Fidanzata "contesa", una denuncia a Pachino
A Pachino denunciato in stato di libertà un 21 enne, già noto alle forze di polizia. Gli sono contestati i reati di lesioni personali dolose e atti persecutori nei confronti dell’ex fidanzato della propria compagna, anch’egli diciannovenne.
Lentini, rapina in farmacia
Pachino, denunciati sei consiglieri comunali
Sei consiglieri comunali di Pachino denunciati per abuso d’ufficio. I fatti risalirebbero allo scorso dicembre quando i sei componenti del civico consesso avrebbero presentato una richiesta congiunta di integrazione dell’ordine del giorno per la seduta del 12 dicembre. Pur trattandosi di un atto di compentenza della giunta e non del consiglio, ne ottenevano comunque la convocazione. Da qui l’accusa dell’abuso nei confronti del sindaco, Bonaiuto.
Incidente nella zona industriale. Paura ma pochi danni
Incidente nella zona industriale, fortunatamente senza alcuna conseguenza. Questa mattina, poco dopo le 11.00, principio d’incendio nell’impianto Isab Energy idrogeno 3008. La causa: una fuga di gas ad elevata temperatura ed alta pressione da una delle tubature. Il gas, a contatto con l’aria, ha preso fuoco con un deflagrazione, pare, avvertita dalla cittadinanza a Priolo.
Le fiamme sono state contenute nel giro di pochi minuti dalle stesse squadre interne dell’azienda. Per precauzione, l’impianto è stato evacuato come previsto dalle procedure di emergenza. Nessun operaio è rimasto ferito né si segnalano altre conseguenze. Adesso si indaga sulle cause dell’incendio. Due le ipotesi: un errore gestionale nelle fasi di lavorazione o un problema meccanico-impiantistico.
I danni, come si legge nella nota ufficiale di Isab Energy, “sono circoscritti all’area dell’impianto strettamente interessata dall’evento. Il personale preposto ha nell’immediato attivato anche le procedure di emergenza informando il corpo provinciale dei VV.F., le autorità competenti e gli enti locali interessati”.
Miasmi industriali: "alta concentrazione di idrocarburi"
Concentrazioni significative di sostanze idrocarburiche nell’atmosfera, ma nulla che preveda interventi di contenimento. L’Arpa di Siracusa, l’agenzia per la protezione ambientale, conferma quanto, nella prima decade di questo mese, numerosi cittadini hanno segnalato, lamentando forti miasmi, soprattutto nei comuni di Priolo, Melilli e Siracusa. “Le concentrazioni – spiega una nota ufficiale diffusa nel primo pomeriggio dall’Arpa – sono risultate alte nel caso degli idrocarburi non metanici e di alcune sostanze solforate, come il tiofene, il propilmercaptano e l’isobutilmercaptano, che hanno una soglia olfattiva bassa e non presentano fattori di tossicità pericolosi per la salute umana. Si tratta di sostanze di natura industriale e si riscontrano nelle materie prime impiegate nella raffinazione del greggio e nel trattamento delle acque oleose degli impianti industriali. I composti solforati- argomenta ancora l’Arpa- sono usati anche come odoranti del Gpl”. Secondo l’agenzia, il fenomeno sarebbe stato reso più evidente dalle condizioni meteorologiche dei giorni in cui i cittadini hanno maggiormente avvertito odori particolarmente fastidiosi. La pioggia, l’assenza di vento e l’alto tasso di umidità sarebbero stati, dunque, corresponsabili del perdurare dell’ “aria irrespirabile”, motivo di preoccupazione per i residenti del capoluogo e dei comuni industriali. L’Arpa ricorda, però, che soltanto per il benzene la normativa vigente prevede un limite di 5 microgrammi a metro cubo come media annua . Non sono stabiliti, invece, tetti per le rilevazioni nell’ora. Il codice di autoregolamentazione della Regione Sicilia dispone interventi solo se il superamento dei limiti di concentrazione degli idrocarburi non metanici è contemporaneo ad un analogo fenomeno per l’ozono. “Questo- garantisce l’Arpa- non si è verificato nel periodo preso in considerazione. L’agenzia ha, comunque, avviato degli accertamenti tecnici all’interno dei siti industriali , per risalire alle cause di quanto accaduto”. La normativa in tema di monitoraggio della qualità ambientale e di contenimento di eventuali sforamenti rimane ancora carente. Il codice di autoregolamentazione della Regione è in fase di revisione, attraverso il lavoro avviato nell’ambito di un apposito tavolo prefettizio, mentre i composti solforati non sono normati.
