Sit-in in Prefettura a Siracusa per chiedere la sospensione dalla carica dell’assessore Granata

Non si arrestano le polemiche attorno all’assessore alla Cultura, Fabio Granata. Il noto episodio dello spintone rifilato ad un fastidioso contestatore, durante una cerimonia pubblica, continua a far discutere. Questa sera, sotto la sede della Prefettura di Siracusa, in piazza Archimede, si sono ritrovati alcuni esponenti della politica locale che da giorni chiedono il passo indietro dell’esponente della giunta Italia, nonostante le scuse pubbliche.
Ad organizzare la manifestazione di protesta è stato il Pci che ha raccolto negli ultimi giorni la partecipazione anche dei rappresentanti di Civico4, Forza Italia, Italia Viva, Prima l’Italia e Consulta Civica. Niente bandiere di partito, come era stato chiesto dagli organizzatori.
“Al Prefetto di Siracusa chiediamo di non derubricare i gravi fatti compiuti dall’assessore alla Cultura e alla Legalità di Siracusa, Fabio Granata, nel pieno esercizio della sua funzione e addirittura durante una manifestazione pubblica, alla presenza del sindaco Francesco Italia. Riteniamo doveroso che siano effettuati gli accertamenti del caso e la sospensione/ritiro delle deleghe alla Cultura e alla Legalità a Fabio Granata, poiché il suo atteggiamento si è rivelato lesivo nei confronti delle funzioni pubbliche di cui lui stesso dovrebbe essere garante, difensore ma soprattutto esempio da seguire”, spiega in una nota Marco Gambuzza, segretario regionale del Pci.
Alla manifestazione c’erano anche Michele Mangiafico (Civico4), Gianmarco Vaccarisi (Forza Italia), Santino Romano (Pd), Salvatore Piccione (Italia Viva), Alessandro Cotzia (Prima l’Italia) e Damiano De Simone (Consulta Civica).
“La violenza verbale e fisica di un rappresentante delle istituzioni cittadine non ammette scuse né può limitarsi a delle scuse. Riteniamo inaccettabile il fatto che ad oggi non siano ancora arrivate le dimissioni volontarie dell’assessore alla cultura e alla legalità, né un gesto del primo cittadino in questa direzione”, dice Mangiafico, leader di Civico4. “Parteciperò al sit-in di oggi organizzato dal PCI perché da sempre condividiamo gli ideali di non violenza e di collaborazione con la cittadinanza. Questa amministrazione – aggiunge Romano (Pd) – è stata cieca e sorda nei confronti dei cittadini e delle forze politiche che l’hanno sostenuta e fatta eleggere. Il nervosismo e il distacco dalla cittadinanza ha avuto il suo punto più basso nel momento in cui un esponente dell’amministrazione, accanto al sindaco, per zittire chi non la pensava come lui, lo ha aggredito fisicamente! Non possiamo tollerare questi comportamenti che giustificano, agli occhi di molti, la violenza in un momento in cui il disagio sociale cresce giorno dopo giorno”. Anche i Giovani Democratici, guidati da Angelo Greco, parteciperanno al sit-in.
Per Forza Italia a parlare è il coordinatore cittadino, Gianmarco Vaccarisi. “E’ inaccettabile che un rappresentante delle istituzioni, per di più con le rubriche della legalità e della cultura, reagisca al dissenso con violenza, fisica e verbale. In altri Paesi civili, per molto meno, un’ora dopo l’assessore si sarebbe prima dimesso e poi scusato. Qui, invece, Granata si è tardivamente scusato e peraltro in maniera poco convinta. Non solo, ha addossato le colpe del suo gesto alla Municipale. A differenza dell’assessore, il sindaco si è subito scusato ed ha riconosciuto l’errore di Granata. Ma se non revocherà il mandato, di fatto avrà difeso il suo assessore, divenendo complice di quel brutto gesto”, le sue parole.
Alessandro Cotzia parteciperà al sit-in rappresentando Prima l’Italia. “In certi posti, evidentemente più civili, c’è chi si dimette per il solo fatto di aver copiato la tesi di laurea…il sindaco Francesco Italia voglia, pertanto, revocare tutte le deleghe all’assessore Granata dato che, a quanto pare, lo stesso non intende dimettersi”, dice. “Parolacce, spintoni ed atteggiamenti intimidatori verso i cittadini che criticano l’operato dell’amministrazione comunale non possono albergare nell’animo delle persone civili e, specialmente, di quelle che, come lo stesso sindaco Italia, conducono battaglie verso il pieno rispetto di tutti”.




