio, Eugenio Vinci – garantisce a tutt’oggi l’attività di urgenza”.
Il direttore generale dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra, ha inviato all’ospedale di Lentini il Covid team aziendale composto da Giuseppe Capodieci, Antonino Bucolo e Rosario Di Lorenzo per coadiuvare la dirigenza ospedaliera nel potenziare le azioni già poste in essere sull’organizzazione dei percorsi. Il direttore sanitario dell’Asp di Siracusa, Salvatore Madonia, ha incontrato i direttori di tutte le Unità operative per valutare eventuali ulteriori accorgimenti da porre in essere per fronteggiare l’attuale stato di emergenza.
“L’ospedale – dichiara Madonia – continua a garantire in tutti i reparti ogni attività nonostante le azioni temporanee che sono state intraprese e prontamente superate nelle due Unità operative coinvolte dalla positività di alcuni operatori. L’ospedale di Lentini continua a rappresentare un fiore all’occhiello di questa Azienda a garanzia della tutela della salute della popolazione del comprensorio”.
Il dg, Salvatore Lucio Ficarra, spiega che “si è trattato di un provvedimento temporaneo di sospensione delle attività di due reparti, responsabilmente disposto dalla Direzione sanitaria ospedaliera per garantire la sicurezza di operatori e pazienti in un ospedale dove già il personale sanitario si è sottoposto a vaccinazione”. Invito alla cautela reiterato alla popolazione. “Il virus non si muove da solo ma cammina sulle nostre gambe ed è indispensabile che ognuno di noi continui ad assumere responsabilmente comportamenti corretti a tutela della propria salute e di quella degli altri, mentre l’Azienda è impegnata al massimo nella campagna di vaccinazione anticovid con la somministrazione del vaccino prioritariamente già al personale sanitario e non operante presso le strutture ospedaliere, Case di riposo ed RSA per cui si sta procedendo”.




VIDEO. Lieve flessione nel numero dei positivi ad Avola, il sindaco in diretta dal mercato

Nonostante una lieve flessione nel numero degli attuali positivi (405), rimane forte la pressione del covid su Avola. La cittadina siracusana guida, suo malgrado, la classifica provinciale del contagio. Diversi i provvedimenti adottati negli ultimi giorni dal sindaco, Luca Cannata, per limitare le potenziali occasioni di contagio.
Nessuno ha però riguardato il mercato. “Viene facile dire chiudi il mercato e chiudi tutto quando si ha lo stipendio e la pancia piena”, scrive sui suoi canali social il primo cittadino. “Tutti i giorni io vedo la sofferenza delle partite iva che non hanno adeguato sostegno e ristori dal governo. Dunque continuerò a sostenere la tutela della salute in tutti i modi ma chiaramente tutelando i lavoratori e l’occupazione e sostenendo l’economia visto che vi è un governo assente”, le sue parole. Meglio illustrate nel corso di una diretta social che qui riportiamo.




Il covid mette ko il 118 di Palazzolo, anche Canicattini e Buscemi senza ambulanza

