“La necessità di ridurre la portata idrica notturna in alcune aree di Siracusa, non direttamente collegata alla siccità, ripropone il problema del mancato adeguamento di una rete idrica ormai vetusta. Tutti lo sanno ma nessuno fa niente, nonostante gestioni milionarie e bollette in costante aumento”. Così in una nota La referente territoriale del Movimento 5 Stelle Siracusa, Cristina Merlino, interviene sull’attuale tema dell’acqua in città, alla luce dei recenti razionamenti.
“La rete idrica di Siracusa è considerata un colabrodo dalle ultime indagini nazionali. Nonostante le evidenze, però, si assiste al continuo rimbalzo di compiti e responsabilità tra gestore e Comune di Siracusa e nessun vero nuovo investimento su reti ed impianti. A dire il vero, anche la manutenzione ordinaria appare in sofferenza con decine di guasti segnalati dai cittadini solo nelle ultime giornate. In questi anni di amministrazione Italia – continua Cristina Merlino – il sindaco ha sbandierato diversi finanziamenti richiesti per vari interventi e che puntualmente non sono stati ottenuti. Silenzio, invece, sulle condizioni che hanno impedito alla provincia di Siracusa di accedere alle copiose risorse messe a disposizione sin dal 2022 per ammodernare gli acquedotti del Sud Italia”.
Dal M5S di Siracusa ricordano che “in Ati, di cui il sindaco Italia è presidente, si sono persi mesi cruciali per ottenere i fondi del Pnrr, con il sospetto di manovre politiche che hanno improvvisamente fatto cambiare orientamento all’Assemblea. Tanto che, pochi mesi dopo aver votato la gestione pubblica, in una notte è stato poi dato il via libera alla gestione mista pubblico-privata. Un cambio, si disse, motivato dalla necessità di fare in fretta. Ma dopo un anno e mezzo ancora si attende l’avvio della nuova gestione. Alla faccia della fretta. Non accettiamo quindi che ogni volta la colpa sia del destino cinico e baro, di una qualche congiuntura sfavorevole o dei cittadini. A nostro avviso ci sono evidenti responsabilità politiche e gestionali”.
La referente territoriale Cristina Merlino chiama in causa direttamente gli amministratori locali. “Un sindaco che si prende cura dei suoi concittadini ed un Consiglio comunale attento, prenderebbero in esame il contratto firmato con il gestore Siam nel dicembre 2021 e chiederebbero conto e ragione degli impegni assunti alla stipula e rimasti sulla carta, guarda caso proprio quelli maggiormente necessari alla voce investimenti e sviluppo della progettazione. Con poca fiducia, attendiamo la promessa eliminazione dello sversamento nel porto Grande dei reflui depurati, l’utile riuso della condotta ex Cassa del Mezzogiorno e captazione acque dell’Anapo. E magari lavori in Borgata, quartiere che attende una nuova rete idrica e non solo poche centinaia di metri sotto via Trapani. La nuova fognatura, nel frattempo, non è mai entrata in funzione. Anche questo sarà colpa dei cittadini. Ma i soldi delle bollette che fine fanno?”.