Raccolta differenziata, Civico4: “Fallimento, crescita lenta del servizio e costi lievitano”

La lenta crescita della percentuale di raccolta della differenziata a Siracusa spinge il movimento Civico4 a parlare di “fallimento”. Questo per via del mancato raggiungimento dell’obiettivo del 65% a cinque anni dall’avvio del servizio. “L’ultimo dato relativo al 2021 è pari al 49,98% mentre nel 2020 era al 40,85%”, spiega Michele Mangiafico citando i numeri contenuti nel piano economico finanziario della Tari 2022-2025, recentemente approvato dal Comune di Siracusa.
“Dunque, ad oggi, non c’è neanche una annualità in cui sia stato superato mediamente il 50% come più volte asserito da Palazzo Vermexio”, sottolinea Mangiafico. “Si continua a viaggiare almeno 15 punti percentuali al di sotto degli obiettivi dichiarati nel capitolato di appalto, che andavano raggiunti entro luglio 202”.
A pagina 13 della delibera, spiega Civico4, “viene riportato che il gestore non ha effettuato alcuna relazione sugli investimenti realizzati nel quadriennio. Riteniamo – continua Mangiafico – che l’opinione pubblica debba conoscere questo aspetto, soprattutto se le viene chiesto un ulteriore sforzo economico, in particolare se l’aumento dei costi in questi anni sia eventualmente collegabile solo ad un aumento del costo del personale e, a maggior ragione, a fronte della difficile condizione igienico-sanitaria che la città vive oramai da mesi.”
Grave per Civico4 l’assenza nel piano di indagine indipendente sul grado di soddisfazione degli utenti, in quanto le risultanze sulla soddisfazione dei cittadini sarebbero rinvenibili nella pagina facebook del gestore. Segno, dice il movimento, “di un distacco tra la città e il Palazzo, tra cittadini e amministratori”.
Perplessità, inoltre, su due voci del Piano: mancate entrate della Tari ed i numeri sui proventi della differenziata.
“Nel primo caso, ci sembra che l’amministrazione comunale prenda atto dell’incapacità di introdurre una seria politica di contrasto all’evasione. Nel secondo caso, i numeri appaiono risibili rispetto agli obiettivi che la città avrebbe dovuto raggiungere”.
Ecco perchè Civico4 chiede il ritiro in autotutela del provvedimento, il mantenimento degli attuali costi del servizio di igiene urbana, l’attuazione di tutte le iniziative proposte con i precedenti interventi per raggiungere i target previsti a livello nazionale ed europeo, chiede di conoscere gli investimenti realizzati in questi anni e una indagine indipendente sul grado di soddisfazione del servizio da condividere con la cittadinanza.
“Piuttosto si diano informazioni chiare e trasparenti su servizi come lo spazzamento delle strade, derattizzazione e disinfestazione, anche straordinarie, considerata l’emergenza in corso. Servizi che, secondo quanto viene fuori dall’attività di ascolto del nostro movimento civico, non sono adeguatamente percepiti dalla cittadinanza”.




Scisma nel M5s, a Siracusa tutti con Conte. Zito e Ficara: “Di Maio ha perso la bussola”

