Pesca, dalla rada di Augusta alle nostre tavole? la Capitaneria sequestra mille metri di rete

Pescava indisturbato, a bordo di un natante da diporto in legno, di circa 5 metri, nei pressi dell’imboccatura del porto di Augusta, calando in acqua una rete da posta, nonostante questo sia assolutamente vietato. La sua presenza non è sfuggita agli uomini della Guardia Costiera che, a bordo della motovedetta Cp 716 hanno raggiunto l’uomo, un siracusano di 32 anni. A lui, gli uomini della Guardia Costiera hanno sequestrato la rete, di circa 200 metri ed elevato una sanzione amministrativa di 2 mila euro. Nell’ambito dello stesso servizio, gli operatori marittimi hanno individuato un’altra rete, sempre di 200 metri, che ignoti avevano calato in mare. Già nei giorni scorsi la Capitaneria di Porto di Augusta avea individuato e recuperato una rete di circa 700 meri, segnalata da un piccolo sughero all’interno della rada portuale. Il divieto di pesca all’interno del porto megarese è legato alla salvaguardia della salute del consumatore. Ecco perchè i controlli da parte degli uomini della capitaneria sono particolarmente severi




Pachino e zona sud. La Polizia passa al setaccio i ritrovi della criminalità dopo l'incendio della vettura del sindaco di Portopalo

Tre giorni di massiccio controllo del territorio. La zona sud della provincia di Siracusa passata al setaccio dalla Polizia con uno straordinario servizio coordinato dal commissariato di Pachino che si è avvalso dell’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine di Catania.
Potrebbe essere una prima risposta all’inquietante “avvertimento” al sindaco di Portopalo, a cui ignoti hanno dato alle fiamme la macchina parcheggiata proprio sotto casa. Non a caso, proprio Portopalo è stata interessata da vari giri di perlustrazione delle forze dell’ordine come anche Pachino e Marzamemi. Sono stati vigilati e setacciati i luoghi più “sensibili” dal punto di vista criminale: posti di blocco, perquisizioni alla ricerca di droga o armi e controllo del rispetto delle misure di sorveglianza speciale. Cento le persone identificate, cinquantasei i veicoli controllati. Denunciato un 33enne per uso personale di sostanza stupefacente. Nella sua camera da letto, durante una perquisizione, sono stati rinvenuti 1,67 di marijuana avvolta nel cellophane.

(foto: l’auto del sindaco Taccone, danneggiata dalle fiamme)




Noto. Due auto in fiamme nella notte. Un caso anche a Pachino

Tre auto in fiamme nella notte, in provincia. Una a Pachino e due a Noto, dove polizia e vigili del fuoco sono intervenuti in via Principe di Piemonte. Le fiamme hanno interessato una Ford Max e una Opel Corsa di proprietà, rispettivamente, di un’insegnante e di una casalinga. Indagini in corso. Prende corpo l’ipotesi del dolo.




Augusta. La banda della spaccata si sposta nel centro megarese. Confesercenti: "Intensificare i controlli"

Da Siracusa ad Augusta. I recenti colpi assestati dalle forze dell’ordine alla banda “della spaccata” hanno evidentemente fatto migrare l’organizzazione verso la seconda città della provincia. Il colpo la notte tra lunedì e martedì in viale Italia, zona centrale della cittadina megarese. Nel cuore della notte, con un’auto i malviventi hanno sfondato la vetrina di un negozio di abbigliamento. Poi, aiutati dai complici, in pochi minuti hanno arraffato quanti più capi griffati possibile e anche il registratore di cassa per poi darsi alla fuga. Ventimila euro il bottino, principalmente in capi firmati. Le immagini delle telecamere di sicurezza hanno mostrato agli investigatori almeno sei uomini in azione. Il sospetto è che si possa trattare della stessa organizzazione che nelle settimane scorse aveva spaccato quattro vetrine a Siracusa, prima degli arresti. Secondo gli inquirenti, si tratterebbe di catanesi in trasferta con l’appoggio di basisti della zona.
Arturo Linguanti, presidente di Confesercenti, si rivolge alle forze dell’ordine per una maggiore tutela degli associati. “Innanzitutto voglio congratularmi con la polizia per i recenti arresti. Purtroppo, però, il fenomeno non si arresta ma migra. Visto che i negozi presi di mira da questi malviventi sono quelli del settore abbigliamento lusso e considerato che per ogni cittadina queste boutique non sono poi così numerose e spesso concentrate nella stessa area, chiedo di voler intensificare i controlli nei pressi di questi obiettivi sensibili. Una attenzione particolare – conclude Linguanti – che farebbe dormire sonni tranquilli a questi esercenti che, in casi di questo tipo, non possono neanche fare affidamento su sofisticati impianti antifurto”.




