Sortino. Luci natalizie "non trasparenti" in corso Umberto

Luminarie natalizie prive di “paternità” a Sortino. Protestano Nello Bongiovanni e Desirée Galati di “Sortino al centro”. Gli esponenti di opposizione avrebbero più volte chiesto, attraverso documenti indirizzati a diversi espinenti della’amministrazione comunale, notizie circa le autorizzazioni rilasciate e la spesa sostenuta per le luci natalizie di corso Umberto. Richieste a cui non sarebbe mai stata fornita alcuna risposta. “Un mistero” -lo definiscono sarcasticamente Bongiovanni e Galati, che sottolineano come non “esista alcun atto amministrativo relativo alle luminarie”. I due esponenti di ” Sortino al centro” sollevano il dubbio che il Comune possa avere speso delle somme che avrebbe potuto destinare ai servizi. ” Da un pò di anni- ricordano Bongiovanni e Galati – si aumentano le tasse e si tagliano i servizi, soprattutto quelli indispensabili .Che non si rispettino le regole della trasparenza è davvero intollerabile”.




Avola. Centrotrenta chili di fuochi d'artificio abusivi sul tetto di un'abitazione

Un ripostiglio improvvisato sul tetto di una abitazione di Avola era stato “adattato” a deposito di materiale esplodente. Un potenziale pericolo per l’incolumità pubblica, come hanno spiegato gli investigatori al termine della rapida operazione che ha portato al sequestro di 130 chili di fuochi d’artificio. Nel “magazzino” erano stati stipati  7.854 “giochi” pirotecnici: 1.104 unità del peso di oltre 70 chilogrammi, denominati “Rambo 31K” e 6.750 unità del peso di 60 chilogrammi denominati “Magnum”. Denunciato un uomo di 32 anni per commercio abusivo di materiale esplodente, omessa denuncia di esplodenti e per aver, senza la necessaria licenza e senza alcuna cautela, detenuto, al fine di farne commercio, un’ingente quantità di fuochi d’artificio.




Siracusa. Un oculista "deve" oltre 135 mila euro all'Azienda Sanitaria. Violato il rapporto di esclusività

Se un medico non rispetta il rapporto di esclusività con l’ospedale in cui lavora, potrà essere chiamato a  risarcire l’Azienda Sanitaria Provinciale, restituendo parte dello stipendio. La pronuncia arriva dalla Corte dei conti che ha recentemente condannato un oculista del presidio ospedaliero Avola-Noto. Il professionista, Paolo Caruso, deve restituire all’Asp  di Siracusa 135.440 euro più gli interessi, le spese legali e la rivalutazione monetaria. Tutto è partito da una indagine dei Nas con cui è stato accertato che il medico ha svolto illecitamente attività professionale privata in due studi medici di Rosolini e Pozzallo. Inflitta a Caruso anche una sanzione disciplinare.




Palazzolo. Dal 28 dicembre gli appuntamenti a trent'anni dalla morte di Pippo Fava

Palazzolo ricorda Pippo Fava, il celebre giornalista originario proprio della cittadina siracusana ucciso dalla mafia il  5 gennaio 1984. Il coordinamento Fava Palazzolo e la Fondazione Fava lavorano al calendario per i trent’anni dalla morte della penna siciliana. Diversi gli appuntamenti nella sua città natale. Si comincia il 28 dicembre alle 18 con la compagnia giovane TeatroAllaria che, guidata dal regista e attore Sebastiano Spada, porterà in scena presso i locali della ex Biblioteca del Comune un recital ispirato ai drammi del giornalista/drammaturgo, con brani tratti dalle sue opere selezionati dalla figlia Elena e da Sebastiano Spada.
Il 4 gennaio, ancora presso l’Aula Consiliare, a partire dalle 17.30, l’omicidio consumato nel 1984 davanti al teatro Stabile di Catania verrà commemorato con un dibattito pubblico moderato dai giornalisti Massimiliano Perna e Santina Giannone. Annunciata anche la presenza del pm della Dda di Palermo, Nino Di Matteo. Previsto anche l’intervento di Elena e Claudio Fava, quest’ultimo recentemente nominato vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia, figli del giornalista. Il 4 gennaio il Coordinamento Fava consegnerà il Premio giornalistico Fava Giovani a Ester Castano, cronista appena ventitreenne che per prima, in lotta solitaria, insieme al suo direttore, tra minacce e querele, ha denunciato l’intreccio fra ‘ndrangheta e politica nel comune lombardo di Sedriano.
Le due serate sono patrocinate dall’Associazione Palazzolese Antiracket e dal Comune di Palazzolo e sono state realizzate con la collaborazione della Consulta Giovanile e Nomadica.
Nel 2014 sono previste mostre, proiezioni cinematografiche e spettacoli teatrali ispirati ai molteplici interessi di Pippo Fava, che coinvolgeranno le scuole e la popolazione acrense.




