Priolo. Il giorno dopo l'incidente industriale, "ringraziamo la buona stella". Il sindaco alza la voce: sicurezza

Il giorno dopo l’incidente nell’impianto 500 dell’Isab Sud, a Priolo ci si sveglia con lo sguardo rivolto alla zona industriale. La paura di vedere del fumo, nelle orecchie ancora il forte boato di ieri sera con i vetri delle finestre che tremano e i momenti di panico. “Dobbiamo ringraziare la buona stella, il nostro Santo protettore, l’Angelo Custode”, ripete il sindaco Antonello Rizza. Dopo la serata trascorsa per larga parte all’interno dell’impianto, per verificare di persona cosa fosse successo, il primo cittadino è nel suo ufficio. “Non nascondo che la tensione è stata alta. Quell’impianto è uno dei più pericolosi della raffineria. Vi si lavorano idrogeno e benzina, una miscela esplosiva. Se l’incidente fosse avvenuto qualche ora prima staremmo parlando di ben altri scenari drammatici”, racconta. Fino a poco prima l’impianto brulicava di operai, quelli impegnati nei turni mattutini. Poteva davvero succedere di tutto. “Per questo dico che non basta che a proteggerci sia solo la buona stella. Dobbiamo affrontare seriamente il tema della sicurezza nella zona industriale”. Sabato è stato convocato d’urgenza il Consiglio Comunale. Seduta aperta “per non abbassare la guardia su questa articolata questione. Parlare di sicurezza vuol dire capire cosa si spende per le manutenzioni, quale la qualità degli impianti e delle aziende che si occupano degli interventi e molto altro ancora”, spiega ancora il sindaco di Priolo.
Inevitabile, allora, tornare ad invocare le bonifiche e quegli accordi stipulati ma sin qui non osservati. “Le bonifiche vanno fatte. E’ una questione etica ed economica. Dobbiamo iniziare a far pace con il territorio e con i cittadini. La zona industriale non è più vista come la mamma che da lavoro, per i priolesi è diventata matrigna”. Perchè se prima l’industria dava ricchezza e lavoro oggi lascia solo briciole. “E quel pò di lavoro che c’è viene dato ad aziende che non sono del territorio. E queste ditte, spesso del nord, performano male o lasciano buchi a cui deve riparare chi rimane. E’ il caso di smetterla. Siamo stanchi. Abbiamo dato il massimo, abbiamo pagato in disagi e vite umane e raccogliamo solo cocci. Così non va”. Lo ha spiegato anche ai russi di Lukoil, che hanno acquistato Isab e subentrano ad Erg nella proprietà. “Sono realista. So che la raffineria è un impianto complesso. So che gli incidenti sono fisiologici. So che l’impianto non può essere a impatto zero. Però oggi ci sono le condizioni per investire e rilanciare. Se Lukoil ha voglia di farlo, noi siamo pronti a realizzare le condizioni necessarie. A patto che siano iniziative ecosostenibili e realizzate attraverso aziende e operai del nostro territorio”, specifica Antonello Rizza. “Anche i russi devono capire che qui non siamo con l’anello al naso. Non è vero che quelli che vengono da fuori sono più bravi. Abbiamo imprese che lavorano in tutto il mondo e realizzano impianti grandiosi. Ripeto, sono pronto a fare la mia parte per sbloccare in pochi mesi tutto quello che c’è da sbloccare. A loro chiedo – dice garbato, ma deciso – di far sapere se vogliono davvero investire”.




Noto. Una 40enne agente immobiliare denunciata per truffa

Un’agente immobiliare di Noto denunciata per truffa. La donna, 40 anni, aveva offerto la sua consulenza professionale per “stimolare” la vendita di un immobile. Le parti avevano sottoscritto un contratto preliminare di vendita e l’acquirente aveva anche versato un consistente anticipo: 10 mila euro. Ma si è poi si scoperto  che l’immobile in questione presentava gravi carenze igienico-sanitarie tali da comprometterne l’abitabilità, oltre a gravi difformità alla normativa urbanistica ed edilizia.




