La battaglia dei genitori della piccola Miriam, appello al Ministro della Giustizia

Una coppia di Rosolini ha rivolto un appello al ministro della Giustizia, Marta Cartabia. Sono i genitori di Miriam, bimba nata al Maggiore di Modica con gravi danni neurologici. I fatti risalgono al 2011 ed i genitori della piccola hanno citato l’Asp di Ragusa, ritenuta responsabile di omissioni nelle cure prestate dopo la nascita.
Nuovo rinvio nel processo. “Ritenuta la necessità di riorganizzare il ruolo di recente assegnazione, dando priorità alla decisione delle cause di più risalente iscrizione, per questo motivo si rinvia”. Di qui l’appello rivolto al ministro Cartabia. Da più di un decennio la mamma e il papà della bambina, che oggi ha undici anni, stanno lottando, sostenuti da Studio3A, per vedere riconosciute le responsabilità dei medici della divisione di Pediatria del Maggiore di Modica che il 19 gennaio 2011 hanno fatto nascere e seguito nei primi giorni di vita la bimba, che ha riportato gravi danni neurologici.
La notte tra il 20 e 21 gennaio Miriam presenta un episodio di cianosi e ipotonia: la mamma avvisa subito il personale del reparto, che esegue la stimolazione tattile con ripresa del tono e del pianto e la scomparsa della cianosi. Ma il mattino seguente i problemi si ripresentano, i sanitari di Modica nel diario clinico annotano “convulsioni generalizzate, riflessi neonatali ipo-evocabili, pianto flebile” e rilevano un episodio di desaturazione e valori bassissimi di glicemia. La neonata nello stesso pomeriggio viene trasferita nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale di Ragusa con diagnosi di crisi apnoiche e ipoglicemia: i sanitari ne accertano subito le condizioni generali gravi, motilità spontanea assente, ipotonia generalizzata, scarsissima reattività, valore glicemico patologico (25 mg/dl). La piccina sopravvive ma inizia un lungo calvario di ricoveri presso il Dipartimento di salute mentale dell’Unità operativa di Neuropsichiatria Infantile del nosocomio di Acireale, dove verrà confermata la diagnosi “di epilessia e sindrome epilettica sintomatica, definite per localizzazione focale e parziale con crisi parziali complesse e disturbo evolutivo specifico misto”. Oggi la bambina presenta “epilessia farmaco-resistente, disturbo dello sviluppo intellettivo di grado medio, dell’eloquio e del linguaggio, disturbo da deficit di attenzione/iperattività, manifestazione con iperattività/impulsività predominante, livello di compromissione grave”.
I genitori hanno subito nutrito riserve sulle cure prestate alla piccola dopo la nascita, hanno presentato un esposto alla magistratura e, attraverso il consulente personale Salvatore Agosta, si sono poi affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e tutela dei diritti dei cittadini, che ha acquisito tutta la documentazione clinica e l’ha sottoposta ai suoi esperti riscontrando presunti profili di responsabilità medica nella gestione del caso, “in particolare per il ritardo della diagnosi e l’insufficiente trattamento della ipoglicemia: risulta inequivocabile, infatti, che durante il ricovero la neonata sia stata esposta a prolungata ipoglicemia”, si legge in una nota della società legale.
“L’importante corredo sintomatologico e l’aggravamento del quadro clinico avrebbero imposto all’apparato infermieristico di attivare la parte medica ben prima delle 11.30 del 21 gennaio, il che avrebbe consentito di anticipare la diagnosi di ipoglicemia, consentendo di ridurre la durata dell’esposizione al grave insulto neuro-lesivo costituito dal persistere dell’ipoglicemia – concludono gli specialisti di Studio3A – Secondo le linee guida, peraltro, l’ipertensione gestazionale di cui la madre era portatrice rientra tra le patologie dove è previsto proprio lo screening neonatale per la ipoglicemia. Nè vi è alcun dubbio che il quadro clinico attuale (epilessia, microcefalia e anomalie neurologiche) rappresenta sintomi correlabili alla ipoglicemia neonatale presentata dalla minore il giorno dopo la nascita e non correttamente gestita per un ritardo di diagnosi e di trattamento”.
