Il Pd cerca pax elettorale tra le correnti, ma sulle primarie lo scontro è dietro l’angolo

Il Pd provinciale cerca l’ennesima pacificazione interna per prepararsi agli appuntamenti elettorali principali: le regionali e le amministrative del prossimo anno nel capoluogo. Il 29 maggio, l’assemblea provinciale del partito dovrebbe portare alla “ratifica” di un accordo tra correnti e alla definizione di un metodo per procedere alle alleanze ed alla scelta dei candidati.
Effetti Collaterali invita a porre un freno alle autocandidature, specie alle regionali, ed al metodo per cui alleanze vengono scelte senza confronto interno tra dirigenti ed iscritti al Pd. Temi consegnati anche al segretario provinciale Salvo Adorno ed a quello cittadino Santino Romano.
“Il tema della democrazia interna, che si esplica nell’attività degli organismi, è fondamentale per un partito che ha l’ambizione di chiamarsi democratico”, dice Alessandro Acquaviva. “Abbiamo sottolineato la necessità di una maggiore trasparenza e partecipazione affinché le questioni politiche sul tappeto diventino oggetto di un confronto politico aperto e plurale. Dal punto di vista elettorale il tema delle alleanze alle prossime amministrative in cinque comuni della provincia e quello delle autocandidature regionali che travalicano qualunque base di confronto sul territorio ci lasciano molto perplessi”.
Per quanto riguarda le elezioni amministrative a Siracusa, previste per il prossimo anno, “abbiamo invece proposto le primarie di coalizione che riteniamo lo strumento di partecipazione democratica per eccellenza”.




Le sanzioni mettono a rischio la raffinazione priolese. FdI: “Governo senza interesse”

Anche Fratelli d’Italia guarda con preoccupazione alla zona industriale di Siracusa. Beniamino Scarinci, senza filtri, avvisa subito che le “sanzioni che il governo Draghi e la UE stanno applicando, di fatto mettono la raffineria a imminente rischio di fermo”.
Il delegato industria di FdI Siracusa, in contatto con i vertici nazionali del partito, inquadra le paure dei più ipotizzando che “l’embargo sul petrolio della Russia inevitabilmente causerebbe il fermo della raffineria. Nel caso delle molteplici PMI che prestano servizi per la raffineria le banche, in virtù dei continui messaggi che manda il governo, hanno arbitrariamente bloccato le anticipazioni delle fatture a questi operatori causando enormi disagi per gli stipendi di qualcosa come 5.000 operai e ritardi o mancati investimenti, anche in tema di sicurezza, da parte delle PMI”.
Un quadro compromesso, già aggravato dalle scelte “sacrificatissime” in tema di Pnrr, con la raffinazione tagliata fuori dai finanziamenti per la transizione. In questo quadro, per FdI, “emerge soltanto la evidente disparità di azione dei vari Stati della UE, in tutela degli interessi dei propri cittadini e della loro economia. E di certo il governo Draghi primeggia nell’assenza di iniziative. Persino la Bulgaria, nazione nella quale insiste un’altra grossa raffineria della Lukoil, due giorni fa ha chiesto una deroga all’embargo del petrolio russo”.
Ecco perchè Scarinci ha chiesto anche ai vertici del partito della Meloni di capire quale sia “la reale intenzione del governo Draghi”. Sin qui – dice – si è segnalato per una “politica di totale disinteresse nei confronti del polo industriale di Priolo Gargallo, rinunciando ad intervenire addirittura presso le banche italiane e poi nelle politiche di sopravvivenza e permanenza dello stesso polo petrolchimico. Dica Draghi se lo scenario che si offre a più di 10.000 addetti è quello di due anni di disoccupazione attraverso l’ennesimo scostamento di bilancio e la chiusura definitiva del polo produttivo”.




