Scerra (M5S): “Per le imprese del Sud la Zes unica è un fallimento”

“La Zona economica speciale è passata da essere un’opportunità preziosa per il Mezzogiorno a essere un fallimento. Lo avevamo detto in Parlamento al ministro Fitto, ora lo dimostrano plasticamente i dati. Il governo ancora una volta è stato sordo e cieco, insistendo per la sua strada. E oggi, con questa elemosina, lascia di sasso migliaia di imprenditori e di aziende. La percentuale di credito d’imposta per investimenti nella Zes unica è pari al 17,6668% del bonus richiesto. Per far comprendere meglio, con il governo Conte il credito d’imposta Zes per le regioni del Sud arrivava al 45%. Adesso, invece, Zes unica significa il 17% di bonus uguale per tutti”. A dirlo è il deputato del Movimento 5 Stelle Filippo Scerra.
“Avevamo lanciato l’allarme: era chiaro che con l’allargamento delle Zes senza un aumento delle risorse disponibili si sarebbe creato un contributo impalpabile incapace di spingere sviluppo e crescita. Ma non basta: con la governance centralizzata a Roma per tutta l’Italia è pronto il nuovo collo di bottiglia su procedure e autorizzazioni. Il risultato? Per non perdersi nelle pastoie burocratiche per un contributo misero centinaia di imprese del Sud Italia potrebbero anche rinunciare al contributo Zes e spegnere l’interesse per la crescita. L’ennesimo schiaffo di un governo nemico del Meridione è servito”, conclude Scerra.




Siccità in Sicilia, Spada (PD) risponde a Lollobrigida: “Buoni propositi ma nessuno aiuto dal Governo “

“Il Ministro Lollobrigida si documenti sul riparto delle somme stanziate per affrontare il problema della siccità in Sicilia e dare respiro a centinaia di imprenditori. Qualcuno dica al titolare del Ministero dell’Agricoltura che la provincia di Siracusa non riceverà neanche un euro sul finanziamento destinato alle altre aree metropolitane dell’Isola”. A dichiaralo è il deputato regionale del Partito Democratico, Tiziano Spada, in risposta alle affermazioni del Ministro rilasciate a margine della visita a Siracusa in cui ha incontrato le associazioni di categoria degli agricoltori siciliani.
“Per un cavillo burocratico – sottolinea Spada – la provincia di Siracusa è stata esclusa dai contributi per i danni causati dagli incendi dell’anno scorso. Da mesi il sottoscritto e il gruppo del Partito Democratico hanno sollecitato il Presidente della Regione affinché adottasse provvedimenti che permettessero anche alle province escluse di godere dei ristori. Non è accettabile che ci siano province di serie A e altre di serie B, con imprenditori che riceveranno indennizzi e altri che resteranno a guardare. Allo stato attuale gli agricoltori e produttori siracusani si vedono, ancora una volta, declassati rispetto ad altre province che invece riceveranno le somme”.
“Il G7 per l’Agricoltura, in programma a settembre a Siracusa, sarà un momento importante per il nostro territorio che, però, va supportato con azioni concrete. L’auspicio è che oltre ai buoni propositi del Ministro arrivi un segnale tangibile in una realtà che continua a soffrire la cattiva gestione della cosa pubblica”, conclude Tiziano Spada.




Merlino (M5S): “Rete idrica vecchia e servizio costoso ma zero investimenti. Colpa dei cittadini?”

