Noto. Riqualificazione urbana, dalla giunta via libera al progetto per l'area di via Rizza

C’è l’ok dell’amministrazione comunale per il progetto di riqualificazione urbana del quartiere tra le vie Corrado Rizza e Salvo D’Acquisto, a Noto. La giunta ha esitato con pare positivo il progetto per la realizzazione della rete idrica e fognaria, e, successivamente, per il rifacimento della pavimentazione stradale. Stanziati 254.192,69 euro.
“Restituiamo dignità – spiega il sindaco Corrado Bonfanti – ad un quartiere e ad una comunità della città che rivendicavano attenzione già da tempo. Oltre all’impianto idrico, opereremo attraverso la realizzazione di una vasca per reflui, raggiungibile da collettori di raccordo. Avremo così la possibilità di servire più di 200 residenti equivalenti che conferiranno i loro reflui verso il depuratore di Passo Abate. Un’opera che avrà un enorme impatto ambientale. Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione tecnica tra uffici comunali e Aspecon, con l’obiettivo della riqualificazione urbana e non certo del piccolo intervento di manutenzione straordinaria”.
La via Corrado Rizza presenta infatti una pendenza naturale da nord verso sud ma non essendoci nella zona oggetto di intervento alcuna rete di fognatura nera, il punto di recapito più vicino in cui convogliare i reflui neri è stato individuato in via Roma, all’altezza di piazza Montecanosa. Considerata l’altimetria della zona, non è possibile una fognatura a gravità e sarà necessario realizzare un impianto di sollevamento con relativa condotta premente.




Coronavirus, primo caso nella piccola Buccheri: "sta bene, nessun allarme"

Si accorcia la lista dei comuni a contagio zero dall’inizio dell’epidemia. Primo positivo a Buccheri, confermato dal sindaco Alessandro Caiazzo. “Si avvisa la cittadinanza che purtroppo è stato accertato un caso conclamato di Covid-19. Voglio rassicurare tutti i cittadini: la situazione risulta essere assolutamente sotto controllo”, spiega il primo cittadino.
“Il soggetto positivo ha assunto sin da subito tutte le precauzioni previste dai protocolli di sicurezza, sia in termini di quarantena che di garanzia di controlli. Risulta in ottimo stato di salute e continuerà ad osservare scrupolosamente la quarantena fino a quando non risulterà negativo”, si affretta a precisare Caiazzo.
“Invito tutti a non allarmarsi, in quanto sarebbe ingiustificato. Il mio appello è quello di continuare a seguire scrupolosamente le prescrizioni previste dalle norme vigenti”.

Foto: Buccheri, panoramica




Ospedale di Avola, lettera dei medici: "rischio di contagio al Pronto Soccorso"

