L’ottimismo di Schifani: “Isab, riunione interlocutoria ma importante. Governo garante”

“Una riunione interlocutoria ma molto importante”. Così il presidente della Regione, Renato Scifani, ha commentato il vertice di questa mattina a Roma con al centro la vicenda Isab Lukoil. “Il governo ha garantito con grande senso di responsabilità che la vicenda non potrà che trovare una soluzione: questo rasserena il governo regionale sul mantenimento dei posti dell’indotto”, ha aggiunto Schifani.
“Grande assente il mondo bancario – ha continuato Schifani – perciò è opportuna l’iniziativa del ministro Urso di interloquire con Abi e la sua disponibilità a tracciare un percorso che possa aumentare la percentuale di garanzia della Sace, attualmente al 70%. Chiaramente, se il mondo bancario non risponderà nemmeno per quel residuo che dovrà garantire, sarà necessario trovare altre strade. La sinergia tra la Regione Siciliana e il governo nazionale, in particolare con il ministero, è massima e l’assessorato alle Attività produttive del mio governo segue attentamente la vicenda anche per il riconoscimento dell’area di crisi nel Siracusano”.
Al tavolo Isab-Lukoil ha partecipato anche l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo che ha sottolineato la sinergia tra il governo siciliano e quello nazionale: «Abbiamo chiesto tutela per le migliaia di lavoratori dell’indotto e il riconoscimento dell’area di crisi industriale del polo di Siracusa che è un passaggio importante per poter portare investimenti e tutelare le aziende. Su questo abbiamo ricevuto massima disponibilità del ministro Urso e stiamo portando avanti tutti gli atti necessari».

foto archivio




Verso le amministrative a Priolo: Scarinci chiama il centrodestra, “Uniti alle urne”

Un tavolo del centrodestra anche per Priolo Gargallo. Nella cittadina industriale si torna al voto il prossimo anno ed in previsione delle amministrative Fratelli D’Italia propone la soluzione di coalizione. Per questo, spiega il referente locale, Beniamino Scarinci, FdI “chiederà ai partiti alleati di verificare la possibilità di raggiungere una intesa e una sintesi”. Ovvero ripetere anche a Priolo l’intesa compatta su di un unico nome, in continuità con il progetto di governo premiato alle elezioni politiche dello scorso 25 settembre.
“Abbiamo l’obbligo di dare un chiaro segno di discontinuità all’attuale compagine amministrativa”, dice Scarinci a proposito delle elezioni del prossimo anno a Priolo. Ed in quest’ottica “auspico quanto prima un incontro con i delegati locali delle segreterie provinciali e della deputazione degli altri partiti” per un primo incontro già dalla prossima settimana.




Sbloccare le norme per le comunità energetiche, Giansiracusa ricevuto da viceministro Mite

C’era anche il sindaco di Ferla, Michelangelo Giansiracusa, questa mattina a Roma alla manifestazione indetta da Legambiente. Sotto la sede del ministero della Transizione Ecologica il sit-in indetto dall’associazione ambientalista per chiedere l’emanazione dei decreti attuativi sulle comunità energetiche che consentirebbe una maggiore diffusione dell’utile pratica.
Il sindaco di Ferla ha fatto parte della delegazione ristretta che è stata ricevuta del viceministro, Vannia Gava.
La delegazione era formata da Stefano Ciani, presidente nazionale di Legambiente, Katiuscia Eroe, responsabile dell’ufficio energia di Legambiente, Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, Francesco Ferrante, vice presidente di Kyoto club, Luciano Marcazzan, Sindaco di San Giovanni Ilarione (VR).
Il colloquio con il vice ministro e con i vertici del ministero è stato molto proficuo e si è incentrato, non solo sulla mancata emanazione dei decreti attuativi, ma su vari aspetti di criticità (burocratiche, regolatorie, giuridiche, autorizzative) che condizionano la piena attuazione di politiche energetiche alternative diffuse sul territorio.
“Ci sono dei ritardi governativi che stanno condizionando la piena applicazione delle comunità energetiche in Italia. Ed oggi più che mai è un vero peccato”, spiega GIansiracusa a SiracusaOggi.it. “Abbiamo chiesto con forza lo sblocco dei decreti attuativi e una maggiore semplificazione per consentire un’ampia diffusione di tale pratica”.