Avola. Violenta rissa, arrestati in quattro. A menare le mani anche una donna

Una violenza gratuita. Calci, pugni ma anche colpi scagliati con diversi oggetti. Botte da orbi, con la partecipazione di una donna di 40 anni. In quattro sono stati arrestati ad Avola per rissa aggravata. Si tratta di Paolo e Francesco Giummo, Luciano Langella e Marisa Barone. Succede tutto in pochi minuti in piazza Corridoni. I poliziotti sono riusciti ad identificare in poco tempo i partecipanti alla violenta scazzottata e a rinvenire degli oggetti utilizzati durante le violenze.




Priolo. Atti persecutori verso la ex, arrestato 41enne

Non si sarebbe curato più di tanto del divieto di avvicinarsi all’ex fidanzata impostogli dal giudice. Anzi, nell’ultimo periodo in diverse occasioni avrebbe posto in essere atti classificabili come persecutori nei confronti della donna con cui aveva avuto una relazione sentimentali conclusa, per lui, con una denuncia. Dopo la nuova segnalazione, i Carabinieri di Priolo hanno arrestato Giovanni Gagliolo, 41 anni. Diversi sarebbero gli episodi documentati dai militari nei quali  l’uomo si sarebbe appostato sotto casa della donna o presso il luogo di lavoro, ingenerando nella stessa un forte senso di disagio e soggezione. E’ stato posto ai domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria.




Siracusa. Sequestrato dalla magistratura l'impianto dove è avvenuto l'incendio all'Isab Sud.Probabile causa un compressore guasto

E’ stata riattivata da pochi minuti la circolazione veicolare lungo l’ex strada statale 114, interdetta al traffico dai vigili urbani di Siracusa subito dopo la violenta esplosione all’interno dell’impianto 500 di Isab Sud dove si lavorano idrogeno e benzina. L’incendio, che si sarebbe sviluppato da un compressore, è stato circoscritto nel giro di mezz’ora ed è stato limitato alla sola fase gassosa di idrogeno  prodotto che, combusto, non genererebbe sostanze inquinanti nell’atmosfera. Attorno le 20 le fiamme sono state del tutto spente. L’impianto è stato posto sotto sequestro dalla magistratura. Fortunatamente nessun ferito.
Vigili del Fuoco impegnati sul posto con tre squadre, insieme al funzionario tecnico. L’allarme era scattato poco dopo le 18. I mezzi dei pompieri sono partiti dalla sede centrale di via Von Platen e da Augusta, dopo le numerose segnalazioni da parte di  cittadini preoccupati dal forte boato avvertito e dalle alte fiamme.  I tecnici dell’impianto avrebbero subito fornito rassicurazioni sulla salute del personale. L’impegno si è, quindi, interamente concentrato sulle operazioni di spegnimento dell’incendio scoppiato all’interno dell’impianto di raffinazione di benzina. Fermati i processi di produzione e mandato in torcia il prodotto residuo, le squadre antincendio restano sul posto sino al totale abbassamento della pressione interna degli impianti. Tanta paura a Priolo, ma anche nella parte alta di Siracusa e a Belvedere,  dove si è temuta in un primo momento persino una scossa di terremoto. Immediate le telefonate al centralino di vigili del fuoco e della polizia.  Da un primo controllo non risulta che siano state liberate nell’aria sostanze tossiche. Sul posto si è recato anche il sindaco di Priolo, Antonello Rizza, per verificare la situazione. Sabato dovrebbe essere convocata una seduta di Consiglio Comunale urgente per discutere dello scoppio e della sicurezza nell’intera zona industriale




Siracusa. Incidente nella zona industriale. Forte boato e denso fumo. Paura a Priolo