“La necessità di ridurre la portata idrica notturna in alcune aree di Siracusa, non direttamente collegata alla siccità, ripropone il problema del mancato adeguamento di una rete idrica ormai vetusta. Tutti lo sanno ma nessuno fa niente, nonostante gestioni milionarie e bollette in costante aumento”. Così in una nota La referente territoriale del Movimento 5 Stelle Siracusa, Cristina Merlino, interviene sull’attuale tema dell’acqua in città, alla luce dei recenti razionamenti.
“La rete idrica di Siracusa è considerata un colabrodo dalle ultime indagini nazionali. Nonostante le evidenze, però, si assiste al continuo rimbalzo di compiti e responsabilità tra gestore e Comune di Siracusa e nessun vero nuovo investimento su reti ed impianti. A dire il vero, anche la manutenzione ordinaria appare in sofferenza con decine di guasti segnalati dai cittadini solo nelle ultime giornate. In questi anni di amministrazione Italia – continua Cristina Merlino – il sindaco ha sbandierato diversi finanziamenti richiesti per vari interventi e che puntualmente non sono stati ottenuti. Silenzio, invece, sulle condizioni che hanno impedito alla provincia di Siracusa di accedere alle copiose risorse messe a disposizione sin dal 2022 per ammodernare gli acquedotti del Sud Italia”.
Dal M5S di Siracusa ricordano che “in Ati, di cui il sindaco Italia è presidente, si sono persi mesi cruciali per ottenere i fondi del Pnrr, con il sospetto di manovre politiche che hanno improvvisamente fatto cambiare orientamento all’Assemblea. Tanto che, pochi mesi dopo aver votato la gestione pubblica, in una notte è stato poi dato il via libera alla gestione mista pubblico-privata. Un cambio, si disse, motivato dalla necessità di fare in fretta. Ma dopo un anno e mezzo ancora si attende l’avvio della nuova gestione. Alla faccia della fretta. Non accettiamo quindi che ogni volta la colpa sia del destino cinico e baro, di una qualche congiuntura sfavorevole o dei cittadini. A nostro avviso ci sono evidenti responsabilità politiche e gestionali”.
La referente territoriale Cristina Merlino chiama in causa direttamente gli amministratori locali. “Un sindaco che si prende cura dei suoi concittadini ed un Consiglio comunale attento, prenderebbero in esame il contratto firmato con il gestore Siam nel dicembre 2021 e chiederebbero conto e ragione degli impegni assunti alla stipula e rimasti sulla carta, guarda caso proprio quelli maggiormente necessari alla voce investimenti e sviluppo della progettazione. Con poca fiducia, attendiamo la promessa eliminazione dello sversamento nel porto Grande dei reflui depurati, l’utile riuso della condotta ex Cassa del Mezzogiorno e captazione acque dell’Anapo. E magari lavori in Borgata, quartiere che attende una nuova rete idrica e non solo poche centinaia di metri sotto via Trapani. La nuova fognatura, nel frattempo, non è mai entrata in funzione. Anche questo sarà colpa dei cittadini. Ma i soldi delle bollette che fine fanno?”.




Riduzioni nella portata idrica, Cavallaro (FdI): “Basta colpevolizzare i cittadini”

“Non sapevo che Siracusa avesse carenze idriche!”. Il consigliere comunale Paolo Cavallaro (FdI) non nasconde tutta la sua sorpresa davanti agli annunciati razionamenti della portata idrica in alcuni punti di Siracusa, nelle ore notturne. E avanza un suo sospetto: “è forse un tentativo, in tempi di siccità e problematiche idriche in altre parti della Sicilia, di creare confusione per nascondere negligenze e inefficienze?”.
Il gestore della rete idrica siracusana ha però chiarito che i provvedimenti di riduzione della portata idrica nascono dall’eccessivo prelievo di acqua in zone dove sono densamente presenti villette e terreni agricoli. Aree in cui, in sostanza, la rete va in sofferenza per un uso intensivo e non troppo ragionato della risorsa acqua. Quindi non una vera e propria carenza, quanto la necessità di riequilibrare sfruttamento di falde e pozzi.
L’esponente di Fratelli d’Italia ricorda che in Consiglio Comunale, poche settimane addietro, in risposta ad una sua interrogazione su interventi manutentivi sulla rete, venne presentato un elenco di opere realizzate negli ultimi 3 anni. “Il capitolato prevedeva un investimento annuo di 1.943.000,00 che non è stato mai realizzato per presunti aumenti delle bollette per la fornitura di elettricità. Non è stato possibile conoscere, tuttavia, dalla risposta all’interrogazione l’entità della la spesa per la fornitura elettrica, per cui sarebbe necessario vedere le bollette o i bilanci societari. In ogni caso il piano di investimenti è stato rimodulato con Delibera della Giunta Municipale n° 88 del 25/05/2023, che ha accettato di ridurre fortemente il piano degli investimenti in capitolato, accogliendo le richieste della Siam”, dice Cavallaro.
Il consigliere comunale fa di conto: “la somma degli investimenti fatti da Siam e documentati, per gli anni 2022, 2023 e 2024 (fino ad aprile) risulta essere inferiore di 376.000,25 rispetto a quanto avrebbe dovuto essere investito in un solo anno. E tra l’altro, a mio avviso, almeno per il 78 % dei casi si tratta di interventi ordinari, mentre solo per il restante 20% possono considerarsi interventi migliorativi o investimenti veri e propri”.
Di fronte a questa situazione, Paolo Cavallaro boccia l’amministrazione comunale “che cerca di attribuire anche qui la colpa ai cittadini. Eppure è da decenni che l’acqua siracusana non è delle migliori e si promettono lavori di ammodernamento e di scavo di nuovi pozzi. Eppure le condutture sono un colabrodo e la dispersione idrica è un serio problema. E tutto questo mentre i cittadini pagano costi esorbitanti per l’acqua”.




