Rifiuti, il M5s solleva il caso: consulenza da 7mila euro/mese, “chi è e che benefici apporta?”

“Chi è il direttore di esecuzione del contratto che regola il servizio di igiene urbana a Siracusa? Trattandosi di una figura che costa 6.800 euro al mese ai contribuenti siracusani, sarebbe forse il caso di dare una qualche indicazione sulla sua identità e su quali risultati abbia prodotto ed in quali ambiti della raccolta rifiuti”. E’ il nuovo caso portato all’attenzione dell’opinione pubblica siracusana dal gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle.
I pentastellati chiedono, allora, chiarezza sulla figura che – in ruolo di terzietà tra Comune e Tekra – deve verificare lo stato di esecuzione dei servizi previsti nel contratto per l’igiene urbana a Siracusa.
“Da quando questa figura è nata, negli ultimi mesi del 2018, si sono susseguite circa una decina di proroghe di affidamenti diretti del servizio a Siracusa. Il direttore di esecuzione del servizio di igiene urbana costava ai contribuenti siracusani 4mila euro al mese nel 2019, saliti a 6.300 nel 2020 fino agli attuali 6.800″, elencano dal M5s. Ma dalla meta del 2020 “non sappiamo chi è e neanche cosa produce. Sappiamo che il servizio di direttore di esecuzione del servizio, dal 2018 ad oggi, è stato scelto tramite affidamento diretto e numerose volte è stato oggetto di proroga, nonostante nel 2020 fosse stato approvato un bando poi finito nel dimenticatoio. Attenzione, affidamenti diretti legittimi, consentiti dai decreti semplificazione di questi anni. Bisogna capire però quanto opportuni visto che si tratta del servizio, probabilmente, più importante per il Comune e di durata settennale”.
Poi spazio al dubbio: “magari è anche a causa della poca incisività delle società consulenti selezionate per il ruolo che il servizio di raccolta rifiuti non decolla. Specie se, in ipotesi, gli uffici del direttore di esecuzione non vigilano costantemente sullo stato dell’arte dei vari aspetti del contratto di igiene urbana”, conclude la nota del Movimento 5 Stelle di Siracusa.




Carta spacca il PD: Amenta, “Contro ogni regola, credibilità a rischio”

Adesso che il passaggio formale è consumato, con Giuseppe Carta accolto nel Pd dal parlamentare Fausto Raciti (eletto nel collegio di Siracusa per i distratti, ndr), lo stridio interno alle anime del Partito Democratico mostra crepe e solchi che rischiano di lacerarlo.
Paolo Amenta, presidente provinciale del PD, critica Raciti. “Da lui mi sarei aspettato più impegno per le primarie a favore della Chinnici visto che lui rappresenta gli elettori del Pd a Siracusa. Invece pare si sia speso solo nella ricerca di candidati alle regionali”.
Chiuso così? No, perché secondo Amenta la vicenda Carta non si è ancora chiusa. “Stiamo parlando di un attacco frontale alla credibilità del PD siracusano e ancor di più regionale, nel mancato rispetto di tutte le regole scritte e del mancato rispetto degli organismi del partito democraticamente scelti”. Il presidente provinciale del PD ha una sua previsione: “Non credo tarderà la reazione del Partito, sia provinciale che regionale”. Un avviso a quelle correnti minoritarie, come ad esempio l’area Orfini, che tanto ha brigato per una felice conclusione dell’affare Carta? “Dalla conferenza stampa è venuto fuori che in questa operazione sono coinvolte altre anime del partito. Questo è ancora più grave, vista la posizione degli stessi su una questione simile…”, riferimento ai veti alla candidatura di Tiziano Spada, espressi proprio da chi ha pressato poi per l’ingresso nel partito del sindaco di Melilli.