Verso le elezioni. La Cgil a muso duro: “Dove sono i veri temi? Troppo autoreferenzialismo”

Dopo il presidente di Confcommercio Siracusa, anche il segretario provinciale della Cgil boccia la campagna elettorale condotta nel siracusano. Per Roberto Alosi, “mancano i veri temi”. Non solo, con un duro riferimento velatamente diretto forse ad alcuni candidati, parla di “ego autoreferenziali e smisurati” che si muovono “assai lontani dal sentire dei cittadini e che le urne si incaricheranno di ridimensionare”.
Alosi elenca le emergenze: quella sociale, quella occupazionale e quella salariale in un territorio siracusano “di profondo degrado infrastrutturale materiale ed immateriale, caratterizzato da elevati indici di povertà assoluta e relativa, di povertà sanitaria, educativa e di servizi, di precarietà spinta ed incontrollata”.
Mancano i temi della crisi e delle soluzioni, insomma. “Una crisi talmente estesa e profonda da rappresentare un fiume carsico che si ingrossa di giorno in giorno e più tarderanno le risposte più l’onda populista minerà dall’interno le istituzioni e la democrazia”, è l’allarme lanciato dal segretario provinciale della Cgil.
E allora eccoli serviti i temi che mancano in campagna elettorale: “lavoro, salute, istruzione”. Alosi lancia l’allarme: “un quarto dei cittadini della nostra provincia vive in condizioni di povertà assoluta o relativa; il numero di disoccupati, sottoccupati, inoccupati, inattivi, giovani e meno giovani è esorbitante; l’aumento sconsiderato dei costi energetici sta soffocando famiglie e imprese; i Comuni non sono più in grado di garantire servizi essenziali nemmeno ai livelli minimi; un terzo dei lavoratori guadagna meno di mille euro al mese, un quinto lavora in condizioni di assoluta precarietà; metà dei pensionati riceve misere pensioni; l’emergenza ambientale e il tema della transizione industriale vanno affrontati senza ulteriori tentennamenti e ritardi”.
Come sindacato, la Cgil da settimane parla di una mobilitazione “senza sconti” anche verso quella “sinistra” che pure sarebbe da considerarsi riferimento del mondo sindacale ma troppo presa – dice Alosi – “dal giustificare armi, diseguaglianze, privatizzazioni e liberismo spinto”.




Verso le elezioni: Schifani a Siracusa incontra gli industriali, “Vicenda Isab Lukoil è priorità”