Protestano i centri della zona montana alla notizia della chiusura temporanea della postazione 118 di Palazzolo Acreide e di quella di Canicattini. Una decisione inevitabile, dopo che i contagi da covid hanno messo ko le squadre di soccorso del servizio di emergenza-urgenza di Palazzolo. Secondo quanto si apprende da fonti sindacali, negli ultimi giorni sarebbe stata riscontrata la positività di medici, paramedici ed autisti soccorritori. Nel dettaglio 3 medici, 2 infermieri e 1 autista soccorritore contagiati dal covid. La vicina Guardia Medica è stata spostata al piano superiore per ragioni di sicurezza, fino ad avvenuta sanificazione dei locali del Pte destinati al 118. Il sindaco di Palazzolo, Salvatore Gallo, è in costante contatto con l’Asp di Siracusa. “Purtroppo i contagi hanno quasi azzerato la capacità di risposta del sistema di fronte a simili congiunture. Speriamo che a breve possano negativizzarsi gli uomini e le donne del 118 di Palazzolo per riprendere subito il servizio con ambulanza. L’Asp mi ha assicurato che le necessità di soccorso della nostra comunità non saranno trascurate con copertura attraverso posizioni viciniore”.
Ma anche la dirimpettaia Canicattini si trova al momento senza ambulanza 118. “L’hanno spostata ad Ortigia”, lamenta il sindaco Marilena Miceli. “Non si può lasciare una intera fascia di popolazione che, tra l’altro, si trova lontana dalle strutture sanitarie della provincia e fuori, senza un servizio indispensabile come quello delle ambulanze del 118, tra le altre cose continuamente privo dell’ambulanza medicalizzata. Qualcuno a livello regionale dovrà assumersi la responsabilità dei disagi che questi provvedimenti ormai ripetitivi, con la scusante di non avere sufficienti mezzi e personale a disposizione, stanno causando alle comunità dell’intero comprensorio ibleo, con tutto ciò che ne consegue”, la dura posizione della Miceli che trova la sponda del presidente provinciale del Pd siracusano, Paolo Amenta. “Siamo consapevoli del difficile momento che a livello sanitario la provincia di Siracusa sta attraversando, ma non si possono privare i Comuni del comprensorio ibleo, già di per se disagiati dalla non vicinanza alle strutture ospedaliere, delle ambulanze e del pronto intervento del 118 chiudendo i presidi di Palazzolo Acreide e spostando quello di Canicattini Bagni a Siracusa, ad Ortigia, facendo scelte discrezionali tra le comunità da servire. Così come, in presenza di un aumento dei contagi Covid in provincia, il numero telefonico dell’Usca non risponde, venendo così meno un punto di riferimento importante per le comunità, i pazienti e gli amministratori pubblici a cui questi disperati si rivolgono”. Queste le parole di Amenta.
“Da una settimana circa chiusa anche la postazione di Buscemi perchè l’ambulanza è stata dirottata su Rosolini”, aggiunge Renzo Spada segretario provinciale della Fsi Usae.




Zona montana senza servizio 118: un "fermo tecnico". L'Asp: "assistenza garantita"

“Fermo tecnico”: si definisce così la fase che sta attraversando il servizio 118 a Palazzolo, Canicattini e Buscemi. L’Asp di Siracusa ha precisato che “nessuna responsabilità è imputabile all’Azienda in quanto il personale e le ambulanze del sistema 118 dislocate nei due comuni sono di esclusiva competenza della Seus SpCA”. Si tratta della società regionale che cura il servizio di emergenza-urgenza con ambulanze. “La sospensione temporanea del servizio rientra tra le procedure codificate da linee guida ministeriali in casi similari così come avviene nei reparti ospedalieri a tutela della salute degli operatori e soprattutto di tutta la popolazione assistita”.
Quanto alla temporanea sospensione delle attività presso il Presidio Territoriale di Emergenza di Palazzolo Acreide, “in cui il servizio è comunque garantito da un mezzo di soccorso di base 118 e dal servizio di continuità assistenziale”, è stata determinata, dalla elevata diffusione dei contagi che ha interessato anche un equipaggio del 118. La colpa sarebbe stata di un intervento non tipizzato come sospetto covid-19 che invece ai successivi controlli è risultato positivo.
Il direttore sanitario dell’Asp di Siracusa, Salvatore Madonia, ha voluto rassicurare la popolazione della zona montana siracusana. “La completa operatività del PTE di Palazzolo sarà ripristinata tempestivamente una volta completate le procedure di screening di tutto il personale, mentre gli interventi di sanificazione di tutta la struttura sono stati già eseguiti. Nella comunità montana sono comunque attualmente disponibili una autoambulanza di soccorso avanzato nel comune di Sortino e due autoambulanze di base rispettivamente nei comuni di Buccheri e di Buscemi, quest’ultima solo in temporaneo fermo tecnico così come quella di Canicattini Bagni”.




Ordinanze comunali contro il covid anche a Rosolini e Buccheri: vie e piazze off limits

Anche il sindaco di Rosolini, Pippo Incatasciato, ha deciso di emanare un’ordinanza restrittiva per limitare la diffusione del contagio da covid. Dopo altri due casi di conclamata positività che portano a 15 i contagiati (tasso di prevalenza pari a 7 ogni 10mila abitanti), è arrivata la stretta.
Con una diretta sui suoi canali social istituzionali, il primo cittadino di Rosolini ha spiegato la scelta parlando della necessità di prevenire un aggravamento dei numeri. L’ordinanza introduce il divieto di stazionamento nelle vie e piazze pubbliche ed in particolare stabilisce la chiusura della villetta comunale e di piazza XXV Maggio.
Quanto ai controlli, confermata la stretta con l’impiego anche della Polizia Municipale come da ordinanze del Questore di Siracusa che seguono le decisioni in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, in Prefettura.
A breve anche la piccola Buccheri si doterà di simile ordinanza. Lo lascia chiaramente intendere il sindaco, Alessandro Caiazzo. I positivi sono diventati 6 nella cittadina montana. La situazione sembrava sotto controllo ma nelle ultime ore si è registrato un aumento dei contagi. L’ordinanza disporrà il divieto di stazionamento nelle principali strade e piazze della cittadina. “Circoscriviamo i possibili focolai che potrebbero svilupparsi in seguito a comportamenti superficiali e poco accorti. Mi ero posto un limite, superato il quale avrei emesso provvedimenti restrittivi. Il momento mi impone ora una stretta. Già in passato, le dovute precauzioni hanno dato i loro frutti”, dice Caiazzo.