Augusta. Fermato il presunto scafista dello sbarco di ieri. Era alla guida del barcone con altri 202 migranti

Attesa, è arrivata in porto ad Augusta la nave San Marco della Marina Militare. A bordo del mezzo anfibio, 203 migranti soccorsi in precedenza dalla Zeffiro. Con  qualche ora di ritardo rispetto alle previsioni, l’ingresso nel porto commerciale megarese. Arrestato anche il presunto scafista, identificato direttamente a bordo da personale della polizia di frontiera imbarcato. Si ratta di Hichem Talmoudi, tunisino di 43 anni.  L’uomo è stato sorpreso al timone del  barcone soccorso  in mare  nell’ambito dell’operazione “Mare Nostrum”, mentre tentavano di raggiungere le coste italiane. Il barcone carico di immigrati era stato localizzato in un primo momento da un elicottero EH101 proprio della San Marco che ha inoltrato la posizione alla fregata più vicina per prestare soccorso. Il comandante di nave Zeffiro, dopo aver raggiunto la posizione dei migranti, constatato il sovrannumero di persone a bordo, quasi tutte prive di dotazioni di sicurezza, ha dichiarato la situazione di emergenza. Nella serata di ieri sono stati condotti a bordo della fregata. Dalle prime dichiarazioni rilasciate, risultano essere provenienti da Pakistan, Nigeria, Marocco, Palestina, Liberia, Camerun, Siria, Yemen e Tunisia. Tra di loro 157 uomini, 16 donne (di cui tre in stato interessante) e 29 bambini.

Due giorni fa stati condotti al porto megarese altri 236 immigrati (leggi qui).

 




Noto. Cattedrale gremita per l'ultimo saluto al vescovo Nicolosi

Funerali del vescovo emerito di Noto, Salvatore Nicolosi. Per l’ultimo saluto all’alto prelato, per ventotto anni a capo della diocesi netina, cattedrale gremita. La celebrazione era iniziata con la processione dei Vescovi di Sicilia e di tantissimi preti e diaconi della diocesi dalla basilica del Seminario alla Cattedrale, con una significativa presenza di rappresentati delle istituzioni.
Nell’omelia, il cardinale Paolo Romeo ha ricordato come Nicolosi “ha voluto una Chiesa dal volto familiare”. C’era anche l’affetto della “sua” Noto testimoniato dalle centinaia di saluti sul libro posto davanti alla bara. L’attuale vescovo di Noto, Antonio Staglianò, ha salutato Nicolosi come “angelo custode di questa Chiesa”.
Durante la cerimonia, è stato letto anche il testamento spirituale di monsignor Nicolosi, con parole di affidamento alla misericordia di Dio e commoventi richieste di perdono, soprattutto ai preti se non si erano sentiti ascoltati o se non avevano trovato nel vescovo un esempio.
Il vescovo emerito di Noto è scomparso la mattina del 10 gennaio alle  6. “La Chiesa non è opera di singoli, fossero pure grandi santi. La Chiesa è comunione, e quindi cammino comune, sinodo, nella sua stessa essenza. Ogni gesto ecclesiale deve quindi nascere nel rispetto e nell’ascolto fraterno, nel confronto sincero e leale, nell’attenzione e nel servizio ai più piccoli, nella magnanimità verso i limiti e le necessità dei più deboli”, recita uno dei suoi scritti. Di Monsignor Salvatore Nicolosi si ricordano soprattutto la visita pastorale, il gemellaggio con Butembo-Beni, l’aggiornamento continuo alla celebrazione del Sinodo diocesano.

 




Portopalo. Intimidazione al sindaco Taccone. A fuoco l'auto di famiglia

Clima surreale a Portopalo. Comunità scossa e preoccupata dopo l’incendio che ha gravemente danneggiato la Fiat Marea di Michele Taccone, il primo cittadino. Diversi gli aspetti inquietanti, a cominciare dall’orario in cui ignoti hanno lanciato “l’avvertimento” al sindaco del piccolo centro a sud di Siracusa. Auto in fiamme alle 18.30 di ieri pomeriggio, un orario centrale solitamente per la vita cittadina. Pochi i dubbi sull’origine dolosa, anzi inesistenti. Il rogo sarebbe partito da uno degli pneumatici, un dato che scarterebbere l’eventualità di un corto circuito elettrico.  L’auto era parcheggiata in via Tasca, a poche decine di metri dalla stazione dei Carabinieri. La prima ad intervenire è stata la moglie del sindaco, che era in casa, aiutata da alcuni vicini. Per domare l’incendio è stato comunque necessario l’intervento dei vigili del fuoco di Noto. Per Michele Taccone, sindaco di Portopalo, è il secondo atto di questo tenore. Il primo nel 2005. E Portopalo inizia ad avere paura.