Bilancio consuntivo, il Pd attacca: “Situazione critica che non ha visto miglioramenti economici”

Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Siracusa ha votato contrario al bilancio consuntivo. “Dopo un attento studio in fase di preparazione del consiglio comunale di ieri e della discussione nello stesso consiglio, è emerso un quadro che non ci ha convinti sullo stato del bilancio consuntivo relativo all’anno 2023”, scrive il Partito Democratico.
“Non possiamo, innanzitutto non stigmatizzare il ritardo con cui il rendiconto è arrivato in aula, causando pertanto la nomina del commissario da parte della Regione. Inoltre, non si evince nemmeno una grande battaglia contro l’evasione dei tributi locali che consentirebbe, oltre ad avere un gettito di entrate nettamente superiore, di ridurre i tributi locali per tutta la cittadinanza e la possibilità di incrementare la percentuale di assunzioni annuale del personale del comune e l’aumento delle ore per i dipendenti attualmente part time. – continua – Nonostante il consuntivo dell’anno precedente sia una fotografia di quello che è stato speso e come, unitamente al fatto che il 2023 è stato un anno interlocutorio tra il commissario straordinario che sostituiva il consiglio comunale ed il nuovo consiglio comunale, il sindaco e l’assessore al bilancio erano e sono gli stessi attuali. Di conseguenza, nella continuità sia amministrativa che politica dell’ente, appuriamo di una situazione critica che non ha visto miglioramenti economici che sono andati ad intaccare favorevolmente la vita sociale delle persone”, conclude il gruppo consiliare del Partito Democratico.




Rendiconto 2023, j’accuse di Messina (Fi): “Il Comune dei mancati servizi”

“Sorprende il voto favorevole al Rendiconto di gestione 2023 del Comune di Siracusa da parte di chi ha affrontato la campagna elettorale al mio fianco con un programma alternativo a quello del Sindaco Italia, raccogliendo il consenso degli elettori sulla base di affermazioni che adesso ha contraddetto, avallando le scelte politiche, a partire dalle piste ciclabili, che hanno accompagnato il primo cittadino nella sua campagna elettorale per le amministrative, consumando un vero e proprio “furto di democrazia””.
Questo il commento del consigliere comunale Ferdinando Messina, competitor di Italia alle ultime amministrative.
“Il dibattito che ha accompagnato le dichiarazioni di voto sul Rendiconto di gestione 2023 non poteva, soprattutto nella nostra città, non tenere conto del mutato scenario normativo intervenuto nella Regione Siciliana tra il febbraio e il giugno 2021- ricorda Messina – quando i casi di scioglimento consiliare sono stati ridefiniti e delimitati a fronte di quanto accadde, proprio a Siracusa, nel 2019, allorché la vecchia legge portò al solo scioglimento del Consiglio Comunale per il voto contrario al Rendiconto di gestione 2018, con la permanenza in carica del Sindaco e della sua Giunta. Una legge astrusa che non prendeva volutamente atto dell’impossibilità – a differenza del bilancio di previsione – di modificare nel caso del Rendiconto lo strumento finanziario in aula”.
I consiglieri comunali possono adesso esprimersi senza riserve e senza la spada di Damocle dello scioglimento, “cosa che ho voluto sottolineare-dice ancora Messina- nel mio intervento per accompagnare il voto contrario di Forza Italia, che si è aggiunto ai voti contrari di Fratelli d’Italia e del Partito Democratico. D’altra parte, per la stessa ammissione dell’Amministrazione comunale, per bocca dell’assessore Pier Paolo Coppa, la soddisfazione che accompagna l’esecutivo è quella di avere abbondantemente accantonato poste sufficienti ad affrontare mancate riscossioni, nuove spese per liti, dubbie esigibilità, senza tener conto che questi accantonamenti, frutto di un’Amministrazione incapace di operare in maniera virtuosa sia sul piano dei contenziosi, sia sul piano della traduzione degli accertamenti in riscossioni, non significano altro che mancati servizi e mancate opere pubbliche per i cittadini, che osservano e giudicano- conclude l’esponente di opposizione- così come avvenuto in questi giorni per il sondaggio nazionale sul gradimento dei sindaci”.