Un forte boato è stato nitidamente avvertito nella zona industriale, pare nell’impianto 500 presso Isab sud. Tanta paura a Priolo dove si è temuto in un primo momento persino una scossa di terremoto. Immediate le telefonate al centralino di vigili del fuoco e della polizia. Da Siracusa visibile una vistosa fiamma da una candela e una densa colonna di fumo. L’incendio è stato circoscritto attorno le 18.30, ovvero trenta minuti dopo l’esplosione avvertita nitidamente anche nella zona alta di Siracusa. L’intervento è comunque ancora in corso. Da un primo controllo non risulta che siano state liberate nell’aria sostanze tossiche. Sul posto si è recato anche il sindaco di Priolo, Antonello Rizza, per verificare la situazione.




Siracusa. Incidente Isab Sud, il leader nazionale dei Verdi, Bonelli: "Intervenga il Ministero dell'Ambiente"

Ci sono voluti pochi minuti perché la notizia dell’ennesimo incidente nella zona industriale di Siracusa arrivasse a Roma, nella sede nazionale dei Verdi. Il leader nazionale del partito ambientalista, Angelo Bonelli conosce bene il Petrolchimico di Priolo e di recente, dopo avere fatto tappa in provincia di Siracusa,  ha presentato un esposto alla magistratura sulla qualità dell’aria, insieme al responsabile provinciale, Giuseppe Patti. Bonelli non usa mezzi termini e chiede “al ministero dell’Ambiente e alla Regione Siciliana di fornire immediatamente informazioni ai cittadini su quello che si è verificato all’interno dello stabilimento industriale. I video che ci sono stati inviati- prosegue Bonelli- sono impressionanti. Il fatto che tutto questo avvenga in una delle bombe ecologiche italiane – conclude il leader dei Verdi – moltiplica in modo esponenziale le preoccupazioni per la salute dei cittadini che vivono in quel territorio”.




Rosolini. La polizia alla scuola media "D'Amico" per parlare di legalità

La legalità al centro di un nuovo incontro in una scuola della provincia di Siracusa. Questa mattina è toccato alla scuola media “D’Amico” di Rosolini. Gli agenti dell’ufficio Comunicazione della questura di Siracusa hanno incontrato i ragazzi dell’ultimo anno. Con l’appuntamento di oggi, sale a 50 il numero di “lezioni” di legalità impartite ai giovani cittadini. Il tema principale è stato quello dell’importanza del rispetto delle regole. Inevitabile anche il riferimento all’uso delle droghe e alle conseguenze ad esso connesse. I poliziotti hanno spiegato ai ragazzi cos’è e come si porta avanti la lotta alla criminalità organizzata, hanno parlato di mafia, del lavoro delle forze dell’ordine e del necessario apporto che si chiede a ciascun cittadino. Argomenti che, nei prossimi giorni, saranno nuovamente affrontati nel corso dei prossimi incontri organizzati nelle scuole del territorio.




Floridia. Una donna si allontana con il suo bimbo. Forse diretti in Germania. Si cercano notizie

Sono ore di angoscia a Floridia per la scomparsa di una giovane donna e del suo bimbo di 18 mesi. Si sono allontanati lunedì probabilmente a bordo di un treno. Non ha un bagaglio, solo il passeggino. E’ alta e robusta, recita la descrizione diramata sui social network. Ma a destare maggiori preoccupazioni è lo stato di depressione di cui soffrirebbe e di cui anche gli assistenti sociali hanno parlato con gli investigatori che si stanno occupando delle ricerche. Per la verità, le forze dell’ordine parlano di un allontanamento volontario e spontaneo. Una espressione tecnica che, tradotta, significa che si sta monitorando la situazione senza predisporre piani speciali e che certo non mitiga le preoccupazioni dei parenti, impegnati anche personalmente nel recuperare quante più informazioni possibili per conoscere quale sia la sua meta finale e in che condizioni sia il piccolo.
Secondo le ultime informazioni, avrebbe raggiunto Roma in treno. Poi da qui si sarebbe diretta in Germani. Una scelta non casuale, perchè è  di origini tedesche. Nelle settimane scorse non avrebbe nascosto ai parenti in Sicilia la voglia di andare via perchè stanca dell’Italia. La preoccupazione è che possa aver già valicato il confine nazionale, cosa che sposterebbe le competenze alle autorità tedesche. Chiunque, anche in Germania, dovesse avere loro notizie può contattare la redazione di SiracusaOggi.it scrivendo una mail a redazione@siracusaoggi.it
Ogni piccolo dettaglio è prezioso per quanti, da Floridia, stanno seguendo con comprensibile ansia un caso particolare, per le condizioni della donna e la decisione di portare con sè in un viaggio difficile e incerto anche il piccolo di un anno e mezzo.




