Avola. L'associazione Meter senza fondi, rischia di chiudere. Don Di Noto: "Colpa di una politica distratta e lobbista"

L’associazione “Meter” di Don Fortunato Di Noto rischia di chiudere battenti per mancanza di fondi. Il gruppo, da sempre in prima linea per la lotta alla pedofilia e alla pedopornografia, sarebbe destinato ad interrompere ogni attività. Lo dice a chiare lettere lo stesso Don Fortunato, che affida il suo appello a Facebook. “Rischiamo di sospendere ogni attività per l’infanzia a causa di una politica sorda, distratta e lobbista”. Frase dura, a cui fa seguire la richiesta di un aiuto concreto che arrivi direttamente dai  cittadini. Dalle donazioni, a questo punto, stando a quanto spiega il parroco di Avola, dipenderebbe la sopravvivenza dell’associazione, che sarebbe in procinto di licenziare i suoi cinque dipendenti. Don Fortunato, che pochi giorni fà ha ottenuto dal Comune di Aci Castello la cittadinanza onoraria per il lavoro svolto a tutela dei bambini, usa un tono amaro anche quando commenta i riconoscimenti che gli vengono tributati. Alcuni giorni fà è stato intervistato da una testata giornalistica polacca per parlare della sua attività, “un modello di concreto servizio contro la pedofilia”. “Un modello senza risorse- commenta amaramente Don Di Noto- Se potete, quindi, aiutateci”. Poi viene fuori la sua determinazione.  ” Non butterò mai la spugna- dice ancora –  Non indietreggerò anche se muri impediscono il cammino, non baratterò il carisma di servire i piccoli e i deboli, camminerò anche se zoppicante, veglierò anche con un solo occhio, donerò anche se ci strapperanno la luce della speranza. Ogni istante è già cambiamento – conclude Don Fortunato- e sto in questo flusso di vita e di misericordia con giustizia cercata e vissuta”.




Noto. Minaccia il suo titolare con un coltello, denunciato (e licenziato)

A lui quella paga giornaliera non stava per niente bene. Troppo bassa. E per questo ha deciso di affrontare il suo datore di lavoro. Ma tra i due l’accordo era difficile da trovare. Una discussione accesa, anche troppo. Così il giovane bracciante non avrebbe esitato a ricorrere alle maniere forti. Specie quando il 22enne avolese ha tirato fuori un coltello, con cui avrebbe minacciato il titolare della ditta del settore agricolo per cui era alle dipendenze.
E’ intervenuta la polizia di Noto, che ha denunciato il giovane bracciante per minacce aggravate. Oltre la denuncia, anche il licenziamento. Pare, infatti, che il titolare dell’azienda agricola abbia deciso di risolvere il rapporto lavorativo con l’uomo.




Pachino. Tenta di spaccare un distributore automatico di sigarette con un'ascia, denunciato

Vi ricordate la crisi del conte Filippo Nardi nel confessionale del Grande Fratello? Nel corso di una delle prime edizioni, il concorrente del popolare reality, rimasto senza sigarette, sbroccò davanti le telecamere arrivando persino a minacciare di spaccare tutto. Qualcosa di simile è avvenuto a Pachino ieri sera. Ma senza le telecamere. Un uomo di 51 anni, armato di ascia, ha scaricato la sua rabbia contro il distributore automatico di sigarette posto all’esterno di una tabaccheria di via Cavour. E’ stato denunciato per danneggiamento aggravato dai poliziotti. Pare non fosse in preda ad una crisi da astinenza di nicotina. Con ogni probabilità l’uomo, un pregiudicato, voleva piazzare un piccolo colpi “aprendo” la macchinetta. Operazione che non gli è riuscita anche grazie all’intervento delle forze dell’ordine.

(foto: dal web)




Priolo. Senza patente, assicurazione e revisione: denunciato giovane automobilista "abusivo"

Sorpresa per gli stessi poliziotti di Priolo quando, durante un posto di blocco, hanno fermato l’auto di un 20enne. Il giovane era alla guida pur senza aver mai conseguito la patente. Non solo, circolava senza assicurazione e l’auto non  era stata revisionata come da Codice della Strada. Per tutto questo, è stato denunciato dalle forze dell’ordine.