Del resto, gli stessi consulenti tecnici d’ufficio, i dottori Giuseppe Ragazzi e Pietro Sciacca, nominati dal Pm della Procura di Modica, Alessia la Placa, che, riscontrando la denuncia della famiglia, aveva aperto un procedimento penale per lesioni colpose personali gravi indagando tre sanitari della Pediatria di Modica, avevano concluso nella loro perizia che “la grave crisi ipoglicemia sofferta dalla piccola la mattina del 21 gennaio 2011 è compatibile con i disturbi presentati la notte precedente dalla neonata: se il pediatra fosse intervenuto in nottata, ci sarebbero state maggiori possibilità di risolvere più rapidamente l’ipoglicemia”. I due Ctu però non hanno potuto affermare con certezza matematica “che tutto il successivo iter non si sarebbe comunque verificato” e, di fronte a tale affermazione, il Sostituto Procuratore ha ritenuto di non poter sostenere validamente in giudizio l’accusa, ha chiesto l’archiviazione e, nonostante l’opposizione presentata dai genitori, alla fine il Giudice per le Indagini Preliminari di Modica, Elio Manenti, ha archiviato il procedimento. Ma se nel penale è richiesto, a tutela degli indagati, di provare “al di là di ogni ragionevole dubbio” il grado di colpa, nel civile la prospettiva è diversa e più favorevole alle parti offese, è sufficiente un elevato grado di probabilità, di qui la decisione dei genitori e di Studio3A, forti delle responsabilità comunque emerse anche nella consulenza tecnica della Procura, di procedere con una citazione in causa avanti il Tribunale civile di Ragusa, nel 2019, contro l’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa. Un’iniziativa per ottenere sia giustizia sia un equo e indispensabile risarcimento per le gravi lesioni subite dalla bambina, considerate le costose cure e la costante assistenza di cui avrà bisogno per tutta la vita: l’Asp non ha mai riscontrato le istanze in tal senso formulate da Studio3A per i propri assistiti.
Ma questo processo di fatto non è mai entrato nel vivo: si è svolta solo un’udienza, il 14 dicembre 2020, in cui il giudice, Sophie Battaglia, non ha ritenuto di ordinare un’ulteriore consulenza tecnica d’ufficio decidendo di utilizzare quella già esperita in sede penale e rinviando il procedimento all’udienza del 5 luglio 2021. Ma alla vigilia della nuova scadenza, il giudice, ritenuta appunto “la necessità di riorganizzare il ruolo di recente assegnazione, dando priorità alla decisione delle cause di più risalente iscrizione”, ha rinviato al 7 marzo 2022. Non bastasse, nei giorni scorsi è arrivata un’altra lettera fotocopia, è stavolta il rinvio è di più di un anno, al 20 febbraio 2023, e i familiari della bambina non ci hanno più visto.
La mamma e il papà di Miriam sono ben consapevoli delle difficoltà di organico in cui si dibattono gli uffici giudiziari di Ragusa, come del resto pressoché in tutta Italia, e per questo chiedono un intervento e un segnale direttamente alla Guardasigilli. “Chiediamo che il Ministro Cartabia si metta una mano sulla coscienza – spiegano – e ponga il Tribunale di Ragusa nelle condizioni di proseguire e portare a termine la nostra causa come del resto quelle di tanti altri cittadini siciliani che da anni aspettano una risposta dalla Giustizia”.