La scissione tutta interna al MoVimento 5 Stelle non tocca la provincia di Siracusa. I deputati regionali Stefano Zito e Giorgio Pasqua come anche i parlamentari Paolo Ficara, Filippo Scerra, Maria Marzana e Pino Pisani non seguono Luigi Di Maio e restano fedeli alla linea impressa dal presidente Giuseppe Conte.
Zito è il volto siracusano del Movimento della prima ora. E su Di Maio ha parole dure. “Ha perso la bussola. In tutte le crisi di governo di questi anni è l’unico ministro che è rimasto sempre lì e sempre più distante dalle posizioni del Movimento. E’ chiaro che serviva una evoluzione, ma è diventato con lui uno stravolgimento di valori e idee. Per me, ormai incarnava la parte negativa dei cinquestelle”. Stefano Zito avrebbe anche accelerato questo scisma. “Si, andavano cacciati prima. Se ne stanno andando loro alla spicciolata, va bene lo stesso. Prima Giarrusso, adesso Di Maio…”.
Il deputato regionale da tempo è molto critico sulle posizioni del Movimento di questi anni. “E’ un fatto che con la guida di Di Maio come leader politico, il Movimento si è snaturato. Le sue decisioni hanno ridotto il consenso. Ci ha penalizzato e la guerra interna che ha condotto contro Conte non ha aiutato. La cosa positiva è che adesso ci sono meno serpi in seno”.
Quanto al futuro, Stefano Zito immagina già la nuova collocazione di Luigi Di Maio ed i suoi: “Si piazzerà dove si governa e dove si resta in sella, mi pare ovvio. Di Maio è stato il leader supremo e senza possibilità di critica interna. Adesso, finalmente, il partito è maturo e con una struttura che non è affidata solo ad un uomo. Non ci fasciamo la testa. Ripartiamo e rimettiamo il Movimento dove doveva sempre stare: dalla parte della gente”.
Anche il parlamentare siracusano Paolo Ficara analizza quanto accaduto in seno al Movimento 5 Stelle. “Credo che quanto accaduto fosse solo un appuntamento rimandato da troppo tempo. Di sicuro un fatto positivo per il Movimento, da cui finalmente ripartire più leggeri. Le strade di alcuni già da tempo avevano preso altre direzioni ed è giusto che si siano finalmente separate. Diverse motivazioni, più o meno legittime, ma quasi esclusivamente personali e non politiche. Io adesso mi auguro che si correggano certi errori e si mantenga la barra dritta. Si torni a parlare solo di temi al 100% (anzi, al 110%) e si lavori sempre con più forza e fermezza per dare le risposte giuste agli italiani, perchè i prossimi saranno mesi difficili se questa maledetta guerra non finisce. Anche a costo di uscire dal governo se fosse necessario”.
“La scissione di Di Maio sul gruppo M5S regionale ha avuto impatto zero, nessuno dei 15 deputati che ne fanno parte lo seguirà. Le manovre di palazzo non ci interessano, qui siamo tutti concentrati a lavorare per le primarie e per dare alla Sicilia un governo che finalmente lavori proficuamente per dare risposte concrete ai bisogni dei siciliani che da Musumeci hanno ascoltato solo chiacchiere e vuoti proclami. Domani da lui ci aspettiamo l’ennesimo annuncio a cui non crede più nessuno”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars e referente 5stelle per la Sicilia, Nuccio Di Paola. “Tutti, compresi i deputati 5stelle a Roma – continua Di Paola – siamo pronti a fare quadrato intorno al Movimento e a moltiplicare gli sforzi in vista dei prossime scadenze elettorali. Già sabato a Caltanissetta ci vedremo in una riunione aperta a tutti gli iscritti al M5S per serrare le fila e rinnovare gli stimoli che non ci sono mai mancati”.




Nuovo assessore in giunta a Floridia, le perplessità di Fratelli d’Italia su Faraci

La nomina di Francesco Faraci ad assessore ai lavori pubblici di Floridia solleva le perplessità di Fratelli d’Italia. “Ci chiediamo quale criterio il sindaco abbia usato nella individuazione del neo-assessore: se sia l’esito di logiche interne al suo gruppo, oppure sia da ricercare oltre l’ambito di una fisiologica e naturale alternanza, per investire interessi elettorali legati alla candidatura alle regionali del leader del movimento Idea Tiziano Spada, secondo una logica ben lontana da una sedicente ‘politica nuova’”, attaccano i referenti locali di FdI.
A non convincere, in particolare, Andrea Idà è la vicinanza di Faraci ad un gruppo politico “che ha imperversato, sin dagli anni ottanta, sulla scena politica locale. Senza nulla togliere alle competenze del neo-assessore, dietro la sua giovane figura s’adombra il vecchio che ritorna sotto le sembianze del nuovo”, aggiungono gli esponenti floridiani di FdI.
Al nuovo assessore, dall’opposizione chiedono ora la riapertura della villa comunale, il rifacimento del campo sportivo, la realizzazione di nuovi impianti sportivi e ricreativi e la necessaria riqualificazione del verde pubblico. “L’adeguamento energetico degli uffici pubblici e delle scuole è un problema ormai indifferibile, come sono indifferibili gli interventi sul tessuto urbanistico secondo una prospettiva di rigenerazione urbana e di sostenibilità ambientale”.
Queste sono solo alcune delle priorità che l’assessore Faraci dovrà segnare in rosso nella sua agenda, assumendo come metodo la programmazione e la progettazione: un’amministrazione che non progetta non ha futuro.
La nomina di Faraci, tuttavia, suscita non poche perplessità in ordine alla designazione.




