Il PD siracusano si affida ad un comitato di coordinamento: sei nomi verso le elezioni

L’assemblea provinciale del Partito Democratico ha dato il via libera al comitato di coordinamento che dovrà condurre il Pd verso gli appuntamenti elettorali di questa seconda parte del 2022. Troppo fragili gli equilibri interni per riuscire a puntare su un nome unico per la segreteria. Più saggio, e meno divisivo, puntare invece su di un gruppo ristretto, espressione delle principali correnti interne, per poter contare su di una sorta di camera di compensazione in cui far decantare le divisioni, evitando altri colpi scena.
Le dimissioni di Salvo Adorno, ufficialmente motivate con ragioni di salute, hanno fatto saltare il tappo. Non è sfuggita la quasi contemporaneità degli eventi: dal suo addio all’adesione di Carta con l’ennesima contrapposizione tra aree che adesso cercano un nuovo rapporto di forza. Saranno gli appuntamenti elettorali, nazionali e regionali, a “pesare” ed a decidere i nuovi equilibri e, quindi, il nuovo segretario.
Nell’attesa, l’assemblea ha affidato all’unanimità il coordinamento del partito al presidente Paolo Amenta, a Bruno Marziano, a Raffaele Gentile, Marco Monterosso, Enzo Pupillo e Marika Cirone Di Marco. Il comitato si è già riunito per stabilire l’ordine del giorno della direzione provinciale che dovrà pronunciarsi su elezioni nazionali e regionali oltre che su valutazioni generali interne.




Paolo Ficara (M5s), niente ricandidatura: “Secondo mandato? Io mi fermo qui”

“Grazie, ma io mi fermo qui”. Nel momento in cui ribolle il calderone delle candidature, arriva il passo indietro di Paolo Ficara, parlamentare del M5s e vicepresidente della commissione Trasporti della Camera. “E’ stato un onore che ho cercato di ripagare con il massimo impegno personale, dal primo all’ultimo giorno. Torno alla mia professione e lo faccio con la consapevolezza di non aver mai tradito le promesse fatte, di aver rispettato sempre gli impegni presi con una forza politica come il M5S, nella quale non è semplice stare se non ci si crede fortemente, per via di quelle regole con le quali siamo nati”, scrive Ficara sui suoi canali social.
Da parlamentare, può vantare il 95% di presenze in Aula, 79 atti tra interrogazioni, interpellanze e risoluzioni e diverse proposte di legge. “Ho restituito alla collettività più di 106mila euro, oltre a rinunciare all’ulteriore indennità di 21mila euro per aver ricoperto la carica di vicepresidente della Commissione Trasporti dal luglio del 2020. I trasporti e le infrastrutture sono stati i temi che ho principalmente seguito a livello nazionale, sapendo bene quanto enormi siano le carenze nella nostra Regione. I risultati concreti si vedranno tra qualche anno, serve tempo per poter progettare e costruire una opera pubblica, ma abbiamo finalmente messo al centro dello sviluppo infrastrutturale la nostra Sicilia. Ferrovie, strade, porti. E non solo”.
Alla voce risultati ottenuti iscrive “la riqualificazione di numerose strade provinciali, il tanto atteso restauro del ponte di Cassibile, la realizzazione della fermata ferroviaria presso l’aeroporto di Catania. Tanti interventi sono stati avviati e tante sono le risorse stanziate per opere che vedremo nei prossimi anni, molte infatti dovranno essere completate entro il 2026 perchè finanziate con il PNRR. Sono orgoglioso di aver contribuito a portare nella nostra provincia di Siracusa circa 500 milioni di euro per quanto riguarda i trasporti e le infrastrutture”. Risorse per la manutenzione delle strade provinciali, il finanziamento della ciclovia della Magna Grecia, il recupero della ferrovia Noto-Pachino, il