Scimonelli e la mano tesa in Consiglio comunale, “scongiurare la chiusura del parcheggio”

Ivan Scimonelli è il consigliere comunale di opposizione che, insieme a Ferdinando Messina (FI), ha sollevato il pasticcio brutto del parcheggio di via Damone. Ma non ci sta a passare per “nemico” dei commercianti a causa dell’annunciata chiusura dell’area di sosta, perchè in difformità urbanistica. “È fondamentale che l’amministrazione individui con urgenza una strada chiara e praticabile per scongiurare la chiusura di questa struttura essenziale per la mobilità e la vivibilità della zona. Come gruppo ci schieriamo senza se e senza ma a favore degli spazi a uso e servizio del parco naturale commerciale”, dice il capogruppo di Insieme.
Sembra quasi una mezza retromarcia. Anche se nel gioco delle parti politiche, l’opposizione si focalizza sui problemi mentre l’onere della soluzione pesa sulla maggioranza. Tranne quei casi in cui, in nome di un interesse collettivo e condiviso, si decide di procedere di pari passo. E forse questa sta ora diventando la vicenda. Al punto che Scimonelli è pronto a chiedere in Consiglio comunale azioni concrete a sostegno del commercio locale.
“La zona di Via Tisia/Pitia necessita di interventi mirati per la creazione e il supporto di spazi adeguati alla sosta, in grado di incentivare e sostenere l’attività commerciale locale. Non possiamo permetterci di trascurare il potenziale economico e sociale di quest’area strategica, anche pensando alle vie limitrofe”. E su questo aspetto, l’opposizione non metterà bastoni tra le ruote. “Restiamo a disposizione per collaborare alla realizzazione di soluzioni condivise e operative, che vadano incontro alle esigenze della cittadinanza e del tessuto commerciale locale”. E che, ovviamente, rispettino i dettami urbanistici.




Cannata (FdI) su Sisma 90: “Rimborso effettuato grazie al Governo Meloni”

“È curioso notare che chi oggi si affretta a proporre emendamenti al Milleproroghe, come i colleghi Scerra e Nicita, abbia avuto anni di governo con Pd e M5S per agire in questa direzione, senza risolvere il problema. Evidentemente dalle loro parole dovremmo desumere che il tempo per farlo c’era, ma mancava la loro volontà politica. Al contrario, con il nostro Governo Meloni, fin dal nostro insediamento, abbiamo già dimostrato con i fatti di saper dare risposte concrete ai cittadini, come nel caso del pagamento dei rimborsi legati ai tributi sospesi del Sisma ’90, finalmente riconosciuti ai contribuenti delle province di Siracusa, Catania e Ragusa”. A dirlo è Luca Cannata, deputato di Fratelli d’Italia e vicepresidente della commissione Bilancio alla Camera che ha seguito l’iter per il pagamento dei rimborsi, ancora peraltro in essere per alcuni contribuenti che avevano un contenzioso o con una non chiara successione ereditaria. Cannata sottolinea che il Governo è già impegnato nel sostenere i territori colpiti da eventi sismici con interventi tangibili e che l’ipotesi di ampliare il diritto al rimborso del Sisma ’90 è al vaglio degli uffici per comprenderne la possibilità “Se sarà possibile, fattibile e giuridicamente sostenibile, il Governo si muoverà in tal senso, come ha già dimostrato concretamente – conclude Cannata, che ribadisce la necessità di un approccio responsabile e costruttivo, evitando inutili strumentalizzazioni – Più che presentare messaggi propagandistici, sarebbe utile riconoscere il lavoro già svolto e collaborare per risolvere le reali necessità del Paese”.




Spallata del Consiglio comunale al gruppo di FdI? Decisiva la votazione sul Regolamento