Il giorno dell’adesione al PD, Raciti benedice Carta: “Arricchisce il partito”

Con al suo fianco il parlamentare Fausto Raciti, il sindaco di Melilli ha ufficializzato questa mattina alla sua adesione al Pd. “Una scelta naturale, figlia del mio percorso politico”, ha rivendicato il primo cittadino.
“Entro in un contesto forte e storico, in punta di piedi, con l’intento di essere inclusivo”, ha ancora.
Quanto alle ragione della sua adesione, Carta rivela di aver ricevuto “vicinanza da parte di esponenti locali, e non solo, in un momento in cui non percepivo un vero e proprio ‘senso di appartenenza’ ad una coalizione politica”.
“Il mio modo di essere, spesso fatto anche di scelte difficili e, a volte, impopolari – afferma Giuseppe Carta – hanno maturato nella mia persona una serie di peculiarità e una visione che, ad oggi, trova pieno riscontro nella filosofia e negli ideali di donne e uomini, e del partito, che oggi vedo affine alla mia persona”.
Una scelta ben accolta da Raciti, secondo cui “il sindaco Carta rappresenta una novità politica, una figura che arricchisce il partito, un valore aggiunto concreto premiato nella sua città con un secondo mandato dal consenso quasi plebiscitario. Questo ingresso, come quello di altre personalità nei giorni scorsi, sono le premesse per ambire a diventare il primo partito in provincia di Siracusa non solo sul campo elettorale, ma anche su quello politico”.




L’adesione di Giuseppe Carta al Pd è questione di ore: domani incontro con Raciti

L’adesione di Giuseppe Carta al Partito Democratico è cosa fatta. Per l’ufficialità bisognerà ancora attendere qualche ora, ma quando domattina alle 11.30 il sindaco di Melilli si presenterà alla stampa insieme al parlamentare del Pd Fausto Raciti, sarà solo per comunicare la chiusura di un percorso di avvicinamento iniziato all’indomani della sua rielezione.
La vicenda legata all’ingresso di Carta nel Pd siracusano ha sollevato nei giorni scorsi un vespaio di polemiche tutte interne al partito, peraltro privo di un segretario dopo le dimissioni di Salvo Adorno. Sono riemerse le contrapposizioni tra le aree ed una certa muscolarità anche nell’avvicinamento alla definizione della lista per le regionali. Giuseppe Carta, corteggiato dall’area Orfini, dovrebbe essere l’avversario interno da contrapporre a Gaetano Cutrufo, in una sorta di sfida che dovrebbe poi fissare i rapporti di forza tra gruppi di maggioranza e gruppi di minoranza dentro lo stesso Pd di Siracusa.
Per il momento, vince il basso profilo. “Di candidature alle regionali discuteranno gli organismi provinciali e regionali, per ora il tema è l’adesione di Giuseppe Carta”, tagliano corto più fonti vicine ai vertici del Pd siracusano. Una certa tensione è però palpabile se lo stesso presidente provinciale, Paolo Amenta, ammette che la questione “andava gestita meglio”. A poche ore dall’annuncio ufficiale, è stata una corsa ad affrancarsi dalla paternità del “corteggiamento” tessuto a Giuseppe Carta. Ed anche su questo punto, laconico Amenta: “non credo si sia autocandidato”. Bruno Marziano, intanto, rispedisce al mittente ogni illazione. “Leggo e sento da più parti che mi si attribuisce velatamente o esplicitamente la titolarità del percorso di ingresso nel Pd del sindaco di Melilli. Voglio allora chiarire che l’ho conosciuto personalmente appena qualche giorno fa, nel corso di un incontro cordiale che mi è stato chiesto”. E’ invece una furia Salvo Baio, dirigente regionale, che parla di “degenerazione delle correnti, che si comportano come partitini nel partito, avvelenando il clima interno e appannando il ruolo esterno del Pd”. Intanto, però, il primo atto sembra chiuso, con Giuseppe Carta ormai ad un passo dal Pd. Da capire, adesso, quale impatto avrà l’onda del suo ingresso nel Partito Democratico.