Sequestro del depuratore, Cafeo: “Ias, più attenzione alle nomine che all’efficienza”

Rimane centrale nel dibattito pubblico il tema Ias e depuratore consortile. Per il deputato regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo “la Regione siciliana, dai tempi del Governo Crocetta fino a Musumeci si è resa responsabile di uno scontro con le aziende del petrolchimico in merito alla gestione del depuratore Ias. E sono state perse occasioni importanti – dice – per il rilancio e per un uso più corretto e responsabile di un impianto di tale importanza”. Nei giorni scorsi, ricorderete, il depuratore è stato sequestrato dalla Procura di Siracusa che ha anche imposto lo stop al conferimento in quella struttura dei reflui industriali.
“Ci si è più affezionati agli incarichi che all’efficienza dell’Ias, il cui consiglio di amministrazione è stato uno strumento di interesse politico, come nel caso della nomina della presidente Maria Grazia Brandara”. Parole con cui Cafeo rilancia la forte censura che già ieri Legambiente aveva mosso all’indirizzo della classe dirigente locale.
“Ho fiducia in chi ha eseguito i controlli nel depuratore, tra cui l’Arpa e l’ex Provincia, ma allo stesso tempo non credo che le aziende della zona industriale abbiano deliberatamente alterato il ciclo della depurazione. Delle aziende multinazionali, come quelle che ci sono nel petrolchimico di Siracusa, non hanno alcun interesse a commettere delle violazioni che sarebbero controproducenti per loro stesse”, analizza sempre Giovanni Cafeo. “La volontà di tutte le imprese della zona industriale è quella di investire per migliorare gli standard ambientali ed energetici. Proseguendo di questo passo, l’Ias è destinata a sparire. Del resto se la politica prosegue nel suo atteggiamento autoreferenziale le grandi aziende troveranno il modo di realizzare un impianto tutto per loro”.
La contrapposizione pubblico-privato, secondo Cafeo, non produrrà buoni risultati. “Non si possono chiedere ai privati investimenti importanti, pari a 22 milioni di euro, quando le chiavi dell’impianto sono nelle mani della Regione che, ribadisco da Crocetta a Musumeci, ha balcanizzato l’Ias”.
Infine, il parlamentare regionale critica l’amministrazione regionale per avere perso l’occasione di impiegare i fondi del PNRR. “Inoltre, l’Ias è un depuratore biologico – conclude Giovanni Cafeo – che senza l’afflusso dei reflui della zona industriale rischia di non funzionare perché i batteri non avrebbero modo di alimentarsi”.




Soldi per le reti idriche: Comuni in ritardo e l’Ati di Siracusa rimane senza finanziamenti

“I dati sulla dispersione idrica delle nostre reti ci dicono che il 50% della risorsa acqua, in Italia, viene dispersa. La provincia di Siracusa ha tra le percentuali più alte. Nonostante questo, ci permettiamo reti idriche colabrodo e quando la politica finalmente pianifica correttamente, come in questi mesi con i fondi Pnrr, a livello regionale o locale le amministrazioni non si fanno trovare pronte”. Così Paolo Ficara (M5S) commenta il nuovo bando per interventi sulle reti idriche in cui la provincia di Siracusa fa da spettatrice. “Dal governo finanziati 17 ulteriori interventi, nelle regioni del Sud, per potenziare le infrastrutture idriche e ridurre così le perdite, digitalizzare e migliorare il monitoraggio delle reti”, spiega. Assegnate risorse per complessivi 476 milioni di euro, dopo il primo bando dello scorso novembre.
“In Sicilia via libera per i progetti presentati dalle Ati di Palermo, Caltanissetta, Agrigento e Catania. Purtroppo la provincia di Siracusa è rimasta a bocca asciutta. Non è una sorpresa – spiega il parlamentare Paolo Ficara (M5s) – purtroppo sapevamo già che a causa della mancata approvazione dello statuto dell’Ati territoriale non ci sarebbe stato margine per partecipare al bando e presentare progetti”.
“I ritardi dei consigli comunali di Carlentini e Melilli e il ricorso al TAR del comune di Palazzolo – continua Ficara – stanno bloccando ogni possibilità di investimento attraverso gli eccezionali fondi del Pnrr. E non è che le nostre reti idriche siano messe così bene, in tutta la provincia. Le recenti indagini di Legambiente fotografano bene la realtà”.
“Chiediamo ancora una volta a questi Comuni di attivarsi ed accelerare le procedure in modo da superare ostracismi e posizioni ideologiche che non permettono alla provincia di Siracusa di modernizzarsi e di competere con le altre vicine realtà. Faremo la nostra parte a Carlentini – dice ancora Ficara – dove un assessore M5s è recentemente entrato in giunta e lo statuto aspetta solo l’ok del consiglio comunale. Mi auguro che tutti comprendano l’importanza della posta in palio. Intanto, anche questa volta, come in occasione del primo bando idrico, la provincia di Siracusa è costretta dai ritardi della sua classe dirigente a fare da spettatrice”.




