Le scelte per il Pnrr, Fabio Granata replica a L&C: “Avete idee? Fatevi avanti…”

A Lealtà&Condivisione che ha chiesto maggiore apertura sulle scelte progettuali da collegare al Pnrr, risponde l’assessore Fabio Granata. “Su tutti i progetti abbiamo chiesto e chiederemo la collaborazione dei professionisti, degli Ordini professionali, dell’Università, dell’Associazionismo e abbiamo reso pubblica una pagina su tutti i progetti presentati e dei Bandi sui quali si lavora, in collaborazione con i dirigenti della amministrazione e con chi offre la propria competenza specifica. Un metodo collaborativo e aperto che dovrebbe essere sostenuto con proposte e entusiasmo, senza le solite stucchevoli parole in libertà”, scrive l’esponente della giunta Italia in una sua nota inviata alle redazioni. Nessun riferimento, però, ad una sorta di assemblea di concertazione tra forze politiche che potesse surrogare, almeno per il Pnrr, il ruolo e le funzioni del fu Consiglio comunale di Siracusa.
Sia come sia, per Granata non sussiste il problema lamentato dagli ex alleati che fanno riferimento a Giovanni Randazzo. “Avete idee, proposte, suggerimenti? Fatevi avanti e ascolteremo con attenzione e rigore, per il bene della città, tutte le idee, cosi come è nostro dovere”, specifica senza citare direttamente L&C. “Ma fatelo, anziché indugiare su presunti ritardi e polemiche basate veramente sul nulla”.




I piani del Comune di Siracusa per il Pnrr: “Serve più larga cooperazione”, dice L&C

Giovanni Randazzo, numero uno di Lealtà&Condivisione, ha seguito con attenzione la presentazione dei progetti del Comune di Siracusa per le varie missioni del Pnrr. Della conferenza stampa fiume del sindaco Italia, una cosa non è andata giù al movimento politico che, fino a pochi mesi addietro, era in giunta a sostegno dell’attività dell’amministrazione. “Ci rammarichiamo che non vi sia stato un maggior coinvolgimento delle forze politiche, presenti in numero sparuto, e presumibilmente neppure messe a conoscenza della presentazione”.
Da qui l’invito, rivolto al sindaco di Siracusa, affinchè eviti “la tentazione di andare avanti da solo”, resistendo così “al fascino fiero ed effimero di prescindere dagli altri e contare soltanto sui vicini”. Questo, per Lealtà&Condivisione, sarebbe “un atteggiamento proprio opposto alla larga cooperazione” che lo stesso Italia ha richiesto.
Potrebbe allora tornare utile una nuova riunione, questa volta aperta a tutte le forze politiche ed ai cittadini, una camera di conciliazione per collaborazioni, critiche e suggerimenti “ai fini della individuazione delle linee di intervento da prediligere”, mettendo a frutto “una modalità di ascolto tentata già in occasione del concorso al ruolo di Capitale della Cultura”. Un surrogato del Consiglio comunale, insomma.




Precari sanità assunti per il covid, proroga a Siracusa di solo un mese: “Pilatesco”