Percettori del reddito di cittadinanza impiegati per la collettività, a Floridia via ai Puc

Anche a Floridia i beneficiari del reddito di cittadinanza hanno “preso servizio”: avviati i primi progetti di utilità collettiva che prevedono, per qualche giorno al mese, l’impiego dei percettori del rdc in attività a favore della collettività. In totale, sono 84 i beneficiari del reddito coinvolti nei puc floridiani.
“I progetti che dovranno seguire sono diversi e tutti collegati alle loro attitudini personali”, spiega il sindaco Marco Carianni. “Una prima squadra è stata mandata alla villa Comunale per iniziare le attività di pulizia straordinaria; un’altra aiuterà i nostri vigili urbani davanti alle scuole, per favorire gli attraversamenti dei nostri ragazzi e la viabilità in prossimità degli istituti comprensivi; un’altra ancora si occuperà di fare delle commissioni a favore dei più anziani e, infine, un’altra si occuperà di fare la manutenzione generale degli spazi pubblici”.
Mentre nel capoluogo si attende ancora il passaggio in giunta per la partenza dei pimi Puc che impiegheranno circa 100 percettori del reddito di cittadinanza, in provincia hanno già dato diversi centri. Melilli è stato il primo, poi Augusta (5 progetti, 78 percettori); Canicattini e Noto; Avola (66 percettori); Priolo e adesso Floridia.




Destituito dalla magistratura, consulente a Priolo: il caso Musco fa arrabbiare Pd e Italia Viva

La decisione del Comune di Priolo di affidare un incarico di consulente all’ex pm Maurizio Musco non piace al Partito Democratico. E’ il segretario provinciale, Salvo Adorno, a mostrare tutto il suo stranimento per la scelta.
“Il dott. Musco è stato al centro di gravi vicende giudiziarie che riguardano la vita democratica della nostra provincia e che hanno portato alla sua destituzione dalla Magistratura. In questo contesto – scrive in una nota – pur nel rispetto dell’autonomia delle scelte delle amministrazioni comunali, il conferimento dell’incarico appare irrituale e inopportuno”.
A Musco, qualificato nel provvedimento del Comune di Priolo “giurista ambientale”, è stato conferito l’incarico di assistenza tecnico-giuridica in ordine alla individuazione ed elaborazione di un progetto per il finanziamento di “Proposte volte alla realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata”.
L’ex magistrato è finito coinvolto nell’inchiesta “Veleni in Procura” è stato condannato in via definitiva per abuso di ufficio (un anno e sei mesi), per una mancata astensione nella vicenda giudiziaria che riguardava l’iter di approvazione della piattaforma polifunzionale Oikoten. Musco è stato poi destituito dalla magistratura perchè – così ha motivato il Csm – avrebbe violato “consapevolmente e reiteratamente” l’obbligo di astenersi dalla trattazione di un procedimento penale che riguardava familiari e clienti dell’avvocato Pietro Amara, al centro di numerosi scandali, al quale Musco sarebbe stato legato da amicizia e ma soprattutto relazioni economiche.
Anche i coordinatori provinciali di Italia Viva, Alessandra Furnari e Saverio Bosco, criticano la decisione del Comune di Priolo. “Sulla vicenda si è detto che questa nomina sarebbe inopportuna, noi – scrivono Furnari e Bosco – riteniamo invece che sia il modo giusto per rinnovare, proprio in questi giorni, nella memoria degli abitanti del nostro territorio, il ricordo di ciò che per anni ha massacrato la nostra provincia; per ricordare le vicende che hanno influenzato le amministrazioni locali, le lotte e la resistenza che è stato necessario attuare ed i rischi che hanno corso tutti coloro che hanno tentato di portare alla luce quel sistema di potere che si articolava anche grazie alla corruzione all’interno dei Palazzi di Giustizia. Questo ricordo dovrebbe aiutarci a capire che ogni errore o corruzione del sistema, ogni diritto violato nei confronti di uno, è una dolorosa ferita per tutti coloro che nella giustizia e nella sua corretta amministrazione credono e se ciò non bastasse, deve farci ricordare che la mancanza di ‘prestigio dell’istituzione giudiziaria’ può colpire ognuno di noi come proprio dalle nostre parti è già successo e solo grazie all’impegno di magistrati onesti, istituzioni e cittadini, il pericolo di rimanere vittime di quel sistema è, almeno momentaneamente, scampato”.