E’ una vicenda prettamente politica ma in ballo ci sono anche equilibri e rapporti di forza sul territorio. Il primo punto all’ordine del giorno del Consiglio comunale di Siracusa di questo pomeriggio è l’interpretazione autentica degli art. 15 comma 1 dello Statuto e 11 comma 1 del Regolamento di Funzionamento del Consiglio Comunale.
Letta così, è una di quelle cose che sembrano poco appassionare. Eppure il tema è delicato. E dalla votazione dipenderà il futuro del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, ad esempio. Erano 5 i consiglieri eletti nella lista del partito della premier. Dopo pochi mesi, però, solo 2 sono quelli rimasti “fedeli”: Paolo Romano e Paolo Cavallaro. Una lettura veloce dello Statuto e del Regolamento sembrerebbe lasciare intendere che, quando si va al di sotto delle tre unità, si scioglie il gruppo e chi ne fa parte finisce nel misto.
Secondo l’interpretazione richiesta e fornita dal segretario generale di Palazzo Vermexio, andrebbe garantita la rappresentatività “in consiglio comunale di tutte le forze politiche che hanno partecipato alla competizione elettorale superando la soglia di sbarramento”, interpretando il numero minimo di componenti richiesto per la costituzione di un gruppo solo nel momento della prima costituzione e non nella fase successiva. Posizioni non dissimili sono quelle anche del Dipartimento regionale delle Autonomie locali.
Ma l’ultima parola sulla questione spetta adesso al Consiglio comunale. Una votazione seguita con interesse da tutta la deputazione nazionale e regionale siracusana, perchè lo “strattone” a FdI parrebbe tentare tanti. Forse persino qualche pezzo del centrodestra. I consiglieri dovranno pronunciarsi con un si o con un no sulla proposta interpretazione: “Il gruppo consiliare, composto da tre consiglieri comunali, eletti in una lista che ha partecipato alla competizione elettorale, se nel corso della consiliatura perda per dissociazione un componente, conserva lo status di gruppo consiliare a garanzia del principio di rappresentatività della lista”.




Versalis, riconversione a Ragusa e Siracusa. Scerra (M5S): “Occasione per risolvere antiche questioni”

Il parlamentare del Movimento 5 Stelle, Filippo Scerra, da mesi attento alle dinamiche industriali del SudEst siciliano anche attraverso il tavolo territoriale sull’industria organizzato Siracusa, interviene sulla vicenda Eni Versalis. “Siamo alla vigilia di una annunciata fase di riconversione industriale in Sicilia che ci pone una serie di delicate sfide sul fronte produttivo, ambientale e, non ultimo, occupazionale. Nella difficoltà, diventa obbligo cogliere la possibilità di legare e risolvere antiche problematiche dei nostri territori, come nel caso delle fumarole che rappresentano una importante questione ambientale per le coste ragusane, ma anche per quelle nissene agrigentine e siracusane. L’occasione è fornita dal dibattito in corso sul futuro dello stabilimento Versalis di Ragusa. Merita di essere approfondita, a tal proposito, la proposta di Legambiente che invita a riconvertire il polo produttivo ragusano verso una precisa direzione di sostenibilità che guarda ad una delle cause che originano le fumarole: gli scarti dovuti all’ attività di agricoltura intensa”.
La proposta di Legambiente è quella di avviare a Ragusa, la produzione di fili e clips in materiale biodegradabile per sostituire i materiali attualmente utilizzati, in particolare nelle serre, spesso oggi smaltiti tramite inquinante e illecita combustione. Versalis dispone delle necessarie competenze, avendo acquisito una società leader mondiale nel campo delle bioplastiche e bioprodotti (Mater-Bi) oltre ad aver fondato, insieme a Coldiretti e ai Consorzi agrari d’Italia, Mater-Agro. “Replicare nella zona industriale di Ragusa questo nuovo modello di innovazione partecipata tra agricoltura e industria, aiutando gli agricoltori a mantenere buone rese di coltivazione attraverso l’utilizzo di bioprodotti e biomateriali biodegradabili a basso impatto è strada quanto mai opportuna. Sarebbe una riconversione mirata verso una produzione all’avanguardia. E capace di offrire subito una significativa risposta ad un problema drammatico quale quello delle fumarole. Un fenomeno che, come ha potuto costatare la Commissione d’inchiesta ecomafia Camera e Senato con un recente sopralluogo – ricorda Scerra – ormai esteso ed impattante. A tal proposito, ho presentato in legge di Bilancio, e la ripresenterò nel primo provvedimento utile, una norma finalizzata alla bonifica di questa parte di costa mediante l’istituzione di Commissario straordinario. Nell’attesa, ben venga l’approfondimento circa la possibilità dell’adozione del nuovo modello produttivo a Ragusa con un mercato, quello agricolo, a disposizione nel giro di pochi chilometri. Un nuovo paradigma produttivo che non fa’ perdere posti di lavoro e rende sostenibile anche il settore serricolo, comunque strategico per questa parte di Sicilia”.