“Contratti capestro per il personale sanitario assunto a tempo determinato per l’emergenza Covid19”. Lo denuncia il parlamentare regionale della Lega, Giovanni Cafeo, che imputa all’assessorato regionale alla Salute le responsabilità sulle proroghe di appena un mese a medici, infermieri, Oss, psicologici, amministrativi, biologici ed Usca.
“La questione, insieme alla stabilizzazione dei precari con la legge Madia – dice il deputato regionale – è stata discussa in Commissione Salute, a cui non ha preso parte l’assessore Ruggero Razza ma il Capo di Gabinetto, ed è emerso un quadro molto chiaro: ogni Asp sta usando criteri, metodi e trattamenti diversi per colpa di una circolare assessoriale che concede discrezionalità ed eccessive responsabilità alle singole aziende sanitarie. Queste ultime, da una parte devono provvedere a far sottoscrivere i contratti e dall’altro hanno l’obbligo di tenere sotto controllo il bilancio”.
“Insomma, si registra un comportamento pilatesco – dice ancora Cafeo – da parte dell’assessorato regionale alla Salute, per cui appare assolutamente necessaria una nuova circolare che ridefinisca le regole di ingaggio, uguali per tutte le aziende sanitarie e che assegni allo stesso assessorato le responsabilità sulle questioni finanziarie e di bilancio. Da qui al 30 aprile, va trovata una soluzione. Non si può garantire una sanità efficiente con contratti mensili”.
Il parlamentare regionale della Lega, Cafeo, descrive una situazione allarmante per la sanità siciliana, che resta ancora sotto stress per mancanza di personale. Emblematico è il caso dei biologi a cui sono stati proposti contratti di pochissime ore.
“Ai biologi – spiega ancora Cafeo – sono state assegnate 24 ore mensili, il che è un’assurdità. Inoltre, è inconcepibile che i contratti per il personale sanitario si debbano rinnovare di mese in mese. La prossima scadenza è il 30 aprile mentre nelle settimane scorse, sempre in Commissione, l’assessorato alla Salute si era impegnato assicurando proroghe fino al 31 dicembre”.
Il parlamentare regionale della Lega afferma che se l’assessorato regionale non interverrà, la vicenda assumerà i contorni politici e sarà portata all’Ars.
“Ci aspettiamo da parte dell’assessore Razza – conclude Cafeo – la risoluzione del problema ma se non arriveranno risposte porteremo in aula, all’Ars, la questione, allo scopo di parlamentarizzare una vicenda che interessa da un lato la salute degli utenti e dall’altro le professionalità del personale sanitario, in prima linea nella lotta al Covid19. In quel modo, avremmo l’opportunità di verificare le modalità di gestione di questa vicenda, che sta assumendo aspetti grotteschi. Peraltro, i casi Covid19 sono tutt’altro che spariti, per cui la sanità siciliana rischia di trovarsi impreparata. E sarebbe davvero una beffa, visto che l’esperienza della pandemia qualcosa ci ha suggerito”.




Zona industriale, si accende la Regione: “Roma ora risponda su area di crisi complessa”

Il governo regionale chiederà un incontro urgente al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti per avere riscontri e richiedere interventi su alcune priorità che necessitano di risposte urgenti. Tra queste, la prima riguarda il dossier per l’Area di crisi industriale complessa del petrolchimico di Siracusa, presentato dalla Regione Siciliana l’anno scorso.
La situazione del polo produttivo, rispetto allo scorso autunno, si è aggravata viste le ripercussioni del conflitto in Ucraina sull’operatività di alcune imprese di grande rilievo all’interno dell’area industriale, come l’Isab (gruppo Lukoil).
Il presidente della Regione, Nello Musumeci, e l’assessore alle Attività produttive, Mimmo Turano, nel corso di un incontro al PalaRegione di Catania a cui ha partecipato anche il prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto, i rappresentanti delle aziende, dei lavoratori e degli Enti in cui ricade il comprensorio industriale hanno deciso di presentare istanza formale di risposta al governo di Roma.
«La Regione non si stanca di richiamare l’attenzione di un distratto governo centrale sulle emergenze del Polo siracusano ma ognuno – ha sottolineato il presidente Musumeci – faccia la sua parte per sollecitare il governo nazionale, a cominciare da sindacati e parlamentari siciliani di tutte le forze politiche. Certamente abbiamo il dovere di chiamare Roma alle proprie responsabilità. Ci attiveremo subito per capire perché il Mise ancora non si sia pronunciato sulla richiesta dell’area di crisi industriale complessa, ben oltre la scadenza dei termini. Al contempo, facciamo presenti le priorità su cui chiediamo a Roma di intervenire, a cominciare dalle garanzie per le linee di credito alle aziende del sito produttivo e dalle modifiche da apportare al provvedimento sugli extraprofitti, varato per calmierare le bollette dell’energia».
Nel suo intervento conclusivo, il presidente Musumeci ha annunciato la volontà del suo governo di varare, per la prima volta, un Piano di sviluppo industriale per la Sicilia, che tenga conto anche della prossima Programmazione dei fondi europei 2021-2027: «Uno strumento di pianificazione ma anche di orientamento, redatto con tutti gli attori del territorio e che tenga conto delle tappe e degli obiettivi sfidanti del nuovo contesto».
«Avevamo visto giusto nel richiedere il riconoscimento dell’area di crisi industriale – ha detto l’assessore Turano – ma adesso il quadro si è complicato. Andremo dal ministro Giorgetti per chiedere le risposte che attendiamo e fare presenti le richieste provenienti dalle aziende. Al Mise vogliamo fare comprendere quali effetti la situazione internazionale sta producendo sul comparto e che bisogna salvaguardare un sito produttivo che, sul fronte dell’energia, è sicuramente strategico sia oggi che in vista di una futura riconversione».
All’incontro erano presenti i rappresentanti delle imprese del polo industriale, i vertici di Confindustria Siracusa, dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl, dell’Autorità di sistema portuale del mare Sicilia orientale, dei Comuni del territorio.