Augusta e le armi chimiche siriane. Giovedì ufficiale il nome del porto italiano che le ospiterà. La paura di proteste organizzate

Giovedì si conoscerà il nome del porto italiano che dovrà ospitare la nave da trasporto danese Ark Futura e il suo pericoloso carico: armi chimiche sequestrate in Sira dall’Onu. Augusta è dalla prima ora uno dei nomi caldi. Nelle ultime settimane si sono moltiplicate le voci di protesta e pressione per evitare che la scelta possa ricadere sul porto megarese. E proprio le “pressioni” popolari preoccupano gli americane se persino il Wall Street Journal ha dedicato un  articolo ai ritardi possibili che le operazioni di stoccaggio e distruzione dei materiali bellici potrebbero incontrare in Italia per via delle resistenze locali. Anche i No-Muos starebbero seguendo da vicinola vicenda in previsione di una possibile mobilitazione a “difesa” di Augusta. La Ark Futura, comunque, non dovrebbe arrivare nel porto italiano che sarà selezionato dagli esponenti Onu prima di febbraio. Bisognerà però capire quanto a lungo vi sosterà in attesa della Cape Ray, la nave americana su cui saranno trasbordati e stoccati i materiali sequestrati in Siria. Tempo che quelle armi dovrebbero trascorrere giocoforza su territorio italiano. O – visto che dal Governo spiegano che non lasceranno mai la nave danese – nelle immediate vicinanze del territorio italiano. Una diplomatica olandese responsabile, della missione Onu, ha dichiarato che difficilmente le navi “resteranno in mare attendendo l’arrivo al porto del restante materiale chimico”.
Cosa c’è a bordo della Ark Futura? Le 1.300 tonnellate di armi e componenti chimici provenienti da 12 siti siriani, stipati in container. Secondo fonti vicine alle Nazioni Unite, il termine per la distruzione di 20 tonnellate più pericolose del carico è fissato per il 31 marzo, il 30 giugno per l’intero carico.
Insieme ad Augusta, restano “in ballo” i porti di Taranto, base Nato,  Gaeta e la base navale di Capo Teulada. I porti di Augusta e Gaeta, sono già off limits rispetto al territorio urbano in quanto riservati alla marina Usa e per questo godrebbero di “favore” in sede di scelta. Ma il timore, specie ad Augusta, è di forti proteste organizzate proprio in stile No Muos.




Ispezione dei deputati "5 stelle" al "Trigona" di Noto e al "Di Maria" di Avola, "No a tagli di personale e servizi"

Ispezione negli ospedali “Trigona” di Noto e “Di Maria” di Avola, per verificare la qualità del servizio sanitario offerto e lo stato in cui versano le strutture. La deputata nazionale del “Movimento 5 Stelle” Maria Marzana, insieme al parlamentare dell’Ars, Stefano Zito e ad una folta delegazione di colleghi siciliani,  hanno visitato, nei giorni scorsi,  i nosocomi della zona sud  della provincia di Siracusa, così come è stato  fatto in altri ospedali dell’isola. Il punto di vista della parlamentare ‘pentastellata’ è chiaro e in netto contrasto con alcune delle ipotesi a cui in Sicilia si starebbe lavorando. “Chiudere il “Trigona”- fa presenta Maria Marzana- è fuori da ogni logica nazionale, non solo perchè raccoglie un bacino di utenza che riguarda il territorio che da Rosolini si spinge fino a Portopalo, ma anche perchè recenti investimenti hanno reso alcuni reparti, come quello di Ginecologia e Ostetricia o come il Pronto soccorso dei punti di eccellenza”. Obiettivo della “visita” nei due ospedali, “intercettare sprechi ed efficienze delle strutture pubbliche, grazie anche alle segnalazioni dei cittadini”. La deputata siracusana ritiene “paradossale che vengano progettati trasferimenti in locali da sottoporre a lavori per consentirne l’adeguamento sanitario, mentre si chiudono unità operative che di recente sono state ammodernate e ristrutturate”. Duro il commento della parlamentare “grillina” al termine delle ispezioni compiute. “Quando la politica giustifica tagli di personale e servizi, mette un’ipoteca sulla salute dei cittadini, il cui diritto ad usufruire di servizi pubblici efficienti va assolutamente garantito”.

(Foto: alcuni momenti dell’ispezione negli ospedali “Trigona” e “Di Maria”)

interno ospedale

incontro personale ospedale




Canicattini. Convegno di medicina dello sport. La denuncia: "Sistema doping favorito da vertici della politica e dello sport"

Si è parlato di ciclismo e doping a Canicattini Bagni. Nel centro siracusano che vanta una tradizione ciclistica decennale, si è svolto ieri il convegno di medicina dello sport “Per un ciclismo sano a tutela della nostra salute”. Apprezzato l’intervento del professore Alessandro Donati, nell’aula consiliare. Il 66enne maestro dello sport del Coni, per anni allenatore delle squadre nazionali di atletica di velocità e mezzofondo, nonché dirigente responsabile della ricerca e sperimentazione del Coni, componente della Commissione di vigilanza sul doping, consulente del Ministero della Solidarietà Sociale, consulente dell’Agenzia mondiale antidoping e autore di libri denuncia, ha puntato il dito contro alcuni legami da forzare. “E’ ormai consapevolezza diffusa che in diverse discipline sportive il ricorso al doping coinvolge gran parte degli atleti di vertice e altera i risultati delle maggiori competizioni sportive. Un sistema favorito dai vertici della politica e dello sport. Di fatto, proprio la situazione di controllore-controllato che il mondo della politica ha permesso al mondo dello sport, è stata una delega impropria e irresponsabile”.