bypass ferroviario ad Augusta, l’acquisto di nuovi treni notte. “Di questi 500 milioni, quasi 200 hanno riguardato il Porto di Augusta con il finanziamento di opere come la manutenzione della diga foranea, il collegamento ferroviario nel porto, l’elettrificazione delle banchine. E circa 75 sono stati i milioni per Siracusa, tra il lavoro fatto per la conferma dei fondi del bando periferie, il rinnovo del parco autobus della nostra città, le risorse per la mobilità sostenibile e la riqualificazione urbana. Senza dimenticare i finanziamenti del PNRR per la Stazione di Siracusa e l’elettrificazione delle banchine del nostro Porto, per fare qualche esempio”.
Da aggiungere grandi interventi che interesseranno in parte la provincia di Siracusa, come lo sblocco e il finanziamento della Ragusa-Catania (1 miliardo e 200 milioni) e l’avvio delle procedure per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa (circa 200 milioni). Senza dimenticare il risanamento economico della ex Provincia di Siracusa, in dissesto dal 2018 con un buco di 200 milioni di euro. “Con un lavoro costante in questi anni – scrive Ficara – siamo riusciti a ridurre il prelievo forzoso a carico delle province siciliane di 90 milioni l’anno, che per Siracusa vogliono dire più di 8 milioni”.
Tra i temi affrontati, transizione e sviluppo della zona industriale siracusana, oltre all’attenzione dedicata in questi mesi al pericolo derivante dalle sanzioni al petrolio russo per le attività di Isab-lukoil. Sullo sfondo, la ripresa della conferenza dei servizi per la bonifica della rada di Augusta (“iter bloccato da anni”).
“Piccole soddisfazioni sono state anche le donazioni che con i colleghi della provincia abbiamo fatto per l’acquisto di ventilatori polmonari donati all’Asp nelle prime settimane dell’emergenza covid o i nuovi attrezzi regalati al Comune di Siracusa per la palestra del Campo Scuola Pippo di Natale”, a concludere l’elenco stilato da Paolo Ficara.
Difende a spada tratta le misure del M5s: il Reddito di cittadinanza, il superbonus, il decreto dignità, l’assegno unico per le famiglie, l’avvio del taglio del cuneo fiscale, la legge spazzacorrotti e il carcere ai grandi evasori, la legge salvamare, le risorse stanziate per una nuova stagione di concorsi e assunzioni. “Questi importanti risultati avranno bisogno di tempo per mostrare la loro efficacia ma soprattutto hanno bisogno che i vari livelli istituzionali li facciano funzionare: regioni, province, comuni. Ci hanno costantemente attaccato, sminuendo le vittorie ottenute. Spesso del male ce lo siamo fatti da soli, con persone alla ricerca solo della gloria personale e noi stessi che abbiamo dato più importanza alla critica del singolo più che valorizzare il risultato ottenuto. Abbiamo fatto degli errori, sicuramente, sempre però con la volontà di fare il giusto, pensare ai più e ridurre le disuguaglianze. E su questa strada bisogna continuare, l’Italia ha ancora un enorme bisogno di una forza politica come il M5S, anche alla luce di quello che avviene a livello dei partiti, con un Pd che supera a destra la destra, imbarcando di tutto e di più”, la nota politica di Ficara.
Spazio per ripensamenti sulla volontà di non candidarsi? “No, la mia è una decisione presa da parecchio tempo, per diversi motivi personali. Torno alla mia professione. Lo farò tornando ad essere un cittadino attivo, che segue e si interessa della gestione della cosa pubblica, a partire dalla propria comunità”. Una frase che lascia però aperta la porta alla possibilità di un impegno comunque attivo con il M5s, magari come coordinatore provinciale, anche fuori dal Parlamento.