Zona industriale, Ternullo (F.I): “Salvare l’esistente, dilazione della rata sulla Co2”

“La conservazione dell’asset industriale in Sicilia, e pertanto nel polo industriale del siracusano, è una priorità assoluta e irrinunciabile, non solo per il nostro territorio ma per l’intero sistema produttivo italiano”. Così interviene la senatrice di Forza Italia, Daniela Ternullo,che condivide le dichiarazioni del sindaco di Melilli, Giuseppe Carta, in merito alla necessità di preservare e rigenerare il settore della raffinazione chimica e petrolifera locale. Ternullo sposa l’appello del deputato regionale del Mpa, presidente della commissione Territorio e Ambiente dell’Ars. “La Sicilia- conferma la senatrice di F.I- rappresenta un pilastro fondamentale per il fabbisogno energetico nazionale, contribuendo per oltre il 40% alla produzione complessiva. Tuttavia, la nostra Regione, a differenza di altre aree del Paese, non ha alternative concrete in caso di dismissione degli impianti industriali. È imprescindibile adottare soluzioni che non solo salvaguardino gli asset produttivi esistenti, ma ne favoriscano l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale”.
Una partita che si gioca anche sui tempi, secondo Ternullo, che sollecita “interventi immediati da parte delle istituzioni nazionali e regionali. Occorre anche preservare quanto esiste e funziona- dice la senatrice – Penso alla possibilità di dilazionare il pagamento della rata sulla CO2 o ad altre misure che possano garantire la sopravvivenza dell’indotto e, soprattutto, la tutela delle migliaia di lavoratori coinvolti. È necessario che il Governo nazionale e la Regione Siciliana si facciano carico di stanziare risorse specifiche, anche attraverso la prossima programmazione dei fondi strutturali e la riprogrammazione europea, per cofinanziare la rigenerazione della raffinazione italiana e siciliana”.
Poi un ulteriore passaggio. “Va bene la transizione energetica- ritiene Ternullo- ma occorre conciliarla con la salvaguardia del settore industriale nostrano. Non possiamo permettere che il Mezzogiorno, e in particolare la nostra amata Sicilia, paghi il prezzo di scelte non lungimiranti”. L’esponente di Forza Italia assicura il proprio impegno in Senato “affinché il Governo accolga questa battaglia di buon senso come una priorità strategica, per garantire un futuro di sviluppo e sostenibilità al settore della raffinazione nel territorio siracusano”.




Riconversione ed esuberi, Italia: “Zona industriale, fare squadra dalla parte dei lavoratori”

Fare squadra per la zona industriale, l’invito parte dal deputato regionale Giuseppe Carta e trova subito il gradimento del sindaco di Siracusa, Francesco Italia. “È totalmente condivisibile e deve sentire tutti coinvolti al di là delle appartenenze”, spiega Italia.
Il momento difficile della raffinazione, gli esuberi annunciato da Sasol come anticipato da SiracusaOggi.it, rendono sempre più complesso il quadro. “I progetti di riconversione nella direzione dell’ammodernamento degli stabilimenti e della produzioni non sono negativi in quanto tali, ma se ci sono dei costi questi non possono essere pagati dai lavoratori e dal territorio. Una materia così importante non può essere affrontata senza un piano industriale complessivo che guardi al futuro e che non può essere deciso senza un coinvolgimento delle istituzioni locali e della parti sociali. Sono pronto – conclude il sindaco Italia – a discutere le novità che aziende vorranno sottoporci ma sia chiaro che io sarò sempre della parte dei lavoratori e delle loro famiglie, dal cui benessere dipende un pezzo importante dell’economia siracusana”.