Anche a Noto si costituisce Idea, il movimento politico coordinato da Tiziano Spada

Nasce la sezione locale di Noto del giovane movimento politico Idea, nato attorno alla figura del sindaco di Floridia, Marco Carianni, e di Tiziano Spada. Simone Delia è il coordinatore netino, Stefano Caruso il portavoce e Cristina Coffa la tesoriera.
“Continuiamo a crescere in tutta la provincia siracusana”, esulta Tiziano Spada. “Con la nascita della sezione di Noto possiamo dire di essere presenti nella maggior parte dei comuni della zona sud. Entro la prossima settimana inaugureremo i circoli di Rosolini e Solarino. Oltre a maturare nei numeri e nel consenso, aumenta anche l’entusiasmo attorno a un progetto che mira al cambiamento. La mancanza di una visione chiara dei partiti ci sta consentendo di parlare liberamente alle persone e interpretare i loro bisogni. Idea vuole essere uno strumento al servizio dei cittadini e delle amministrazioni locali”.




Caos rifiuti in Sicilia orientale, M5s e Pd affondano Musumeci: “Regione da commissariare”

Catania è sommersa dalla spazzatura, disagi notevoli a Siracusa. E non mancano situazioni critiche nel messinese. La situazione rifiuti in Sicilia orientale è critica, sul punto di collassare. “Un disastro che affonda le radici nella cronica carenza degli impianti e nella bocciatura del piano rifiuti regionale. Intanto la Tari schizza alle stelle praticamente ovunque, a causa del trasporto fuori regione dei rifiuti a causa dell’assenza di discariche dove poterli conferire. Tutto ciò è inaccettabile: i cittadini non possono pagare le inefficienze del governo Musumeci, si istituisca un fondo regionale per aiutare gli Enti locali a sostenere le spese di trasporto dei rifiuti senza mettere le mani in tasca ai siciliani”. É questo il messaggio che oggi i deputati del M5S Giampiero Trizzino, Ciancio, Marano e il deputato e segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo hanno consegnato ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa. “La situazione è drammatica – hanno detto – siano pronti a chiedere il commissariamento della Regione sul versante rifiuti”.
“Ogni estate – ha detto Jose Marano – arriva puntualmente l’emergenza rifiuti. E questo nonostante i proclami di Musumeci che aveva annunciato di porre fine al sistema delle discariche. Peccato che su questo versante nulla è stato fatto. Per farle, le cose, ci vuole volontà e Musumeci si è adeguato al sistema”.
“Per motivi diversi – ha detto Trizzino – quasi tutte le discariche siciliane hanno chiuso i battenti, solo due attualmente sono disponibili, quella di contrada Timpazzo in provincia di Caltanissetta e quella di proprietà della società Catanzaro in provincia di Agrigento. I Comuni pertanto non hanno altra scelta che scegliere la strada che porta fuori Regione per smaltire umido e indifferenziato: tutto ciò con gravi conseguenze per i siciliani che devono fare i conti con una Tari schizzata alle stelle praticamente ovunque, persino nei Comuni più virtuosi. Si calcola infatti un aumento della Tari del 30 per cento in tutti i Comuni, legato quasi esclusivamente ai costi di conferimento”.
Barbagallo ha messo l’accento sull’enorme carenza di impianti “che si possono contare sulle dita di una mano”.
“Oggi – ha detto – denunciamo le nefandezze del governo Musumeci sul versante rifiuti. Le misure adottate dal governo regionale non sono per niente all’altezza della situazione e in questi anni abbiamo assistito a ritardi non solo nelle previsione, ma anche nelle realizzazione di tantissimi impianti. Occorrono centinaia di impianti e centri comunali di raccolta che non ci sono, mentre rischiamo di perdere i fondi del Pnrr. Musumeci si assuma le sue responsabilità. Non si può governare con gli annunci. Se vogliamo risolvere l’emergenza rifiuti si deve partire dagli impianti”.
Intanto per evitare nuovi salassi ai siciliani, M5S e Pd proporranno di istituire un fondo da quantificare nel bilancio regionale a sostegno delle spese che i Comuni dovranno affrontare per spedire i rifiuti fuori dalla Sicilia. “Ovviamente – ha detto Ciancio – per parametrare gli aiuti si dovrà tenere conto anche dell’efficienza dei Comuni sul fronte della differenziata. Non si possono mettere Comuni virtuosi e non sullo stesso piano”.