Ambiente e industria, Cafeo: “No alle contrapposizioni, soluzione condivisa per il futuro”

“Le notizie sullo stato di salute dell’ambiente nell’area della zona industriale sono molto rassicuranti. Da un lato, l’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione ambientale, ha accertato la balneabilità delle acque di Marina di Priolo, dall’altro la Lipu ha annunciato il ritorno dei fenicotteri rosa nella Riserva Saline di Priolo. Anzi, gli stessi volontari dell’associazione hanno aggiunto che sono riprese le nidificazioni delle tartarughe. È di tutta evidenza che la zona attorno a Priolo, dove insiste una consolidata presenza di stabilimenti industriali, registra una qualità ambientale e marina di alto livello, altrimenti i tecnici dell’Arpa avrebbe compiuto altre scelte e l’istinto dei fenicotteri li avrebbero dirottati in altri luoghi per depositare le proprie uova”. Sono questi i punti di partenza di una riflessione su ambiente ed industria, svolta dal deputato regionale (Prima l’Italia) Giovanni Cafeo e che punta subito sul caso Ias.
“Come è ormai risaputo, la struttura è stata posta sotto sequestro dal Tribunale di Siracusa, su richiesta della Procura di Siracusa che ha aperto un’inchiesta per disastro ambientale. Per andare al concreto, l’ipotesi accusatoria è che il malfunzionamento del depuratore avrebbe prodotto l’inquinamento del mare. Una tesi su cui non intendo entrare, c’è un procedimento giudiziario in corso ma qualche domanda è lecito porsela: se è vero che l’Ias sversava reflui sul mare, procurando un danno ambientale, come è possibile che l’Arpa non abbia rilevato nulla di anomalo nel campionamento dell’acqua di Marina di Priolo, a due passi dall’impianto? E poi: è lecito ritenere che fenicotteri e tartarughe, peraltro ritenute specie protette, decidano di riprodursi in un luogo malsano?”.
Cafeo non cede alla facile tentazione di demonizzare le industrie. “La zona industriale, negli ultimi anni, ha compiuto passi da gigante nella tutela dell’ambiente. Questo grazie ad un lavoro sinergico tra istituzioni, che hanno compreso quanto sia determinante la salvaguardia del territorio, associazioni ecologiste, che hanno avuto un ruolo di persuasione importante, e le aziende del petrolchimico, che hanno investito in tecnologie.”
E questa sinergia, secondo Cafeo, è uno schema da continuare a seguire “per provare a salvare l’intero comparto industriale siracusano. Una contrapposizione tra le parti in causa, soprattutto alla luce degli ultimi avvenimenti, il sequestro dell’Ias e la crisi legata agli effetti della guerra in Ucraina, è la strada sbagliata che porterà solo alla desertificazione del territorio con conseguenze drammatiche sul lato economico, occupazionale, sociale ed ambientale”.
Ecco perchè, per il deputato regionale di Prima l’Italia, diventa indispensabile “individuare una soluzione condivisa che possa consentire da un lato di riaccendere il motore della zona industriale e dall’altro di proteggere l’ambiente. La transizione ecologica deve essere un’opportunità per le imprese del petrolchimico e non una sorta di condanna a morte”.




Nasce Impegno Civico, a Siracusa il nome forte è quello dell’ex ministro Lucia Azzolina

Si chiama Impegno Civico il soggetto politico fondato da Luigi Di Maio, poche settimane dopo l’uscita dal M5s. Il nome forte per la provincia di Siracusa è quello di Lucia Azzolina, ex ministro della Pubblica Istruzione. “Con l’ambizione di rappresentare l’Italia dell’attivismo civico, oggi nasce un partito riformatore che parla ai giovani, al sociale, che guarda alla transizione ecologica e digitale. Facciamo appello alle cittadine e ai cittadini consapevoli affinché diano il loro contributo a questo nuovo progetto, che è aperto, costruttivo, di lungo respiro perché non finirà il 25 settembre. Mettiamo insieme le energie migliori del siracusano per prenderci cura del nostro territorio e dell’Italia”. Queste le parole della Azzolina, affidare ad una nota stampa alle redazioni.
La linea politica è chiara: “proseguire con l’impegno e la determinazione con cui ha lavorato il Governo Draghi”. Promessa attenzione massima verso gli amministratori locali, con la possibilità di modificare la legge sull’abuso d’ufficio “che blocca la macchina amministrativa per il timore che incute firmare gli atti”.
Basta incentivi e bonus, “spesso improduttivi e difficili da ottenere”. Spazio allora ad una “netta riduzione delle tasse a tutte le imprese – continua Azzolina –, con lo Stato che semplifica ed elimina barriere affinché le piccole e medie imprese siano agevolate e sostenute nel loro impegno quotidiano”.




Pd-M5s, c’eravamo tanto amati? Baio: “Mantenere in Sicilia l’alleanza contro la destra”

Nonostante le chiare parole di Letta, all’interno del Pd siracusano c’è chi sostiene la necessità di mantenere comunque in vita l’alleanza con il M5s. A sostenerlo è il dirigente regionale Salvo Baio. “Non convince la scelta del Pd di escludere dall’alleanza di centrosinistra i CinqueStelle i quali sono fatti oggetto di un durissimo attacco mediatico e politico, scagliato da più parti in quanto ritenuti responsabili di aver acceso la miccia che ha fatto cadere il governo Draghi”. In verità, secondo Baio, non potevano non votare la fiducia per via di alcuni punti per loro “indigeribili”. Invece, tra i nove temi proposti dal M5s a Roma “alcuni di essi erano assolutamente condivisibili, anzi erano considerati di sinistra da esponenti di primo piano del Pd come Boccia e Orlando”.
Una difesa lucida quella di Salvo Baio che, pur comprendendo le dinamiche nazionali di partito, “si augura che il quadro delle alleanze nazionali non abbia ricadute sulle Regionali e che Caterina Chinnici abbia il sostegno dei CinqueStelle siciliani”.
Chiudendo la porta all’alleanza, il rischio – secondo Baio – è di lasciare campo libero alla destra. “Non si può negare che il centrosinistra rischia di perdere una notevole quantità di voti (i sondaggi danno i CinqueStelle al 10 per cento) che secondo l’Istituto Cattaneo incideranno in modo rilevante nei collegi uninominali. Inoltre, si rischia di mandare al Paese un messaggio non dico di resa, ma di rassegnazione alla vittoria del centrodestra”, l’analisi dell’esponente Pd.




