Candidata a sindaco, lascia il ruolo di assessore: Paola Gozzo incassa l’appoggio di Idea

Il giovane movimento politico Idea, recentemente costituitosi in provincia di Siracusa, si schiera con Paola Gozzo alle prossime amministrative di Solarino. E’ il coordinatore provinciale, Tiziano Spada, ad ufficializzare l’appoggio all’ex assessore comunale di Floridia, ora candidata sindaco nella vicina Solarino. “In un anno e mezzo di mandato da assessore, nonostante le limitazioni causate dalla pandemia, la titolare delle deleghe alla Cultura e alla Pubblica Istruzione è stata artefice di una serie di iniziative che hanno lasciato il segno: dagli eventi culturali alla riscoperta delle tradizioni, con un occhio particolare alla sicurezza delle scuole e alle esigenze dei giovani e delle famiglie”, così Spada.
“Nelle ultime settimane i rappresentanti floridiani di Fratelli d’Italia e Lega hanno duramente attaccato l’amministrazione e chiesto le dimissioni di Paola Gozzo alla luce della sua candidatura a sindaca di Solarino. Vorrei ricordare che per l’ufficialità bisognerà attendere il 18 maggio, giornata in cui dovranno essere presentate le liste. L’assessore Gozzo, rispettando il suo ruolo, ha scelto però di dimettersi preventivamente. L’auspicio è che altri referenti di queste due compagini politiche, gli stessi che occupano gli scranni a livello regionale e hanno scelto di competere per la sindacatura in alcune città, seguano il suo esempio, rispettando il ruolo che è stato loro assegnato dai cittadini”, polemizza Tiziano Spada.




Lavori per il lungomare Alfeo, Vinciullo: “Il Comune non mantiene gli impegni”

“Sono passati più di 9 anni e gli impegni assunti per i lavori al lungomare Alfeo non sono stati mantenuti”. Vincenzo Vinciullo, da sempre voce critica nei confronti dell’operato dell’amministrazione comunale di Siracusa, chiede di conoscere il motivo per cui dopo quasi dieci anni dal finanziamento, i lavori non siano ancora iniziati.
“Il sindaco di Siracusa anche nel 2018 accusava me di ‘strumentalizzazione in malafede’ sul Lungomare Alfeo. Ma visto che i lavori continuano a non partire, era nostra malafede o sua incapacità politica-amministrativa di governare gli eventi?”, dice l’esponente dell’opposizione.
“Nel 2007, da assessore alla Ricostruzione della Città di Siracusa, recuperai 2.545.773,72 euro che sono ancora a disposizione per i lavori di consolidamento del Lungomare Alfeo. Inoltre, è ancora in vita il provvedimento del 2014 con il quale è stato emanato il decreto di approvazione del quadro economico per la somma complessiva di 2.545.773,72 euro con schema di D.D.G. L.433/91 – Obiettivo C. So che, come ha sempre fatto, il sindaco di Siracusa non risponderà a questo mio ennesimo comunicato stampa e che preferirà il silenzio alla verità! Ma io – prosegue Vinciullo – continuo a svolgere in modo corretto e puntuale il mio ruolo di oppositore ad una amministrazione che sta portando la città al collasso”.
E per l’ennesima volta, Vinciullo invita il sindaco Italia ad un confronto pubblico, sui media locali. “Scelga dove e quando, io sono pronto”.

foto dal web




Campo largo di centrosinistra anche a Siracusa: in moto Articolo 1, Europa Verde e SI

