Augusta. Continue minacce e pretese di denaro, trentottenne in manette

Avrebbe preso di mira un cittadino straniero sottoponendolo a continui soprusi e richieste di denaro. Un comportamento che un uomo di 37 anni, pregiudicato di Augusta avrebbe mantenuto nel tempo, facendone addirittura un’abitudine, tanto da rendere difficile la vita alla sua vittima, che ad un certo punto non ha più resistito. L’uomo si è rivolto ai carabinieri, chiedendone l’intervento. Gli uomini guidati dal tenente Federico Lombardi hanno avviato le indagini del caso, ricorrendo anche ad appostamenti. Ne hanno seguito gli spostamenti e, nella tarda serata di ieri, intorno alle 23, lo hanno sorpreso proprio nel momento in cui si faceva consegnare, ancora una volta, del denaro, 100 euro, ottenuti dietro esplicite minacce. L’uomo è stato arrestato per estorsione e accompagnato nella casa circondariale di Cavadonna, a Siracusa.




L'omaggio di Cairoli al motociclista deceduto dopo due giorni di agonia. Oggi e domani Noto piange le sue due vittime

“Oltre che mio conterraneo aveva la mia stessa passione per le moto. Se ne è andato facendo quello che più amava! Ciao Adriano. Ride in peace buddy! We gonna miss you :-(“. Sono le parole con cui il pluricampione iridato di motocross Tony Cairoli ha salutato Adriano Raeli. Un post con tanto di foto dello sfortunato centauro di Noto morto due giorni fa dopo un’agonia di 48 ore pubblicato sul profilo Instagram e Twitter di Cairoli. Si era incrociato poco più di due settimane fa con il giovane Adriano, quando il campione ha dato spettacolo a Noto.
Domenica scorsa il dramma.  Raeli, 26 anni, stava “provando” nel crossodromo netino in sella alla sua Honda Cbr 450, in preparazione di una nuova tappa di campionato regionale. Un salto fatto mille volte, la moto che però parte di traverso e la botta terribile in testa. Non ha più ripreso conoscenza. Domani pomeriggio alle 15, in Cattedrale, i funerali.
Oggi, invece, è in programma l’ultimo saluto a Giuseppe Guarino, centauro 32enne anche lui di Noto morto deceduto domenica pomeriggio dopo uno spaventoso impatto contro una Scenic lungo la Ss 155, nei pressi di contrada Portelli. Erano stati inizialmente fissati per martedì scorso, poi rinviati per consentire l’autopsia richiesta dell’autorità giudiziara.  Toccante lal storia di Guarino, che aveva deciso di vendere la sua moto – quella con cui ha avuto l’incidente era di un amico – perchè troppo rischioso per lui, diventato papà da poco. E la figlioletta di due anni, insieme alla giovane moglie, accompagneranno il feretro in quest’ultimo, difficile viaggio.




Augusta. Morti per annegamento i due migranti giunti cadavere al porto

Rimangono senza un nome i due migranti arrivati cadavere ad Augusta. Erano su un barcone a sud est di Lampedusa soccorso da un cargo greco. Il mercantile ha trasbordato i circa cento disperati a bordo e segnalato la presenza di due corpi senza vita, accompagnati sulla banchina del molo megarese da una motovedetta della Capitaneria di Porto (foto). L’ispezione cadaveric, disposta dalla Procura, non ha fornito grandi elementi. I due sfortunati erano presumibilmente tunisini di età compresa tra i 23 e i 28 anni. Causa del decesso: annegamento.  Avviati contatti con la Tunisia per scoprire l’identità dei due migranti deceduti durante il tentativo di traversata. Il paese africano dovrebbe poi provvedere al rimpatrio delle salme.




Augusta. Il Palajonio diventa la casa dei migranti minorenni. E l'emergenza blocca sport e servizi per anziani