Diga foranea di Augusta, via ai lavori da 50 milioni di euro. Ficara: “Esempio di operatività”

Con la consegna del primo stralcio, via ai lavori di rifiorimento e ripristino statico della diga foranea del Porto di Augusta. L’intervento riguarda la sezione originaria della struttura realizzata negli anni 30’ del secolo scorso, per recuperare la piena efficienza della struttura portuale e garantire la sicurezza della navigazione all’interno della rada. I lavori consistono nella ricostruzione della mantellata della diga foranea mediante la collocazione di massi artificiali, previa ricostruzione del nucleo con scogli naturali.
Per la realizzazione dell’opera è previsto l’allestimento di un’area di cantiere di circa 10.000 mq presso i piazzali del porto commerciale di Augusta.
Il commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale, Alberto Chiovelli, non nasconde la soddisfazione per la celerità dell’iter che ha portato alla consegna dei lavori. “Abbiamo lavorato alacremente per raggiungere questo risultato nei tempi previsti, ed è con grande orgoglio che possiamo dichiarare di avere raggiunto l’obiettivo grazie alla collaborazione di tutto lo staff coinvolto nel progetto. Una squadra vincente, si può quindi affermare”.
Si tratta di un appalto da oltre 50 milioni di euro, finanziato con fondi ministeriali nell’agosto 2020. “Non posso che ringraziare il commissario Chiovelli e tutta la macchina dell’AdSP che ha lavorato in questi mesi per rispettare tempistiche e raggiungere quest’ennesimo buon risultato”, dice invece il vicepresidente della commissione trasporti della Camera, il siracusano Paolo Ficara. “E’ un esempio concreto di operatività e servizio, a dispetto delle falsità lette negli ultimi mesi circa un immobilismo dell’Autorità portuale puntualmente smentito dai fatti degli ultimi due anni. Come le gratuite illazioni sulla mancanza di progetti finanziati o finanziabili, anche queste smentite dal lavoro svolto e consultabile da tutti grazie ad atti pubblici. Ancora adesso c’è chi non rinuncia a diffondere notizie non vere come l’assenza di progettualità, la non partecipazione ai bandi del Pnrr o alla conferenza dei servizi sulla bonifica della rada. Si può essere d’accordo o meno con l’operato di una determinata dirigenza, ma i fatti bisognerebbe riconoscerli altrimenti si fa solo allarmismo che mette in fuga possibili investitori, facendo male a tutto il territorio. Utile sarebbe voltarsi indietro e capire perché nei 30 anni precedenti non si è fatto (quasi) nulla, individuando le responsabilità politiche. Sulla situazione attuale, piaccia o no, lo sforzo progettuale presente e futuro è sotto gli occhi di tutti, con numerosi finanziamenti intercettati negli ultimi anni , compresi quelli del Pnrr. E poi cantieri attivi, altri in partenza, come quello affidato ieri”.




Eremo di Croce Santa a Rosolini, in attesa dei lavori l’annuncio del sindaco: “Aperto il 1.o maggio”

C’è il “si” della Soprintendenza per i lavori di mitigazione del rischio idrogeologico nel parco archeologico dell’Eremo di Croce Santa, a Rosolini. Ad annunciare la firma del soprintendente al progetto esecutivo, finanziato dalla Protezione Civile. è il sindaco di Rosolini, Giovanni Spadola. Per l’avvio dei lavori, però, manca ancora il parere dell’Autorità di Bacino e la successiva conferenza dei servizi. Sarà poi il Comune di Rosolini ad approvare il progetto definitivo ed indire la gara d’appalto, verosimilmente entro aprile.
“Ringrazio per la solerzia e la sensibilità proprio il soprintendente Martinez che ha preso a cuore la vicenda dell’Eremo di Croce Santa, sito danneggiato dall’alluvione del gennaio del 2019”, le parole del primo cittadino.
Per Spadola, da lavori dell’Eremo passa il rilancio turistico di Rosolini. “Spero – dice – che i tempi vengano rispettati per la gara d’appalto. Se non ci riuscissimo, faremo di tutto per rendere agibile la strada per consentire ai rosolinesi la fruizione del sito per il 1° di maggio. Revocherò l’ordinanza di chiusura e l’ingresso dei cittadini sarà controllato. Ripartiremo con le nostre antiche tradizioni regalando alla gente un giorno spensierato dopo due anni di sofferenze a causa della pandemia. Noi continuiamo a lavorare e non trascuriamo niente. Tutti i nostri progetti saranno portati a termine. Chiedo ai miei concittadini di essere pazienti e tolleranti”.




