Siracusa. La curatela di Sai 8 attacca le pubbliche amministrazioni e lancia l'allarme: "acqua razionata"

La curatela fallimentare di Sai 8 all’attacco dei Comuni e del Consorzio Ato rei di tenere “un atteggiamento contraddittorio, abusivo, irresponsabile e velleitario”. Hanno intentato oltre 50 azioni giudiziarie per ottenere la riconsegna degli impianti e  “come dimostra l’odierno rifiuto del comune di Lentini di ricevere la consegna dell’impianto di depurazione fognaria, non accolgono l’invito della Curatela a riprendere la gestione diretta o tramite consorzio di tutto il servizio idrico integrato della provincia di Siracusa, nè sono disposti a coprire le perdite gestionali del fallimento, che ammontano a 630 mila euro mensili”.
Una inattività delle pubbliche amministrazioni che, secondo i tre curatori,  “creerà gravissimo danno ai cittadini della provincia di Siracusa che rischiano di rimanere senz’acqua o di avere l’acqua razionata”. Un allarme lanciato insieme alla considerazione che pensare di gestire il servizio idrico con costi inferiori a quelli odierni sarebbe velleitario. Pesa la costante crescita del costo dell’energia elettrica e la fatiscenza della rete idrica provinciale che obbliga a pompare dai pozzi 100, con il relativo costo di energia elettrica, e distribuire meno di 40, oltre che a sostenere ogni anno più di 2,5 milioni di manutenzioni.




Solarino. Gara di solidarietà per Concetto. Con l'aiuto di tutti può sottoporsi ad un intervento negli Usa

Una vita normale, come quella che ogni bambino vive o avrebbe il diritto di vivere. Per Concetto era così: c’era la scuola,  il gioco, gli amici, lo sport ed una passione grande, per i cavalli. Era così fino al 2009, quando tutto è improvvisamente cambiato. Tornando da scuola, un giorno, Concetto ha accusato un malore. “Mamma, vedo doppio”- ha detto alla madre, Carmela. Una frase che resta impressa nella memoria della sua famiglia come l’inizio di un calvario che non è ancora terminato, ma che concede, adesso, una speranza concreta. Concetto ha 14 anni, vive a Solarino ed è affetto da una malattia neurologica rara, la sindrome di Arnold Chiari. “Rara e degenerativa- racconta Carmela- La diagnosi è arrivata nel 2011, a due anni da quel primo sintomo, a cui se ne sono progressivamente aggiunti, purtroppo, tanti altri”. La vita di un ragazzino di 10 anni è stata stravolta dalla sua malattia. Pochi casi nel mondo, tanto che per il primo intervento chirurgico a cui si è sottoposto è stato necessario rivolgersi ad un ospedale spagnolo. “Purtroppo non ha dato i risultati in cui speravamo- continua Carmela – E il tempo, intanto, passava, mentre le condizioni di Concetto peggioravano al punto da impedirgli di proseguire i suoi studi o di dedicarsi a qualsiasi attività che per i suoi coetanei è scontata, ovvia, normale”. Le ultime risonanze hanno rilevato un edema cerebrale. Categorici i medici: “Bisogna intervenire il prima possibile”. La famiglia ha fatto e continua a fare di tutto per restituire a Concetto “la dignità di una vita normale”. La possibilità esiste ed è un delicato intervento chirurgico a cui il ragazzo dovrà sottoporsi il mese prossimo, negli Stati Uniti, al “The Chiari Institute”, struttura specializzata in questo tipo di malattia ma molto costosa. La famiglia, da sola, non ce la fa. E’ partita, allora, una gara di solidarietà, con l’intervento del Comune di Solarino, a cui si è aggiunto quello di Floridia e poi anche di Siracusa. Le persone vicine a Concetto e ai suoi familiari hanno deciso di darsi da fare, così è  stato aperto un conto corrente bancario. Serve per raccogliere le donazioni di chi decide, in questo modo, di dare il suo contributo per salvare Concetto. “Ho avuto modo di constatare- conclude Concetta- che tanta gente è davvero generosa. Con noi lo sono stati in tanti e questo mi da coraggio, forza. Quando una madre vive quello che è capitato a me, nulla può farla rassegnare alla parola “fine””. Le donazioni possono essere effettuate attraverso un bonifico alla Banca Monte Paschi di Siena, agenzia di Solarino, intestato a Concetto Vasques. Causale “Aiutiamo Concetto”. Iban – IT 29 P 01030 84780 000001288220




