Noto. Arrestato l'uomo alla guida dell'auto travolta dalle acque

Omicidio colposo plurimo. E’ stato arrestato con questo capo d’accusa Antonino Restuccia. Il 32enne infermiere professionale era alla guida della vettura travolta dalle acque questa mattina in territorio di Noto. Nell’incidente sono morte due donne: Sandra Tummineri (33 anni) e Maria Gioielli(60 anni). Identificata anche la terza, e più piccola, delle vittime, Marisol Latino (7 anni). Le tre  sono rimaste bloccate dentro una Y10 sulla quale viaggiavano insieme ad altre quattro persone.
A Restuccia la Procura di Siracusa  contesta una grave negligenza nella guida dell’auto. L’incidente sarebbe avvenuto mentre attraversavano un ponte sull’Asinaro. Le condizioni della strada e il torrente fortemente ingrossato avrebbero dovuto scoraggiare dal passare in quel tratto di strada. E questa sarebbe l’imprudenza alla base della tragedia e su cui lavora adesso la Procura di Siracusa. Sui corpi delle tre vittime sarà probabilmente effettuata l’autopsia.
Restuccia lavora a Milano ed è cugino della bambina morta nell’incidente. L’uomo è stato condotto nella casa circondariale di Cavadonna.
(foto: La Repubblica)




Noto. Auto travolta dalla furia di un torrente. Tre morti: anche una bambina di sette anni. Il video

Stavano tornando a casa dopo una lunga serata trascorsa in compagnia di amici. Ma in tre hanno perso la vita. Erano a bordo della Ypsilon che nelle prime ore di questa mattina è stata travolta in contrada Romanello, nei pressi di Noto, dalle acque di un torrente in piena. Le precipitazioni delle ultime ore avevano fatto ingrossare il corso d’acqua che sarebbe esondato e nella sua corsa furiosa ha colpito l’auto, trascinata via dalla violenza delle acque. A bordo, in quel momento, c’erano ben sette persone. Due sono subito state sbalzate fuori dal violento impatto. Altre due persone sono riuscite ad uscire fuori dal veicolo negli istanti immediatamente seguenti. Ma per tre passeggeri non c’è stato nulla da fare. Imprigionate all’interno dell’auto hanno perso la vita due donne ed una bambina di sette anni. In salvo, invece due uomini e due donne, tra cui la mamma della sfortunata bambina. Il padre, invece, non era in auto. I quattro superstiti sono in stato di choc ma stanno collaborando con le forze dell’ordine per aiutarle a ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Tutte e sette le persona coinvolte sono di Noto.
Il video da repubblica.it. Clicca qui
(foto: La Repubblica)
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Avola. Torna in libertà la donna accusata di una truffa commessa in Polonia diciassette anni fa

Torna in libertà Ewa Grazyna Ditkowska, la donna polacca arrestata il 29 gennaio scorso dai carabinieri di Avola in esecuzione di un mandato d’arresto europeo emesso dalla Polonia per truffa. L’udienza di convalida, celebrata dinnanzi al presidente della prima sezione penale della Corte d’Appello di Catania, si è conclusa con l’accoglimento della tesi prospettata dal difensore della donna, l’avvocato Stefano Andolina , ritenendo non sussistenti le esigenze cautelari per l’applicazione di una misura coercitiva. La donna avrebbe commesso una truffa nel ’97, quando insieme ad un’altra persona avrebbe effettuato, per le forze dell’ordine polacche,  un acquisto per 676 euro, non pagandone il corrispettivo.




Priolo. Perseguitava l'ex moglie che si rifugia dai Carabinieri. Arrestato presunto stalker

Non si era rassegnato alla fine della loro relazione sentimentale e si era lentamente trasformato in uno stalker. Minacce, insulti, violenze fisiche e verbali per la sua giovane ex moglie. Con l’accusa di stalking è stato arrestato dai carabinieri a Priolo, Giovanni Gagliolo, 42enne incensurato.
Di iei l’ultimo episodio. L’uomo, dopo aver pedinata l’ex consorte, l’avrebbe raggiunta e fermata nei pressi di un supermercato, prendendo ad insultarla e minacciarla di morte.
All’aggressione verbale hanno assistito anche le figlie minori dell’ex coppia. Spaventata, la donna ha raggiunto l’auto parcheggiata nei pressi ed ha chiamato i militari che da tempo stavano seguendo la vicenda. I carabinieri hanno consigliato alla vittima di rifugiarsi in caserma, lì vicino. Nel frattempo, si mettevano sulle tracce del presunto stalker. In realtà, non hanno neanche dovuto faticare. Perchè Gagliolo, forse non badando alla presenza della caserma nella zona, aveva seguito la donna fin lì. Ricondotto alla ragione, è stato tratto in arresto e posto ai domiciliari.




Avola. L'associazione Meter senza fondi, rischia di chiudere. Don Di Noto: "Colpa di una politica distratta e lobbista"