Zona industriale, la Sicilia alla corte di Giorgetti. Ma l’unico risultato è una speranza

Pochi giorni fa, dopo le parole di Giorgetti in question time alla Camera, l’assessore regionale Turano ha usato toni duri all’indirizzo del responsabile dello Sviluppo Economico. Adesso, dopo l’incontro romano di ieri insieme alla delegazione leghista, sembra tornato improvvisamente il sereno.
“Ci sono tutte le condizioni per avviare una positiva sinergia tra Regione Siciliana e Mise sulle iniziative per tutelare il Polo petrolchimico siracusano e tutto il comparto industriale dell’Isola”, ha detto nelle ore scorse l’assessore regionale alle Attività produttive con un cambio di rotta sorprendente. L’avvio di una “positiva strategia” anni dopo l’insediamento di entrambi e dopo mesi e mesi di roventi polemiche suona quasi come un’assenza di risultati concreti.
“L’area di crisi complessa per il Petrolchimico siracusano richiesta dalla Regione – dice l’esponente del governo Musumeci – non è stata definitivamente archiviata e resta una via percorribile, tuttavia è emersa la necessità di un confronto permanente per monitorare la situazione e per elaborare strategie adeguate alle mutevoli condizioni geopolitiche ed economiche”. Invero, l’area di crisi industriale complessa è ormai una speranza flebile, persino per il governo regionale che ha puntato tutto su uno strumento verso il quale, sin dal primo momento, non sono mancate le perplessità del mondo sindacale ed industriale siracusano.
“Avere l’attenzione e l’impegno del Mise e del ministro Giorgetti – prosegue Turano – su un dossier tanto delicato come quello del Petrolchimico di Siracusa è sicuramente un ottimo punto di partenza. Ho chiesto però al ministro pari impegno per Termini Imerese e Gela che attendono ancora il rinnovo dell’accordo di programma”, aggiunge Turano. Ma la Sicilia, purtroppo, pare essere solo spettatrice delle scelte del Mise. E con idee confuse, non sempre condivise con il territorio ed in specie la zona industriale di Siracusa.




Samonà (Lega): “L’addio di Gallo non mi sorprende, è in cerca di liste facili”

