Caro-voli, la questione all’attenzione del governo. Cannata: “Soluzioni con ministro Urso”

Messo in secondo piano dal covid, torna ad agitare i siciliani il solito “caro-voli”. Sotto le festività o in estate, volare da e per la Sicilia diventa una sfida dai prezzi esorbitanti. Se ne è accorto anche il presidente della Regione, che ha chiamato in causa l’Antitrust ed istituito un osservatorio permanente sui prezzi. Il parlamentare siracusano Luca Cannata (FdI) ha portato la questione all’attenzione del ministro Urso.
“L’insularità – prosegue Cannata- non deve penalizzare tutti i nostri concittadini che, tra l’altro, per le festività natalizie, desiderosi di viaggiare da e per la Sicilia con l’obiettivo di passare le festività natalizie con i propri familiari, si trovano a pagare esosi biglietti. Proprio per questo da giorni sono in costante contatto con il ministro delle imprese, Adolfo Urso, per trovare quelle misure necessarie, anche in termini di agevolazioni, che possano consentire di superare l’ostacolo e assicurare la continuità territoriale nel trasporto delle persone attraverso il mezzo aereo”.
Un’azione quella del parlamentare nazionale di Fratelli d’Italia, che prosegue su un doppio binario. Cannata, infatti, è anche firmatario di un emendamento sul tema depositato per la finanziaria in corso. “Sono certo – conclude il vicepresidente della Commissione Bilancio della Camera – che grazie alla sensibilità e attenzione del ministro, come già accaduto per il tema Lukoil, riusciremo a trovare in modo celere la migliore soluzione”.




Depuratore consortile, Nicita e Spada (Pd): “Intervento legislativo per Ias”

Passato, per il momento, il timore di chiusura per Isab Lukoil è già tempo di affrontare una nuova sfida per la zona industriale di Siracusa. Il tema centrale è adesso quello della depurazione, dopo l’inchiesta della Procura di Siracusa e la bufera che si è abbattuta su Ias, rilanciata mesi dopo dall’inchiesta giornalistica di Report.
“Nel pieno rispetto dell’azione, delle prerogative e dei tempi della magistratura inquirente, appare evidente la necessità di un nuovo intervento legislativo che possa coniugare, in tempi certi, la tutela dell’ambiente e della salute con la prosecuzione temporanea delle attività economiche, ma sempre in una visione complessiva di grande trasformazione dell’intera area verso vocazioni ecologicamente sostenibili”, dicono il senatore Antonio Nicita ed il deputato regionale Tiziano Spada (Pd).
Depositato un emendamento al DL Aiuti Quater in Commissione Bilancio al Senato, “per avviare un confronto con il Governo e la maggioranza su questi temi”.
Con l’emendamento viene proposto che – con riferimento a norme contenute nel recente decreto legge del governo sugli impianti strategici – “allo scopo di poter celermente stabilire le condizioni per l’effettiva realizzazione dei lavori, al Commissario straordinario spetti, nel rispetto delle prescrizioni della magistratura e degli obblighi di legge relativi all’AIA, l’assunzione di ogni determinazione necessaria per l’avvio ovvero la prosecuzione dei lavori di adeguamento degli impianti di smaltimento dei reflui industriali, con particolare riferimento al pretrattamento dei reflui industriali a monte del depuratore e provvede all’eventuale stesura o rielaborazione e approvazione dei relativi progetti di adeguamento degli impianti”.
L’obiettivo dell’emendamento, se approvato, “è quello di offrire un quadro normativo certo e utile al fine di assicurare una prospettiva di operatività a breve termine all’intero comparto industriale del siracusano, nonché l’approvvigionamento energetico nazionale, nel rispetto pieno e assoluto, nondimeno, della tutela della salute e dell’ambiente, salvaguardando al contempo l’autonomia dell’operato della magistratura e ponendo le basi per un rilancio di sviluppo sostenibile dell’intera area”, spiegano Nicita e Spada.
Sarebbe solo il primo tassello “di un più complesso e lungimirante intervento, non più rinviabile, che punti, per i prossimi decenni, ad una profonda transizione ecologica dell’area, all’interno di un piano nazionale, anche in considerazione del fatto che il polo industriale siracusano risulta tra i principali siti di emissione antropogenica di gas climalteranti” le parole dei due esponenti Pd.