Bando start up a Priolo Gargallo: 10mila euro a fondo perduto per idee imprenditoriali

E’ stato pubblicato, sul sito del Comune di Priolo, il bando pubblico per finanziare nuove attività imprenditoriali. Le domande potranno essere presentate entro il 30 giugno 2022.
Questi i settori interessati: commercio, artigianato ed agricoltura a vocazione equosolidale, fornitura di servizi alle imprese e alle persone, turismo e valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, arte, design e nuove tecnologie web. L’iniziativa ha come nome ““La tua Idea d’Impresa Start Up a Priolo Gargallo”.
Ai progetti selezionati sarà concesso un finanziamento una tantum e a fondo perduto di 10 mila euro ciascuno, con fondi interamente comunali. Si tratta di somme accantonate grazie alla rinuncia dello stipendio da parte del sindaco Pippo Gianni.
“Una grande opportunità – ha sottolineato il primo cittadino – in particolare per i più giovani. Il mio invito è di cogliere questa sfida, per dare slancio alla nostra città e nuovo impulso all’innovazione del tessuto economico e sociale”.




Il brusco risveglio del “paradiso terrestre” Buscemi: danneggiata auto di consigliere comunale

Ha turbato la serena tranquillità di Buscemi quanto accaduto al consigliere comunale Raffaele Privizzini. Ad essere presa di mira, l’auto del professore sessantunenne: ignoti hanno ridotto in frantumi il finestrino lato passeggero. L’episodio è stato denunciato alle forze dell’ordine che hanno avviato le prime indagini.
Al momento, non sarebbe emerso un collegamento diretto tra il danneggiamento e l’attività politica dell’esponente della maggioranza. Il sindaco di Buscemi, Rossella La Pira, è stata tra le prime a portare la sua solidarietà a Privizzini. “Non sappiamo se sia stato un tentativo di furto, uno sfregio o un atto vandalico, rimane solo tanta amarezza per un gesto vile che questo paese non merita”, ha detto dopo aver raggiunto Privizzini.
La piccola comunità di Buscemi, centro montano di poco più di mille anime, è turbata di fronte ad un gesto che spezza d’un colpo la placida ordinarietà di un borgo solitamente esente da criminalità. Sentimento evidente nelle parole dei residenti, affidate ai social. “Non si può fare finta di non vedere, sono questi segnali allarmanti di un male che affligge la nostra piccola comunità”, scrive Maria. “Non riconosco più questo paese! Io mi ricordo di Buscemi come un paradiso terrestre! Questi gesti ignobili macchiano l’ immagine del bellissimo borgo montano!”, appunta Sebastiano. “Mi fa tanta rabbia come ancora oggi in questa nostra piccola comunità non si riesca a vivere in armonia gli uni con gli altri! Gesto ignobile, perpetrato da persona che a dir poco in ciò che ha fatto dimostra tutta la sua viltà”, il pensiero di Silvana. Unanime la condanna dell’accaduto e solidarietà a Privizzini i sentimenti prevalenti.