Era il tempio del calcio a 5 siciliano ma con l’esplosione dell’emergenza migranti è diventato una struttura di emergenza per garantire prima accoglienza. Un tetto sulla testa, una brandina e servizi ridotti all’osso. Il palajonio è la casa dei minori non accompagnati che arrivano in Sicilia soccorsi dalle navi della Marina Militare. Gli ultimi 75 sono stati portati qui ieri. Adesso sono in tutto 121 a “vivere” lì, notte e giorno. Tra loro 5 ragazze. Dovevano andare a Noto, in un’altra struttura. Sono state rispedite indietro. I minori non accompagnati finiscono, infatti, a carico dei servizi sociali comunali e solo in parte le spese sono rimborsate dal ministero. Augusta, insomma, deve provvedere da sola.
Una situazione limite per il Palajonio,  una struttura che non è certo attrezzata per servizi di questo tipo. Si fa come si può. Lo spogliatoio è diventato una sorta di infermeria. Le brandine vengono piazzate sul tappeto di gioco, che inizia a riportare i primi danni. E la convivenza non è semplice. I gruppi, di differente etnie, si portano dietro le contrapposizioni dei loro territori. La sera poi fa freddo, e nonostante la generosità di Augusta (volontari donano vestiti) mancano coperte. Nei giorni scorsi i giovani migranti hanno anche dato vita ad un breve sciopero della fame per avere un servizio di connessione wi-fi e telefonia all’interno del Palajonio. E sono stati accontentati.
La protezione civile di Augusta si impegna come meglio non può. Ma una struttura sportiva come quella non può diventare centro di accoglienza per i minori per così tanto tempo. Anche perchè così sono stati bloccati i servizi sportivi per i più piccoli (scuole calcio) e alcune attività per anziani che al Palajonio venivano regolarmente svolte. Solo le partite di calcio a 5 vengono ancora disputate. Con i migranti che vanno in tribuna e magari tifano. E tirano due calci al pallone.
“Si ma io mi vergogno per questa situazione”, spiega Giovanni Santanello. Autore del miracolo Augusta calcio a 5 in serie A è oggi il gestore dell’impianto sportivo. “Siamo gente generosa e ci muoviamo per assisterli come meglio si può. Ma il Palajonio non può ospitare tutte queste persone e per così tanto tempo. Da qui sono passati già in 500 nell’indifferenza di tanti. In più questi giovani non fanno molto per aiutare a tenere tutto pulito e in ordine…”, lamenta Santanello.  Che poi racconta anche la commovente storia di due fratelli. Si erano persi mentre attraversavano in camion il deserto prima di tentare la traversata in mare. Dopo oltre un mese e mezzo si sono ritrovati al Palajonio. Un abbraccio che ha commosso tutti.




Floridia. Guerra tra farmacie "dirimpettaie", Zito (M5S): "Ombre sulla condotta dell'Asp"

Un caso unico in Italia, ma anche un paradosso che approda all’Ars e che ripropone una contrapposizione  tra il deputato regionale, Stefano Zito e l’Asp di Siracusa. Floridia al  centro dell’attenzione del “Movimento 5 Stelle”  per una singolarità che avrebbe, però, dei risvolti seri per i protagonisti di una vicenda di burocrazia, a volte tortuosa, e di diritti che ciascuna delle parti in causa rivendica. Il caso è quello di due farmacie. La prima ha lavorato in gestione provvisoria dal 2003, la seconda sarebbe stata autorizzata dopo il concorso pubblico per l’individuazione del gestore definitivo. Una nuova sede che apre, una vecchia sede che chiude. Il problema consisterebbe nelle modalità di questa operazione. Zito  nutre forti dubbi ed ha presentato per questo un’interrogazione al presidente della Regione, Rosario Crocetta e all’assessore alla Salute, Lucia Borsellino. “Il paradosso- spiega Zito- nasce quando l’Asp di Siracusa, lo scorso 30 luglio, rilascia l’autorizzazione per l’apertura della nuova farmacia, a pochi metri dalla vecchia,  al gestore definitivo, senza accertare il previo pagamento dell’indennità dovuta per legge al gestore provvisorio”. Indice puntato, quindi, contro l’Asp, che avrebbe dato il “via libera”, secondo il parlamentare dell’Ars, all’apertura di una nuova sede, senza che fosse ancora stata chiusa la partita con la precedente. La vicenda sarebbe anche oggetto di un ricorso al Tar di Catania, presentato dal vecchio gestore per ottenere la riapertura dell’esercizio. In attesa dell’esito, Zito chiede l’intervento del governo regionale, affinché accerti “la condotta dell’azienda sanitaria provinciale di Siracusa, prendendo seri provvedimenti nei confronti dei vertici dell’Asp qualore l’azienda venga condannata a risarcire il gestore provvisorio”.