Il candidato alla presidenza della Regione per la coalizione di centrodestra, Renato Schifani, oggi a Siracusa. Ha incontrato la consulta delle associazioni produttive ed in particolare Confindustria. “Mi intesterò subito il problema urgente e prioritario della raffineria Isab Lukoil di Priolo”, ha detto. Il 5 dicembre incombe lo spettro dell’embargo al petrolio russo via mare. Uno stop che impedirebbe all’impianto di rimanere attivo. “Ci sono migliaia di posti di lavoro, di lavoratori e di famiglie a rischio, sarà mio impegno come presidente della regione di chiedere un incontro urgente con il prossimo premier e con il prossimo ministro dello sviluppo economico per affrontare e risolvere la questione”.
Complessivamente tra diretto ed indotto l’intero polo industriale del Siracusano conta più di 12mila addetti ed Isab Lukoil gioca un ruolo determinante in Sicilia in quanto fornisce il 40% del carburante nell’Isola, il 20% dell’energia elettrica e rappresenta il 20% della raffinazione italiana. “Sulla vicenda Isab Lukoil esistono delle possibili soluzioni – aggiunge Schifani – che devono essere rappresentate con urgenza al prossimo governo nazionale, con il quale vogliamo avere un confronto alla pari. C’è prima di tutto bisogno di sostenere linee di credito per l’approvvigionamento del greggio non russo che Isab può lavorare non rinunciando all’impegno industriale, economico ed occupazionale sul territorio. La norma cosiddetta ‘salva Isab’, inserita nel decreto aiuti, impone al governo di trovare con urgenza una soluzione”.
Presenti all’incontro, il presidente di Confindustria Siracusa Diego Bivona, Maria Pia Prestigiacomo, vice presidente di Confindustria Siracusa, Angelo Grasso, manager di Sonatrach, Claudio Geraci, vice direttore generale di Isab Lukoil, Guglielmo Allibrio manager di Sasol Augusta, Carmelo Di Noto, direttore Confindustria Siracusa, Giancarlo Bellina amministratore delegato Erg Power, Domenico Tringali dei Cantieri navali augusta, Antonino Governanti, direttore di Eni Versalis, e il presidente di Ance Siracusa Massimo Riili. “Il polo petrolchimico di Siracusa costituisce una eccellenza industriale a livello nazionale che va valorizzata e salvaguardata – aggiunge Schifani – opererò in questa direzione. Così come il porto di Augusta – conclude Schifani – che è fondamentale per import ed export ma anche per l’attività di supporto delle raffinerie, e deve diventare hub del Mediterraneo come previsto a suo tempo dall’Unione Europea”.




Pressing dell’opposizione su Fabio Granata: “bene le scuse, ma ora deve dimettersi”

A distanza di 24 ore, non si placa la bufera che ha investito l’assessore comunale di Siracusa, Fabio Granata. Durante una cerimonia pubblica, ha reagito ad una insistente contestazione con uno spintone. Compresa l’entità del gesto, si è scusato poco dopo.
Il Movimento 5 Stelle di Siracusa, pur apprezzando le scuse, non le ritiene sufficienti. “Un amministratore pubblico non può comportarsi così, a maggior ragione se tra le sue rubriche ha la Legalità. Lo spintone ad un cittadino che lo contestava apertamente è un bruttissimo gesto che rischia di accendere ancora di più la dilagante rabbia sociale che delle parole inopportune e dei gesti dei personaggi pubblici si nutre. Le scuse pubbliche dell’assessore Granata sono umanamente apprezzate ed accolte, ma non tolgono un grammo alla gravità dell’accaduto”, recita la nota inviata alle redazioni. Poi la richiesta di dimissioni: “La politica, se vuole passare da buona politica, deve sapere fissare l’inamovibile paletto della responsabilità. E se pertanto Granata non ritiene di dover dimettersi, autonomamente e per rispetto dei cittadini, sia il sindaco Italia ad assumere provvedimenti consequenziali. Non si corra il rischio di giustificare certi comportamenti”.
Anche l’ex sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, non usa mezzi termini. Parla di episodio “tanto grave quanto vergognoso”. E poi, nel suo posto, continua: “Il goffo tentativo di trovare una giustificazione tirando in ballo i vigili urbani è ancora più grave, troppo spesso il corpo dei vigili urbani viene percepito dalla cittadinanza come un nemico, quando invece svolge solamente il proprio lavoro. L’amministrazione dovrebbe sostenerlo e proteggerlo non additarlo. Volendo entrare nel merito dell’episodio – prosegue Garozzo – noi insegniamo ai nostri figli fin da piccoli che le mani non si alzano mai. Chiedere scusa in questo caso non basta. E ritengo sia anche inutile chiedere le dimissioni, l’assessore è un nominato, un uomo di fiducia del sindaco; un sindaco che si rispetti deve dare il buon esempio, dovrebbe avvertire la responsabilità del ruolo sociale e culturale che ha in capo, non si comprende infatti come ancora non abbia rimosso l’assessore in questione, vicenda che oltre ad essere grave, diventa anche strana e molto singolare. Inutile che tentiate di convincerci che è tutto normale. Di normale non c’è un tubo”.
Tra i primi a chiedere le dimissioni, il movimento Civico4. “Il dissenso è alla base della democrazia, va rispettato da ogni amministrazione pubblica” , ha scritto Michele Mangiafico. “Lo spettacolo dato oggi, spintonando un libero cittadino e aggredendo la sua legittima rimostranza, non ha scuse né può limitarsi alle scuse. È normale che la gente, a fronte di servizi di base inesistenti, sia sempre più infastidita per la vostra bulimia di inaugurazioni. Dovete dimettervi per rispetto nei confronti della città e nella consapevolezza di come la state rappresentando”.
L’ex consigliere comunale di opposizione, Salvo Castagnino, scrive sui social di attendersi “sicuramente dimissioni o la revoca del mandato”. Interviene anche un altro ex consigliere, Salvatore Costantino Muccio: “quello che è accaduto ieri è paradossale, deplorevole in un paese democratico. Lo spettacolo a cui abbiamo assistito è diseducativo per i nostri figli, spero che chi di dovere prenda immediatamente subito le distanze dall’accaduto con provvedimenti chiari e netti contro ogni forma di violenza”.
Nel condannare ogni forma di violenza, è corretto anche condannare il ricorso alla contestazione come arma di provocazione e che il buon senso e la civiltà devono essere stelle polari di una intera comunità cittadina e dei suoi singoli componenti.