Aree gioco pubbliche, quanti pericoli per i bimbi. Zito: “Ora ci sono i soldi per i lavori”

Arriveranno dalla Regione i soldi necessari per la manutenzione delle aree gioco pubbliche. Con un emendamento alla Finanziaria, è stato approvato un contributo da 350mila euro per interventi di sistemazione e ripristino che, sino ad oggi, non sono stati condotti dal Comune di Siracusa. Altalene e giostrine non sono messe bene e sono decine le segnalazioni di situazioni problematiche, oltre che di incidenti occorsi ai giovani utilizzatori.
Primo firmatario dell’emendamento è il deputato regionale Stefano Zito (M5s). “Ho due bambini piccoli, so bene come sono combinati i parchi gioco pubblici di Siracusa. E a parte un paio, purtroppo, gli altri sono messi mali. Le competenze sono di Palazzo Vermexio ma in questa ultima finanziaria regionale, disegnata praticamente in parlamento, ho pensato di presentare questo emendamento. La dotazione finanziaria non è grandissima, ma la ritengo utile per avviare l a manutenzione dei parchi gioco a disposizione dei bimbi siracusani. Ho notato speroni, ferri sporgenti, altalene rotte. L’elenco è lungo. Da papà, allora, ho ritenuto di far qualcosa per risolvere il problema. Non voglio sostituirmi all’assessore o al Comune. Ho fatto in modo di avere le somme a disposizione e le metto a disposizione di Palazzol Vermexio”, dice Zito su FMITALIA. “Adesso mi aspetto che gli uffici comunali siano rapidi nel predisporre un piano di interventi. Così, quando queste somme saranno materialmente disponibili, si potrà partire subito con la manutenzione e la sostituzione dei giochini rotti. Con il decreto semplificazioni sono cambiate tante cose, non servono gare. Le procedure sono veloci ma a patto che il Comune sappia subito cosa comprare e dove e cosa sostituire. Ne ho parlato con il capo di gabinetto del sindaco. Mi aspetto leale collaborazione. Anche perchè, se non lo faranno, i soldi non vengono spesi e verranno tristemente ritirati”. E magari assegnati a beneficio di qualche altro ente pubblico più celere nel dare seguito ad atti di parlamentari regionali.
Parte di quei 350mila euro sono vincolati ad interventi per consentire, ad esempio, al pubblico di seguire le gare sportive giovanili alla palestra Akradina. A causa di piccoli interventi richiesti ma non effettuati, i genitori no possono assistere alle gare dei loro figli. Diverse squadre hanno optato per giocare in continua trasferta, dal volley alla pallamano. E l’Aretusa di pallamano ha dovuto festeggiare la promozione in A2 a Rosolini, per indisponibilità dell’impianto di “casa”. Una situazione paradossale. “Ho chiesto ma nessuno ha saputo dirmi esattamente cosa serve per avere il via libera all’accesso degli spettatori. Dalla Questura di Siracusa mi hanno assicurato che, eseguiti gli interventi necessari, loro sarebbero rapidissimi nel consentire il nulla osta. Ecco, ora il Comune di Siracusa può contare anche su una dotazione finanziaria per l’intervento. Anche in questo caos, mi auguro siano celeri e pronti. Altrimenti ognuno con le sue responsabilità”, chiosa il deputato regionale Stefano Zito, primo firmatario dell’emendamento, condiviso anche da Giorgio Pasqua.

foto archivio




Reti idriche colabrodo e fondi Pnrr, provincia di Siracusa a secco: Ficara,”Ecco il vero motivo”

“Ho letto alcune valutazioni sui mancati investimenti per la rete idrica siracusana francamente sorprendenti. Se in provincia di Siracusa non ci sono finanziamenti Pnrr per intervenire su acquedotti colabrodo, questo avviene per un semplice motivo: non è ancora operativa l’Ati, manca l’approvazione dello statuto da parte di alcuni consigli comunali e senza la piena operatività dell’Assemblea Territoriale Idrica non si può partecipare ai bandi che hanno messo sul piatto risorse fondamentali per un necessario ammodernamento delle nostre reti idriche”.
Così il parlamentare siracusano Paolo Ficara (M5s) torna su di un tema che lo aveva già visto prodursi in una serie di solleciti ed incontri con vari amministratori locali, nel tentativo di non perdere i fondi del Pnrr in un ambito dove, è innegabile, troppi sono gli sprechi ed i guasti.
“La provincia di Siracusa non ha potuto partecipare al primo bando, scaduto nei mesi scorsi. Ora ha mancato anche la prima tranche di interventi previsti dal secondo bando e rischia di restare fuori anche dalla seconda tranche, in scadenza ad ottobre. Il motivo, come ho già avuto modo di spiegare in più occasioni, è il mancato avvio della gestione del servizio idrico da parte del soggetto istituzionale individuato dalla legge (del 2015), cioè l’ATI, condizione richiesta per partecipare al bando. Ho letto che per il deputato regionale Giovanni Cafeo i mancati finanziamenti sarebbero la prova del fallimento della gestione pubblica. Mi permetto di replicare – prosegue Ficara – che non può essere così: per il semplice motivo che il servizio idrico non è ancora a guida pubblica. Semmai, la situazione in cui si ritrovano le reti cittadine in provincia di Siracusa mostra il fallimento della gestione privata. Senza andare lontano, basta pensare a Sai 8, ai mancati investimenti e ad alcune operazioni oggetto di interesse della magistratura”.
Poi Paolo Ficara torna a rivolgersi ai Comuni inadempienti. “Una volta di più, in questa corsa contro il tempo per ottenere le risorse del Pnrr dedicate agli acquedotti, chiedo ai pochi sindaci del siracusano che non hanno ancora provveduto, di adempiere ai loro compiti con l’adesione all’Ati, unico e vero modo per dare un senso alla gestione pubblica dell’acqua e intercettare qui finanziamenti assolutamente necessari”.