Noto. Ruba un'auto e "prova" due colpi in trasferta a Pachino

Furto e rapina. Duplice accusa per Domenico Tedeschi, 34enne di Noto già noto alle forze dell’ordine. E’ stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri della città barocca. Nella serata di ieri avrebbe prima rubato una Fiat Punto parcheggiata in via Napoli, a Noto. Poi, a bordo di quell’auto, si è diretto a Pachino dove prima avrebbe tentato di rapinare, senza riuscirvi, il distributore Erg di contrada Zacchitta per poi accaparrare 160 euro da una delle casse del supermercato Conad di contrada Vignale. Grazie all’immediata denuncia effettuata dal proprietario della Punto è stato possibile ricostruire  i reati commessi dall’uomo che, grazie alle ricerche congiunte della Stazione di Rosolini e dell’Aliquota Radiomobile, è stato tratto in arresto dopo poche ore.  Tedeschi è stato posto ai domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria.




Priolo. Furto di energia elettrica con black-out nelle case vicine

Si era collegato abusivamente alla rete dell’Enel. Un allaccio fuori norma che aveva anche provocato un black out elettrico a diverse abitazioni vicine. I carabinieri di Priolo sono così arrivati a Salvatore Ascone, pregiudicato di 65 anni. I militari hanno accertato con i tecnici della società elettrica la violazione. Ascone è stato posto ai domiciliari in attesa di giudizio.




Avola. Ritrovato dopo cinque giorni il 75enne affetto da Alzheimer. Disidratato e con una frattura ma sta bene

Era disteso sulla scogliera, sfinito. Lo hanno trovato così gli agenti del commissariato di Avola dopo cinque giorni di ricerche condotte senza sosta. Luigi Cugno, 75 anni, affetto da Alzheimer  si era allontanato giovedi sera dalla sua casa poco fuori Avola. A differenza di tante altre volte, non ha fatto rientro a casa nè i parenti sono riusciti a rintracciarlo in quei locali del centro dove spesso era solito fermarsi. Così, da venerdì mattina, subito dopo la presentazione della formale denuncia, sono scattate le ricerche dell’uomo.
Diverse le segnalazioni al 113, alcune anche da Siracusa. Con le unità cinofile di Palermo, sono state battute campagne e strade secondarie. Una ricerca ad ampio raggio sino al lieto fine. Ieri, attorno le 13, Luigi Cugno è stato notato in contrada Zuccaro. Era disteso sulla scogliera, allo stremo delle forze dopo un lungo giro a piedi che lo ha portato chissà dove in tutti questi giorni. Probabilmente, a causa dell’avanzare della malattia, si è disorientato in quelli che sono i suoi giri abituali. Non si sa come sia arrivato sino a quella scogliera, di certo non era lì nei giorni scorsi perchè l’area era stata battuta anche con i cosiddetti cani molecolari. In evidente stato di disidratazione, è stato subito soccorso e rifocillato. Le sue condizioni generali sono apparse buone, compatibilmente a quanto avvenuto. L’uomo ha forse riportato la frattura di una delle gambe, verosimilmente in seguito ad una caduta.




Pachino. Voleva aggredire la sua ex compagna, fermato in tempo

In un momento di rabbia, seguito sembra ad una ennesima litigata, ha tentato di aggredire fisicamente la sua ex compagna. E se non è riuscito materialmente nel suo intento, il merito è dei poliziotti di Pachino intervenuti per tempo. Hanno bloccato l’uomo, un 57enne già noto alle forze dell’ordine, poi finito denunciato per resistenza a pubblico ufficiale.




Carlentini. In casa preziosi per 200 mila euro, assegni e cambiali, denunciato ricettatore

Sembra che a Carlentini fosse considerato un punto di riferimento per certi “affari”. Una fiorente attività di “commercio”, non esattamente legale, a cui hanno messo fine gli agenti del commissario di Lentini. Con una attenta perquisizione domiciliare, hanno rinvenuto in casa di un 64enne numerosi oggetti in oro e 21 orologi di marche prestigiose. Valore complessivo della “merce” stimato in 200 mila euro. Dubbia la loro provenienza. In casa dell’uomo la polizia avrebbe rinvenuto anche circa sessanta assegni, in parte trasferibili, pronti ad essere incassati con cadenza mensile in un periodo compreso tra febbraio e dicembre 2014, per un valore di circa 60 mila euro. Oltre agli assegni, gli agenti hanno rinvenuto 10 cambiali per un valore pari a circa 40 milioni delle vecchie lire. L’uomo dovrà rispondere di ricettazione. I preziosi e gli assegni sono stati sequestrati.