Tra gli interventi da attuare nell’immediato, è stata evidenziata la necessità di prevedere una revisione del Pnrr, anche sulla tempistica, di modificare la norma sugli extraprofitti delle imprese energetiche, di una deroga temporanea all’utilizzo del gas sostituendolo con combustibili liquidi autoprodotti senza zolfo. Sostenuta anche l’opportunità di un intervento della commissione di vigilanza sulla sicurezza finanziaria che tranquillizzi gli istituti di credito sull’operatività delle imprese italiane con capitali russi, di un supporto alle aziende che subiscono di riflesso gli effetti delle sanzioni alla Russia. Infine, un’accelerazione da parte della Regione sui rigassificatori già autorizzati, ma non realizzati.

Sul tema interviene anche l’Ugl di Siracusa con il segretario Tonino Galioto e il rappresentante della Federazione Chimici, Peppino Furci, a margine dell’incontro al Palaregione di Catania a cui ha partecipato il segretario regionale Giuseppe Messina. “Il quadro di crisi energetica senza precedenti che ha colpito l’economia italiana ed anche il petrolchimico del siracusano-commentano Galioto e Furci-  per il duplice effetto della pandemia e della guerra russo-ucraina con le sanzioni attuate, rischia di far saltare la sostenibilità sociale sul territorio se non si interviene con celerità”. L’Ugl ha chiesto all’esecutivo regionale di “continuare a sostenere le ragioni economiche e sociali del territorio nei confronti del governo centrale perché la vertenza si complica sempre più ed è incomprensibile il silenzio del Mise rispetto ad un possibile scenario devastante per la Sicilia senza una seria azione, con misure immediate e di medio periodo, per salvaguardare un’attività strategica a livello nazionale”.




Il sindaco di Siracusa si dimette? “No. E non mi candido alle nazionali”

Da alcuni giorni, frequenti indiscrezioni davano il sindaco di Siracusa pronto a dimettersi per candidarsi in parlamento. A smentire questa eventualità, oggi, è lo stesso Francesco Italia. “Non mi dimetto e non mi candido alle nazionali. Basta vedere lo sforzo progettuale che stiamo mettendo in campo per il Pnrr e gli altri interventi di riqualificazione nelle aree della città che maggiormente ne avevano bisogno”, dice a SiracusaOggi.it.
“Non immagino di poter abbandonare l’amministrazione nelle mani di un commissario, anche se per pochi mesi”, aggiunge Italia. E spiega il motivo: “perché è un momento talmente delicato che ci fissa un imperativo etico, al di là di tutto. Siamo stati chiamati a guidare la città in un momento delicato, la pandemia prima e le opportunità del Pnrr ora. Lasciare in questo momento significherebbe non avere a cuore il bene e l’interesse comune”.




Percettori Rdc, partono i Puc a Siracusa. Il M5s: “Ci sono voluti 2 anni e 3 assessori…”