Priolo. Uccisa da un colpo di fucile partito accidentalmente. Il fratello stava pulendo l'arma. Tragica morte per una giovane di 23 anni

Un tragico incidente, un colpo partito accidentalmente dal fucile che il fratello stava pulendo. E’ morta così Maria Celeste Patanè, raggiunta al viso da quel colpo, che le è risultato fatale. La tragedia si è verificata oggi a Priolo.  Maria Celeste Patanè aveva 23 anni e secondo le prime ricostruzioni  effettuate dai carabinieri, nel momento in cui quel colpo è stato esploso dal fucile del fratello,  un ventiquattrenne appassionato di caccia, sarebbe stata seduta poco distante da lui. L’arma, un fucile a canne sovrapposte, era detenuta legalmente. Sull’accidentalità dell’accaduto non ci sarebbe alcun dubbio. Rimane, però, da chiarire il motivo per cui quel colpo è partito. Immediati i soccorsi, ma non è bastato a salvare la vita della ragazza. Il fratello dovrà adesso rispondere di omicidio colposo. Il corpo senza vita della giovane è stato sottoposto ad ispezione cadaverica, affidata al medico legale Francesco Coco. I militari dell’arma hanno sequestrato il fucile e posto i sigilli alla camera in cui la tragedia si è verificata.

(foto: Maria Celeste Patanè insieme al fratello)




Floridia. Operazione Botti di Capodanno, sequestrati nove chili di marijuana. Arrestato trentunenne

Ulteriori sviluppi nell’ambito dell’operazione “Botti di Capodanno” condotta dai Carabinieri di Siracusa a Floridia, con 6 fermi e due arresti per droga, sventando anche un omicidio, quello di Antonino Correnti, programmato per la note di San Silvestro. I militari dell’Arma hanno sequestrato nove chili di marijuana ad Antonino Pappalardo, 31 anni, floridiano con precedenti specifici. La droga era pressata e occultata in cinque secchi di vernice, un bilancino di precisione e 670 euro in contanti, presunto provento dello spaccio. L’uomo è stato condotto nel carcere di Cavadonna.  I Carabinieri ritengono che Pappalardo fosse persona “satellite” al gruppo colpito dai provvedimenti restrittivi di ieri, inserito nella rete dello smercio di sostanze stupefacente anche con finalità di semplice supporto logistico, adibendo la sua proprietà a deposito della droga. Sempre nel corso delle perquisizioni effettuate, sono stati rinvenuti altri 50 grammi di marijuana a casa di Dylan Privitera,  arrestato ieri. In casa di Giuseppe Frasca, come anticipato ieri, è stata rinvenuta la Beretta calibro 22, con matricola abrasa e otto colpi nel serbatoio che sarebbe stata utilizzata per uccidere Correnti. L’arma è sottoposta adesso alle verifiche balistiche del caso, per chiarire se abbia sparato in precedenti occasioni. Il giovane avrebbe anche detenuto una bomba a mano SRCM mod. 35 ed una granata, entrambe di tipo militare ed inerti poiché prive del contenuto esplodente, nonché due bilancini di precisione.