Sortino. Refezione scolastica, il presidente del consiglio comunale Mollica: "ritardo inaccettabile"

A Sortino la refezione scolastica stenta ancora a ripartire. Così il presidente del Consiglio Comunale, Dionisio Mollica, ha preso carta e penna ed ha inviato un sollecito al sindaco ed all’assessore alla pubblica istruzione. “Il ritardo è incomprensibile. La copertura economica è stata trovata ed è disponibile. L’attesa non è tollerabile”, dice Mollica che ricorda come l’assise si fosse già espressa votando un apposito atto di indirizzo che non avrebbe però aiutato a sbloccare la situazione.




Augusta. Incidente mortale alla Econova, il dubbio degli investigatori. "Perchè si è attivato il rullo?"

C’è una domanda che si è insinuata nella mente degli uomini che stanno investigando sul caso della morte di Piero Raccuglia. Incidente sul lavoro, avvenuto ad Augusta due giorni fa. Ma un aspetto va chiarito: perchè il nastro trasportatore su cui stava lavorando l’uomo si è improvvisamente messo in moto? Qualcuno o qualcosa, accidentalmente, deve averlo azionato. Chi o cosa? La risposta potrebbe arrivare dall’attenta analisi delle immagini di videosorveglianza.
Raccuglia non era da solo, stava occupandosi delle operazioni di collaudo con un collega. Comunicavano attraverso delle radioline a cinque metri di distanza, lui in alto, il collega – pare – a livello del terreno. Poi l’incidente, il volo di alcuni metri che non lascia scampo al titolare dell’azienda di collaudi che stava occupandosi delle apparecchiature in quota. In un simile quadro potrebbe profilarsi anche un’indagine per omicidio colposo. Toccherà al pm Aloisi decidere se muoversi in questa direzione, una volta valutati correttamente tutti i dettagli.
Dall’ispezione cadaverica eseguita dal medico legale Walter Di Mauro apparse subito evidente le cause del decesso: un violento impatto contro il terreno, prima la parte alta del torace poi la testa. La cosiddetta cintura, una sorta di imbracatura da utilizzare quando si lavora a distanza di qualche metro dal terreno proprio per evitare di precipitare, sembra non fosse stata indossata dall’uomo. I primi soccorritori l’avrebbero trovata stretta nella mano dello sfortunato lavoratore. Un altro elemento su cui gli investigatori dovranno fare luce.




Avola. In manette per truffa donna polacca, per lei un mandato d'arresto europeo

Avrebbe commesso una truffa in Polonia, nazione da cui proviene. Quando ha sentito le forze dell’ordine alle sue calcagna, sarebbe fuggita, stabilendosi ad Avola, dove si sarebbe resa responsabile di alcuni reati contro il patrimonio. I carabinieri della stazione di Avola hanno eseguito, ieri pomeriggio, un ordine di arresto provvisorio nei suoi confronti. Le manette sono scattate ai suoi polsi in esecuzione di un mandato europeo, richiesto dalle autorità polacche. La truffa attribuita a Ewa Grazyna Ditkowska risale al ’97. La donna è stata rinchiusa nel carcere di Catania.




Siracusa. Pesca di frodo, multe e sequestri

Pesca illegale, la Capitaneria di Porto di Siracusa sequestra 1.000 ricci e 10 chili di lumache di mare.  Nelle prime ore del mattino, i militari della squadra di Polizia Marittima hanno effettuato un duplice sequestro: uno a Marzamemi ed un secondo all’interno del Porto Grande di Siracusa.
A Marzamemi sorpresi due pescatori  sportivi con un bottino di ben 1.000 esemplari di ricci di mare – a fronte dei 50 consentiti – a carico dei quali è stata elevata una multa di 4 mila euro ciascuno oltre al sequestro dell’attrezzatura utilizzata. Gli esemplari, ancora vivi, sono stati rigettati in mare  come previsto dalle vigenti normative.
Poco più tardi, l’attività di vigilanza all’interno del Porto Grande di Siracusa ha permesso di individuare un pescatore subacqueo che, con l’ausilio di autorespiratori, nei pressi della banchina n°4, violava il divieto di pesca in zona portuale. Sequestrata l’attrezzatura e 10 kg di lumache di mare. Per lui multa di mille euro.
Ieri erano stati sequestri  300 ricci di mare in località Targia.