Verso le elezioni: Giuseppe Conte a Siracusa, Schifani incontra Confindustria, De Luca in piazza

Giuseppe Conte sarà a Siracusa a metà settembre. E’ il primo leader nazionale a decidere di fare tappa nel capoluogo aretuseo, nel corso della sua tre giorni siciliana in programma dal 15 al 17 settembre. Il presidente del MoVimento 5 Stelle terrà un comizio pubblico, da definire il luogo. A dare la notizia è stato il candidato alla presidenza della Regione per il M5s, Nuccio Di Paola, durante un incontro organizzato per la presentazione della sua candidatura e della lista provinciale.
Fanno tappa a Siracusa in queste ore anche altri candidati alla presidenza della Regione. Questa sera, ad esempio, Cateno De Luca sarà in piazza Pancali. Venerdì atteso Renato Schifani, atteso anche da un confronto con Confindustria Siracusa.




Nuovo presidente del Consiglio comunale di Pachino, è Giuseppe Gambuzza

Giuseppe Gambuzza è il nuovo presidente del Consiglio comunale di Pachino. E’ stato eletto ieri sera, durante l’ultima seduta dell’assise cittadina. Questa mattina, incontro con il sindaco Carmela Petralito. “Ringrazio il presidente uscente Franco Ristuccia per la passione e l’impegno che ha dimostrato in mesi assai difficili, anche se confesso che le sue dimissioni mi hanno sorpresa”, ha detto la prima cittadina.
Quanto a Gambuzza, la Petralito si è detta certa che il nuovo presidente, “persona che conosco e stimo da tempo”, saprà interpretare il ruolo “nella migliore maniera possibile, mettendo l’interesse pubblico prima di ogni cosa”. Ieri intanto, presentata anche la nuova giunta “rivisitata”.




Contrada Tivoli e le altre: servizi, pulizia e discariche. Civico4: “Sono aree invisibili?”

Contrada Tivoli è “invisibile agli occhi dell’amministrazione comunale”. E’ Civico4 ad alzare ancora una volta la voce, dal fronte dell’opposizione. La contrada periferica, fuori dal perimetro urbano di Siracusa, viene assunta a paradigma delle condizioni delle cosiddette “case sparse”.
“In queste aree – dice Michele Mangiafico – non risulteranno mai sufficienti i sorrisi d’ammiccamento, serve piuttosto una grande opera di integrazione territoriale, a cominciare dai servizi scippati. Ci riferiamo, ad esempio, al servizio di trasporto scolastico di cui contrada Tivoli beneficiava fino al precedente quinquennio amministrativo. Ma non solo. Anche la semplice linea dell’Ast, che un tempo esisteva e serviva questa contrada, non fa più parte delle linee del trasporto urbano, in barba ai proclami sui nuovi mezzi propagandati dall’amministrazione di Palazzo Vermexio”.
Civico4 si sofferma soprattutto sul problema della pulizia dei canali di deflusso delle acque meteoriche. “La zona in questione, peraltro, è stata anche tra le più colpite dagli eventi alluvionali del medicane dello scorso autunno e, quindi, una delle aree più a rischio con l’approssimarsi della stagione delle piogge”.
Mangiafico cita la determina dirigenziale 3084 dello scorso 11 agosto, relativa a pulizie di canali di raccolta delle acque: “non ha riguardato contrada Tivoli, dove sono urgenti interventi già in questi giorni, in cui sono riprese in maniera preoccupante le precipitazioni atmosferiche”. Un problema aggravato dalle discariche abusive di rifiuti. “Allarmante soprattutto la situazione su strada Benalì, dove uno striscione mostra l’indignazione di una città insofferente e desiderosa di decoro e di pulizia”.