Articolo Uno, Europa Verde e Sinistra Italiana insieme anche in provincia di Siracusa. “Un patto politico ed elettorale regionale, per definire un progetto di radicale cambiamento della Sicilia. Al centro mettiamo il lavoro di qualità nel diritto e nella sicurezza, l’ambiente e tutela del territorio, la lotta alla mafia e alla corruzione, l’impegno per la parità di genere. Tenere insieme la immensa questione ambientale con quella sociale è la vera sfida: su cui la sinistra progressista e ambientale intende offrire il contributo all’alleanza di centro-sinistra. Ed è tema di straordinaria rilevanza nella provincia di Siracusa dove il rischio evidente è che la transizione ecologica e la decarbonizzazione non si realizzi e il tutto si riduca alla desertificazione e alla macelleria sociale”, hanno spiegato durante la conferenza stampa di questa mattina Antonino Landro, segretario provinciale di Articolo Uno, Giusy Nané, responsabile provinciale di Europa Verde, Pippo Zappulla segretario regionale di Articolo Uno e Sebastiano Zappulla segretario di Sinistra Italiana.
Netta la bocciatura dell’attuale governo regionale. “Urge una svolta in Sicilia. Il governo Musumeci ha brillato per immobilismo, per divisioni interne, per incapacità nel rispondere ai bisogni reali dell’economia e del lavoro”. Adesso Articolo Uno, Europa Verde e Sinistra Italiana guardano ad un campo largo di centro-sinistra, che dialoghi con il M5s e con le associazioni e movimenti civici presenti nei territori.
Antonino Landro, Giusy Nanè, Pippo Zappulla e Sebastiano Zappulla hanno indicato nelle primarie il metodo di scelta dei candidati. “Pensiamo che la strada delle primarie, da realizzare subito dopo le amministrative di giugno, sia quella più giusta e democratica per scegliere il candidato migliore a rappresentare questo progetto di radicale cambiamento della Sicilia”. C’è però un candidato ideale per le regionali, ed è Claudio Fava. “Intendiamo sostenerlo alle primarie e ci rivolgiamo anche per questo a quanti condividono questo progetto e processo per costituire insieme i Comitati, le iniziative in ogni Comune della provincia”. Prima adesione, da Avola, con l’Officina delle Idee.




Isab Lukoil? “Pochi giorni ancora e chiuderà”: Cafeo lancia l’ultimo sos al governo

“Il governo di Roma tuteli l’interesse nazionale e i posti di lavoro del petrolchimico di Siracusa, altrimenti tra pochi giorni Lukoil sarà costretta a chiudere i battenti”. Fa gelare i polsi la prospettiva che vien fatta balenare dal deputato regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo. Con lo stop al petrolio russo, il cuore pulsante della zona industriale siracusana (Isab Lukoil) vede da vicino la fine.
“Le sanzioni – spiega Giovanni Cafeo – entreranno in vigore dal gennaio del prossimo anno ma sarà possibile, da qui fino alla fine del 2022, importare petrolio solo in caso di contratti di approvvigionamento già sottoscritti. E Lukoil non si trova in questa condizione, per cui lo slittamento all’inizio del prossimo anno delle sanzioni all’importazione del greggio russo non rinvia il pericolo per la produzione nel petrolchimico, anzi lo crea subito”.
Il deputato regionale auspica che il governo italiano prenda dei provvedimenti prima di una catastrofe economica e sociale senza precedenti. In verità è un appello che tutta la classe politica siracusana, regionale e nazionale, lancia da tempo. Riscontrando freddo interessamento da Draghi e dallo Sviluppo Economico.
“Ci sono paesi – continua Cafeo – come Ungheria e Slovenia che stanno difendendo gli interessi nazionali, per cui mi aspetto lo stesso atteggiamento anche da parte dell’Italia. Non scordiamo che il petrolchimico di Siracusa contribuisce al fabbisogno di carburante dell’intero Paese, oltre a dare lavoro ad oltre 8 mila persone nel solo territorio di Siracusa. Inoltre la zona industriale rappresenta una fetta importante del Pil della Sicilia che si troverebbe, di punto in bianco, senza un pezzo della sua economia”.




Zona industriale, per Zappulla (SI) “il futuro è seriamente compromesso”

