Evasione per 17 milioni di Euro, 134 tra lavoratori in “nero” ed “irregolari”, somministrazione abusiva di manodopera;4imprenditori denunciati.Sono i numeri dell’operazione portata a termine dalla Guardia di Finanza di Augusta. Due diversi interventi, stesso ambito. Nel primo caso, i finanzieri hanno scoperto una complessa organizzazione imprenditoriale che catalizzava in capo ad una società inattiva di Carlentini i debiti nei confronti dell’Erario e degli enti previdenziali ed assistenziali, relativi al personale ingaggiato ma abusivamente impiegato in un’altra società di Augusta. L’azienda di Carlentini, secondo le Fiamme Gialle, sarebbe stata costituita “ad hoc”. Con questo meccanismo le due imprese avrebbero evaso 650 mila euro tra ritenute fiscali e contributi previdenziali, anche mediante l’emissione e l’utilizzo di fatturazioni di operazioni inesistenti. Evidente, inoltre, la differenza tra il numero di ore di lavoro figuranti in busta paga e quelle effettivamente svolte dai lavoratori. Differenza che , in denaro, sarebbe di circa 200 mila euro. I lavoratori in nero erano 85. Questo è costato alle due società un’ ammenda di un milione di euro. L’evasione sarebbe stata anche dichiarativa. In questo caso, la cifra sottratta sarebbe di 5 milioni di euro. I rappresentanti legali di entrambe le aziende sono stati segnalati all’autorità giudiziaria. Il secondo caso scoperto dalle Guardia di Finanza, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Siracusa, riguarda un’evasione fiscale da 12 milioni di euro e l’impiego di 49 lavoratori irregolari. La politica aziendale scelta sarebbe stata mirata ad applicare la Cassa integrazione ad alcuni dipendenti, lasciandoli in servizio.La ditta avrebbe dichiarato all’Inps di essere in crisi, ottenendo il beneficio previsto dall’istituto di previdenza. Le Fiamme Gialle hanno però scoperto che quei lavoratori non hanno mai smesso di garantire le loro prestazioni alla ditta. Il danno in questo caso ammonterebbe a 200 mila euro, pari a 40 ore di Cassa Integrazione erogate dall’Inps e non dovute. A questo va aggiunto il calcolo dei contributi previdenziali e le ritenute fiscali, per altri 200 mila euro.I responsabili della società dovranno rispondere di truffa aggravata.