Depuratore consortile, il Pnrr può dare il via ad una svolta epocale per Ias

Anche il depuratore consortile gestito da Ias deve ridurre le emissioni odorigene in atmosfera. La società ha predisposto un piano di intervento per una serie di ambiziosi obiettivi da raggiungere “mediante il confinamento, in misura pari al 90%, delle superfici libere delle sorgenti odorigene censite nello studio di caratterizzazione che Ias ha fatto eseguire da società specializzata e il trattamento delle emissioni confinate, per convogliarle in atmosfera nel rispetto dei limiti applicabili”, spiega la presidente Patrizia Brundo. Nel piano di Ias anche interventi per l’efficientamento energetico.
Un programma massiccio di interventi per realizzare i quali si punta ai fondi del Pnrr: 12 milioni di euro per ridurre entro la metà del 2025 le emissioni odorigene; 1 milione per il nuovo impianto trattamento fanghi (entro la fine del 2022; 6 milioni per il miglioramento entro il 2026 dell’affidabilità impiantistica; i milione di euro per l’efficientamento energetico entro il 2025; ed 1,5 milioni di euro per i miglioramenti antisismici entro il 2025.
“Abbiamo messo in campo tutta una serie di iniziative, in corso di realizzazione, per riuscire ad arrivare puntuali alle scadenze del Pnrr. Di fondamentale importanza il supporto e l’azione politica promossa dal sindaco di Priolo, Pippo Gianni. Per Ias, l’attuazione di questo piano di interventi rappresenterebbe una svolta epocale”, commenta la presidente Brundo.




La Corte dei Conti condanna il sindaco di Sortino. “Rimborserò il Municipio ma serve riforma”

La Corte dei Conti ha confermato in appello la condanna per danno erariale del sindaco di Sortino, Vincenzo Parlato. Dovrà rifondere il Comune, versando circa 32mila euro per la nomina di Enza Marchica, funzionaria del settore Finanziario del Comune di Melilli, quale “esperta del sindaco” nelle materie di “bilancio, contabilità, programmazione finanziaria e riscossione dei tributi locali” da maggio 2018 a giugno 2019.
Confermata la sentenza di primo grado, nella quale il giudice contabile aveva contestato l’incarico (“non rispondenza di esso rispetto agli scopi tassativamente prefissati dalla normativa”) e l’oggetto dell’indicazione (“sostanziale evanescenza”).
“Sentenza non ancora notificata al Comune di Sortino, ma ne ero già a conoscenza. Procederò rimborsando il Municipio, rispettando il pronunciamento della Corte dei Conti”, dice Parlato raggiunto dalla redazione di SiracusaOggi.it. “Spiace che la Corte non sia entrata nel merito della questione, chiarendo cioè se la consulenza di fatto abbia portato un vantaggio per il Comune di Sortino, come in effetti è accaduto. Non sono l’unico sindaco condannato dalla Corte dei Conti per questo motivo. Quasi metà dei sindaci siciliani si sta ritrovando alle prese con un simile provvedimento. E questo la dice lunga sull’esposizione che ogni primo cittadino ha nei confronti della giustizia amministrativa. Urge una riforma seria, con compiti chiaramente indicati e precisi”.




Mancano i medici, a Pachino a rischio anche l’attività del Pte. Il sindaco: “Inaccettabile”

“Situazione inaccettabile”. Non usa giri di parole Carmela Petralito, sindaco di Pachino. Dopo il caso della Guardia Medica chiusa per la mancanza di dottori, il problema si starebbe ore ripresentando al Presidio Territoriale di Emergenza. Non pare esserci pace quindi per la sanità pubblica a Pachino. Il Pte, peraltro, è stato aperto solo poco più di un mese fa, per un servizio quotidiano su 12 ore.
Ma ora “la possibile mancanza di medici durante i turni del Pte di Pachino sta ingenerando allarme nella cittadinanza”, scrive la Petralito in una lettera inviata alla dirigenza dell’Asp di Siracusa “Vi è nota la situazione di notevole difficoltà in cui si trova la sanità nella nostra città, con la perdurante assenza della Guardia medica notturna. Sarebbe quindi davvero inaccettabile se per diverse ore al giorno – scrive il sindaco nella lettera inviata ai vertici dell’Asp di Siracusa – dovesse mancare la presenza di un medico nella struttura pubblica. Sono quindi certa che vorrete trovare la soluzione più adeguata affinché almeno il livello minimo di assistenza venga assicurato”.
A Pachino sarebbe destinato uno dei nuovi ospedali di comunità da realizzare con gli 800 milioni del Pnrr destinati alla sanità siciliana. “E questa è la nostra battaglia”, conferma la Petralito dopo aver segnalato all’Asp quella che oggi è “una situazione inaccettabile”.