Grave crisi siccità in Sicilia, da oggi lo sciopero della sete a staffetta. Al via la protesta nazionale del PD

Parte oggi la protesta contro l’inerzia del governo nazionale e regionale nell’affrontare e risolvere la grave crisi idrica che sta attanagliando la Sicilia.
Sarà uno sciopero della sete a staffetta. In pratica si chiede a ogni abitante di questa penisola di scegliere un giorno, da oggi e fino al prossimo 31 luglio, e di rinunciare a bere per 10 ore.
A guidare la mobilitazione il senatore Antonio Nicita e il deputato regionale siciliano Dario Safina, entrambi del Partito Democratico.
“Non si tratta di un’emergenza o di una calamità. – dice il deputato trapanese Dario Safina – Sono mesi che sollecitiamo in Assemblea regionale siciliana interventi del governo Schifani per alleviare la sete di cittadini e agricoltori. Non abbiamo ottenuto alcuna risposta perché nulla è stato fatto. Forse Schifani attendeva che piovesse? Beh, non ha piovuto! A metà luglio siamo alle prese col razionamento idrico nelle città, mentre gli agricoltori vedono inaridire le loro coltivazioni e gli allevatori assistono inermi alla morte del loro bestiame, stremato dalla fame e dalla sete. Gli invasi e i laghi della nostra terra sono ormai a secco e il turismo rischia un colpo ferale. In molti decidono ormai di non trascorrere le vacanze in Sicilia perché l’acqua non c’è. Manutenzioni straordinarie, nuovi pozzi, dissalatori, riciclo delle acque reflue: tutto quello che doveva fare ieri, ad oggi non è ancora neanche in programma. Eppure, l’ecosistema della nostra isola è cambiato, è evidente e sotto gli occhi di tutti, da anni ormai: la Sicilia è a rischio desertificazione per il 70% del suo territorio e non è certo uno scoop dell’ultima ora”.
“I cittadini siciliani sono costretti a subire l’indifferenza e a tratti la strafottenza di questo centrodestra che fa finta di agire nell’interesse dell’intero popolo italiano – continua il senatore Antonio Nicita -. Ci ricordiamo tutti ed è ancora vivida nelle mente di ogni siciliano l’esternazione del ministro Lollobrigida quando in Senato, durante un Question Time, esordì dicendo che: ‘Per fortuna la siccità quest’anno ha colpito la Sicilia’. Non hanno forse gli stessi diritti degli abitanti del Nord, quelli che vivono in Sicilia? O servono solo per andare alle urne e votare quando serve e fa comodo? Prende spunto dall’indignazione e non dalla rassegnazione la mobilitazione che vogliamo lanciare oggi: una protesta forte contro questo modo di governare e un modo per esprimere solidarietà alla Sicilia e ai siciliani. Non si può lasciare un’intera comunità, un intero popolo, abbandonato a sé stesso con l’acqua razionata in alcuni casi anche ogni 10 giorni, e per di più senza alcun controllo igienico sanitario. Neanche fossimo nel Medioevo!”.
È stata attivata una piattaforma a livello nazionale tramite la quale ogni cittadino italiano potrà, semplicemente utilizzando il seguente link: https://forms.gle/6mU97rzArqjXrVcc8 , aderire alla protesta. Basterà scrivere il proprio nome e cognome e scegliere il giorno e le ore in cui si deciderà di non bere.
“Diamo un segnale forte ai nostri concittadini siciliani – concludono Safina e Nicita – facciamo sentire a Roma così come a Palermo, la nostra rabbia e la nostra indignazione. Oggi l’ignavia e l’indifferenza del centrodestra al governo ha colpito la Sicilia. E domani?”.




Rifiuti, dalla Regione 50mln per gli extracosti sostenuti dai Comuni. Carta: “Impegno mantenuto”

Atteso, arriva per i comuni siciliani il contributo regionale per gli extracosti per il conferimento dei rifiuti. Somme che, in molti casi, permetteranno di evitare il temuto aumento della Tari. La Regione ha stanziato e ripartito 50 milioni di euro, con decreto firmato dall’assessore Roberto Di Mauro.