“Apprendo senza sorpresa che il sindaco Gallo di Palazzolo Acreide ha lasciato la Lega, a cui era approdato solo due anni fa, visto che già nel maggio 2021 annunciava malumori per i nuovi ingressi e per la linea del partito espressa dal segretario nazionale rispetto alle alleanze siciliane”, così l’assessore regionale ai Beni Culturali, Alberto Samonà.
“Oggi Gallo motiva la propria scelta, attaccando il sottoscritto. E questo, nonostante in questi anni l’assessorato non abbia mai voltato le spalle a Palazzolo Acreide, ad esempio aggiungendo il riferimento di Akrai al nome del Parco archeologico di Siracusa, oppure rifinanziando il restauro dei Santoni, il cui progetto di recupero era stato in precedenza definanziato, o attendendo, purtroppo invano, proprio dal sindaco Gallo, un progetto di valorizzazione del centro storico, più volte da egli annunciato ma mai inviato in forma esecutiva, come pure era stato da me personalmente richiesto lo scorso anno e sollecitato ancora nella primavera scorsa dai miei collaboratori”, precisa Samonà.  
“Per giustificare la propria scelta, il sindaco di Palazzolo farfuglia poi vari argomenti, come la mancata nomina del Comitato tecnico scientifico del parco archeologico, lanciando accuse ridicole e al limite della querela: a questo proposito, Gallo non può non sapere (e se è così me ne rammarico per lui visto che fa politica ed è grave che non lo sappia) che a partire dallo scorso inverno le nomine dei suddetti comitati sono bloccate a causa di una norma varata dall’Ars che impedisce al governo regionale di nominare organi di amministrazione attiva in ogni ramo della Regione Siciliana: fino a quel momento avevamo iniziato a nominare i comitati dei parchi archeologici, ma poi siamo stati costretti a fermarci, proprio a causa dello stop impostoci dalla norma. In merito poi alle ‘teste di Augusto’ da lui citate fra gli altri argomenti, frutto degli scavi centuripini, rimaste per decenni nei depositi del Museo Paolo Orsi, l’operazione di cui egli parla è stata frutto di un accordo portato avanti dal Museo Paolo Orsi, che non ne ha certo perso la titolarità ma che ha inaugurato in tal modo la formula del ‘museo diffuso’, che già in passato ha riscosso molto successo ad esempio agli Uffizi di Firenze: un esempio di buona politica culturale che ha portato il nome della Sicilia nel mondo (come testimoniato dall’attenzione data dalla stampa nazionale e internazionale), valorizzando il legame fra storia, cultura e territori. A proposito di archeologia e dell’amore del sindaco Gallo per la cultura di Siracusa – prosegue Samonà – non mi risulta che egli fosse presente al Museo in occasione dell’arrivo dalla Grecia dell’importante scultura cicladica datata 5mila anni fa, giunta a Siracusa da Atene grazie a questo assessore. E non risulta che egli fosse presente neanche in altre occasioni, come alla consegna dei lavori dei cantieri di restauro che sono stati inaugurati in provincia di Siracusa e negli altri territori del Sud Est.  Per parte nostra, continuiamo a lavorare per il bene comune: dimostrando che la Lega quando amministra lo fa nell’esclusivo interesse di tutti e non solo di questo o di quello. Ecco, se l’idea della politica del sindaco Gallo dovesse essere un’altra, confermo che, pur rammaricandomi della scelta di abbandonare la Lega, debbo ritenere che evidentemente ha fatto la cosa giusta sia per sé, che magari troverà liste più ‘facili’ e con competitor interni meno forti dove candidarsi alle prossime regionali, sia per il nostro partito che vede la politica come buona amministrazione e servizio per i cittadini. Ma si sa – conclude l’assessore Samonà – accade talvolta che quando qualcuno abbandona un progetto politico per abbracciarne altri, non perda tempo nel gettare accuse a destra e manca pur di giustificare le proprie scelte. Basterebbe, in questi casi, affermare con sincerità che lo si fa per soddisfare le proprie ambizioni, senza girarci troppo attorno e si eviterebbero scivoloni”. 




Gallo: “Lascio la Lega, amore finito. In Sicilia partito non leale. E sui beni culturali…”

E’ stato il primo nome “forte” della Lega in provincia di Siracusa, il primo sindaco aretuseo ad aderire al progetto di Matteo Salvini. Ma oggi Salvatore Gallo, primo cittadino di Palazzolo Acreide, si chiama fuori. “Amore finito”, racconta a SiracusaOggi.it. “E’ stato un colpo di fulmine, condividevo alcune delle linee politiche indicate da Salvini”. Iconica la foto con il leader leghista che assaggia in crudo la salsiccia di Palazzolo Acreide. “Non sono pentito. Fu un gesto di accoglienza. Sull’aspetto politico mi aspettavo di più”. Il senso di questa sua affermazione è subito chiaro: “La Lega ha cambiato idea su molti temi, anche solo come opinione. In Sicilia, poi, la gestione dell’assessorato ai Beni Culturali è, a mio avviso, pessima. Siracusa totalmente cancellata nella visione di Samonà. Non va bene. E poi, cosa importante, in politica la lealtà è tutto. Non si può stare seduti dentro un governo regionale e poi non perdere occasione per pugnalarne il presidente. Non esiste. Si esce dal governo, ci si dimette e si fa opposizione. Così è troppo comodo. E si confonde l’elettorato. A me non sta bene”, spiega tutto d’un fiato Gallo.
Frizioni con Giovanni Cafeo ed Enzo Vinciullo, maggiorenti della Lega nel siracusano? “Nessuna frizione con gli amici Giovanni ed Enzo. Però anche loro faticano ad interloquire con i vertici del partito e ad incidere sulla gestione dei Beni Culturali con un assessore (Samonà, ndr) che a me pare molto attivo per promozionare la sua immagine ed i suoi libri, meno il territorio siracusano”, risponde secco il primo cittadino di Palazzolo.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è probabilmente il prestito a Centuripe per 5 anni delle “teste” conservate nel magazzino del museo Paolo Orsi, tra cui quella mirabile di Augusto. “In passato c’erano state battaglie per non farle andar via da Siracusa. Avremmo potuto costruirci un museo attorno, creare u na sezione ad hoc a Siracusa, portarle a Palazzolo e invece le abbiamo mandate a rianimare il museo di Centuripe. In questo si è avvertito il peso della mancata nomina del comitato tecnico-scientifico del parco archeologico di Siracusa, Eloro e Akrai. E non c’è quel comitato per una precisa volontà politica, così fanno quello che vogliono. E noi sindaci alla finestra”, accusa ancora Gallo. “Nella gestione dei beni culturali, la Lega da due anni non è percepita pur avendo espresso un assessore. Meno male che a Siracusa abbiamo un soprintendente come Savi Martinez”.
Fuori dalla Lega, verso quale progetto politico guarda adesso Salvatore Gallo? “Sono espressione di liste civiche ed il civismo rimane il mio riferimento. Certo, poi ci sono anche delle persone che stanno facendo bene per il territorio come Razza, Falcone, Musumeci. Guardo verso quella direzione ma non sono interessato ad una adesione a Forza Italia o FdI. Guardo alle persone: da amministratore devo avere l’onestà di ammettere che quando mi sono rivolto a loro per problemi del territorio, ho avuto riscontri nei fatti”.