Commento dolceamaro del Movimento 5 Stelle di Siracusa alla notizia dell’avvio dei Puc nel capoluogo. “Ci sono voluti poco più di due anni e tre diversi assessori, ma alla fine anche il Comune di Siracusa è riuscito ad attivarli. Le tempistiche di attivazione o reazione non sono purtroppo il punto forte di Palazzo Vermexio e diverse ultime vicende lo testimoniano”, dicono i responsabili del Movimento in città. “Anche su una vicenda burocraticamente non troppo complessa, come quella dell’impiego dei percettori del Rdc in progetti di utilità collettiva, molti Comuni della provincia hanno anticipato il capoluogo che pare troppo spesso rinunciare al ruolo di guida e traino del territorio aretuseo, su più fronti. Salviamo l’impegno degli uffici di questi ultimi mesi che ha permesso di arrivare al risultato auspicato e possibile sin dal 2019. E’ vero, c’è stata la pandemia nel mezzo ma questo vale anche per quelle cittadine della provincia che, eppure, sono riuscite ad avviare i puc ben prima di Siracusa”.
Anche il parlamentare Paolo Ficara (M5s) interviene sul tema. “Due anni fa il MoVimento 5 Stelle di Siracusa, con i suoi attivisti, aveva presentato diverse idee progettuali per i Puc, simili a quelli ora in fase di avvio da parte del Comune di Siracusa”. Palazzo Vermexio ha approvato i progetti: Parchi Sicuri, Tutti in pista ciclabile, Sicurezza e Pulizia spiagge. In precedenza, il M5s aveva protocollato le proposte: Parco della Civiltà, per rendere più fruibili e sicuri i parchi cittadini, eliminando qualsiasi forma di inciviltà nell’utilizzo delle strutture presenti all’interno; Operazione Spiagge Pulite, per la preparazione e pulizia giornaliera degli arenili; e Pista in Movimento, per garantire maggiore sicurezza ai fruitori del sentiero/pista, di salvaguardare l’integrità della struttura, evitandone il degrado causato dall’incuria di chi lo attraversa. “Siamo felici che le nostre proposte siano state spunto per l’amministrazione comunale, anche se con notevole ritardo, per dare attuazione ad una parte importante dell’impianto del Reddito di Cittadinanza”.
Dall’ultimo monitoraggio effettuato dall’INPS, a febbraio 2022 sono 530 mila le persone coinvolte in Sicilia, più di 40mila nella provincia di Siracusa per circa 17mila nuclei familiari e un assegno medio mensile di 591 euro. “Adesso, speriamo il prima possibile, anche a Siracusa queste persone che lo Stato sta aiutando con uno strumento di civiltà e dignità di cui il Paese aveva bisogno, potranno dare il loro contributo alla collettività”, conclude Ficara.

foto dal web




Ostilità verso Isab-Lukoil, il M5s chiede intervento del governo: “Rassicuri come nel 2011”

Alcuni fornitori, anche pubblici, avrebbero voltato le spalle ad Isab-Lukoil temendo che il gruppo con sede a Priolo possa essere nel mirino delle sanzioni internazionali contro la Russia. Un clima “preoccupante”, denunciato nei giorni scorsi da Confindustria Siracusa e ribadito anche su FMITALIA e SiracusaOggi.it dal management della società, attraverso le parole del vicepresidente Claudio Geraci. “Siamo molto preoccupati per le notizie circolanti in questi giorni circa l’atteggiamento ostile che oggi sta colpendo Isab. Chiediamo al governo di valutare un intervento che rassicuri tutti, in maniera simile a quanto avvenne nel 2011 in occasione della crisi libica con Tamoil italia”.
A chiedere che dal Mise arrivino parole capaci di tutelare e salvaguardare la vita produttiva ordinaria della zona industriale siracusana, sono i parlamentari nazionali e regionali del MoVimento 5 Stelle. “Comprendiamo le difficoltà legate allo scoppio del conflitto, ma auspichiamo anche una rapida convocazione del tavolo al MISE sull’istituzione dell’area di crisi e le possibili iniziative a sostegno della zona industriale siracusana”, spiegano i parlamentari siracusani Paolo Ficara, Maria Marzana, Filippo Scerra e Pino Pisani, insieme ai deputati regionali Stefano Zito e Giorgio Pasqua.
“Ad oggi – ricordano i pentastellati – le sanzioni contro la Russia colpiscono imprese e soggetti ben specifici. Isab-Lukoil, società di diritto italiana, non è oggetto di alcuna sanzione. E la stessa Lukoil russa è una delle poche società energetiche di quel Paese ad aver preso pubblicamente le distanze dalla guerra, invocando con una nota del cda una soluzione diplomatica”.
Geraci, intervento su FMITALIA, aveva spiegato che Isab è una società italiana, di proprietà della svizzera Litasco con la partecipazione di Lukoil.




Allevatori e agricoltori in protesta, da Palazzolo al Parlamento: “Serve decreto ad hoc”