Con una lettera inviata al direttore generale dell’Asp, 9 medici dell’ospedale Di Maria di Avola espongono le loro perplessità sui nuovi percorsi recentemente attivati nel nosocomio, in tempi di emergenza covid. Il giudizio dei sanitari che hanno firmato la lettera è netto: le criticità al Di Maria rimangono, nonostante il piano aziendale per evitare contatti tra pazienti e percorsi covid-non covid. Le misure annunciate, secondo i medici, ad Avola sarebbero di difficile se non impossibile applicazione.
“Il protocollo prevede che qualora il paziente presenti caratteristiche da sospetto Covid19 – si legge nella lettera – sarà sottoposto a tampone rinofaringeo. Se non presenta una sintomatologia tale da richiedere il ricovero ospedaliero, verrà dimesso, con prescrizione di isolamento domiciliare, mentre nel caso in cui presenti una sintomatologia tale da richiedere il ricovero ospedaliero, sarà trasferito con ambulanza dedicata presso il Pronto Soccorso covid di Siracusa o in mancanza di posti letto nell’area grigia del Pronto soccorso di Avola in attesa del tampone”. In caso di paziente con sintomatologia non covid, “lo stesso accederà ai locali del Pronto soccorso e seguirà il percorso consueto che, se è seguito da ricovero, prevederà comunque l’effettuazione del tampone pre ricovero, come da precedente procedura trasmessa. Dunque, tutti i pazienti che si recano al Pronto soccorso, indipendentemente dalla presenza di sintomi Covid vengono sottoposti a tampone rinofaringeo e rimangono in Pronto soccorso in attesa dell’esito del tampone, anche per 4-5 giorni”.
E questo comporta, secondo i nove medici dell’ospedale di Avola, comporta “che ogni giorno in Pronto soccorso  si trova un esubero di pazienti in attesa del tampone, con conseguente impossibilità di visitare altri pazienti che vi si recano per assenza di barelle disponibili. Peraltro – prosegue la loro lettera – la sosta per diversi giorni in Pronto soccorso genera il pericolo di un eventuale contagio tra gli stessi, che potrebbero essere asintomatici. Secondo le prescrizioni date, la divisione pazienti Covid-No Covid è allo stato non attuata e non attuabile”.
Inoltre ci sarebbe anche un problema di organico: un difficoltà in più per il piano previsto dalla direzione dell’Asp di Siracusa e dal vertice del presidio ospedaliero Avola-Noto. “Il protocollo prevede che sia attiv  l’area riservata ai pazienti cosiddetti grigi, nei locali dell’ex sala convegni del Pronto soccorso con personale dedicato, ossia un infermiere ed un ausiliario. Allo stato non vi è disponibilità di personale dedicato presso l’area grigia e pertanto rimane chiusa”. La tenda pre-triage sarebbe già inattiva nelle ore notturne proprio per carenza di personale, come denunciato nei giorni scorsi anche dalla Cisl. “Dunque, la separazione dei percorsi Covid-No Covid è allo stato inattuata, a causa della mancanza di personale”, l’amara conclusione dei medici che hanno scritto alla direzione generale dell’Asp.




Ospedale di Avola, nuova denuncia della Cisl: "area grigi chiusa, manca personale"

L’ospedale di Avola finisce nuovamente nel mirino della Cisl. Il segretario provinciale del sindacato, Vera Carasi, lancia una nuova denuncia pubblica. “Area grigi chiusa per mancanza di personale. Tenda pre-triage chiusa nelle ore notturne per mancanza di personale. Pazienti che, in attesa del tampone, anche se senza sintomatologia evidente, restano al pronto soccorso per quattro o cinque giorni. Tutto questo sta accadendo ad Avola”, dice insieme ai segretari della Cisl Medici, Vincenzo Romano, della FP, Daniele Passanisi, e della Fisascat, Teresa Pintacorona.
La segnalazione sarebbe partita da un gruppo di operatori sanitari che si sono rivolti ai vertici aziendali e di presidio. In estrema sintesi, i percorsi Covid e No-Covid annunciati, non sarebbero stati attivati.
“Abbiamo colto immediatamente, con soddisfazione, la creazione di un’area grigi allestita nella sala conferenze del Di Maria – continuano i segretari – ma a quattro giorni dalla nota Asp arriva la segnalazione, grave, di questi operatori. In quell’area, il protocollo firmato il 16 aprile, prevede la presenza continua di un medico e un infermiere. Ad oggi nulla. Addirittura si chiede al medico in servizio al pronto soccorso di lasciare il posto, spostarsi nell’area grigi, effettuare la vestizione di sicurezza, controllare il paziente, effettuare la svestizione e tornare in postazione di emergenza.
Altrettanto grave – continuano i quattro segretari – appare la decisione di lasciare per giorni, al pronto soccorso, anche quei degenti che, pur senza sintomi, hanno l’obbligo di effettuare il tampone. Un’attesa che, ovviamente, alimenta promiscuità pur nella speranza che nessuno risulti positivo al virus.
Facciamo nostre le preoccupazioni esposte dai medici – concludono Carasi, Romano, Passanisi e Pintacorona – Chiediamo l’immediato invio di personale che garantisca il servizio Covid grigi. È una esigenza reale, concreta e urgente”.