Fabio Granata: “Non sono diventato di sinistra, su di me veto politico per le mie battaglie”

“Io non sono diventato di sinistra, ma se nei miei confronti esiste una sorta di veto politico da parte del cosiddetto centrodestra a trazione berlusconiana lo devo ai fatti per cui mi sono battuto”.
Durissime le parole di Fabio Granata, che sabato 16 Luglio, nel cortile Gargallo, alle 19:00, sarà con Claudio Fava a parlare, nel corso di un incontro pubblico, di Paolo Borsellino. “Colpa di Stato”, il tema dell’incontro, che servirà a ripercorrere una serie di vicende legate alle stragi di Capaci e soprattutto di via D’Amelio. Chiaro il punto di vista, che sarà illustrato attraverso i fatti che, nelle diverse sedi, si sono snodati in quegli anni.
“La nostra – spiega Granata, che è stato presidente della Commissione Regionale Antimafia ed è oggi assessore alla Legalità del Comune di Siracusa – è una battaglia per la diffusione della consapevolezza.
“Una battaglia da fare fino alla fine-aggiunge-  sulla quale posso dire senza ombra di smentita che ho sacrificato una parte della mia vita politica”.
Granata parla senza mezzi termini. “Io voglio dire fino in fondo la verità di questioni su cui nessuno può smentirmi perché sono tutte documentate, a partire alla mia espulsione dal Pdl, fino alla creazione di un movimento politico che si chiama “Diventerà bellissima”, di cui  sono stato artefice, di cui ho scritto il manifesto politico, il manifesto culturale, che ha condotto Nello Musumeci alla vittoria alle elezioni regionali. Poi, però, dovevo scomparire dallo scenario visibile, perché non andava bene ad alcuni settori del centrodestra, dove ho però anche tantissimi amici e dove ci sono tantissime persone perbene. Sia chiaro -prosegue Granata – che questa collusione di cui parlo,  è trasversale. Molti fatti che racconto sono legati alla sinistra democristiana, altri a parte della sinistra italiana, come a pezzi del centrodestra. Purtroppo- Granata alza ulteriormente il tiro-esisteva e purtroppo esiste un partito unico, che vuole che questa verità non emerga perché c’è un equilibrio complessivo che deve reggere”.