Azione ed Italia Viva ovvero il Terzo Polo diviso a Siracusa tra Calenda, Garozzo e Italia

Quel “Garozzo chi è?” pronunciato da Carlo Calenda a proposito dei difficili equilibri elettorali tra Azione ed Italia Viva a Siracusa, agita il Terzo Polo. Prova a seminare pace Filippo Tripoli, responsabile Enti Locali di Italia Viva in Sicilia. “È normale che ancora Carlo Calenda non conosca tutti i dirigenti siciliani di Italia Viva, ma Giancarlo Garozzo è uno dei nostri punti di riferimento in Sicilia nonché già sindaco di Siracusa. Siamo convinti – spiega porgendo un ramoscello d’ulivo – che essendo Carlo il nostro senatore eletto, peraltro grazie anche al contributo di Garozzo che era con lui insieme in lista, avrà in questi anni modo di conoscere bene e meglio le province siciliane e quindi anche la sua classe dirigente”. Non manca, però, anche un pizzicotto da Italia Viva all’indirizzo di Calenda. “Auspichiamo che in futuro le posizioni del Terzo Polo vengano rese pubbliche solo dopo la necessaria concertazione che dovrebbe esserci tra i dirigenti di Italia Viva e quelli di Azione”, riferimento all’annuncio di Carlo Calenda che ha confermato Francesco Italia (dirigente nazionale di Azione, ndr) come candidato sindaco del Terzo Polo per il 2023.
Pochi giorni prima della venuta a Siracusa di Carlo Calenda, Giancarlo Garozzo aveva anticipato il “no” di IV al sostegno di una ricandidatura di Francesco Italia, pupillo del senatore di Azione. Dopo gli anni vissuti insieme al governo della città, tra Garozzo ed Italia i rapporti sono degenerati al punto che tra i due non ci sarebbe più dialogo da tempo. Ragioni di Terzo Polo li vorrebbero ora “alleati” per le amministrative del 2023. Ma la questione non appare poi così scontata.




Prima seduta all’Ars, esordio per i nuovi deputati regionali siracusani

Primo giorno “operativo” , ieri, per i nuovi deputati regionali siracusani. La prima seduta dell’Ars, convocata per l’elezione del presidente, è stata  il primo momento politico vero dopo le elezioni regionali, da cui è emerso un primo quadro di quella che sarà molto probabilmente la geografica politica nei fatti, a prescindere dalle premesse, all’interno del parlamento siciliano.

Emozionati, i nuovi parlamentari regionali siracusani, Tiziano Spada, Carlo Gilistro, Giuseppe Carta, Riccardo Gennuso, hanno preso, dunque,  posto tra gli scranni di Palazzo dei Normanni e poi votato. Non c’era ancora Carlo Auteri, in attesa della surroga. A Palermo c’erano, però, Luca Cannata, che ha optato per il Parlamento e l’ex deputata regionale oggi sindaco di Avola, Rossana.

Carlo Gilistro (Movimento 5 Stelle), accompagnato dalla moglie, al termine della prima seduta della nuova legislatura, ha auspicato disponibilità all’ascolto delle opposizioni, chiarendo così subito la posizione che intende mantenere.

“Ci siamo subito dimostrati forza di opposizione compatta-commenta Gilistro-  votando tutti e 11 scheda bianca in occasione dell’elezione del presidente dell’Ars. Qualcun altro, invece, ha pensato bene di scattare in soccorso della maggioranza ed i numeri paiono indicare anche precise responsabilità. Fa parte della politica, anzi meglio che sia successo subito così da chiarire anche a noi il quadro ed evitare di convivere con finti pezzi di opposizione”. Chiaro il riferimento al gruppo che si riferisce all’ex candidato alla presidenza della Regione, Cateno De Luca.  “Ci auguriamo -prosegue il deputato regionale “pentastellato”- che ci sia disponibilità all’ascolto delle opposizioni, in un rapporto propositivo su fatti e temi. Questo, è chiaro, non vuole però dire che faremo sconti o che terremo una linea morbida. Tutt’altro, anzi. Come portavoce regionali del Movimento 5 Stelle rimane per noi centrale l’ascolto e il confronto diretto e costante con i cittadini, i territori e le loro istanze”.

Tiziano Spada, deputato regionale espressione del Partito Democratico è arrivato a Palermo con la compagna e con  il sindaco di Floridia, Marco Carianni, “le due persone a me più vicine in questo percorso- spiega il parlamentare dell’Ars- Tanta emozione- confessa- e tanta voglia di fare del mio meglio”. Entrando nel merito delle questioni politiche, Spada non ha dubbi. “Ieri è emerso certamente un dato: le opposizioni non lo sono poi così tanto. Il presidente è stato eletto anche con i voti di una parte della minoranza. Chiaro anche che Gianfranco Miccichè ha seguito le opposizioni. La partita dell’Ufficio di Presidenza chiarirà anche altri aspetti”.

Spada non nasconde, tuttavia, il suo apprezzamento per Gaetano Galvagno. “Nonostante la mia posizione sia di opposizione- spiega- sono felice per l’elezione del più giovane presidente dell’Ars mai eletto, un ragazzo che conosco da anni e che ha iniziato, come me, a far politica all’università”.