Idrocarburi non metanici e benzene nell'aria di Augusta, indagine di Arpa

Le oltre 800 segnalazioni inviate lo scorso 13 aprile dai cittadini di Augusta tramite la app Nose hanno fatto scattare le procedure di analisi di Arpa Sicilia. I megaresi hanno lamentato una sensazione di malessere e la presenza di sgradevoli odori, soprattutto nella mattinata. “Un discreto numero di segnalazioni è arrivato anche dalla città di Melilli”, spiegano dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale. Sono stati effettuati controlli ad Augusta da tecnici specializzati, tenendo anche conto delle indicazioni modellistiche fornite in via sperimentale dal Nose, riguardanti il percorso compiuto dalle masse d’aria odorigene.
Le segnalazioni ad Augusta sono iniziate al mattino (dalle 7:00) e sono proseguite per tutta la giornata, concentrandosi comunque tra le 8:00 e le 12:10. In questo intervallo sono pervenute 754 segnalazioni. La tipologia di odore maggiormente avvertita è stata quella relativa alla percezione di idrocarburi; numerose anche le segnalazioni relative alla percezione di bruciato, seguite da segnalazioni di solventi. Il malessere maggiormente percepito è stato quello relativo alla difficoltà di respiro, seguito da segnalazioni di bruciore, irritazione alla gola e mal di testa.
“Attraverso le analisi effettuate sui campioni d’aria prelevati con il canister dalla Polizia Municipale di Augusta il 13 aprile e da Arpa Sicilia il 14 aprile nel porto commerciale di Augusta si rileva – per il 13 aprile – la presenza di benzene, toluene, etizene, e p-m-o-xilene e per il 14 aprile la presenza, seppur in maniera minore rispetto al prelievo effettuato il giorno prima nella città di Augusta, di benzene, toluene, etilbenzene, e p-m-o-xilene”, si legge nel report Arpa.
“I campioni prelevati il 13 ed il 14 aprile sono stati analizzati anche tramite spettrometria di massa con Airsense, per la determinazione dei composti solforati. Nel campione d’aria prelevato il 13 aprile ad Augusta si sono rilevati valori di concentrazione di Isobutilmercaptano di 37,84 μg/m3  e di dimetilsolfuro di 3,88± 0,15 μg/m3 . Nel campione d’aria prelevato il 14 aprile nel porto commerciale di Augusta si è rilevato una presenza di Isobutilmercaptano, inferiore alla soglia olfattiva, di 1,44 μg/m3. L’Isobutilmercaptano e il dimetilsolfuropossono pertanto avere causato sinergicamente le molestie olfattive segnalate dalla popolazione. I composti solforati, quali l’isobutilmercaptano e il dimetilsolfuro, sono sostanze facilmente rinvenibili in presenza di condizioni anaerobiche nelle acque e nei rifiuti”. Da cosa possono derivare? Alla domanda rispondono i tecnici di Arpa Sicilia.
“Sia i mercaptani che il dimetilsofuro possono derivare da impianti di compostaggio, da impianti di depurazione delle acque, dalle cartiere e da impianti di rifiuti urbani e industriali. Inoltre i mercaptani possono provenire anche dalle raffinerie”.
A questo proposito, sono stati analizzati i dati registrati dalle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria presenti nel territorio di Augusta e relativi agli idrocarburi non metanici, idrogeno solforato e benzene, “particolarmente indicativi di fenomeni di cattiva qualità dell’aria e dei disturbi olfattivi”. 
Dalla stazione di Villa Augusta si rileva, in corrispondenza delle ore in cui si è manifestato il picco di segnalazioni (tra le 7:00 e le 10:00), un aumento delle concentrazioni di idrocarburi non metanici, “comunque al di sotto della soglia dei 200 μg/m3”. Quanto ai valori di benzene, “sotto i 20 μg/m3”. Valori di idrocarburi non metanici più alti si sono registrati nella stazione di Augusta Marcellino (“dalle 09:00 alle 11:00 e dalle 15:00 alle 23:00”). Nella stazione di Augusta si è registrato un valore superiore alla soglia di 200 μg/m3 alle ore 03:00; valori significativi ma inferiori a 200 μg/m3 si concentrano al mattino, in corrispondenza delle segnalazioni arrivate fino alle 09:00. Le altre stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria presenti nel territorio non hanno mostrato valori significativi.
Nel lungo report di Arpa Sicilia si analizzano anche la direzione dei venti e le retrotraiettorie fornite dal Nose per individuare la possibile sorgente delle molestie olfattive che “potrebbe essere localizzata nell’area marina/portuale prospicente la penisola di Augusta e/o nell’entroterra a Nord Ovest di Augusta”.
Arpa Sicilia ha richiesto alla Stazione Navale di Augusta di fornire i dati sulle navi presenti in rada o in porto e la tipologia del trasporto delle navi, richiedendo altresì di individuare una modalità di scambio dati che permetta anche per il futuro un intervento immediato dell’Agenzia.