Adotti un cane, ti scontano la Tares
L’idea sembra vincente: adotti un cane e il Comune ti regala una sostanziosa detrazione sulla Tares. Ma i risultati non sono pari alle attese. A Solarino, la giunta del sindaco Scorpo aveva lanciato nei giorni scorsi l’iniziativa. Il fenomeno del randagismo e il mantenimento dei cani nel rifugio convenzionato sono diventate nel tempo voci “pesanti” per il bilancio. E allora ecco l’intuizione: Adotti un randagio e non paghi la Tares. O almeno la paghi meno. Con soddisfazione e guadagno di tutti: dei randagi che trovano casa, del contribuente e del Comune.
Tutto perfetto. Se solo non fossero pari a zero le adesioni all’iniziativa promossa dal Comune di Solarino. Nessuna adozione di randagio, nessuna agevolazione Tares. E dire che chi prende con sé un cane avrà diritto alla particolare sccntistica vita natural durante dell’animale. Bisogna dire che l’esenzione copre un massimo di 750 euro e può essere chiesta solo per un’immobile. L’addizionale che va allo Stato va comunque pagata per intero.
Per evitare “furbetti” delle tasse, il Comune di Solarino ha anche predisposto un periodico controllo da parte dei vigili urbani delle condizioni dei cani adottati. “Abbiamo fatto poca pubblicità – spiega il primo cittadino, Sebastiano Scorpo – ma sono sicuro che presto svuoteremo il rifugio”.
In provincia, anche il Comune di Pachino ha adottato una iniziativa simile che sarebbe allo studio anche a Floridia.
Noto, ritrovato il paliotto trafugato
Era stato trafugato nel ’92 dalla chiesa della Madonna della Divina Provvidenza di Noto Antica e faceva bella mostra di sé sul frontale di un altare posto all’interno di una chiesetta prvata, in provincia di Catania. I Carabinieri della Sezione Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa, coadiuvati da quelli del Comando Stazione di Aci Sant’Antonio,
hanno recuperato un paliotto del XVIII secolo. A far scattare le indagini era stato il rinvenimento, in alcuni magazzini utilizzati dalla persona, deferita all’Autorità giudiziaria per ricettazione, di svariate opere d’arte, sulle quali i carabinieri stanno ancora indagando. Maggiori dettagli sull’operazione portata a termine dai militari dell’Arma saranno forniti oggi pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa convocata nella sala Gagliardi del Comune di Noto.
Isab Energy, prevenzione incendi ok
Isab Energy è la prima azienda della zona industriale di Siracusa ad ottenere il certificato di prevenzione incendi da parte del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Un attestato della conformità alle normative europee che certifica l’applicazione delle migliori pratiche nel campo della sicurezza del sito produttivo di ISAB Energy.
“Questo importante risultato – scrive nella sua nota l’azienda – conferma sia l’efficienza degli impianti che l’adeguatezza del Sistema di Gestione della Sicurezza adottato da ISAB Energy Services”.
Pozzi inquinati: avviso al sindaco di Melilli
Notificato al sindaco di Melilli, Giuseppe Cannata, un avviso di conclusione delle indagini preliminari. Il primo cittadino ibleo è accusato di omissione di atti d’ufficio. Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Siracusa.
In particolare, al sindaco viene contestato di aver omesso di adottare un provvedimento urgente a tutela della salute pubblica, nonostante i reiterati inviti delle competenti Autorità. Mesi addietro era stata rilevata la contaminazione delle falde acquifere di alcuni terreni ricadenti nel territorio comunale di Melilli, frazione Città Giardino. Il Sindaco sarebbe stato invitato “ripetutamente” – spiegano dalla polizia giudiziaria – ad emettere un provvedimento di interdizione del prelevamento dell’acqua dei pozzi presenti nella zona contaminata. Cannata si dice esterrefatto dal provvedimento adottato a suo carico, ma sereno. “L’avviso mi è stato notificato questa mattina – racconta il primo cittadino di Melilli – e mi ha sorpreso, visto che dallo scorso agosto, insieme alla Polizia ambientale, lavoriamo alacremente a questa vicenda. Abbiamo anche predisposto un’ordinanza, ma il percorso è complesso perchè occorre verificare 200 particelle catastali, individuando tutti i pozzi, inclusi quelli abusivi. Il nostro obiettivo è garantire la sicurezza ai cittadini, ma anche il servizio, magari mantenendo attiva una tubazione, per lo stretto necessario. Avrò modo di dimostrare, nelle sedi opportune, la qualità e la trasparenza del mio lavoro. Rimane, però, il rammarico per un provvedimento francamente incomprensibile. Mi rivolgerò, per questo, alla Procura”