Azione, il nuovo commissario regionale è il siracusano Michelangelo Giansiracusa

E’ il siracusano Michelangelo Giansiracusa il commissario regionale di Azione in Sicilia. Per il sindaco di Ferla, già segretario provinciale del partito di Carlo Calenda, una ulteriore soddisfazione. Prende il posto del dimissionario Giangiacomo Palazzolo.
“E’ con grande senso di responsabilità ed entusiasmo che accetto la nomina a Commissario Regionale – afferma Giansiracusa – consapevole delle difficoltà che bisognerà da subito affrontare per raggiungere i risultati e gli obiettivi che la Direzione e la Segreteria Nazionale attendono da questo percorso. Ringrazio Carlo Calenda e gli organismi nazionali per la fiducia riservatami insieme al segretario regionale dimissionario per il lavoro svolto”.
Primo obiettivo: “radicare ancora di più il partito in Sicilia valorizzando chi ha prestato il proprio impegno dalla prima ora, aprendo alla società civile e agli amministratori locali”. Intanto si lavora per la federazione del terzo polo, nonostante difficoltà di partenza proprio a Siracusa. “Vogliamo prepararci ai prossimi appuntamenti elettorali e confidiamo in tutti coloro che in Sicilia vedono in Azione e nel Terzo Polo il luogo dove poter lavorare per costruire la Casa Comune di tutte le forze alternative ad ogni sovranismo e populismo”.




Terzo Polo? A Siracusa non c’è: IV e Azione divisi alle elezioni. “Ma se Italia non è candidato…”

Il terzo polo a Siracusa? Le distanze tra Azione ed Italia Viva sono ancora troppo ampie e finchè non ci sarà il partito unico (nel 2024, ndr), i due alleati a livello nazionale qui si guarderanno in cagnesco. Il problema sta tutto nell’assenza di feeling politico tra i due leader provinciali: Francesco Italia per Azione e Giancarlo Garozzo per Italia Viva.
“Su scala nazionale esiste il Terzo polo. Ma quando siamo usciti dall’amministrazione – spiega su FMITALIA Giancarlo Garozzo – non c’era neanche l’idea di questa alternativa. Come Italia Viva, stiamo pensando ad un percorso civico, con altre liste civiche. Non metteremo il simbolo del Terzo polo e neanche quello di Italia Viva, per evitare incomprensioni. Suggerisco di fare lo stesso a Francesco Italia, qualora dovesse ricandidarsi”. Questa ultima frase accende subito una curiosità: in che senso “qualora” dovesse ricandidarsi? Non è così sicuro che il sindaco uscente si ripresenti nel 2023? “Non sono così convinto”, taglia corto Garozzo. “Anzi, in ottica di Terzo polo mi auguro che non lo faccia. Così da cercare insieme un nome che possa compattare anche la coalizione. Se non sarà lui il candidato, si riapre la strada del dialogo. Il sindaco, politicamente, è oggi un elemento ostativo: ha rotto con tutti”, insiste Giancarlo Garozzo.
L’idillio di qualche anno fa sembra lontano anni luce. “Siamo usciti dalla giunta, con tre assessore che si sono dimessi in sei mesi, in segno di protesta verso il modo di fare di questa amministrazione. Nessun fatto personale. Italia Viva fece quel gesto che venne poi seguito dal Pd e subito dopo da Lealtà&Condivisione. C’è un fatto di natura politica: l’amministrazione comunale appare in un angolo”, l’analisi di Giancarlo Garozzo.
Italia Viva quindi si “sente” con le mani libere per le amministrative del 2023. “Certo, come giustificheremmo al nostro elettorato che due anni fa siamo usciti dalla giunta, quando poi ci schieriamo per un Italia bis?!?”, si chiede.
In questo quadro, Giancarlo Garozzo non sarà comunque candidato. “Non voglio candidarmi, non voglio fare l’assessore. Ritengo di avere consumato i miei passaggi. Non riesco ad immaginare cos’altro potrei fare a livello locale. Candidato sindaco donna? Probabile, stiamo sondando diverse figure. Dialoghiamo con liste e movimenti civici. Stiamo facendo delle valutazioni”.
Un dialogo, a quanto pare, aperto a tutti al momento con l’unica eccezione di Azione. “Per amministrare Siracusa serve buon senso. Il buon senso di ritrovarsi e parlare. Con il Pd? L&C? i 5Stelle? Moena Scala? Parliamo con tutti quelli che vogliono dialogare, disponibili a discutere su programmi e contenuti. Veti di partenza? Nessuno, diciamo delle riserve. In politica non siamo tutti uguali”.

centrodestra? suggestione bufardeci, candidato di coalizione, ringiovanimento proposto da Reale. Garozzo vede…tenere conto di quello che è successo alle regionali. Non sono stati eletti persoanggi con ampio consenso (Bandiera, Cafeo, Vinciullo). Gente che ha preso un bel pò di voti ma non sono stati eletti. E questo sta creando una anomalia che non c’era mai stata. Spazi si sono ristretti perchè questi personaggi non hanno trovato spazio regionale. Potrebbero quindi pensare ad una candidatura a sindaco. Non so cosa questo produrrà nel centrodestra.