L’associazione “Meter” di Don Fortunato Di Noto rischia di chiudere battenti per mancanza di fondi. Il gruppo, da sempre in prima linea per la lotta alla pedofilia e alla pedopornografia, sarebbe destinato ad interrompere ogni attività. Lo dice a chiare lettere lo stesso Don Fortunato, che affida il suo appello a Facebook. “Rischiamo di sospendere ogni attività per l’infanzia a causa di una politica sorda, distratta e lobbista”. Frase dura, a cui fa seguire la richiesta di un aiuto concreto che arrivi direttamente dai  cittadini. Dalle donazioni, a questo punto, stando a quanto spiega il parroco di Avola, dipenderebbe la sopravvivenza dell’associazione, che sarebbe in procinto di licenziare i suoi cinque dipendenti. Don Fortunato, che pochi giorni fà ha ottenuto dal Comune di Aci Castello la cittadinanza onoraria per il lavoro svolto a tutela dei bambini, usa un tono amaro anche quando commenta i riconoscimenti che gli vengono tributati. Alcuni giorni fà è stato intervistato da una testata giornalistica polacca per parlare della sua attività, “un modello di concreto servizio contro la pedofilia”. “Un modello senza risorse- commenta amaramente Don Di Noto- Se potete, quindi, aiutateci”. Poi viene fuori la sua determinazione.  ” Non butterò mai la spugna- dice ancora –  Non indietreggerò anche se muri impediscono il cammino, non baratterò il carisma di servire i piccoli e i deboli, camminerò anche se zoppicante, veglierò anche con un solo occhio, donerò anche se ci strapperanno la luce della speranza. Ogni istante è già cambiamento – conclude Don Fortunato- e sto in questo flusso di vita e di misericordia con giustizia cercata e vissuta”.




Noto. Minaccia il suo titolare con un coltello, denunciato (e licenziato)

A lui quella paga giornaliera non stava per niente bene. Troppo bassa. E per questo ha deciso di affrontare il suo datore di lavoro. Ma tra i due l’accordo era difficile da trovare. Una discussione accesa, anche troppo. Così il giovane bracciante non avrebbe esitato a ricorrere alle maniere forti. Specie quando il 22enne avolese ha tirato fuori un coltello, con cui avrebbe minacciato il titolare della ditta del settore agricolo per cui era alle dipendenze.
E’ intervenuta la polizia di Noto, che ha denunciato il giovane bracciante per minacce aggravate. Oltre la denuncia, anche il licenziamento. Pare, infatti, che il titolare dell’azienda agricola abbia deciso di risolvere il rapporto lavorativo con l’uomo.




Pachino. Tenta di spaccare un distributore automatico di sigarette con un'ascia, denunciato

Vi ricordate la crisi del conte Filippo Nardi nel confessionale del Grande Fratello? Nel corso di una delle prime edizioni, il concorrente del popolare reality, rimasto senza sigarette, sbroccò davanti le telecamere arrivando persino a minacciare di spaccare tutto. Qualcosa di simile è avvenuto a Pachino ieri sera. Ma senza le telecamere. Un uomo di 51 anni, armato di ascia, ha scaricato la sua rabbia contro il distributore automatico di sigarette posto all’esterno di una tabaccheria di via Cavour. E’ stato denunciato per danneggiamento aggravato dai poliziotti. Pare non fosse in preda ad una crisi da astinenza di nicotina. Con ogni probabilità l’uomo, un pregiudicato, voleva piazzare un piccolo colpi “aprendo” la macchinetta. Operazione che non gli è riuscita anche grazie all’intervento delle forze dell’ordine.

(foto: dal web)




Priolo. Senza patente, assicurazione e revisione: denunciato giovane automobilista "abusivo"

Sorpresa per gli stessi poliziotti di Priolo quando, durante un posto di blocco, hanno fermato l’auto di un 20enne. Il giovane era alla guida pur senza aver mai conseguito la patente. Non solo, circolava senza assicurazione e l’auto non  era stata revisionata come da Codice della Strada. Per tutto questo, è stato denunciato dalle forze dell’ordine.




Sortino. Refezione scolastica, il presidente del consiglio comunale Mollica: "ritardo inaccettabile"

A Sortino la refezione scolastica stenta ancora a ripartire. Così il presidente del Consiglio Comunale, Dionisio Mollica, ha preso carta e penna ed ha inviato un sollecito al sindaco ed all’assessore alla pubblica istruzione. “Il ritardo è incomprensibile. La copertura economica è stata trovata ed è disponibile. L’attesa non è tollerabile”, dice Mollica che ricorda come l’assise si fosse già espressa votando un apposito atto di indirizzo che non avrebbe però aiutato a sbloccare la situazione.




Augusta. Incidente mortale alla Econova, il dubbio degli investigatori. "Perchè si è attivato il rullo?"

C’è una domanda che si è insinuata nella mente degli uomini che stanno investigando sul caso della morte di Piero Raccuglia. Incidente sul lavoro, avvenuto ad Augusta due giorni fa. Ma un aspetto va chiarito: perchè il nastro trasportatore su cui stava lavorando l’uomo si è improvvisamente messo in moto? Qualcuno o qualcosa, accidentalmente, deve averlo azionato. Chi o cosa? La risposta potrebbe arrivare dall’attenta analisi delle immagini di videosorveglianza.
Raccuglia non era da solo, stava occupandosi delle operazioni di collaudo con un collega. Comunicavano attraverso delle radioline a cinque metri di distanza, lui in alto, il collega – pare – a livello del terreno. Poi l’incidente, il volo di alcuni metri che non lascia scampo al titolare dell’azienda di collaudi che stava occupandosi delle apparecchiature in quota. In un simile quadro potrebbe profilarsi anche un’indagine per omicidio colposo. Toccherà al pm Aloisi decidere se muoversi in questa direzione, una volta valutati correttamente tutti i dettagli.
Dall’ispezione cadaverica eseguita dal medico legale Walter Di Mauro apparse subito evidente le cause del decesso: un violento impatto contro il terreno, prima la parte alta del torace poi la testa. La cosiddetta cintura, una sorta di imbracatura da utilizzare quando si lavora a distanza di qualche metro dal terreno proprio per evitare di precipitare, sembra non fosse stata indossata dall’uomo. I primi soccorritori l’avrebbero trovata stretta nella mano dello sfortunato lavoratore. Un altro elemento su cui gli investigatori dovranno fare luce.