Piergiorgio Gerratana nuovo segretario provinciale del Pd: 71,26% di preferenze

E’ Piergiorgio Gerratana il nuovo segretario provinciale della federazione di Siracusa. E’ questo l’esito del congresso che si è svolto oggi nella città aretusea. Gerratana, 42 anni, laureato in “Scienze governo e gestione di amministrazioni e imprese”, ha ottenuto il 71,26% dei consensi.
Formulo a Piergiorgio i migliori auguri di buon lavoro per il risultato raggiunto. E’ giovane ma ha una significativa esperienza che sarà utile nel percorso politico che ci vede contrapposti al centrodestra”: così il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo che oggi ha presenziato ai lavori del congresso siracusano.
“Rivolgo inoltre anche un sentito ringraziamento ad Antonio Nicita, commissario del Pd di Siracusa e al sub commissario Giacomo D’Arrigo – conclude – per la disponibilità dimostrata, grazie ai quali dopo oltre due anni si è giunti alla fine del commissariamento con l’elezione del nuovo segretario provinciale”.
Ad analizzare i risultati del congresso del Partito Democratico è oggi anche il deputato regionale Tiziano Spada.
“Il dato che emerge-il suo punto di vista- è che, insieme a un gruppo di amministratori locali e dirigenti di questo partito, siamo riusciti a rappresentare una percentuale importante in provincia. Diversi gruppi politici – tra cui quello che fa riferimento al senatore ed ex commissario provinciale Antonio Nicita; quello vicino a Gaetano Cutrufo, candidato nella lista del PD alle scorse elezioni regionali; il gruppo del sindaco di Carlentini Giuseppe Stefio, candidato anche lui alle regionali del 2022; il gruppo dell’ex deputato Bruno Marziano e quello di Area Dem di cui fa parte l’ex parlamentare Marika Cirone Di Marco; il gruppo civico che fa riferimento a Renata Giunta, candidata a sindaco di Siracusa alle ultime amministrative, e la new entry Mario Bonomo, ex parlamentare e in corsa alle ultime regionali – spesso con idee diverse tra loro, hanno scelto invece di sostenere la candidatura di Piergiorgio Gerratana, che adesso si troverà a gestire la fase di ricostruzione di questo partito e a gestire le varie anime. Noi, puntando sulla candidatura di Orazio Scalorino-osserva Spada- abbiamo deciso di dare seguito a un percorso di cambiamento e innovazione che continuerà essendo riusciti a rappresentare 1/3 del partito. Il risultato è frutto del lavoro svolto in appena una settimana, pur tra mille difficoltà e considerando la battaglia che abbiamo combattuto per svolgere le primarie e aprire il partito ai cittadini, come confermato più volte dallo stesso Scalorino. Il ritiro alla vigilia del voto dell’unica donna ed il sostegno di fatto a Gerratana del candidato Giuseppe Patti ha reso la competizione una sfida a due. Scalorino -aggiunge Spada- ha interpretato al meglio il ruolo di candidato, confermando di essere una risorsa per il partito”.
Spada rivolge,infine,lo sguardo sguardo al futuro del Partito Democratico.
“Quando ho scelto di candidarmi al Parlamento siciliano nella lista del Partito Democratico, siamo partiti da zero – aggiunge Spada -. Oggi, grazie anche all’azione politica portata avanti in questi due anni in Assemblea Regionale Siciliana, e grazie ai tanti amministratori, consiglieri comunali e dirigenti di partito, stiamo raccogliendo i frutti all’interno del Partito. Continueremo a portare avanti le nostre idee, con l’ambizione di governare la Sicilia e di avvicinare chi oggi resta scettico rispetto all’azione portata avanti dal Partito Democratico negli ultimi anni”.




Rimborsi Sisma ’90, Scerra e Nicita: “Pronti emendamenti per estenderli a tutti”

“Girano voci inesatte sulla riapertura dei termini per richiedere il rimborso dei tributi sospesi del Sisma 90”. Il deputato del Movimento 5 Stelle, Filippo Scerra ed il senatore del Pd Antonio Nicita fanno chiarezza su un tema che è tornato al centro dell’attenzione dopo lo sblocco dei pagamenti ed i primi rimborsi, partiti nel periodo natalizio. “Abbiamo condotto un lavoro importante- fanno notare Scerra e Nicita- ma i pagamenti hanno riguardato solo coloro i quali avevano presentato istanza entro i termini previsti dalla legge. Al momento, dunque- ribadiscono – chi non ha presentato richiesta, non può usufruire dei rimborsi. Stiamo, però, tentando di ottenere il riconoscimento del diritto per tutti i contribuenti, senza ancorarlo alla presentazione della richiesta, come sostenuto anche dalla Corte di Cassazione”. Scerra e il senatore Pd Antonio Nicita lo anticipano in un video pubblicano sui social e con il quale i due esponenti di opposizione a Roma illustrano “un pacchetto di emendamenti al Milleproroghe, depositato in Senato con l’obiettivo di permettere anche a chi non ha potuto, per vari motivi, presentare l’istanza nei termini previsti, di godere del diritto al rimborso. Confidiamo nella maturità del governo-concludono Scerra e Nicita- che, altrimenti, dovrà spiegare perché un diritto riconosciuto non possa paradossalmente valere per tutti gli aventi diritto”.