Anche Augusta adotta misure di prevenzione straordinarie per limitare i contagi

Anche Augusta adotta misure straordinarie per fronteggiare l’avanzata dei contagi. In verità, nella seconda città della provincia di Siracusa i numeri sono sotto la soglia di allarme (123 positivi) ma il sindaco, Giuseppe Di Mare, in diretta social ha spiegato che è stata riscontrata la necessità “di dare un segnale”.
Ed ecco allora l’ordinanza che dispone una serie di divieti per limitare ulteriormente le occasioni di contagio. “Mi sento obbligato a guardare ai sacrifici di tanti, devo prevenire un eventuale peggioramento della situazione”, ha detto Di Mare prima di illustrare le “misure preventive di contenimento”.
Si tratta di nove punti in totale che possono essere così riassunti: il mercato del giovedì vede autorizzati solo i venditori solo alimentari ed è stato disposto l’aumento della distanza tra una bancarella e l’altra. Gli operatori mercatali avranno, come obbligo, quello di fornire igienizzante ai clienti. Divieto di stazionamento nelle vie e piazze, incluse le panchine pubbliche. Vietato anche consumare i pasti acquista con la modalità dell’asporto nel raggio di 50 metri dai locali. Chiusa la biblioteca comunale, giardini e parchi pubblici.




Covid, la favola di Sortino: rischiò la zona rossa in prima ondata, ora è comune "virtuoso"

Sortino è stata la prima cittadina siracusana a dover fronteggiare nel 2020 il sino ad allora sconosciuto coronavirus. Era il marzo 2020 e già il sindaco Vincenzo Parlato doveva firmare le prime ordinanze per tentare di favorire il contenimento di una malattia di cui si sentiva parlare solo in tv. “Ci siamo ritrovati catapultati in una realtà di paura”, ricorda oggi. Sortino sembrava ad un passo dall’essere dichiarata zona rossa. “E’ stato difficile da affrontare, siamo riusciti a superare quella fase. Purtroppo non ne siamo usciti indenni: tanti positivi e diversi decessi. Un dolore enorme per la nostra comunità”, aggiunge Parlato.
E forse anche per via di quella esperienza fortemente traumatica, oggi Sortino è una delle realtà siracusane più virtuose. Probabilmente, la “lezione” è bastata ed anche sotto le feste i cittadini hanno mantenuto un atteggiamento prudente e di rigore. “Piccole trasgressioni ci sono ovviamente state, ma senza grandi numeri. E i risultati lo dimostrano. L’esperienza della prima ondata è tornata utile per far capire che serviva fare i bravi. Siamo stati tra i primi in provincia ad entrare in contatto con il virus e quella esperienza ha funzionato da deterrente. Se oggi siamo più sereni è perchè non abbiamo abbassato la guardia. La situazione provinciale non è delle migliori, fattori di rischio ci sono sempre. Dobbiamo continuare così”, dice ancora Vincenzo Parlato.
I numeri di Sortino oggi dicono che gli attuali positivi scendono da 4 a 3. “Si tratta di due infermieri che lavorano ad Augusta e di un ragazzo venuto da fuori per motivi di lavoro. Anche loro sono in fase di negativizzazione. Questo mi spinge a dire che il virus non sta circolando, che funziona il rispetto delle regole”.
Sabato, intanto, inizieranno anche a Sortino le vaccinazioni destinate ad ospiti e lavoratori delle case di riposo. “Pochi i no, dopo una prima fase di riluttanza. Oggi c’è convinzione unanime che se non ci vacciniamo, non ne usciamo più. Non possiamo sempre rinviare sine die la normalità. Prima concludiamo la vaccinazione di massa, prima riprendiamo una vita quasi normale”, le parole del sindaco di Sortino, Vincenzo Parlato.