Una rabbia cieca, una furia disumana. Poi la chiamata ai carabinieri. “Venite a prendermi, ho ucciso mio moglie”. E quando i militari sono arrivati in quella casa di via Garibaldi, a Canicattini, si sono trovati faccia a faccia con l’orrore e la normalità di un assassino. George Florian Ton, romeno di 41 anni, ha ucciso la moglie con un coltello da cucina secondo la versione ufficiale fornita dai carabinieri dopo che in un primo momento si era anche parlato di un piccone, strumento di lavoro dell’uomo. Un colpo dopo l’altro contro cui nulla ha potuto per difendersi Maria Ton, 36 anni, anche lei romena.
Tutto sarebbe successo in pochi minuti, dopo cena. Una nuova lite, l’ennesima, con la gelosia che acceca l’uomo fino ad armare in una sorta di raptus la sua follia omicida.
I due si erano trasferiti da poco nella cittadina del liberty. George aveva trovato lavoro, dopo qualche difficoltà a Palazzolo. Due figli, una vita apparentemente normale con quel tarlo della gelosia sempre pronto ad esplodere in litigate anche furenti. Qualcosa i vicini avevano sentito, ma nulla che potesse mai lasciare presagire un simile epilogo.
Al momento del fermo in quanto indiziato di omicidio, l’uomo non ha saputo spiegare il suo gesto. Avrebbe farfugliato qualcosa, con una lucidità che a fatica riusciva a mettere ordine in mezzo a pensieri convulsi mentre le immagini di quella insensata e disumana rabbia omicida scorrono nel racconto fornito agli inquirenti.
(foto: il presunto omicida)