Il deputato regionale Giuseppe Carta conferma l’avvenuto stanziamento. “Lo avevo promesso in audizione ed è arrivata la conferma con il decreto a firma dell’assessore Roberto Di Mauro. Ringrazio l’assessore per il coordinamento e il presidente Renato Schifani per aver mantenuto l’impegno, dice Carta.
Tutti e 21 i comuni della provincia di Siracusa riceveranno delle somme per compensare l’aumento dei costi del servizio di igiene urbana, in particolare dovuto alla voce conferimento in discarica. “Nello specifico – evidenzia Giuseppe Carta – Siracusa beneficerà di 2 milioni di euro, quasi 350mila euro per Avola, poco più di 1 milione di euro per Augusta, 326mila euro per Lentini, 11.220 euro per Melilli e 50.841 euro per Sortino”.
Per Anci Sicilia, il contributo regionale sugli extracosti “è un fatto positivo”. Nei mesi scorsi, Anci Sicilia aveva battaglia per queste risorse che a gennaio sembravano sparite dai radar. Tutti i comuni riusciranno ad utilizzare il contributo per il Piano economico finanziario e per la Tari 2024?
Per restare in provincia di Siracusa, a Lentini e Palazzolo Acreide l’aumento delle tariffe della tassa sui rifiuti sta causando polemiche roventi. Il contributo regionale potrebbe permettere di rivedere i piani? E’ quello che si augurano i cittadini, spaventati da un aumento in bolletta di circa il 20%.




Cateno De Luca a Siracusa apre la corsa verso le Regionali. “Noi liberi dai diktat romani”

Mattinata siracusana per Cateno De Luca. Il leader di Sud Chiama Nord era accompagnato dal coordinatore provinciale, Edy Bandiera, e dal coordinatore regionale, Danilo Lo Giudice.
“Abbiamo le mani libere per muoverci senza dover sottostare ai diktat delle segreterie romane”, ha spiegato De Luca sottolineando la determinazione del movimento a essere indipendente nelle proprie decisioni. “L’obiettivo per la Sicilia è quello di lavorare per creare il ‘governo del fare’, superando le logiche del tirare a campare che hanno caratterizzato tutti i governi regionali fino ad oggi”.
Intanto Sud chiama Nord si radica anche nel siracusano. “Su 21 comuni della provincia, siamo presenti con ben 26 comitati, dimostrando una forte partecipazione e impegno anche nei comuni più piccoli,” ha detto Edy Bandiera.
Il coordinatore regionale, Danilo Lo Giudice, ha ribadito l’impegno del movimento a mantenere una forte presenza sul territorio, assicurando che “Sud Chiama Nord continuerà a lavorare per rafforzare la propria posizione e garantire una rappresentanza efficace nelle prossime elezioni”.




Abuso dei cellulari in tenera età, Gilistro (M5S): “Sta provocando disastri. Ora l’Ars approvi il nostro ddl”

“Finalmente anche il governo nazionale si è accorto della necessità di intervenire per frenare l’uso eccessivo dei dispositivi elettronici, il cui uso, specie in tenerissima età, rischia di provocare disastri. Questo è qualcosa che ho avuto modo di constatare grazie alla mia professione di pediatra. Ora anche l’Ars si muova e approvi al più presto il nostro ddl che regolamenta l’uso di cellulari e tablet”. Sono le parole del deputato regionale Carlo Gilistro (M5S), che commenta così la circolare firmata dal Ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Valditara, che vieta dal prossimo anno scolastico l’utilizzo del cellulare, anche a scopo didattico.
A febbraio scorso, Gilistro ha presentato all’Ars un ddl voto per normare l’uso dei telefonini da parte di giovani e giovanissimi, in modo da prevenire l’insorgenza di nuove forme di disagio. Proprio questa settimana il disegno di legge è stato incardinato in Commissione.
“Bisogna prendere coscienza – dice Gilistro – dei rischi collegati all’abuso di dispositivi elettronici che possono finire per incidere sulla concentrazione, sulla memoria, sulle capacità cognitive e neuronali dei ragazzi. In questi ultimi anni ho riscontrato un crescente disagio riconducibile anche all’eccessiva dipendenza dal telefonino. Una patologia nuova che ha anche un nome: Nomofobia”.
Anche il parlamentare nazionale M5S Filippo Scerra ha depositato alla Camera una proposta di legge nazionale per regolamentare l’uso dello smartphone nei primi anni di vita.
“Non è una crociata – sottolinea Carlo Gilistro – e nessuno demonizza la tecnologia. Di un uso informato e consapevole di questi device beneficerà anche il conto sanitario del nostro Paese, prevenendo disturbi e disagi che richiedono analisi complesse prima di essere diagnosticati e curati. A questo punto, mi attendo che il centro-destra decida di appoggiare la nostra iniziativa di legge, a Palermo come a Roma”, conclude.