Estremamente soddisfatto Giuseppe Carta, deputato regionale autonomista. “Abbiamo compreso subito che la maggioranza di Schifani è forte e compatta e che la compagine di Centrodestra in Sicilia è praticamente gemella di quella nazionale. Ci aspetta una lunga legislatura, fatta anche di trasversalità, con possibili condivisioni con le forze di opposizione”. Carta confessa di essere rimasto “stupito per la facilità con cui si è arrivati all’elezione del presidente. Ieri ero davvero contento, perché finalmente ci siamo occupati di politica”.

Tra le posizioni che saranno attribuite in seno all’Ars mercoledì, secondo indiscrezioni ci saranno i siracusani, assenti, tuttavia, da quello che sarà il nuovo governo regionale. “Non saremo in giunta- conclude Carta- ma questo è un momento di ripartenza e siamo rappresentati a livello nazionale. Certo- si lascia sfuggire- se io non fossi stato incompatibile (Carta è sindaco di Melilli), avremmo giocato di certo un’altra partita”.




Il Pd con Italia? Arriva il no del segretario cittadino. “Amministrazione inconcludente”

Dalla direzione cittadina del Pd non hanno ben digerito la nota della coalizione di centrodestra di un paio di giorni fa. Con gusto della provocazione Fdi, FI, Lega, Udc/Dc ed Mpa accusavano il Partito Democratico di non aver idee valide per la sindacatura a Siracusa e per questo pensano a sostenere Italia nel 2023.
Una invasione di campo che non è andata giù al responsabile cittadino, Santino Romano. “Il centrodestra siracusano farebbe bene ad occuparsi dei problemi di casa sua  ed a proporre candidature che non siano minestre riscaldate, evitando di inserirsi in maniera così sguaiata nelle scelte del Partito Democratico”, dice d’un fiato Romano. “Siamo assolutamente  consapevoli  della necessità di dare un’autorevole guida amministrativa alla città di Siracusa che sia in discontinuità con la giunta Italia e alternativa alla destra.  Per questo – anticipa – nella lista del Pd saranno candidati donne e uomini di primissimo piano”. 
Quanto al nome forte, ovvero quello per la sindacatura, “hanno già dato la loro disponibilità persone autorevolissime”. Nessuna anticipazione, però. “I nomi saranno valutati assieme alle altre forze del centrosinistra.  Il Pd è infatti impegnato a costruire la più ampia alleanza possibile da contrapporre alla destra siracusana  e all’attuale, inconcludente amministrazione. Come segretario comunale continuerò a lavorare in questa direzione, coinvolgendo attivamente e costantemente gli organismi del partito”, dice Santino Romano che si contrappone così alla presa di posizione del presidente provinciale, Paolo Amenta.  




Odg su Isab Lukoil ok, Mulè e Russo: “la raffineria deve continuare sua attività”

Approvato l’ordine del giorno che chiede al governo centrale di “individuare gli interventi più idonei a consentire la prosecuzione dell’attività dello stabilimento di Priolo e per tutelare i livelli occupazionali”. Si tratta di Isab Lukoil e della nota vicenda del futuro messo a rischio dalle sanzioni internazionali (cui però il gruppo non è soggetto, ndr) e dal prossimo embargo via mare al petrolio russo.
A presentare l’odg a corredo del decreto Aiuti-Ter sono stati i deputati Giorgio Mulè e Paolo Emilio Russo (Forza Italia). In una nota ricordano che “le attività dello stabilimento Isab di Priolo Gargallo sono essenziali per la Sicilia, coinvolgono circa diecimila famiglie: è dunque necessario in vista del 5 dicembre, quando entrerà in vigore l’embargo sull’acquisto di petrolio russo, scongiurare le conseguenze che questo provocherebbe sul tessuto sociale ed economico”.
Sul tema, tutte le attenzioni sono per il vertice del 18 novembre a Roma tra il ministro per le imprese, Adolfo Urso, il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, i vertici di Isab Lukoil e le parti sociali. Quell’incontro “unito all’impegno accolto oggi dal governo su nostra iniziativa – spiegano Mulè e Russo – costituiscono la certezza di un approccio concreto alla questione”.




Carlo Calenda a Siracusa, il leader del Terzo Polo venerdì presenta il suo libro

Due giornate siciliane per il leader del Terzo Polo, Carlo Calenda. Il segretario di Azione sarà domani, venerdì 11 novembre, a Siracusa per presentare il suo libro “La libertà che non libera”. Appuntamento alle 19 al Grand Hotel Villa Politi.
L’indomani, sabato 12 novembre, Calenda sarà a Palermo: alle 12 terrà una conferenza stampa ai Giardini del Teatro Massimo (Piazza Giuseppe Verdi). Alle 15:30, in occasione della giornata conclusiva dell’anno di commemorazione del trentennale delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, si recherà presso l’Aula Bunker dell’Ucciardone.