Regionali: Carta rompe con il Pd, “Ritiro disponibilità a candidatura”

L’esperienza di Giuseppe Carta con il Pd si chiude senza mai essere davvero iniziata. Troppo veti incrociati, una corsa verso la candidatura alle regionali con troppi ostacoli e allora il sindaco di Melilli ha deciso di mettere un punto.
“Ho assistito in silenzio in queste ore alla bagarre di chi, dentro un partito come il Pd, che avrebbe avuto una possibilità di rinascita, ha adottato misure nebulose, arbitrarie e dai risultati quantomeno discutibili. Quella coalizione originaria, oggi monca di molti pezzi, di fatto non esiste più. Mi trovo costretto, di concerto con il mio gruppo, a ritirare ogni possibile disponibilità ad una candidatura per le prossime elezione regionali con questo Pd che, nel modus operandi, è lontano rispetto a quella visione di politica fatta di collegialità e condivisione a cui siamo abituati”.
Nei giorni scorsi, il nome di Carta era stato accostato all’Udc. La smentita dei giorni scorsi ora potrebbe essere riletta. “Nell’ottica di una fiducia che dobbiamo agli elettori, cercheremo di valutare i prossimi scenari che si profileranno, con una attenta valutazione dei programmi e delle scelte fatte nell’interesse della Sicilia dai movimenti che da sempre si battono mettendo al centro dell’azione politica la nostra terra”.




Elezioni politiche, depositate le liste: ecco chi è candidato alla Camera ed al Senato

Liste chiuse e presentate alle 20 di ieri sera in Corte d’Appello. Tra conferme e qualche sorpresa, definito lo scacchiere dei candidati “siracusani” alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Al plurinominale, 4 i seggi disponibili.
Per la Camera dei Deputati, l’ex sindaco di Avola Luca Cannata è il primo nome di Fratelli d’Italia nel collegio plurinominale. Il sindaco di Francofonte, Daniele Lentini, capolista per Noi Moderati. Nel Pd, alle spalle del segretario regionale Barbagallo c’è la siracusana Glenda Raiti, figlia dell’indimenticato Turi. Floridiana di nascita, l’ex ministro Lucia Azzolina è la capolista di Impegno civico ed è anche in corsa all’uninominale. Tenta il secondo mandato l’uscente Filippo Scerra, sempre con il Movimento 5 Stelle: è capolista. In Azione-Italia Viva il primo nome è quello del vicesindaco di Siracusa, Pierpaolo Coppa. Poi Bernadette Lo Bianco mentre il quarto nome è quello di Concetta Piccione.
All’uninominale, oltre a Luca Cannata e Lucia Azzolina, ci sono anche l’esx sindaco di Augusta Concetta Di Pietro (M5s) e l’assessore ai servizi sociali del Comune di Siracusa Conci Carbone (Azione-IV). Di seguito, l’elenco completo collegio plurinominale (Catania, Caltanissetta, Ragusa e Siracusa) e dell’uninominale (Siracusa).