Siracusa. Servizio idrico: sta per nascere la società d'ambito Siracusa-Priolo per la gestione pubblica

Il ritorno ad una gestione pubblica dell’acqua potrebbe essere più vicino di quanto si possa pensare. Almeno per Siracusa e Priolo. Anche se tutti gli altri sei Comuni che hanno consegnato gli impianti sono pronti a seguire l’esempio del capoluogo del centro industriale. A spiegarlo a SiracusaOggi.it è il sindaco di Priolo, Antonello Rizza. “Stiamo lavorando per far nascere una società d’ambito, mini ambito. Sarà una società Siracusa-Priolo”. Una società pubblica, in house tecnicamente, per gestire direttamente gli impianti dei due Comuni. Entro la settimana le due Giunte dovrebbero approvare l’atto di costituzione, poi toccherà ai rispettivi Consigli Comunali votare lo Statuto. A quel punto, formalmente, nascerà la nuova società d’ambito pubblica.
“E’ un atto di grande responsabilità da parte nostra e da parte del Comune di Siracusa”, prosegue Rizza. “Riprendere la gestione cinque anni dopo aver consegnato le strutture richiede uno sforzo organizzativo notevole. Ma il quadro attuale richiede un intervento deciso. Il sistema è collassato con il fallimento di Sai 8 e non so quanto i curatori potranno andare avanti con i numeri attuali”.
Una spinta alla nuova società d’ambito Siracusa-Priolo dovrebbe arrivare dalla Regione, pronta a finanziare la fase di start up con poco meno di 2 milioni di euro. Il problema, però, è trovarli di questi tempi, con una finanziaria in gran parte cassata dal commissario dello Stato. Per la verità, un articolo ad hoc ne prevedeva almeno 3 milioni per casi come quello del siracusano (fallimento). L’assessore Marino ha fornito ampie garanzie sotto questo profilo. Così come dovrebbe arrivare l’ok alla deroga al Patto di Stabilità sempre da Palermo, relativamente alle assunzioni del personale. Essendo una società pubblica e trattandosi di dipendenti assimilati ai comunali, salterebbero i vincoli imposti su questo fronte. Ma sempre dalla Regione dovrebbe offrire lo spazio di manovra ideale.
Si parla di circa 90 dipendenti. “E anche se non sarà imposto da una qualche norma, ritengo sia un obbligo morale assumerli dal bacino degli attuali Sai 8. La priorità sarà data a loro. Ne ho parlato anche con il sindaco di Siracusa e siamo perfettamente d’accordo”. Di questi, 80 dovrebbero essere assunti in quota Siracusa, i restanti (8/10) in quota Priolo.

(foto: il sindaco di Priolo, Antonello Rizza)




Il comandante regionale della Guardia di Finanza in visita alla tenenza di Priolo

Visita del comandante regionale della Guardia di Finanza, Ignazio Gibilaro oggi nella sede della tenenza di Priolo-Melilli. L’ufficiale, accompagnato dal comandante provinciale, Antonino Spampinato, è stato accolto dal capitano Domenico Peluso e dal luogotenente Mario Rotolini ed ha incontrato il personale in servizio, approfondendo i principali aspetti dell’attività condotta dai militari nel territorio di pertinenza, soprattutto nell’ambito del  contrasto all’evasione e all’elusione fiscale, all’economia sommersa e agli illeciti in materia di spesa pubblica. Da parte del generale Gibilaro, la sollecitazione a proseguire sul percorso intrapreso a tutela della legalità.