L’ex cinquestelle Silvia Russoniello aderisce a Civico4: “Ci sono tante cose da fare”

L’ex candidata a sindaco di Siracusa, Silvia Russoniello, aderisce a Civico4 di Michele Mangiafico. Dopo aver chiuso la sua parentesi con il M5s e dopo aver sposato le teorie no-vax, adesso il nuovo impegno in politica. La Russoniello sarà candidata al Consiglio comunale, insieme a Maria Infantino e Vittoria Aulino.
“Dopo tanto tempo e tante riflessioni piacevoli e amare su quelli che sono stati i miei trascorsi da candidata sindaco e da consigliere comunale, è giunto il tempo di rimettermi a disposizione della mia città per dare il mio supporto”, le parole della Russoniello, affidate ad una nota stampa. “Il mio pensiero, in questo momento, è rivolto a tutti i miei concittadini di ogni età, di ogni condizione sociale, di ogni orientamento politico e, in particolare, a quelli più in sofferenza, che si attendono dalle Istituzioni garanzia di diritti, rassicurazione, sostegno e risposte al loro disagio”, aggiunge. “I tempi duri che siamo stati costretti a vivere ci hanno lasciato una lezione: dobbiamo dotarci di strumenti nuovi per prevenire futuri possibili pericoli globali, per gestirne le conseguenze, per mettere in sicurezza i nostri concittadini. I partiti si guardino attorno, fuori dalle stanze del potere, fuori dalle loro sedi, dai salotti e si rendano conto che il loro dovere è di sostenere le richieste espresse dalla gente, dalla società civile, e di farsi carico della lunga lista di cose che ancora ci sono da fare. Io sono pronta a spendermi per il mio territorio”, le parole della Russoniello.
Michele Mangiafico l’ha accolta a braccia aperte, insieme a Maria Infantino e Vittoria Aulino. “Silvia, Vittoria e Maria rappresentano un valore aggiunto di grande importanza per il cammino di Civico4. Presenteremo una lista molto forte per il rientro del Consiglio comunale, con un numero rilevante di figure femminili, dotate di esperienza e di un riconosciuto consenso elettorale, il che certamente rappresenta un aspetto da sottolineare”.




Articolo Uno si spacca, Zappulla: “Non confluire nel Pd e sbagliato chiudere alleanza con M5s”

Il tema delle alleanze è vivo all’interno di tutte le forze politiche. L’accelerazione della crisi di governo e le elezioni imminenti hanno sparigliato il quadro. Nel campo progressista, la rottura tra Pd e M5s trova qualche voce contraria all’interno dello stesso Partito Democratico. Ed anche da Articolo Uno si operano una serie di distinguo.
“Riteniamo profondamente sbagliata e politicamente incomprensibile, la posizione del Pd di escludere dall’alleanza politico-elettorale e dal fronte progressista il Movimento 5 Stelle”, spiegano poco meno di 300 componenti del movimento politico che in Sicilia ha tra i suoi elementi di spicco il siracusano Pippo Zappulla. Proprio Zappulla boccia anche la scelta della Direzione Nazionale di Articolo Uno “di partecipare alla lista elettorale del Pd, con il rischio di una omologazione culturale e politica che cancella e mortifica un’esperienza e un patrimonio importante di idee e di valori”.
Il Pd rimane “l’alleato principale” ma non è – secondo i firmatari del documento di rottura con il gruppo dirigente nazionale di Articolo Uno – “il soggetto politico in grado di rimettere al centro le priorità del Paese e delle fasce sociali che vogliamo rappresentare”. Preludio della nascita di una corrente interna, ribattezzata “Verso il partito della sinistra e del lavoro”.