Salvo Sbona: “Tutti nel Pd sanno del dialogo con Carta. Il partito deve rinnovarsi”

“A livello ufficiale non c’è ancora alcuna comunicazione, solo interlocuzioni. Ma se dovesse arrivare una richiesta di adesione del sindaco Carta al Partito Democratico, io ne sarei ben lieto”. Il presidente del circolo Pd di Melilli, Salvo Sbona, non ha mai nascosto nelle ultime settimane il suo eventuale gradimento per l’ingresso del primo cittadino melillese nel Partito Democratico siracusano. Una vicenda che, però, ha alimentato nuove – e forse mai veramente sopite – divisioni all’interno del centrosinistra.
“Tutti sanno dentro al Pd e chi dice di non sapere mente”, taglia corto Sbona sempre con riferimento alla vicenda Carta. “Il sindaco di Melilli sta parlando sta parlando con un’area del partito (area Orfini, ndr). Come segretario di circolo, a me fa piacere se un amministratore vuole aderire. Quanto alle candidature per le regionali, non è nostra competenza. Valuterà in caso la direzione, quella provinciale prima e poi la regionale. Però se il sindaco fa richiesta, io la valuto. A meno che non ci siano elementi ostativi”, spiega Salvo Sbona.
Il referente del Pd a Melilli è quasi stranito per il fuoco “amico” e incrociato. “Siamo un partito inclusivo. Spero semmai ci sia voglia di rinnovamento nel Pd di Siracusa. E si, lo dico anche nell’ottica di un eventuale adesione di Giuseppe Carta. Il partito si è imborghesito, e invece deve stare fuori dal palazzo e vicino ai cittadini”. Parole, quelle di Sbona, che non mancheranno di causare nuovi mal di pancia tutti interni ad un Pd al momento acefalo, dopo le dimissioni del segretario Adorno. “Sulla segreteria aspettiamo la convocazione dell’assemblea provinciale. Mi auguro ci sia subito convergenza su di un nome condiviso, altrimenti non ci sarà alternativa al commissariamento. Io avrei piacere a vedere segretario una persona senza veti e preconcetti di area. E magari giovane”, confida Salvo Sbona.
E per rafforzare le sue parole, ricorda il buon risultato portato a casa dal Pd a Melilli in occasione della recente tornata amministrativa. “Abbiamo eletto due consiglieri comunali. A parte Canicattini, non mi pare che il partito abbia poi avuto un risultato lusinghiero. Ci siamo e abbiamo una nostra rappresentanza in giunta. L’assessore indicato dal circolo di Melilli è Massimo Magnano. In giunta c’è anche Flora Incontro in quota Pd. Ma non è stata indicata da noi. Ci fa piacere che ci sia, ma ognuno si assuma le sue responsabilità. Non capisco perchè qualcuno ha timore a dire che sia stata indicata dal partito provinciale. Per quel che mi riguarda, sono ben lieto che lei sia in giunta e che faccia parte del Pd”.




Presidenziali del campo progressista, appuntamenti del MoVimento 5 Stelle e del Pd

Si avvicina il 23 luglio, il giorno delle presidenziali per la scelta del candidato del campo progressista alle prossime elezioni regionali siciliane. Si muovono i partiti della colazione in vista dell’appuntamento. Il Movimento 5 Stelle di Siracusa sabato 16 luglio, dalle 19 alle 22, torna in piazza con un gazebo al Tempio di Apollo (largo XXV luglio). I pentastellati sostengono la candidatura di Barbara Floridia, senatrice e sottosegretario alla Pubblica Istruzione. Al gazebo sarà possibile anche ricevere assistenza nella registrazione online gratuita, necessaria per poter poi esprimere la propria preferenza il 23 luglio, in occasione delle presidenziali. Per aiutare quelli meno pratici con la rete, ogni martedì, giovedì e venerdì la sede siracusana del Movimento, in via Malta 61, dalle 17 alle 20 offre supporto e assistenza nella registrazione gratuita sul portale online presidenziali22.it.
Nella stessa coalizione, il Pd di Siracusa si mobilita per l’europarlamentare Caterina Chinnici. Martedì 19 luglio, alle 11.30, il presidente provinciale del Partito Democratico di Siracusa, Paolo Amenta, aprirà un incontro pubblico con la Chinnici. Si terrà nel salone dell’hotel Parco delle Fontane di viale Scala Greca a Siracusa.