VIDEO. Vicenda Isab-Lukoil, alla Camera il deputato Ficara richiama attenzione del governo

Il parlamentare siracusano Paolo Ficara (M5s) è intervenuto alla Camera per richiamare l’attenzione del governo sulla vicenda Isab-Lukoil che da settimane preoccupa i lavoratori della zona industriale aretusea. “L’Italia ha responsabilmente condiviso con l’Unione Europea la necessità di rigorose sanzioni alla Russia. Con la stessa responsabilità, chiedo ora con forza al governo di intervenire per mettere in sicurezza un asset produttivo ed energetico strategico del nostro Paese, che rischia di finire travolto da un paradossale effetto boomerang di quelle sanzioni”, ha detto Ficara in Aula.
E poco dopo: “chiedo al governo, ed in particolare a quei ministri sin qui apparsi spettatori disinteressati di una vicenda cruciale che riguarda lo sviluppo economico del nostro Paese, la comunicazione urgente di una strategia chiara, con soluzioni tecniche adeguate per salvaguardare la zona industriale di Siracusa, comprese le necessarie e concrete misure che permettano di scongiurare una vera e propria emergenza sociale in un territorio che ha già pagato molto negli anni, da un punto di vista ambientale e sanitario. Apparirebbe, viceversa, strano – conclude il deputato cinquestelle – comprendere perchè questo autorevole governo non voglia mettere in campo ogni azione possibile per salvaguardare, in tutte le sedi, gli interessi produttivi, economici ed occupazionali del nostro Paese”.




Rossana Cannata eletta sindaco, dovrà lasciare seggio in Ars: spazio per Edy Bandiera

Oltre che dai suoi sostenitori, l’elezione a sindaco di Avola di Rossana Cannata rende “felice” anche Edy Bandiera. L’ex assessore regionale all’agricoltura, infatti, potrebbe ritrovarsi da qui a breve nuovamente a Palermo, questa volta però in Assemblea Regionale Siciliana. E questo perchè sarebbe lui chiamato a sostituire in Ars la Cannata, come primo dei non eletti in Forza Italia. La legge regionale prevede, infatti, l’incompatibilità tra le due cariche – deputato regionale e sindaco – nei casi di Comuni con più di 20mila abitanti.
Questo significa che, una volta proclamata ufficialmente sindaco, Rossana Cannata si troverebbe in condizione di incompatibilità con la carica di deputata regionale. Cosa ben nota alla diretta interessata. “Verificheremo il percorso burocratico, in materia di termini e scadenze. Vorrei portare a compimento gli ultimi adempimenti del mio mandato regionale e chiudere le iniziative ed i progetti avviati ed in corso. Dopodichè valuterò con serenità il da farsi, in fondo siamo anche a fine legislatura…”, ha detto rispondendo alla domanda su FMITALIA. In realtà, però, i tempi non dovrebbero essere particolarmente lunghi, un paio di settimane al massimo dalla proclamazione, lasciano intendere alcune fonti.
Nessun commento da parte di Edy Bandiera, al momento all’estero per la sua attività professionale.