Ex chiesa di Sant’Anna, la Regione revoca finanziamento? Vinciullo: “Colpa del Comune”

Nuovo atto di accusa all’indirizzo dell’amministrazione comunale di Siracusa. A muoverlo è il referente provinciale di Prima l’Italia, Enzo Vinciullo. “La Regione sta per revocare i fondi per i lavori nella ex chiesa di Sant’Anna, in via Zummo, in Ortigia; 780.677,98 euro destinati alla manutenzione ordinaria e straordinaria del Centro di Accoglienza Sant’Anna con il Patto per il Sud”.
Sei anni dopo i lavori non sono ancora iniziati. “E la ex chiesa continua a rimanere negletta e abbandonata a causa della negligenza e della ignavia dell’attuale amministrazione comunale di Siracusa. Poteva essere demolita e ricostruita almeno sei volte, facendo il confronto con il ponte di Genova. Invece nulla di tutto ciò, qualche timida gara, qualche assicurazione alle mie numerose telefonate agli organi competenti, per il resto il nulla cosmico a cui questa scadente amministrazione comunale di Siracusa ci ha ormai abituato da quasi 10 anni”, l’accusa di Vinciullo.




L’embargo non fa più paura, ora prossimo step. Cannata: “Garantire transizione energetica”

Il giorno che faceva tanta paura, il 5 dicembre, scorre via senza patemi per la zona industriale di Siracusa. L’intervento in extremis del governo ha scongiurato lo stop alla produzione e la perdita di migliaia di posti di lavoro. Un doppio risultato sottolineato dal parlamentare siracusano di FdI, Luca Cannata. “Il Governo Meloni è riuscito a mantenere l’impegno assunto di garantire occupazione e produzione, ciò che il Governo precedente non è riuscito a fare. Questo è un fatto incontrovertibile”.
Giovedì scorso l’esecutivo ha approvato un decreto legge che di fatto evita la chiusura degli stabilimenti Lukoil a Priolo attraverso misure a tutela dell’interesse nazionale nei settori produttivi strategici e la possibilità dell’amministrazione temporanea dello Stato della raffineria. E il giorno successivo la Litasco, società che controlla l’impianto, ha diffuso un comunicato in cui ha sostenuto di essere in condizione di andare avanti senza problemi, collaborando con il governo. “Abbiamo risposto con fatti concreti: prima attraverso la comfort letter, poi convocando un tavolo tecnico per discutere la questione Isab e appurando la disponibilità di Sace per arrivare, infine, al decreto legge che di fatto salva migliaia di posti di lavoro in zona industriale”. Adesso è già tempo di guardare al prossimo step: “garantire la transizione energetica in chiave strategica del nostro polo industriale”.




Collegamento via mare Borgata-Ortigia, Gradenigo: “Il regolamento c’è, il servizio no”

Dal 2015 esiste un regolamento che disciplina il servizio di collegamento Ortigia-Borgata, via mare. Dallo Sbarcadero a Riva della Posta, con tanto di regole anche di dress code per i vogatori. Ma da quando il Consiglio comunale ha dato via libera al servizio, nessuna barca ha attraverso per questo fine il porto Piccolo di Siracusa.
“Otto anni dopo siamo ancora qui a parlare di quella che potrebbe essere una vera e propria attrazione”, commenta il presidente di Lealtà&Condivisione, Carlo Gradenigo. “Oltre ai posti lavoro, il collegamento via mare porterebbe alla formazione di nuove maestranze sia per la conduzione a remi che per la necessaria e impegnativa manutenzione e cura delle tipiche imbarcazioni di legno, oggi quasi scomparse nonostante l’iscrizione del gozzo siracusano nel Registro delle Eredità Immateriali della Regione Sicilia”, aggiunge.
Ed in una sorta di viaggio nel tempo, tornano alla mente eredità dimenticate come quella dei maestri d’ascia, dei calafatari. E di quei luoghi oggi in degrado.

foto: gozzo siracusano (ass. Il Gozzo di Marika)