Verso le amministrative. Canicattini Bagni, il MoVimento 5 Stelle sostiene Calabrò

Si compattano gli schieramenti in vista delle elezioni amministrative in provincia di Siracusa. A Canicattini Bagni, il MoVimento 5 Stelle ha scelto di appoggiare la candidatura a sindaco di Danilo Calabrò. “Rinnovamento non può essere solo una bella parola da sventolare, senza sostanza alle spalle. Da vent’anni è, di fatto, la stessa politica a gestire le sorti di Canicattini. Equilibri di potere in una continua restaurazione di cui il rinnovamento era solo facciata”, dicono all’unisono Roberto Ferraro ed Elisa Salvatorelli.
Attivisti pentastellati, sono pronti ad offrire il loro contributo di idee e di concretezza per sostenere la candidatura di Calabrò. “La scelta del civismo era naturale. E’ e rimane la forza propulsiva del MoVimento che non si nasconde e non si maschera a Canicattini. C’è e ci siamo. E diciamo anche esattamente dove. Con Danilo Calabrò sindaco”, spiega Ferraro. “La nostra piccola realtà ha bisogno di una nuova spinta politico-sociale, per invertire vent’anni a marcia unica che hanno rallentato Canicattini ed i suoi abitanti. Ogni giorno siamo alle prese con piccole emergenze trascurate”, aggiunge anche Elisa Salvatorelli. Dalla pulizia della cittadina, al traffico veicolare, passando per la gestione dei servizi al cittadino, la guardia medica e le tematiche di sanità.




Candidata a sindaco, lascia il ruolo di assessore: Paola Gozzo incassa l’appoggio di Idea

Il giovane movimento politico Idea, recentemente costituitosi in provincia di Siracusa, si schiera con Paola Gozzo alle prossime amministrative di Solarino. E’ il coordinatore provinciale, Tiziano Spada, ad ufficializzare l’appoggio all’ex assessore comunale di Floridia, ora candidata sindaco nella vicina Solarino. “In un anno e mezzo di mandato da assessore, nonostante le limitazioni causate dalla pandemia, la titolare delle deleghe alla Cultura e alla Pubblica Istruzione è stata artefice di una serie di iniziative che hanno lasciato il segno: dagli eventi culturali alla riscoperta delle tradizioni, con un occhio particolare alla sicurezza delle scuole e alle esigenze dei giovani e delle famiglie”, così Spada.
“Nelle ultime settimane i rappresentanti floridiani di Fratelli d’Italia e Lega hanno duramente attaccato l’amministrazione e chiesto le dimissioni di Paola Gozzo alla luce della sua candidatura a sindaca di Solarino. Vorrei ricordare che per l’ufficialità bisognerà attendere il 18 maggio, giornata in cui dovranno essere presentate le liste. L’assessore Gozzo, rispettando il suo ruolo, ha scelto però di dimettersi preventivamente. L’auspicio è che altri referenti di queste due compagini politiche, gli stessi che occupano gli scranni a livello regionale e hanno scelto di competere per la sindacatura in alcune città, seguano il suo esempio, rispettando il ruolo che è stato loro assegnato dai cittadini”, polemizza Tiziano Spada.