Sigilli al depuratore, guai in Ias: le reazioni del mondo politico siracusano

A poche ore dalla notizia del sequestro del depuratore consortile gestito da Ias, nel cuore della zona industriale di Siracusa, arrivano le reazioni del mondo politico.
I parlamentari e deputati siracusani del MoVimento 5 Stelle (Paolo Ficara, Filippo Scerra, Pino Pisani, Maria Marzana , Stefano Zito e Giorgio Pasqua) chiedono in una nota “chiarezza assoluta su questa vicenda” e, “affidandosi al solerte lavoro della magistratura inquirente”, sperano “in veloci e accurate indagini al fine di chiarire le eventuali responsabilità”.
I cinquestelle ricordano poi come Ias faccia capo alla Regione Siciliana. “Il governo Musumeci non ha fatto nulla di concreto in questi anni, se non mantenere un carrozzone che sta producendo risultati evidenti, grazie anche ad un sistema di nomine fatte sempre usando pesi e contrappesi politici, sistema nel quale il M5S non è mai voluto entrare. Se il legislatore deve fare la propria parte prevedendo leggi sempre più adeguate a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, contemperando anche il diritto al lavoro – proseguono i parlamentari e deputati del M5s – una responsabilità non minore investe imprenditori, multinazionali, imprese operanti nel petrolchimico siracusano e nelle zone industriali in genere, chiamati al pieno e assoluto adempimento delle norme vigenti, perché continuare a inquinare, a intaccare pesantemente l’habitat è pregiudizievole per la vita stessa di uomini e animali di oggi e delle generazioni future”.
Per il deputato regionale Giovanni Cafeo (Prima l’Italia) “il sequestro da parte della Procura di Siracusa dell’impianto Ias, se da un lato apre interrogativi sul ciclo della depurazione, dall’altro spalanca le porte della chiusura delle aziende del petrolchimico di Siracusa”. Cafeo pone il problema del conferimento dei reflui industriali dopo il blocco disposto dalla magistratura nel depuratore consortile di Priolo. “Di certo, non potranno conservarli in eterno, per questo auspico una rapida soluzione della vicenda. È necessario svolgere gli accertamenti ma è altrettanto indispensabile individuare una via d’uscita rapida perché qui c’è in gioco l’esistenza di un intero settore produttivo, colonna portante del territorio siracusano e siciliano. La zona industriale siracusana – conclude Cafeo – sta già pagando un prezzo alto e rischia di chiudere per via di una Transizione energetica poco sensibile al settore petrolifero e per le sanzioni dell’UE, legate alla guerra in Ucraina, che stanno mettendo in fuga Lukoil”.
Per il Pd, è l’ex assessore regionale Bruno Marziano ad affrontare il caso. “Premesso che la Magistratura non solo ha il diritto ma anche il dovere di intervenire nei casi in cui individua ipotesi di reato di qualunque natura, la vicenda che riguarda il sequestro dell’impianto di depurazione IAS ha però delle ricadute talmente importanti da obbligare tutti, magistratura compresa , a trovare le soluzione per evitare che all’ipotesi di disastro ambientale possa seguire un certissimo disastro economico e sociale. La chiusura dell’impianto IAS comporta infatti quasi nell’immediato il blocco di tutte le attività produttive di una dei più importanti poli industriali d’Europa, che contribuisce, peraltro, fortemente nelle forniture energetiche di tutto il paese”. Secondo Marziano è necessario adesso “coinvolgere tutti i soggetti interessati nella individuazione di una soluzione, nel rispetto delle norme di legge e delle procedure. E, trattandosi anche di reati eventualmente consumati molto indietro nel tempo, si possano trovare le opportune soluzioni per evitare il blocco delle attività industriali e la conseguente inevitabile crisi economica”.
L’ex presidente della provincia regionale, suggerisce un percorso che “intanto separi gli eventuali reati di tipo autorizzativo che possono essere, con buona volontà di tutti, sanati rapidamente attraverso il coinvolgimento delle istituzioni interessate, da quelli eventuali di carattere ambientale ai quali vanno dati risposte di natura diversa”.
Pur non ricoprendo cariche pubbliche, Bruno Marziano si dice disponibile “a partecipare a tutti i momenti di approfondimento ed elaborazione di soluzioni di questo grave impasse del territorio e della sua economia e benessere”.