Il futuro della zona industriale? “E’ seriamente compromesso”. Ne è convinto il segretario provinciale di Sinistra Italiana, Sebastiano Zappulla. “Le condizioni generali della nostra zona industriale destavano preoccupazione già negli anni scorsi, ma il fatto di rimanere esclusa dai fondi del Pnrr èer la transizione energetica e per una
parte di essa, Isab-Lukoil, l’essere oggi il bersaglio delle sanzioni alla Russia ha reso ancora più precarie le sue condizioni attuali, aprendo, di fatto, uno scenario di crisi economica, sociale, ambientale e occupazionale con cui dovremo fare i conti”, è l’analisi che vale quanto una fosca previsione per il futuro.
“In questi mesi e nelle ultime settimane abbiamo assistito al lancio di appelli, allarmi e richieste di tavoli tecnici da parte del governo regionale, della deputazione nazionale e regionale siracusana, dei sindacati e della associazione degli industriali. All’unisono si dicono tutti preoccupati per la crisi che attraversa il settore industriale, per il futuro nero che si prospetta, per l’impatto drammatico sull’occupazione e per il tracollo economico che subirà la nostra provincia. Sono preoccupazioni che condividiamo totalmente”, dice ancora Zappulla.
Per Sinistra Italia due i dati da evidenziare: “più di 10mila addetti rischiano di perdere il posto di lavoro e il 50% del Pil provinciale andrà in fumo se la zona industriale chiuderà i battenti”.
La crisi ha origini lontane per il segretario Zappulla. “Da anni, infatti, assistiamo al ridimensionamento degli asset produttivi, al calo degli occupati stabili e all’aumento della precarietà nei nuovi assunti e alla chiusura di aziende che non sono riuscite a reggere il mercato; inoltre non si è visto nessun investimento economico sulla riconversione per rilanciarla nel mercato energetico europeo e mondiale. È mancata la governance politica, e la classe dirigente non è stata capace di ritrovarsi, unitariamente, su un nuovo modello di sviluppo in linea con le nuove strategie energetiche del paese”.
Quanto alle soluzioni, per Sinistra Italiana non è il caso di confidare troppo nel governo. “Bisogna muovere una diffusa mobilitazione dal basso, coinvolgendo cittadini e lavoratori, per ricordare a chi ci governa che questo territorio non vuole morire, rivendica il diritto di esistere e pretende il rilancio del suo comparto industriale
nel solco della transizione energetica e del rispetto dell’ambiente. Per un distretto industriale rinnovato e all’avanguardia, con lavoro stabile e qualificato, che sia il fiore all’occhiello dell’intero Paese”.




Risse e aggressione, c’era una volta l’isola felice. Riccardo Gennuso: “Blindare Marzamemi”

Adesso a Marzamemi c’è preoccupazione. Le ultime risse e le scene da far west hanno scosso il piccolo borgo. Commercianti ed operatori del settore turistico preoccupati dall’onda di commenti negativi sui social. E su tutto, il timore che possano ripetersi gli episodi di violenza del 25 aprile scorso.
“Se il far west è cominciato ed ancora non è arrivata l’estate, figuriamoci cosa accadrà in pieno agosto a Marzamemi”, si domanda Riccardo Gennuso, imprenditore nel settore turistico nella frazione di Pachino, figlio dell’ex deputato regionale Pippo e candidato alle prossime elezioni regionali. “Siamo alla vigilia della festa del 1° Maggio ed il rischio che tutto possa ripetersi è reale. Se non si fermano questi disturbatori, Marzamemi rischia di diventare un luogo della degenerazione, altro che turismo”, accusa. Il timore è che saranno tante le famiglie a rinunciare alle vacanze con disdette negli alberghi, case vacanze, b&b e ristoranti. “Dopo due anni di pandemia sarebbe una vera mazzata per l’economia locale. Purtroppo – aggiunge Riccardo Gennuso – ci sono dei ragazzini in stato di ebrezza a provocare le risse a Marzamemi e alla fine finiscono per coinvolgere anche gli adulti. Questi soggetti, oltre a rovinare l’immagine dei luoghi, danneggiano interi settori del commercio come bar, pub e ristoranti. Servono più uomini e donne delle forze dell’ordine, perchè i violenti vanno identificati e magari sanzionati con il Daspo urbano. Occorre pure istituire a Pachino un tavolo tecnico composto dall’amministrazione, dai commercianti, dagli imprenditori e dalle associazioni di categoria. Occorre blindare Marzamemi prima che sia troppo tardi”.

foto archivio




Personale sanitario assunto per il covid in scadenza, Cafeo: “Proroga o sarà collasso”

“I contratti del personale sanitario scadranno il 30 aprile e la sanità siciliana, ancora alle prese col Covid19, rischia il collasso tra pochi giorni. L’assessore regionale alla Sanità ponga subito rimedio, ne va delle cure e dell’assistenza dei cittadini”. A lanciare l’allarme è il deputato regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo.
L’assenza di un criterio univoco a livello regionale per procedere alle proroghe rischia, secondo Cafeo, di condurre al tracollo. Per questo l’invito rivolto all’assessore Razza è quello di dare seguito all’annuncio di “una nuova circolare che uniformi tutte le aziende sanitarie locali all’adozione delle stesse procedure, evitando di scaricare sui direttori generali responsabilità sulle assunzioni ma con l’obbligo di guardare al bilancio”.
Per Cafeo, in queste condizioni, “le aziende sanitarie sono fortemente condizionate dalle gestione dei conti e questo aspetto va cambiato perché spetta al Governo regionale prendersi le responsabilità e non ai singoli direttori generali. L’assessore Razza rispetti gli impegni che si era assunto e che al momento non ha mantenuto”.