Informativa del ministro Stefano Patuanelli sulle misure di sostegno per la filiera agroalimentare,alla luce del conflitto tra Russia e Ucraina. Nel dibattito parlamentare c’è stato spazio anche per le difficoltà che stanno lamentando allevatori ed agricoltori, anche del siracusano. Il MoVimento 5 Stelle ha portato all’attenzione dell’Aula la grave situazione del settore, con richiamo ai trattori in piazza ed alle richieste partite anche da Palazzolo Acreide (Sr). E questo pochi giorni dopo l’incontro – avvenuto nel fine settimana – con il parlamentare nazionale Paolo Ficara (M5s) che ha raccolto le rimostranze e le richieste degli allevatori ed agricoltori della provincia siracusana.
“Come abbiamo ricordato in Parlamento, la filiera agroalimentare nazionale ha garantito cibo di qualità ed a prezzi ragionevoli durante la pandemia, mentre ora è vittima di una ‘tempesta perfetta’. Si stima un aumento minimo dei costi di produzione, a impresa, di 15.700 euro, sino ai 99mila euro per gli allevatori che utilizzano mangimi. Un’azienda su dieci molto probabilmente non supererà questo periodo di forti aumenti nei costi dell’energia e delle materie prime. C’è bisogno di aiuti economici e un decreto ad hoc che possa raccogliere tutte le misure possibili per sostenere il comparto primario in tempi strettissimi perchè gli animi sono già caldi e l’esasperazione e lo sconforto sono ai massimi livelli. Ce lo dimostrano le manifestazioni con i trattori nelle piazze, come quella di Palazzolo Acreide”, dichiara il parlamentare Paolo Ficara che richiama le parole del collega Alberto Manca (M5S), intervenuto in Aula all’




Orfanotrofio di Augusta, c’è il commissario regionale. Cafeo attacca: “Irrispettoso”

La nomina di un commissario regionale per l’orfanotrofio Parisi Zuppelli di Augusta fa infuriare il deputato Giovanni Cafeo. “E’ insopportabile l’arroganza della politica nella gestione di alcune vicende, tra cui quella dell’Ipab di Augusta. Da un anno, il sindaco di Augusta, Giuseppe Di Mare, e l’Arcidiocesi di Siracusa hanno fornito una loro rosa di nomi per la composizione del Consiglio di amministrazione dell’Istituto. Carica che svolgerebbero senza percepire alcun compenso ma l’assessore regionale alla Famiglia ed alle Politiche sociali, piuttosto che completare il Cda, nominando un proprio componente, ha preferito affidare la gestione dell’ente ad un commissario, a cui vanno riconosciuti i gettoni di presenza. Dunque, la scelta della Regione, oltre ad essere sbagliata, è pregiudizievole per le casse pubbliche”. Cafeo presenterà una interrogazione parlamentare per denunciare il caso dell’istituto pubblico di assistenza e beneficenza Orfanotrofio Parisi Zuppelli Santangelo, sotto gestione commissariale per volontà dell’assessore regionale alla Famiglia ed alle Politiche sociali, Antonio Scavone.
Per il parlamentare regionale della Lega, la scelta dell’assessorato regionale alle Politiche sociali è irrispettosa per la chiesa siracusana ed il sindaco di Augusta. “Se da un lato ci sono delle scelte legate a motivazioni di carattere elettorale, che posso anche comprendere, dall’altro trovo irrispettoso il comportamento dell’assessore regionale Antonio Scavone, a cui sono legato da un sentimento di amicizia e dalla condivisione ad uno stesso progetto politico, nei confronti dell’Arcidiocesi di Siracusa e del sindaco di Augusta, Giuseppe Di Mare. Senza nulla da dire sulle competenze del commissario, sono convinto che l’assessore Scavone non si sia reso conto dello scivolone in cui è incappato, per cui ho deciso di presentare un’interrogazione parlamentare”, conclude Cafeo.




Miccichè richiama Forza Italia a Siracusa: “Abbassate i toni, su Avola decido io”

Volano gli stracci in Forza Italia sul sostegno di Rossana Cannata nella corsa a sindaco di Avola. Il direttivo provinciale ha serrato le file, compatto a difesa della scelta di sostenere la deputata regionale di Fratelli d’Italia. Una reazione “muscolare” alle critiche mosse da Daniela Ternullo, dopo l’appoggio dichiarato dall’ex ministro Stefania Prestigiacomo.
E’ ora il coordinatore regionale del partito, Gianfranco Miccichè, a far sentire la sua voce. “La questione della candidatura a sindaco nel Comune di Avola sarà affrontata nei prossimi giorni e me ne occuperò personalmente”, avvisa il responsabile siciliano del partito degli azzurri.
Miccichè si rivolge poi direttamente alla struttura locale di Forza Italia. “Invito gli amici azzurri di quel comprensorio ad abbassare i toni, per avere il tempo di chiarire per ritrovare la dovuta serenità necessaria per ripartire di slancio”. Insomma, zitti e buoni. Ci pensa il coordinatore regionale.