Collegio plurinominale -(Catania, Caltanissetta, Ragusa, Siracusa)

Forza Italia: Paolo Emilio Russo, Bernadette Grasso, Giovanni Mauro, Chiara Quaranta.
Fratelli d’Italia: Giovanni Luca Cannata, Wanda Ferro, Gianfranco Rotondi, Eliana Longi.
Lega Salvini premier: Valeria Carmela Maria Sudano, Nino Minardo, Annalisa Tardino, Fabio Cantarella.
Noi Moderati: Daniele Lentini, Anna Maria Ajello, Giuseppe Frasi, Serena Gubernale.
Partito Democratico: Anthony Barbagallo, Glenda Raiti, Giovanni Spadaro, Valentina Aparo.
Impegno Civico: Lucia Azzolina, Francesco D’Uva, Roberta Alaimo, Andrea Giarrizzo.
Verdi Sinistra: Maria Teresa Iurato, Maurizio Nicolosi, Micol Liardo, Salvatore Mingardi.
Movimento 5 Stelle: Filippo Scerra, Vanessa Ferrei, Eugenio Saitta, Paola Brullo.
Azione-Italia Viva: Pietro Coppa, Bernadette Lo Bianco, Alberto Spitale, Concetta Piccione.
Sud chiama Nord De Luca sindaco d’Italia: Luigi Fiumara, Concetta Rapisarda, Paolo Monaca, Romina Miano.
Italexit: Mario Michele Giarrusso, Annamaria Loriana Gatto Rotondo, Federico Maria Giuseppe Donzelli, Sabrina Zaccaria.
Unione Popolare con De Magistris: Domenico Cosentino, Milena Angiletti, Filippo Schifano, Gina Tuzza.
Forza Nuova: Franco Aprile, Valeria Carmela Santanocito, Marco Vita, Alfia Russo.

Collegio uninominale

Luca Giovanni Cannata (centrodestra), Lucia Azzolina (centrosinistra), Maria Concetta Di Pietro (M5S), Concetta Carbone (Azione Iv), Luigi Fiumara (Sud chiama Nord De Luca sindaco d’Italia), Giovanni Calleri (Italexit), Nicola Candido (Unione Popolare con De Magistris), Marco Vita (Forza Nuova).

Per quel che riguarda il Senato, al plurinominale (Catania, Enna, Messina, Ragusa e Siracusa) sono 5 i seggi disponibili. Capolista in Forza Italia è la siracusana Stefania Prestigiacomo. Per il Partito Democratico, primo nome è quello di Antonio Nicita, siracusano di nascita, figlio dell’ex presidente della Regione Santi Nicita e già presidente Agcom. Per il Movimento 5 Stelle, l’uscente Pino Pisani – augustano – è in seconda posizione dietro Barbara Floridia ed inserito anche all’uninominale. All’uninominale c’è anche Paolo Amenta (Pd), sindaco di Canicattini Bagni. Di seguito, liste e nomi per plurinominale e collegio uninominale.

Collegio plurinominale – (Catania, Enna, Messina, Ragusa, Siracusa)

Forza Italia: Stefania Prestigiacomo, Antonino Scilla, Loredana Messina, Giacobbe Giovanni Giacobbe.
Fratelli d’Italia: Sebastiano Nello Musumeci, Carmela Bucalo, Salvo Pogliese, Giovanna Petrenga.
Lega Salvini Premier: Nino Germanà, Giulia Bongiorno, Orazio Ragusa, Sonia Grasso.
Noi Moderati: Mario Luciano Brancato, Antonia Portorivo, Gianfranco Melillo, Doriana Politanò.
Partito Democratico: Antonio Nicita, Agata Iacono, Salvatore Branciforte, Antonia Russo.
Impegno Civico: Fabrizio Trentacoste, Cinzia Leone, Vincenzo Drago, Loredana Russo.
Verdi Sinistra: Alessandra Minniti, Giovanni Gioli Vindigni, Maria Germanà, Fabio Ruvolo.
Movimento 5 Stelle: Barbara Floridia, Giuseppe Pisani, Cinzia Amato, Federico Piccitto.
Azione Italia Viva: Anna Maria Parente, Gaetano Armao, Giusi Provino, Pierfrancesco Torrisi.
Sud chiama Nord De Luca sindaco d’Italia: Cateno De Luca, Dafne Musolino, Giuseppe Lombardo, Lorenzina Grasso.
Italexit: Giuseppe Sottile, Carmen Minutoli, Giuseppe Indorato, Letizia Licitra.
Unione Popolare con De Magistris: Luca Antonio Cangemi, Dolores Dessì, Goffredo D’Antona, Ivana Maria Parisi.
Forza Nuova: Maria Fiore, Giuseppe Aleppo, Carmela Montagno Castagnola, Giuseppe Siciliano.