Lavori per il lungomare Alfeo, Vinciullo: “Il Comune non mantiene gli impegni”

“Sono passati più di 9 anni e gli impegni assunti per i lavori al lungomare Alfeo non sono stati mantenuti”. Vincenzo Vinciullo, da sempre voce critica nei confronti dell’operato dell’amministrazione comunale di Siracusa, chiede di conoscere il motivo per cui dopo quasi dieci anni dal finanziamento, i lavori non siano ancora iniziati.
“Il sindaco di Siracusa anche nel 2018 accusava me di ‘strumentalizzazione in malafede’ sul Lungomare Alfeo. Ma visto che i lavori continuano a non partire, era nostra malafede o sua incapacità politica-amministrativa di governare gli eventi?”, dice l’esponente dell’opposizione.
“Nel 2007, da assessore alla Ricostruzione della Città di Siracusa, recuperai 2.545.773,72 euro che sono ancora a disposizione per i lavori di consolidamento del Lungomare Alfeo. Inoltre, è ancora in vita il provvedimento del 2014 con il quale è stato emanato il decreto di approvazione del quadro economico per la somma complessiva di 2.545.773,72 euro con schema di D.D.G. L.433/91 – Obiettivo C. So che, come ha sempre fatto, il sindaco di Siracusa non risponderà a questo mio ennesimo comunicato stampa e che preferirà il silenzio alla verità! Ma io – prosegue Vinciullo – continuo a svolgere in modo corretto e puntuale il mio ruolo di oppositore ad una amministrazione che sta portando la città al collasso”.
E per l’ennesima volta, Vinciullo invita il sindaco Italia ad un confronto pubblico, sui media locali. “Scelga dove e quando, io sono pronto”.

foto dal web




Campo largo di centrosinistra anche a Siracusa: in moto Articolo 1, Europa Verde e SI

Articolo Uno, Europa Verde e Sinistra Italiana insieme anche in provincia di Siracusa. “Un patto politico ed elettorale regionale, per definire un progetto di radicale cambiamento della Sicilia. Al centro mettiamo il lavoro di qualità nel diritto e nella sicurezza, l’ambiente e tutela del territorio, la lotta alla mafia e alla corruzione, l’impegno per la parità di genere. Tenere insieme la immensa questione ambientale con quella sociale è la vera sfida: su cui la sinistra progressista e ambientale intende offrire il contributo all’alleanza di centro-sinistra. Ed è tema di straordinaria rilevanza nella provincia di Siracusa dove il rischio evidente è che la transizione ecologica e la decarbonizzazione non si realizzi e il tutto si riduca alla desertificazione e alla macelleria sociale”, hanno spiegato durante la conferenza stampa di questa mattina Antonino Landro, segretario provinciale di Articolo Uno, Giusy Nané, responsabile provinciale di Europa Verde, Pippo Zappulla segretario regionale di Articolo Uno e Sebastiano Zappulla segretario di Sinistra Italiana.
Netta la bocciatura dell’attuale governo regionale. “Urge una svolta in Sicilia. Il governo Musumeci ha brillato per immobilismo, per divisioni interne, per incapacità nel rispondere ai bisogni reali dell’economia e del lavoro”. Adesso Articolo Uno, Europa Verde e Sinistra Italiana guardano ad un campo largo di centro-sinistra, che dialoghi con il M5s e con le associazioni e movimenti civici presenti nei territori.
Antonino Landro, Giusy Nanè, Pippo Zappulla e Sebastiano Zappulla hanno indicato nelle primarie il metodo di scelta dei candidati. “Pensiamo che la strada delle primarie, da realizzare subito dopo le amministrative di giugno, sia quella più giusta e democratica per scegliere il candidato migliore a rappresentare questo progetto di radicale cambiamento della Sicilia”. C’è però un candidato ideale per le regionali, ed è Claudio Fava. “Intendiamo sostenerlo alle primarie e ci rivolgiamo anche per questo a quanti condividono questo progetto e processo per costituire insieme i Comitati, le iniziative in ogni Comune della provincia”. Prima adesione, da Avola, con l’Officina delle Idee.