Pd Siracusa, Scalorino: “Avversari sono fuori dal centro sinistra, si lavori per unità del Partito”

“Ribadiamo ancora una volta con fermezza che i nostri avversari si trovano fuori dal centro sinistra e soprattutto al di fuori del Partito Democratico”. Questo il commento di Orazio Scalorino, candidato alla segreteria provinciale del Partito Democratico di Siracusa, a proposito del congresso interno al PD previsto per il 26 gennaio.
“Il dibattito congressuale – continua Scalorino – lo avremmo immaginato all’interno dei circoli sui temi dirimenti della nostra provincia, che solo a titolo esemplificativo possono essere riassunti in scuola, sanità, pubblica amministrazione, politiche ambientali, industria, politiche del lavoro, legalità sicurezza del territorio, agricoltura e non solo. Su questi temi avremmo voluto avviare un dibattito sia all’interno del Partito, nei circoli, sia fuori, coinvolgendo i nostri elettori e quanti, pur non essendo tesserati, votano e sostengono il nostro Partito. Tutto questo, però, non ci è stato consentito”.
Il candidato alla segreteria provinciale aggiunge: “All’indomani del voto di domenica 26 saremo pronti a riconoscere l’esito del Congresso e lavorare più per le ragioni dell’unità che per quelle dello scontro all’interno del Partito stesso. Tutto ciò nonostante l’insistenza e la pervicacia di chi ancora continua a sostenere che non ci siano state irregolarità e, al netto delle norme regolamentari disapplicate, continueremo a esercitare la nostra azione politica fino all’ultimo giorno della campagna congressuale”.
Scalorino conclude: “Riteniamo che il Congresso avrebbe dovuto essere celebrato diversamente, con maggiori garanzie per i candidati alla segreteria. Siamo dell’avviso che la strada da seguire per il PD provinciale sia un’altra rispetto al passato. L’apertura della segreteria e dei circoli alle nuove istanze che provengono dalla società e dal territorio sarà il nostro punto di partenza”.




Riconversione industriale, Carta (Mpa): “Bene la scelta di Eni, ora supportare la raffinazione”

Sono settimane importanti per il futuro della zona industriale di Siracusa. In attesa di conoscere le sorti del depuratore consortile, si guarda alla riconversione come avviata da Eni con Versalis. “Bene la riconversione della chimica. E’ indispensabile mantenere anche l’asset della raffinazione”, dice il deputato regionale Giuseppe Carta (Mpa). Entro il 2028, lo stabilimento Versalis di Priolo passerà da da produttore di polimeri a produttore di biofuel per l’aviazione e trattamento della plastica riciclata. “Posti di lavoro mantenuti, se non addirittura ampliati. E conseguente abbattimento della CO2. Ed è una buona notizia. Ma non basta”. E spiega: “si deve mantenere l’asset industriale per la raffinazione da petrolio. Senza dubbio gli impianti siciliani sono indispensabili ed efficienti per il Paese e garantiscono oltre i 40 punti percentuali del fabbisogno nazionale. Quindi nuovi impianti, più tecnologici, più ecologici, con la capacità di diventare player energetici e con un chiaro progetto per l’abbattimento e il convogliamento dell’anidride carbonica”.
L’indicazione di Giuseppe Carta è quindi quella di stimolare anche le grandi raffinerie del siracusano a percorrere la strada della riconversione, senza però perdere la strategicità della produzione. Il costo economico di un simile cambiamento, spiegano però i rappresentanti delle aziende, è elevatissimo e non può essere totalmente a carico dei privati. Ecco allora che il deputato Carta chiama in causa il governo centrale e quello regionale. “Nella prossima programmazione dei fondi strutturali o in occasione della riprogrammazione europea, si devono stanziare somme per cofinanziare la rigenerazione della raffinazione italiana e siciliana”.
Con la Commissione Territorio e Ambiente – di cui il deputato Autonomista è presidente – ha già stimolato in tal senso l’esecutivo Schifani. Serve adesso una sponda importante verso Roma e Bruxelles, dovendo comunque prendere atto di come il green deal europeo ha ormai imboccato un’altra direzione sotto i colpi del neopresidente americano Trump ma anche con la nuova consapevolezza di alcuni, importanti governi nazionali dell’Unione.