Ortigia, apecalesse per turisti: Mangiafico, “Autorizzati 5, abusivi 15. Tutta colpa del Comune”

Una settimana dopo la ormai tristemente famosa rissa di Pasqua a Siracusa, cosa è cambiato in Ortigia? Il teme della autorizzazioni nei servizi offerti ai turisti resta centrale. C’è stata una forte e percepita mobilitazione dei Carabinieri, pronti a tornare su strada nel fine settimana. In precedenza, anche l’annuncio del Comune di Siracusa: “chi non è in regola con le autorizzazioni, non potrà esercitare l’attività. Saremo rigorosi e chiederemo il sostegno della Prefettura e delle forze dell’ordine”, aveva dichiarato a SiracusaOggi.it nei giorni scorsi l’assessore Fabio Granata. Attesi a breve i riscontri relativi in particolare al trasporto dei turisti in apecalessino e le gite in barca attorno ad Ortigia.
Oggi sono 5 le apicalesse con i requisiti in regola. Ma in circolazione ce ne sono una ventina. “Non esiste alcun affidamento di servizi di questo tipo da parte del Comune di Siracusa. Stiamo effettuando una verifica circa i requisiti di altre istanze, dopodichè ci fermeremo ad una quota di autorizzati oltre alla quale non si andrà. Ribadisco, i controlli ci saranno e non a tempo”, assicurava nei giorni scorsi sempre Granata.
“Bisognava essere rigorosi prima e non dopo”, l’amaro commento del movimento Civico 4. “Quel ‘saremo rigorosi’ va accompagnato dalle pubbliche scuse nei confronti della cittadinanza per il fatto che fino ad oggi non lo sono stati”, dice il leader Michele Mangiafico.
Sulle motocarrozzette e velocipedi, l’amministrazione comunale, nel marzo 2021, ha modificato il regolamento comunale per elevare a dieci il numero delle autorizzazioni di noleggio con conducente, attualmente ferme a cinque (delibera numero 6 del 14 aprile 2021 del commissario straordinario).
Nel documento si legge che “è vietata la sosta con posteggio su suolo pubblico di piazza”, rimandando la sosta dei mezzi nelle rimesse.
Per tale motivo, Civico4 sottolinea un mancato rispetto delle norme esistenti “promettendo” azioni future come l’inibizione di alcune piazze l’individuazione di un’area di stazionamento. “L’amministrazione comunale – continua Mangiafico – si è assunta la responsabilità del decoro e dell’immagine della città nell’investire su questo servizio nel momento stesso in cui ha imposto, all’articolo 12, un contrassegno con la scritta ‘Comune di Siracusa’, il relativo stemma ed il numero dell’autorizzazione. Suona, quindi, anche strano che oggi scopra che esistano in circolazione, oltre i cinque mezzi autorizzati, una quindicina non autorizzati.”
Anche perché, secondo quanto riportato all’art. 22: “spetta alla Polizia Municipale il compito di vigilare sul rispetto delle norme contenute nel presente regolamento e sull’accertamento e notifica ai trasgressori delle sanzioni previste”.
L’articolo 26, spiega Civico 4, introduce la sospensione della licenza nel caso in cui ci sia avvalga di personale non regolarmente assunto. “Dubitiamo che l’Amministrazione comunale abbia mai fatto una sola verifica in merito”, accusa Mangiafico.
“La questione non è, come ha asserito l’amministrazione comunale, interdire piazze e redigere un nuovo regolamento ma, come per la gran parte delle volte, fare applicare le regole che già esistono”.
Nel 2017 l’ultima grande operazione di controllo delle autorizzazioni. La Polizia Stradale di Siracusa ed il Commissariato di Ortigia elevarono sei verbali per attività abusiva di noleggio con conducente con motocarrozzetta. Sei carte di circolazione vennero sospese per un periodo da due a otto mesi ed elevate sanzioni da 169 a 340 euro oltre ad una maxi multa di 3.100 euro per sfruttamento del lavoro nero.
Nei mesi scorsi divenne virale un video sui social, nel quale una persona poi identificata dalle forze dell’ordine “minacciava” il sindaco di Siracusa per discorsi relativi proprio a simili vicende.