Siracusa. "Magistrati a presiedere i seggi e poliziotti scrutatori a Rosolini e Pachino", il duro sfogo dell'on. Vinciullo

Ha scelto il giorno del suo compleanno per dare voce alla delusione. “La fiducia che avevo nelle Istituzioni è andata via, persa. Tutto per colpa di quella famosa sentenza del Cga che indice elezioni suppletive a Pachino e Rosolini. E’ una ferita che sanguina ogni giorno”. A parlare non è una persona a caso. Enzo Vinciullo, deputato regionale, uomo di valori e formazione di centrodestra ha avuto come stella polare la fiducia sempre cieca nello Stato e nei suoi apparati. Fino alla sentenza del Cga che fa tremare anche Palermo. Discorso di decadenze, proclamazioni annullate e nuovi conti tra resti e sbarramento. “Ma perchè io devo decadere?”, si domanda Vinciullo. “Tre magistrati del Tribunale di Siracusa (la commissione elettorale centrale, ndr) hanno fatto un lavoro certosino. Hanno controllato e ricontrollato i verbali, convocato i presidenti dei seggi quando qualcosa non era chiara. E hanno certificato che non ci sono stati problemi di sorta nelle elezioni regionali del 2012. Poi è intervenuto un altro magistrato, di Palermo, che di fatto con la sua sentenza ha detto che quel lavoro non va tenuto in considerazione e decide per nuove elezioni a Pachino e Rosolini sulla base del presunto utilizzo del meccanismo della scheda ballerina. Se c’è stato davvero, allora devono esserci anche quelli che materialmente l’hanno fatto e quelli che ne hanno approfittato. Mi aspetterei che venissero sanzionati gli uni e gli altri. E invece finisce che decado io”. E’ un lungo sfogo quello di Enzo Vinciullo che insieme agli altri deputati regionali siracusani eletti nel 2012 ha presentato nei giorni scorsi un esposto in Procura.
“Si rivota? Va bene, mi sottoporrò di nuovo al giudizio dell’elettorato. Non mi dispiace. Ma non voglio correre il rischio che possano ancora essere elezioni inficiate da chissà cosa. Per questo non voglio rivedere in quei nove seggi quelli che ne sono stati presidenti nel 2012 e neanche quegli stessi scrutatori. E nessuno mi toglie dalla mente che comunque anche altri soggetti potrebbero comunque e in linea teorica ripetere quel trucchetto di cui parla il Cga. E allora chiedo che siano dei magistrati a presiedere i seggi. Persone al di sopra di ogni sospetto. Anche prefetti, se del caso. E come scrutatori pretendo carabinieri e poliziotti. Persone di assoluta intransigenza morale. E mi aspetterei anche un controllo quasi militare delle due città nei giorni delle elezioni. Magari facendo ricorso ad agenti della zona nord della provincia, giusto per togliere dall’eventuale imbarazzo i rappresentanti delle forze dell’ordine di Rosolini e Pachino”. Una provocazione, certo. Ma che aiuta a comprendere in quale clima, e attraverso quali travagli, si stiano avvicinando queste inedite – per Siracusa e la sua provincia – elezioni suppletive.