Noto. Discarica di Stallaini,l'assessore Sgarlata: "il no alla realizzazione merito mio e non di altri"

Tra i due non corre buon sangue. I ben informati raccontano che quando si incontrano a Palermo, nei corridoi della Regione, non si scambiano neanche un cenno di saluto. Ognuno fermo sulle sue posizioni dopo accuse e accostamenti varii, anche ai personaggi delle fiabe. Da una parte l’assessore ai Beni Culturali, Mariarita Sgarlata, dall’altra il parlamentare Enzo Vinciullo. Ultimo atto del loro personale scontro a mezzo stampa, la discarica di Stallaini. “Si è attribuito il merito di aver fatto chiarezza sulla vicenda soltanto per essersi limitato a porre un’interrogazione finalizzata ad avere rassicurazioni sul divieto di realizzare la discarica”, accusa la Sgarlata. “Il parere negativo non è dipeso dall’interessamento del deputato, ma dalla posizione della Soprintendenza di Siracusa che già prima non aveva rilasciato alcuna autorizzazione ai sensi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, e dell’Assessorato che ha ribadito il parere negativo, in quanto l’area in oggetto è sottoposta al livello di tutela 2 del Piano paesaggistico”, spiega ancora l’assessore.

 

 




Pachino. Individuati altri tre protagonisti della violenta scazzottata da saloon

Individuate e denunciate in stato di libertà altre tre persone a Pachino. Sono accusate di aver partecipato alle violenze avvenute la notte tra sabato e domenica scorsa a Marzamemi, quando alla balata si è scatenata una furibonda rissa da saloon per futili motivi. Dopo le prime sei denunce, le indagini del commissariato di Pachino hanno permesso di rintracciare altre tre soggetti che avrebbero preso parte alla violenta scazzottata tra una “gang” di giovani senza altro da fare che menar le mani e il titolare e i responsabili della sicurezza di un locale pubblico. I tre  sono accusati di lesioni personali aggravate e danneggiamento in concorso.

(foto: scorcio della balata di marzamemi)




Pachino. Tafferugli alla balata di Marzameni, volano tavolini e sedie. Denunciati in sei

La movida mostra la sua faccia peggiore. Nella notte tra sabato e domenica sei giovani pachinesi si sono scagliati contro il proprietario di un locale della Balata di Marzameni e contro gli addetti alla sicurezza. Per riportare la calma, mentre volavano calci e pugni, è stato necessario l’intervento della polizia che ha identificato e denunciato i sei per lesioni personali aggravate e danneggiamento. Si tratta di soggetti già conosciuti dalle forze dell’ordine e recentemente colpiti da Daspo per i disordini al termine di Pachino-Palazzolo.
A scatenare il tafferuglio, futili motivi. Pare addirittura la semplice voglia di menar le mani amplificata, con ogni probabilità, dallo stato di ebbrezza dei sei giovani e dal diniego del titolare del locale di fornire loro da bere. La rissa ha generato  un fuggi fuggi di  quanti, avventori e passanti,  si trovavano nella zona della Balata. Mozzafiato la scena, con tavolini e sedie scagliate in aria nel furore della incredibile lotta urbana.

(foto: archivio)




Avola. Controllo del territorio, attività congiunta di polizia e vigili urbani

Prosegue l’attività di controllo del territorio ad Avola da parte degli uomini del locale commissariato e della polizia municipale. Nell’ambito di tale servizio, ieri, sono state controllate 89 persone. Tra queste, un quindicenne sorpreso alla guida di un’auto. L’adolescente è stato denunciato. Altri due giovani, di 22 anni, sono stati segnalati all’autorità amministrativa perchè trovati in possesso di una modica quantità di droga; 37 i veicoli controllati nell’ambito dei 5 posti di blocco istituiti; 2 le sanzioni amministrative elevate; un sequestro, sei perquisizioni.




Augusta. Ufficiale della Marina Militare arrestato per concussione, parla il suo avvocato. "Prove da verificare"