Zona industriale, tavolo tecnico al Mise il 2 agosto. Prestigiacomo: “Garanzia pubblica per Isab Priolo”

Convocato per il 2 agosto il tavolo tecnico dal Mise, dedicato alla zona industriale di Siracusa. “Voglio ringraziare il ministro Giorgetti per averlo convocato in modo così veloce e puntuale dopo l’approvazione del decreto. Forza Italia ha condotto questa battaglia in solitaria, in un momento politico delicatissimo con la guerra in Ucraina e le sanzioni a Mosca. La situazione era gravissima, la Sicilia rischiava di pagare ingiustamente un prezzo altissimo per il conflitto”. Così, intervista da ‘Il Giornale’, la deputata di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo, promotrice dell’emendamento approvato nel decreto Aiuti che ha consentito l’istituzione del tavolo.
La raffineria Isab di Priolo “non era e non è un soggetto sanzionato, è uno stabilimento a tutti gli effetti italiano anche se riconducibile al gruppo russo Lukoil. A seguito delle sanzioni scattate per l’aggressione all’Ucraina erano state chiuse le linee di credito da parte delle banche, costringendo l’azienda a raffinare solo il petrolio che giunge via mare dalla Russia. Con l’embargo del greggio russo deciso dal Consiglio Ue e dunque l’imminente blocco delle importazioni, la chiusura della raffineria sarebbe stata inevitabile”.
Soluzioni? “Una potrebbe essere quella che noi come Forza Italia abbiamo indicato da subito: estendere le garanzie di Sace anche a Isab. Attraverso la garanzia pubblica l’azienda potrebbe tornare a operare sul mercato libero del greggio e assicurare la produzione e i livelli occupazionali diretti, dell’indotto e delle imprese a vario titolo collegate alla raffineria”. Una forma di garanzia richiesta anche con la precedente formulazione dell’emendamento che ha poi condotto alla convocazione del tavolo tecnico.




I numeri delle presidenziali spalancano a Tiziano Spada le porte del Partito Democratico

La vittoria alle presidenziali del campo progressista di Caterina Chinnici ha evidenziato, in provincia di Siracusa, il “peso” di Tiziano Spada. Un dato che il Pd siracusano non può sottovalutare e che potrebbe spianare al giovane coordinatore del movimento Idea la strada verso un posto in lista alle regionali. La “forza” del gruppo di Idea si è vista a Floridia e nei numeri provinciali riconducibili al gruppo Spada.
«Il risultato di Caterina Chinnici in provincia di Siracusa è più che soddisfacente perché frutto della convergenza di più realtà attive sul territorio”, spiega proprio il coordinatore di Idea. “Decisiva la presenza dei giovani che hanno trainato la candidatura e sviluppato sul territorio una serie di iniziative dedicate ai coetanei. Chi festeggia vittorie personali è destinato a rendersi conto, presto o tardi, che l’unione di intenti supera di gran lunga i risultati individuali”, il messaggio indiretto lanciato da Tiziano Spada forse rivolto a chi, sul suo nome, aveva posto un veto dentro al Pd.
Tiziano Spada evita ogni commento. “Per ora bisogna lavorare per creare un consenso unito e concreto che permetta a Caterina Chinnici di vincere le elezioni e diventare presidente della Regione. Possiamo contare su risorse importanti e su un seguito non indifferente. Dobbiamo lavorare tutti insieme e sfruttare questa opportunità unica per voltare pagina dopo anni difficili dal punto di vista amministrativo, politico e sociale”. Un lavoro che a breve, sono pronti a scommettere in molti, vedrà Spada seduto al tavolo con il Partito Democratico siracusano.




La corsa verso l’Ars: Edy Bandiera rompe gli indugi, “candidato con Forza Italia”

In un momento in cui la politica si rivela estremamente fluida, con riposizionamenti tra forze politiche e candidature in bilico, Forza Italia si porta avanti e riconferma in lista Edy Bandiera. E’ lo stesso ex assessore regionale, oggi deputato in Ars, a conferma la sua ricandidatura. “Le elezioni regionali sono imminenti e come molti di voi sanno o immaginano, ho deciso di candidarmi e di correre per il Parlamento Regionale Siciliano. Istituzione importantissima, dalla quale devono derivare le più importanti opportunità per il territorio della nostra provincia”, spiega in un post sui suoi canali social.
“Con l’umiltà di sempre, ma forte e incoraggiato dal tanto sostegno e dall’apprezzamento che mi avete costantemente manifestato in questi anni, credo di poter rappresentare, con dignità ed orgoglio, il nostro territorio”, le parole di Edy Bandiera.
Nessun dubbio di sorta sul logo accanto al suo nome. “Mi candido sempre tra le fila di Forza Italia”, conferma l’attuale deputato regionale azzurro che ha recentemente preso il posto di Rossana Cannata, eletta sindaco ad Avola. Nell’attuale governo regionale, Edy Bandiera ha per lungo tempo guidato l’assessorato dell’Agricoltura, della Pesca e della Caccia ottenendo importanti risultati come, ad esempio, l’attesa legge sulla pesca e diverse misure a sostegno dell’agricoltura siciliana, con numerosi controlli e sequestri a garanzia del made in Italy.