Collegio uninominale

Salvatore Sallemi (centrodestra), Paolo Amenta (Pd), Giuseppe Pisani (M5S), Mariana Buscema (Azione Iv), Antonio Guastella (Sud chiama Nord De Luca sindaco d’Italia), Giorgio Piccione (Unione Popolare con De Magistris), Maria Fiore (Forza Nuova).




Candidature: Paolo Amenta (Pd) al Senato. Le perplessità di Baio e la replica del presidente PD

Si moltiplicano con il passare delle ore le frizioni in casa Pd Siracusa. Il partito provinciale è, da settimane, di nuovo attraversato da frizioni e contrapposizioni. E per aumentare il caos al suo interno, ecco altri momenti di possibile divisione. Da una parte la candidatura del presidente provinciale, Paolo Amenta, nel collegio uninominale; dall’altra il messaggio di Alfredo Foti a favore di Giovanni Cafeo (Prima l’Italia).
Nel primo caso, è il dirigente Salvo Baio a dare fuoco alle polveri. “Mi domando se nella scelta dei candidati del Pd che dovrebbero rappresentare il nostro territorio, il partito abbia avuto un ruolo o sia stato ignorato. Domanda retorica, perchè la risposta è nota: nessun organismo del Partito ‘democratico’ è stato consultato nè tantomeno coinvolto nelle decisioni sulle candidature. Di più, chi aveva il compito, a livello regionale e nazionale, di coordinare le candidature, per prima cosa ha pensato alla propria candidatura. Così funziona oggi il Pd. Un tempo si consultava la base per ascoltarne gli orientamenti e le preferenze, oggi non sappiamo neanche chi sia la base. Un tempo le scelte venivano discusse negli organismi di partito, anche quando si trattava di dirigenti nazionali. Oggi gli organismi del Pd sono in disfacimento, non contano nulla e non vengono neanche convocati perchè privati prendendo del benchè minimo potere decisionale”. Una polemica che riguarda le liste per le politiche come per le regionali. “Tutto mi sarei aspettato – attacca ancora Baio – tranne che il partito che si chiama democratico venisse relegato all’umiliante ruolo di passacarte o passaliste. Io al posto di Amenta tirerei fuori gli occhi della tigre, ma se non è capace di farlo credo che le sue dimissioni e quelle degli altri cinque che compongono il comitato di coordinamento sarebbero un gesto onorevole. Il Pd così non può andare avanti”.
Nelle ore scorse, intanto, l’endorsement social dell’ex assessore comunale Alfredo Foti per il candidato alle regionali di un altro partito: Giovanni Cafeo (Prima l’Italia). “Una persona a me molto molto cara, che mi ha insegnato molto e che oggi non è più con noi, mi ha chiesto di continuare a fare politica ‘insieme’ a Giovanni, gli ho detto di sì, ed io son un uomo di parola. A Giovanni mi unisce un rapporto politico trentennale, lo considero oltre che un amico, uno dei politici più preparati della nostra provincia”, ha scritto Foti in un post accompagnato da una foto insieme a Giovanni Cafeo. Una amicizia, non solo politica, che passa attraverso lo scomparso Gino Foti, zio di Alfredo e mentore di Cafeo. Nessun commento ufficiale del partito su questa vicenda.
Quanto alle parole di Baio, su FMITALIA la replica di Paolo Amenta. “Mi sono messo a disposizione del partito. Per me Baio rimane un carissimo amico e una persona di grande esperienza. Con me ha sempre dialogato in maniera propositiva. Occhi di tigre? Io li ho sempre avuti nella vita politica, candidandomi e mettendo la faccia. Poi vinco, perdo ma sempre mettendoci la faccia. Non l’ho scelto io, il partito ha scelto Paolo Amenta forse considerando che sono stato vice presidente di Anci Sicilia e quindi conosciuto dai sindaci e dai consiglieri comunali dei 48 comuni del collegio”.