Isab Lukoil? “Pochi giorni ancora e chiuderà”: Cafeo lancia l’ultimo sos al governo

“Il governo di Roma tuteli l’interesse nazionale e i posti di lavoro del petrolchimico di Siracusa, altrimenti tra pochi giorni Lukoil sarà costretta a chiudere i battenti”. Fa gelare i polsi la prospettiva che vien fatta balenare dal deputato regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo. Con lo stop al petrolio russo, il cuore pulsante della zona industriale siracusana (Isab Lukoil) vede da vicino la fine.
“Le sanzioni – spiega Giovanni Cafeo – entreranno in vigore dal gennaio del prossimo anno ma sarà possibile, da qui fino alla fine del 2022, importare petrolio solo in caso di contratti di approvvigionamento già sottoscritti. E Lukoil non si trova in questa condizione, per cui lo slittamento all’inizio del prossimo anno delle sanzioni all’importazione del greggio russo non rinvia il pericolo per la produzione nel petrolchimico, anzi lo crea subito”.
Il deputato regionale auspica che il governo italiano prenda dei provvedimenti prima di una catastrofe economica e sociale senza precedenti. In verità è un appello che tutta la classe politica siracusana, regionale e nazionale, lancia da tempo. Riscontrando freddo interessamento da Draghi e dallo Sviluppo Economico.
“Ci sono paesi – continua Cafeo – come Ungheria e Slovenia che stanno difendendo gli interessi nazionali, per cui mi aspetto lo stesso atteggiamento anche da parte dell’Italia. Non scordiamo che il petrolchimico di Siracusa contribuisce al fabbisogno di carburante dell’intero Paese, oltre a dare lavoro ad oltre 8 mila persone nel solo territorio di Siracusa. Inoltre la zona industriale rappresenta una fetta importante del Pil della Sicilia che si troverebbe, di punto in bianco, senza un pezzo della sua economia”.




Zona industriale, per Zappulla (SI) “il futuro è seriamente compromesso”

Il futuro della zona industriale? “E’ seriamente compromesso”. Ne è convinto il segretario provinciale di Sinistra Italiana, Sebastiano Zappulla. “Le condizioni generali della nostra zona industriale destavano preoccupazione già negli anni scorsi, ma il fatto di rimanere esclusa dai fondi del Pnrr èer la transizione energetica e per una
parte di essa, Isab-Lukoil, l’essere oggi il bersaglio delle sanzioni alla Russia ha reso ancora più precarie le sue condizioni attuali, aprendo, di fatto, uno scenario di crisi economica, sociale, ambientale e occupazionale con cui dovremo fare i conti”, è l’analisi che vale quanto una fosca previsione per il futuro.
“In questi mesi e nelle ultime settimane abbiamo assistito al lancio di appelli, allarmi e richieste di tavoli tecnici da parte del governo regionale, della deputazione nazionale e regionale siracusana, dei sindacati e della associazione degli industriali. All’unisono si dicono tutti preoccupati per la crisi che attraversa il settore industriale, per il futuro nero che si prospetta, per l’impatto drammatico sull’occupazione e per il tracollo economico che subirà la nostra provincia. Sono preoccupazioni che condividiamo totalmente”, dice ancora Zappulla.
Per Sinistra Italia due i dati da evidenziare: “più di 10mila addetti rischiano di perdere il posto di lavoro e il 50% del Pil provinciale andrà in fumo se la zona industriale chiuderà i battenti”.
La crisi ha origini lontane per il segretario Zappulla. “Da anni, infatti, assistiamo al ridimensionamento degli asset produttivi, al calo degli occupati stabili e all’aumento della precarietà nei nuovi assunti e alla chiusura di aziende che non sono riuscite a reggere il mercato; inoltre non si è visto nessun investimento economico sulla riconversione per rilanciarla nel mercato energetico europeo e mondiale. È mancata la governance politica, e la classe dirigente non è stata capace di ritrovarsi, unitariamente, su un nuovo modello di sviluppo in linea con le nuove strategie energetiche del paese”.
Quanto alle soluzioni, per Sinistra Italiana non è il caso di confidare troppo nel governo. “Bisogna muovere una diffusa mobilitazione dal basso, coinvolgendo cittadini e lavoratori, per ricordare a chi ci governa che questo territorio non vuole morire, rivendica il diritto di esistere e pretende il rilancio del suo comparto industriale
nel solco della transizione energetica e del rispetto dell’ambiente. Per un distretto industriale rinnovato e all’avanguardia, con lavoro stabile e qualificato, che sia il fiore all’occhiello dell’intero Paese”.