Continua la battaglia della Cgil per la riapertura della Guardia Medica di Pachino. “Non ci bastano le rassicurazioni a mezzo stampa fatte dalla direzione generale rispetto ad un impegno a trovare soluzioni che ad oggi non hanno prodotto alcun risultato”, ribadisce oggi il segretario della Funzione Pubblica, Jose Sudano.
La carenza di personale sanitario, a causa dell’impegno nel contrasto alla pandemia, non ha consentito di reperire sino ad oggi quei medici che servirebbero per garantire la rotazione nei turni e la regolare apertura della postazione di Pachino.
Per il sindacato, non esattamente tenero con l’Asp di Siracusa, ci sarebbe però anche dell’altro: “l’Azienda Sanitaria ha dimostrato di non avere una visione strategica adeguata della medicina territoriale. Manca una minima
organizzazione di prospettiva e di prevenzione dei problemi facilmente prevedibili. Non si può dire a buoi ormai fuggiti che non si trovano medici per coprire i turni di guardia. E’ ancora vivo in noi il ricordo della disorganizzazione dei mesi di marzo e aprile 2020, quando in piena pandemia, che ha travolto e si è scaricata sugli utenti e sugli operatori sanitari molti dei quali si sono contagiati e ricoverati, è stato necessario l’intervento di un team di esperti esterni all’Asp di Siracusa, per porre un argine al dilagare del Covid-19 negli ospedali del territorio siracusano”, rincara la dose anche il segretario generale Roberto Alosi.
“Non ci vogliamo sostituire alla direzione generale dell’Asp ma siamo convinti che le soluzioni esistono a cominciare dalla razionalizzazione delle enormi risorse umane ed economiche che sono dedicate ad altro”, aggiunge la Cgil. Ad onor del vero, nelle settimane scorse, l’Asp ha invitato medici neolaureati e/o in pensione a fornire la loro disponibilità per la Guardia Medica di Pachino. Solo una adesione, da parte di un neolaureato.
Nonostante la forte critica rivolta all’Asp di Siracusa e dopo una manifestazione, giorni addietro, proprio a Pachino, la Cgil tende la mano: ” noi sta a cuore la risoluzione del problema e quindi se può servire siamo pronti e disponibili al confronto. Una cosa è certa: non potremo tollerare che a un territorio venga negato il diritto
fondamentale alla salute”. Da questo punto di vista, è utile ricordare che a Pachino è comunque attivo per gran parte della giornata il Presidio Territoriale di Emergenza.
Il direttore generale dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra, replica duro. “la Cgil dovrebbe prima dire se corrisponde al vero che ha chiamato davanti al giudice la direzione dell’Asp e che il suo tentativo di screditare l’Asp l’ha vista per l’ennesima volta perdente, ennesima visto che già in altre province, anche in sede penale, è stata soccombente. Del resto, l’unico argomento che sembra portare avanti nell’interesse collettivo è la mancata attribuzione delle mansioni superiori al dirigente sindacale che si occupa proprio di questa materia. Chissà se le due cose coincidono e chissà se per il suddetto dirigente si rivendica un diritto o un privilegio. Magari poi vorrà chiarire se e quando l’interesse del singolo corrisponde con quello generale”, punge il dg Ficara.
Il manager insiste: “vorrà anche chiarire (la Cgil, ndr) se la Guardia medica di Pachino è l’unico presidio di continuità assistenziale non ancora attivato nel panorama nazionale e regionale così, magari, chi legge capirà lo spessore culturale sanitario di chi punta l’indice mentendo sapendo di mentire. E per la gestione dell’emergenza covid, ad oggi Siracusa, malgrado la Cgil, non ha nessun commissario”.