Orrore a Priolo, cagnolino seviziato ed impiccato. Il sindaco: "Chi sa, parli"

Lascia sgomenti quanto accaduto a Priolo. Una cane di piccola taglia è stato ritrovato nei giorni scorsi, seviziato ed impiccato.
Il sindaco Pippo Gianni ha lanciato un appello ai cittadini, chiedendo informazioni utili per risalire ai responsabili del gesto vergognoso, che ha suscitato dolore e sgomento nella popolazione.
“Purtroppo – spiega il comandante della Polizia Municipale, Pippo Carpinteri – non è stata sporta alcuna denuncia nell’immediato e si è venuti a conoscenza di quanto accaduto solo giorni dopo. Anche le telecamere della zona non hanno registrato nulla e in più le immagini vengono cancellate a distanza di giorni. Stiamo indagando per capire chi abbia potuto commettere un simile atto”.
Proprio per risalire al responsabile o ai responsabili del gesto, il sindaco Gianni ha invitato a farsi avanti chiunque possa fornire informazioni utili. “Le forze di Polizia – ha sottolineato il primo cittadino – stanno producendo il massimo sforzo per trovare al più presto i responsabili di questo atto ignobile perpetrato ai danni di un piccolo animale indifeso. Chi sa, ci aiuti nella ricerca della verità”.

Foto dal web




Oltre due milioni di euro per Noto, finanziati i lavori per la tutela di tre plessi storici

Oltre due milioni di euro per la tutela del patrimonio storico di Noto in arrivo dalla Regione. L’assessorato alle Infrastrutture ha formalizzato i decreti di finanziamento di tre opere di riqualificazione architettonica nel Comune di Noto: 780mila euro per la ristrutturazione di parte del seminario della Basilica del Santissimo Salvatore e dell’annesso torrione; 800mila euro per il restauro di un’ala del Convento delle suore benedettine del Santissimo Sacramento e altri 800mila euro per il miglioramento strutturale della chiesa e dell’Eremo di San Corrado fuori le mura.
“Il Comune di Noto – dichiara l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone – dovrà adesso mandare in gara i lavori entro 180 giorni e confidiamo nell’impegno dell’amministrazione locale per accelerare sui tempi. Su tre beni artistico-religiosi di inestimabile valore la Regione Siciliana investe per garantirne la conservazione e creare lavoro, tutelando l’identità architettonica di Noto che è un motore economico-turistico fondamentale per l’intera Isola”.

Foto: Noto, panoramica (dal web)




Ospedale di Avola, separati i percorsi per i pazienti: "ora rischio zero"

