Ad Augusta, come negli altri porti siciliani interessati dall’arrivo di migranti, inizia a farsi strada una sorta di preoccupazione sanitaria. Dopo la denuncia di alcuni casi di Tbc di cui sarebbero state vittime le forze dell’ordine, il sindacato di polizia Sap diffida “il Dipartimento della Pubblica Sicurezza dall’impiego di poliziotti che non possono essere tutelati dal punto di vista sanitario” in occasione degli sbarchi. A dare nuova linfa alle paure, il presunto caso di vaiolo tra i migranti a bordo nave Orione, diretta a Catania ma poi bloccata ad alcune miglia dal porto in attesa degli esiti degli esami sullo straniero “infetto”. Esami che hanno evidenziato si una malattia, ma decisamente meno pericolosa: varicella. Lo confermano le analisi di laboratorio svolte presso l’Istituto Nazionale per le malattie infettive “Spallanzani” di Roma.
Nella notte di ieri il paziente è stato trasportato a terra tramite idrobarca di nave Orione, successivamente giunto a Sigonella a bordo di un’ambulanza dove, imbarcato su C130 dell’Aeronautica Militare, nella mattinata di oggi è giunto presso la struttura sanitaria romana. Trattandosi di varicella, viene meno l’esigenza di mantenere misure di quarantena, pertanto nave Orione e i suoi 400 migranti sono sbarcati a Catania.
Il livello di guardia resta alto, come anche la preoccupazione di quanti operano nelle prime fasi di soccorso e accoglienza. “Nei centri d’accoglienza straordinaria per i minori non accompagnati di Augusta – spiegano dal Sapo provinciale – ci sono brandine ammassate, solo due docce per 150 ragazzini e nessun mediatore culturale a supporto dei medici. Così gli agenti di Polizia e tutti gli altri che vi operano sono esposti a enormi rischi di contagio per la mancanza e necessaria profilassi preventiva con strumenti forniti (guanti e mascherine) totalmente inadeguati che non preservano da alcune malattie contagiose, il più delle volte non diagnosticate tempestivamente”.