 




Noto. Minaccia gli agenti per sottrarsi ad un controllo, denunciato un uomo di 49 anni

A suo dire la polizia lo avrebbe molestato frequentemente per i numerosi controlli a cui lo avrebbero sottoposto nel tempo. Così, ieri, quando gli agenti lo hanno raggiunto per effettuare alcune verifiche sul suo conto, avrebbe oltraggiato e minacciato i poliziotti. Adesso, proprio per questo, pende a suo carico una denuncia per oltraggio e minacce a pubblico ufficiale. Protagonista dell’episodio è un netino di 49 anni. L’uomo, pregiudicato, è già sottoposto agli arresti domiciliari per altro tipo di reati precedentemente commessi.




Priolo. Niente assicurazione, revisione e patente. Denunciato trentasettenne siracusano

Nessuna copertura assicurativa nella sua auto e nemmeno patente di guida. Denunciato per questo, a Priolo, un uomo di 37 anni, siracusano, fermato dalla Polizia del locale commissariato, è stato denunciato. Il veicolo, oltre a non essere assicurato, era anche privo del necessario certificato di revisione.

 




Lentini. Il caso del cane legato da mesi ad una catena, denuncia per il proprietario. L'animale affidato ad un canile

Si è conclusa con una denuncia la vicenda, segnalata nei giorni scorsi dal Partito Animalista Europeo, relativa alle presunte cattive condizioni in cui da mesi sarebbe stato costretto a vivere un cane, costantemente legato con una catena al balcone dell’appartamento dei suo padrone, in via della Redenzione, a Lentini. Gli agenti del locale commissariato hanno denunciato il proprietario, un uomo di 60 anni, per maltrattamento di animali. Non sarebbero bastate all’uomo le continue sollecitazioni di poliziotti,  vigili urbani, nè i richiami di carabinieri e del veterinario dell’Asp. Il cane, dopo poco tempo, sarebbe sempre e comunque tornato alla catena. Una situazione insopportabile per molti vicini di casa, da cui sono partite parecchie segnalazioni. Nei giorni qualcuno ha deciso di coinvolgere il partito animalisti, che con una nota dura, chiedevano un intervento immediato delle autorità competenti per sequestrare il cane “come prevede la legge in casi come questi”.  L’animale, secondo quanto aveva spiegato il partito animalista in una nota,  non avrebbe ricevuto alcuna cura, nemmeno dal punto di vista igienico e anche all’interno dell’appartamento sarebbero state riscontrate condizioni tutt’altro che ottimali. Il proprietario, in un primo momento, avrebbe assecondato le richieste del veterinario per migliorare le condizioni di vita dell’animale. Subito dopo, però, tutto sarebbe tornato come prima. I legali del partito avrebbero preannunciato l’intenzione di rivolgersi alla Procura della Repubblica se nessuno fosse intervenuto in maniera risolutiva in tempi brevi. Secondo fonti del commissariato di Lentini, la relazione del veterinario non avrebbe parlato di cattive condizioni di salute per l’animale. Il perdurare del comportamento del proprietario, però, avrebbe spinto la polizia, di concerto con i vigili urbani e l’Asp a sequestrare il cane, affidandolo ad una struttura che si occupa della cura di animali.

 




Avola. Violento incendio distrugge un capannone

Ci sono volute oltre due ore di lavoro per riuscire a domare l’incendio che è divampato all’interno di un’azienda per il trattamento di prodotti ortofrutticoli, in via Siracusa, ad Avola. La squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Noto, accorsa poco dopo la mezzanotte, ha faticato non poco per avere ragione delle fiamme. E’ stato necessario l’intervento di un’autobotte di rincalzo inviata dalla sede centrale di Siracusa. Il rogo sarebbe scaturito da alcuni macchinari ed ha coinvolto metà dell’intero fabbricato che occupa un’area di circa mille metri quadrati, distruggendo e danneggiando apparecchiature e materiale. Compromessa parte della struttura, con una parte della copertura crollata durante le operazioni di spegnimento. Ancora in via di accertamento le cause dell’evento, forse riconducibili a un guasto meccanico o elettrico.

(foto: generico)