Anche il Pronto Soccorso dell’ospedale Di Maria di Avola viene ottimizzato con la separazione dei percorsi covid-non covid e la creazione di un ambiente per i cosiddetti grigi ospitata nella sala congressi.
“Unico punto di accesso al Pronto soccorso è la tenda del pre triage dalla quale, con un percorso esterno totalmente distinto da quello per il transito ordinario all’area di emergenza, si raggiunge il locale grigio allestito con quattro posti letto”, spiegano dall’Azienda Sanitaria Provinciale.
Nella ex sala congressi è stato realizzato un locale per la vestizione, uno per la svestizione e servizi igienici per i pazienti con accesso diretto alla sala di osservazione.
“Nella zona vestizione è stata riaperta l’uscita secondaria di sicurezza. Il locale è dotato di carrello di emergenza con defibrillatore e aspiratore, elettrocardiografo, saturimetri, ventilatore polmonare non invasivo e apparecchiatura di radiologia portatile”, si legge ancora.
Sul percorso di collegamento tra la tenda del Pre-Triage e la sala osservazione pazienti grigi è stata realizzata la segnaletica orizzontale su mezza carreggiata di colore giallo con frecce indicanti il senso di percorrenza dalla tenda verso la sala, sull’altra mezza carreggiata di colore verde per il normale transito degli autoveicoli. E’ stata installata tutta la segnaletica/cartellonistica verticale, interna ed esterna.
“Con l’approntamento di questi locali – dichiara il direttore sanitario del presidio, Rosario Di Lorenzo – abbiamo notevolmente migliorato la sicurezza dei pazienti e degli operatori con la riduzione quasi a zero del rischio di contagio all’interno delle Unità operative di degenza dell’ospedale di Avola ed un trattamento più tempestivo dei casi positivi”.




Consigliere comunale positivo al coronavirus? Le voci e la smentita: "nessun contagio"

E’ il sindaco di Avola, Luca Cannata, a smentire l’indiscrezione secondo cui un consigliere comunale sarebbe risultato positivo al coronavirus. Per ore, le voci si sono rincorse sulle condizioni di un esponente politico di maggioranza. Poi la secca smentita. “Non ha mai contratto il coronavirus”, si è affrettato a precisare il primo cittadino avolese. Anche il presidente del Consiglio comunale, Fabio Iacono, ha smentito la notizia di un contagio tra i consiglieri. “L’uomo al centro della vicenda si trova in quarantena fiduciaria dallo scorso 21 marzo, dopo aver appreso di un collega di lavoro a Noto risultato contagiato e già dimesso dall’ospedale di Modica. Il consigliere comunale, purtroppo come tanti altri cittadini di tutta Italia, è stato costretto a subire i ritardi dell’effettuazione del tampone oltre che degli esiti”, spiega Cannata. “Solo oggi è arrivato il risultato definitivo: negativo. Sta benissimo, lo stesso la sua famiglia. Non è mai stato ricoverato all’ospedale Di Maria né in altri ospedali e tornerà presto al suo lavoro quotidiano, seguendo le disposizioni e i protocolli”.




Tamponi neutri del personale sanitario e quarantene, nuova polemica Cisl-Asp

La polemica a distanza sul risultato neutro di diversi tamponi eseguiti sul personale sanitario dell’ospedale di Avola conosce una nuova puntata. “Il personale ufficialmente in ferie per tampone dubbio ha ricevuto una telefonata che dispone la quarantena. Insomma, le linee guida del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità non erano una nostra immaginazione”, annuncia il segretario generale della sigla sindacale, Vera Carasi. Al suo fianco il segretario della FP Cisl, Daniele Passanisi, ed al segretario dei Medici Cisl, Vincenzo Romano. Quanto successo ad Avola sarebbe, secondo i tre sindacalisti, una mezza ammissione che suona come l’ennesima auto-smentita dell’Asp di Siracusa.
“Uno dei medici messo in ferie perché con tampone dubbio ha ricevuto una telefonata che dispone la sua quarantena. Questo, in buona sostanza, a conferma di quelle linee guida del Ministero che definiscono come casi clinici i tamponi positivi/negativi. A questo punto dobbiamo porci delle domande. Questo personale, in ferie, ha continuato a frequentare familiari, amici, supermercati? A questo si aggiunge una nota inviata alla direzione generale dal responsabile del Pronto soccorso del Di Maria. Il dottor Girlando ha confermato che, in questo momento, lo stesso personale segue i casi grigi e i normali e ‘che l’utenza è cospicua e spesso soggetta a condizioni cliniche che necessitano di assistenza medico-infermieristica intensiva’. Continuiamo a ricevere segnalazioni – concludono i tre segretari – Ci sono errori su errori che non possono essere più tollerati”.
Intanto arriva la notizia, confermata dal sindaco di Avola, Luca Cannata, della negatività di alcune decine di tamponi nuovamente eseguiti sul personale sanitario del locale ospedale, al netto di qualche caso positivo.