Commissione Bilancio della Camera, la vicepresidenza a Luca Cannata (FdI)

E’ Luca Cannata il vicepresidente della V commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei Deputati. Il parlamentare siracusano di Fratelli d’Italia, ex sindaco di Avola, laureato in Economia politica e con un master universitario di II livello in Innovazione e Management nelle Amministrazioni Pubbliche, non nasconde la sua soddisfazione. “Adesso – ha detto – lavoreremo concretamente per la programmazione economica del nostro Stato. Nella mia attività politica e professionale ho sempre puntato sulla pianificazione finanziaria per intercettare fondi e investimenti e ricercare l’equilibrio finanziario dei conti. Sono felice di poter contribuire alla crescita del mio Paese, l’Italia, che vive un periodo economico critico e difficile ma che ha tutte le carte in regola per rialzarsi, cercando di venire incontro alle istanze degli italiani. Ringrazio il presidente Giorgia Meloni e i colleghi del gruppo parlamentare fratelli d’Italia per avermi proposto a questo ruolo”.
Presidente della commissione, il deputato forzista Giuseppe Mangialavori.




Italia si, Italia no: Spada (Pd) sposa la linea Amenta, Italia Viva “scarica” Azione

Chi sosterrebbe oggi la ricandidatura di Francesco Italia? Il sindaco uscente potrebbe contare su di una o due liste civiche, con Azione alle spalle, e certamente su Oltre di Fabio Granata. Ma tolti alcuni fedelissimi in giunta, anche tre o quattro assessori si sarebbero defilati da un impegno elettorale diretto. E questo renderebbe necessario guardare ad una coalizione ampia, il famoso campo progressista largo.
Ma tra Terzo Polo, Pd e M5s non mancano persino le voci di chi dubita sulla stessa ipotesi di ricandidatura di Francesco Italia nel 2023. Certezze? Una: Italia Viva non sosterrebbe un Italia bis. “Noi seguiremo un percorso civico, in ottica comunale. Con Azione qui non c’è dialogo e non si può dialogare se per loro il candidato sarà ancora Italia”, dice Giancarlo Garozzo, del direttivo regionale di Italia Viva. “Dalla sua giunta abbiamo preso le distanze tempo addietro, con tre assessori che si sono dimessi. Quelle critiche rimangono. Poi se il candidato non dovesse essere lui, allora tutto può succedere…”. E vale come messaggio, neanche troppo criptato, per quel campo progressista che vuol “arginare” la crescita del centrodestra.
L’attesa, al momento, è tutta per le mosse del Pd. L’apertura del presidente Paolo Amenta ha spiazzato all’interno il partito. Secondo una lettura dietrologica, però, la mossa di Amenta sarebbe “interessata” e punterebbe – secondo alcuni – ad ottenere il sostegno dei sindaci (in questo Italia e Giansiracusa, ndr) per la rielezione in Anci Sicilia, l’associazione dei Comuni italiani. Paolo Amenta è vicepresidente uscente.
Il deputato regionale Tiziano Spada (Pd) mostra di non disdegnare il percorso disegnato dal presidente provinciale. “Non c’è nessun veto sul nome di Francesco Italia. Quello che serve è un centrosinistra unito, in grado di vincere. Certe logiche sono insensate”, dice intervenendo su FMITALIA. “Mettere veti sui nomi è una cosa che ho sempre voluto evitare e che non dovrebbe fare nessuno. Parliamo di politica. Se il presupposto è che il Pd esprime a Siracusa una sua candidatura e allora rifiutiamo il dialogo con Francesco Italia, questa è una posizione politica. Ma se non abbiamo un nome e chiudiamo le porte ad Italia lasciando campo libero alla desta, lo troverei poco accorto. C’è chi fa politica per vincere e chi, forse, come hobby…”, dice ancora Spada. Un pizzicotto non indolore in un Pd che si avvia senza equilibrio alla fase congressuale. “Il ragionamento di Amenta è interessante”, insiste Spada. “Apriamo un dialogo con tutte le forze, dal M5s ad Azione, ad Articolo Uno, Lealtà e Condivisione e cerchiamo di creare un fronte contro le destre. Se il Pd vuole essere serio, deve delegare le scelte a chi occupa un ruolo all’interno degli organismi. Ad oggi, comunque, non è stata assunta alcuna decisione. A breve si costituirà un comitato che gestirà anche le elezioni per Siracusa. In quella sede si entrerà nel dettaglio delle valutazioni, anche su questa amministrazione”.