Elezioni regionali, Pippo Gianni pronto a candidarsi: “Cedo alle tentazioni…”

Anche il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, è pronto a candidarsi alle prossime elezioni regionali. “Non nascondo che ricevo amichevoli pressioni per candidarmi”, ammette su FMITALIA, senza farsi pregare più di tanto. “Sto vedendo dove mi portano queste pressioni. Io ho sempre cercato di dare una mano alla mia provincia, da assessore regionale, da deputato e da parlamentare. Le leggi che ho fatto parlano per me. C’è chi prende i voti perchè è capace e chi fa ricorso ad altri metodi”, aggiunge richiamando recenti vicende giudiziarie che lo hanno visto controparte interessata.
Pippo Gianni cederà alla pressioni? “Sono pronto a cedere alle tentazioni”, ammette sornione. Insomma, il discorso candidatura alle regionali è cosa fatta. Ma in quale lista di centrodestra? “Per ora c’è tanta confusione. Una confusione micidiale per le liste. E purtroppo vedo tanto disinteresse generale verso i problemi dei cittadini. E questo non va bene”, analizza sempre il sindaco di Priolo.
Che non avrà bisogno di dimettersi per candidarsi alle regionali. “No, non serve. Ma non mi dimetterei neanche in caso di avviso di garanzia…”, aggiunge tra il serio e il faceto.




Evasione Tari e contenziosi, quel peso sui conti del Comune: Mangiafico, “passività elevate”

“L’amministrazione Italia sta accumulando ritardo nell’approvazione, da parte della giunta municipale, della Proposta di Bilancio 2022 da presentare al commissario che sostituisce il Consiglio comunale”. E’ il leader del movimento politico Civico4, Michele Mangiafico, a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sui conti di Palazzo Vermexio.
Lo scorso anno, il commissario approvò lo strumento finanziario il 10 marzo, acquisito il parere dei revisori dei conti. “Trovandoci adesso ancora alla prima stazione del percorso, ovvero l’approvazione della proposta della Giunta, è probabile che non verrà rispettato il termine ordinatorio, anche se non perentorio, del 31 maggio 2022”, ricorda Mangiafico.
Per l’ex vicepresidente del Consiglio comunale, a pesare sui ritardi sarebbero “molti nodi venuti al pettine”. E questi “nodi” sono contenuti nella deliberazione dello scorso ottobre, sugli “Equilibri di bilancio” del 2021. “Il commissario straordinario ha certificato un risultato di amministrazione negativo complessivo di -22.458.535,76 alla data del 31/12/2020. Un risultato che è già un giudizio politico severamente negativo per l’amministrazione comunale, che aveva trovato, al momento del suo insediamento un disavanzo di molto minore e che ha proceduto accumulando debiti al punto che, con la successiva Deliberazione n. 30 del 18 ottobre 2021, il Commissario ha accolto un’onerosa variazione di bilancio proposta dall’amministrazione per ripianare il disavanzo del 2020 e ha accertato il permanere degli equilibri di bilancio del Comune di Siracusa”.
Relativamente alle iniziative assunte per il recupero del disavanzo del Comune di Siracusa, “Civico4”
non nasconde le sue perplessità sull’annuncio “dell’ennesimo progetto speciale per recuperare 2 milioni di euro all’anno di evasione della Tari per ciascuno dei prossimi due anni. I ritardi nell’approvazione del Bilancio 2022 saranno forse da addebitare all’ennesimo ‘flop’ dell’ennesimo progetto di ‘riscossione’ e di recupero dell’evasione
dell’amministrazione comunale? Le notizie che vengono dalla cittadinanza parlano, piuttosto, di ‘cartelle
pazze’ che non potranno che infiammare ancora di più gli animi dei cittadini”, le parole di Mangiafico.
Il fronte Tari rimane caldissimo per l’amministrazione comunale. “Si continua a viaggiare con una differenza di circa 7 milioni di euro tra accertato e riscosso. Sul piano dei rifiuti, l’unica novità che i cittadini vedono solo le assunzioni della ditta appaltatrice che, immaginiamo, abbiano un costo per la collettività”, appunta Mangiafico.
E preoccupano anche gli accantonamenti da contenzioso. “Alla definizione in maniera transattiva del debito per la lite sulla Centrale del Latte, che va pagato e che sarà stato iscritto in bilancio, si aggiungono, infatti altre due grandi passività potenziali che l’Amministrazione gestisce con la tattica di prendere tempo per lasciare la ‘patata bollente’ a chi verrà dopo, ovvero il contenzioso con Igm e quello con la Regione Siciliana per il parcheggio Talete. Chiediamo – insiste Michele Mangiafico – una politica seria e responsabile e delle risposte agli interrogativi che abbiamo posto. Il timore che accompagna questo modo di gestire le casse comunali è che le partite del contenzioso possano aggiungersi sulla strada dei debiti accumulati per sancire il default”.