Rimborso tributi sisma del 90, nuovo emendamento: “Soddisfare tutte le richieste”

Per il famoso rimborso dei tributi sospesi a seguito del sisma del 1990, è stato presentato un emendamento in commissione Bilancio in Senato. Si richiede il rimborso di tutte le istanze depositate e validate. Tra i firmatari, il senatore siracusano del Pd, Antonio Nicita. Il deputato regionale Tiziano Spada (Pd) sposa l’iniziativa, affinché “vengano soddisfatte tutte le richieste di rimborso e non soltanto quella metà che le somme disponibili potrebbero assicurare”.
L’ammontare delle domande presentate e validate “è di 320 milioni di euro ma le somme finora stanziate, pari a 160 milioni di euro, sono sufficienti alla copertura del 50% della cifra dovuta”, spiegano Nicita e Spada. “La Cassazione – ricordano i due esponenti del Pd – ha sancito l’obbligo di adempiere integralmente al rimborso degli importi derivanti dall’ottemperanza delle sentenze tributarie. Questo ha reso le somme precedentemente stanziate insufficienti. Per un integrale soddisfacimento delle istanze validate occorrerebbero infatti ulteriori 160 milioni di euro. E proprio questa è la cifra prevista dall’emendamento”.
Anche negli ogni scorsi il tema era stato portato all’attenzione dei governi, con il raggiungimento di diversi risultati per i contribuenti delle province di Siracusa e Ragusa. Ma gli uffici centrali hanno palesato più di una difficoltà tecnica e contabile per raggiungere la copertura totale dei tributi.

foto dal web




Interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico, Carta: “Attenzione per il siracusano”

La Regione sta portando avanti diversi interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico, con l’intervento dell’Autorità di Bacino. Il presidente della Commissione Territorio e Ambiente, Giuseppe Carta, chiede che anche in provincia di Siracusa vengano adottate “misure di prevenzione ai danni da maltempo”. Il deputato autonomista applaude all’attività in messa in campo dalla Regione che aveva una pecca: “tra le zone beneficiarie degli interventi grande assente era Siracusa”.
Eppure, ricorda Carta, “la provincia di Siracusa merita una duplice attenzione, anche per la presenza di un’area sensibile come quella occupata dal polo petrolchimico. Abbiamo ottenuto già la disponibilità dalla Regione per intervenire anche per la provincia di Siracusa, a tal proposito chiediamo ai sindaci di inviare le istanze e segnalare tutte le criticità presenti nelle zone fluviali, nei pressi dei canali, dei fiumi, dei ruscelli e di tutte quelle aree che necessitano un pronto intervento. Gli uffici regionali hanno confermato la loro disponibilità ad intervenire tempestivamente”.




Regina e Pisimotta, la condizioni dei canali. Vinciullo: “Vanno messi in sicurezza”

Sessantaquattro comuni siciliani hanno stipulato convenzione con l’Autorità di bacino regionale per prevenire le pericolose esondazioni di fiumi e canali, a causa delle improvvise e intense piogge che si abbattono sul territorio. “Nessuno della provincia di Siracusa”, lamenta Enzo Vinciullo che si appella ai sindaci del siracusano, ed in particolare a quello del capoluogo, “per attivarsi e non perdere questa occasione per mettere in sicurezza i corsi d’acqua della nostra provincia”.
In particolare, il referente provinciale di Prima L’Italia segnala le condizioni del canale Regina e del Pisimotta. “Pericolo, abbandono e squallore assoluto”, le espressioni che utilizza Vinciullo per raccontare le condizioni dei due canali.
“L’esondazione del Pisimotta potrebbe portare, oltre al blocco della Strada Statale 115, all’allagamento del Mercato Ortofrutticolo e di tutte le attività commerciali che si affacciano sul Pisimotta, compreso l’Istituto per l’Agricoltura e l’Ambiente con i rischi di natura economica ed umana, oltre ai rischi igienico sanitari connessi a tale esondazione”, dice ancora Vinciullo. “Confido nel lavoro dei tecnici del Comune che dovrebbero solo spolverare i vecchi progetti esistenti ricordando che, notoriamente, contrada Pantanelli, è un’area che ha sempre creato problemi in occasione di piogge intense”.
Il presidente della Commissione Ars Territorio e Ambiente, Giuseppe Carta, proprio questa mattina ha assicurato la disponibilità della Regione ad intervenire anche in provincia di Siracusa, rilanciando l’invito ai sindaci a predisporre progetti e richieste.