E’ sereno anche se turbato l’ufficiale della Marina Militare in servizio ad Augusta, posto ai domiciliari con l’accusa di concussione. Il suo difensore è l’avvocato Francesco Nigroli che racconta di un uomo tranquillo lontano anni luce da alcune ricostruzioni emerse sui media. “E’ stato dipinto come un uomo avvezzo a certe situazioni e meccanismi. Ovviamente non è così. Pensate che fino allo scorso agosto era a Roma e solo dopo è stato trasferito ad Augusta”, spiega come a sottolineare che in così poco tempo non avrebbe certo potuto mettere in piedi un sistema di concussione quale emergerebbe dal quadro accusatorio. Nigroli presenterà lunedì a Catania istanza di scarcerazione al Riesame e rimane in attesa di poter visionare tutte le fonti di prova. Le accuse sono state lette dal gip del Tribunale di Siracusa. “Il mio assistito ha deciso di non avvalersi della facoltà di non rispondere e si è dichiarato totalmente estraneo a quanto a lui contestato”, racconta a SiracusaOggi.it l’avvocato Francesco Nigroli. “A nostro avviso è evidente che lui non c’entra nulla nell’affido degli appalti, non è un suo compito. I lavori al centro dell’indagine, peraltro, non sono stati ancora eseguiti e non è detto che sarebbe stato lui l’ufficiale incaricato del controllo. Anzi, di solito se ne occupa una commissione di tre persone”. Quanto all’assegno che per l’accusa sarebbe stato richiesto a “garanzia” della presunta tangente, per la difesa è invece “il pagamento di un banchetto tenuto presso il ristorante della moglie” dell’ufficiale. In aula si annuncia battaglia, con Nigroli pronto a contestare le intercettazioni ambientali effettuate. “Si tratta di una registrazione fatta con un telefonino. Nella trascrizione mancherebbero peraltro alcuni passaggi. Ma il valore probatorio di una simile intercettazione è tutto da verificare”.

(foto: una banchina del porto militare di Augusta)




Priolo. Incassava la pensione del papà morto, denunciato un uomo. La truffa ammonterebbe a 50 mila euro

Incassava la pensione del papà, peccato fosse morto nel 2011. L’Inps, infatti, ignara del decesso, continuava ad accreditarla mensilmente sul conto corrente. E l’uomo ha sistematicamente continuato a prelevare con il bancomat, in totale circa 50 mila euro. Succede tutto a Priolo, dove i finanziari della tenenza Priolo: Melilli hanno acquisito tutti i documenti e ricostruito i comportamenti del priolese che è stato sorpreso con il bancomat in tasca. La Guardia di Finanza gli contesta di non aver effettuato le richieste comunicazioni all’Inps ed all’istituto di credito dove il padre aveva aperto il conto corrente e dove confluivano gli emolumenti erogati dall’Inps.
Le Fiamme Gialle hanno così sospeso l’erogazione della pensione non dovuta ed avviato le procedure per il recupero di quanto indebitamente percepito dall’uomo, denunciato alla Procura della Repubblica di Siracusa per truffa aggravata ai danni dello Stato.




Augusta. Arrestato per concussione un ufficiale della Marina

La denuncia di una ditta aggiudicataria di un appalto al porto di Augusta ha fatto scattare controlli serrati. Carabinieri e uomini della Marina Militare hanno così cominciato a tenere sott’occhio i movimenti di un ufficiale della stessa Marina in servizio presso il Comando delle Forze da Pattugliamento (COM.FOR.PAT.). Si tratta del comparto che ha ospitato due giorni fa la visita del ministro della difesa Mauro. Poco prima dell’arrivo del ministro, l’ufficiale è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Siracusa. E’ stato sorpreso in flagranza di reato. L’accusa è di concussione. Avrebbe preteso “mazzette” per appalti. L’ufficiale è stato posto ai domiciliari.
Davanti al giudice avrebbe negato ogni addebbito. L’ufficiale, che è responsabile dell’Ufficio servizi del Comforpat, secondo l’accusa avrebbe approfittato delle sue funzioni di controllo dei lavori eseguiti nel comparto per pretendere da un imprenditore catanese  – che avrebbe dovuto fare dei lavori edili ed elettrici –  il pagamento di una somma pari al 10% del valore dell’appalto. A “garanzia” avrebbe anche preteso un assegno bancario. Ma l’imprenditore ha denunciato tutto, organizzando con gli investigatori la “trappola”.




Augusta. Trova un assegno vicino ad un cassonetto e fa shopping per 850 euro, denunciata trentottenne

Acquista in un negozio della città merce per 850 euro e, una volta alla cassa, chiede di pagare con un assegno. Fin qui tutto normale, se non fosse per il fatto che l’assegno in questione non era suo. Lo avrebbe trovato poco prima vicino ad un cassonetto della spazzatura. Protagonista della vicenda, una donna di 38 anni, augustana, che evidentemente aveva creduto di essere stata baciata dalla fortuna. Il suo tentativo, però, sfortunatamente per lei, non è andato a buon fine e adesso dovrà rispondere di truffa. A smascherarla, gli agenti del commissariato di Augusta.