Avola verso le amministrative: si dimette il sindaco Luca Cannata. Le regionali nel futuro

L’8 maggio il sindaco di Avola, Luca Cannata, terminerà il proprio mandato, dopo 10 anni di amministrazione comunale ad Avola. Lo scorso lunedì 18 il primo cittadino ha presentato le proprie dimissioni davanti al protocollo generale del Comune. Per la legge, con due mandati consecutivi all’attivo non può ricandidarsi. L’ultima volta venne eletto con un consenso quasi plebiscitario. In attesa di definire quello che sarà il suo futuro politico, si prepara a sostenere la sorella Rossana, attuale deputata regionale e candidata proprio alla carica di sindaco di Avola.
“Con un pizzico di emozione – le parole del sindaco Cannata – ho concluso 10 anni di fatti e di impegno instancabile a favore della mia Avola come sindaco e continuerò a farlo con altri ruoli”. Le dimissioni presentate dal sindaco diventano efficaci ed irrevocabili trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione e sono un automatismo dettato dalla legge, affinché si possa presentare alle future elezioni regionali e nazionali che prevedono l’astensione dalla carica almeno 6 mesi prima. Dal 9 maggio dunque Luca Cannata sarà in campagna elettorale a supporto della sorella Rossana per le amministrative che avverranno il 12 giugno, e per le elezioni regionali e nazionali al fianco del proprio partito.




Catasto incendi, il territorio siracusano è in ritardo. Ficara: “Inutile battersi dopo il petto”

“Il catasto incendi è uno degli strumenti più efficaci per prevenire e contrastare un fenomeno odioso tanto quanto pericoloso. Diversi Comuni del siracusano, però, sono in ritardo con l’adempimento di legge e gli aggiornamenti previsti. A loro invio un mio nuovo appello affinchè provvedano per tempo”. A poche settimane dalla bella stagione e della purtroppo prevedibile emergenza incendi, il parlamentare Paolo Ficara (MoVimento 5 Stelle) sottolinea i ritardi di molti centri del siracusano, tra cui il capoluogo.
“Già nel mese di gennaio ho inviato, a mezzo pec, ai Sindaci dei comuni della provincia di Siracusa una nota per conoscere l’effettiva dotazione e aggiornamento del catasto incendi. Il Comune di Ferla lo ha istituito nel 2007 e aggiornato al 2020, Lentini mi comunica di averlo regolarmente aggiornato sin dal 2007. Dopo il mio sollecito di aprile anche Sortino, Buccheri, Pachino, Solarino, Cassaro, Noto e Rosolini hanno comunicato l’aggiornamento del Catasto comunale Incendi, quasi tutti al 2021. Parecchio in ritardo Noto, che con una delibera del 2022 ha aggiornato gli anni dal 2016 al 2020 e non ancora il 2021 in cui si sono verificati devastanti incendi. Mi auguro che gli altri Comuni siracusani che mancano all’appello abbiano solo avuto disguidi nel riscontrare i miei solleciti e che stiano facendo tutto quanto in loro potere e dovere. Rammento anche l’obbligo degli interventi di pulizia e bonifica dei terreni invasi da vegetazione, per rimuovere ogni elemento o condizione che possa favorire gli incendi”, le parole di Paolo Ficara.
Lo scorso novembre il governo è nuovamente intervenuto sul delicato tema con un decreto legge sul contrasto degli incendi boschivi. Ed ha introdotto un nuovo strumento a disposizione di Stato e Regioni, finalizzato all’aggiornamento tecnologico e all’accrescimento della capacità operativa nelle azioni di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, anche attraverso il tempestivo aggiornamento del catasto dei soprassuoli percorsi dal fuoco, integrando quanto già disposto della legge in vigore, prevedendo a tal fine un potere sostitutivo in capo alle Regioni. “Considerando le difficoltà delle amministrazioni comunali, si è inoltre prevista la possibilità per le stesse, di avvalersi, senza oneri per la finanza pubblica, del supporto tecnico messo a disposizione da ISPRA, mediante il Sistema nazionale di Protezione dell’Ambiente, o da altri soggetti muniti delle necessarie capacità tecniche”, ricorda il parlamentare pentastellato siracusano. Anche le sanzioni per chi appicca incendi, specie se i fatti sono commessi da coloro che svolgono compiti di prevenzione, sono state incrementate e introdotte specifiche pene accessorie. “Il catasto incendi – conclude Ficara – è uno strumento molto importante. Non ha senso battersi il petto e chiedere l’intervento dell’esercito dopo che le fiamme avranno nuovamente devastato il territorio. Ci sono gli strumenti di prevenzione e di repressione: vengano messi in campo”.




Elezioni amministrative, 5 Comuni al voto il 12 giugno: oggi l’indizione dei comizi

L’assessore regionale alle Autonomie locali, Marco Zambuto, ha firmato stamane il decreto di indizione dei comizi per le elezioni amministrative. Sono cinque i Comuni chiamati al voto in provincia di Siracusa, domenica 12 giugno. Si tratta di Avola (proporzionale, 24 consiglieri da eleggere, 31 sezioni), Canicattini Bagni (maggioritario, 12, 8), Cassaro (maggioritario, 10, 1), Melilli (maggioritario, 16, 12) e Solarino (maggioritario, 12, 8).
A essere interessati dalle consultazioni elettorali in Sicilia, in questa tornata, sono 120 Comuni: 107 con il sistema maggioritario (fino a 15 mila abitanti) e 13 con quello proporzionale (nei quali l’eventuale ballottaggio si terrà il 26 giugno). I consiglieri comunali da eleggere sono 1.520 e le sezioni elettorali che saranno costituite sono 1.747. La popolazione coinvolta è di 1.710.451 abitanti, di cui 900.823 anche per le elezioni dei presidenti di circoscrizione e dei Consigli circoscrizionali (657.561 a Palermo e 243.262 a Messina). Nella sola città di Messina si voterà anche per il referendum sull’istituzione del nuovo Comune “Montemare”, formato da dodici villaggi della fascia collinare e costiera tirrenica del capoluogo.
Le urne saranno aperte solamente domenica, dalle 7 alle 23. L’elettore – sia per il Consiglio comunale che per quello circoscrizionale – può esprimere una o due preferenze della stessa lista, ma di genere diverso: una femminile e una maschile. Il voto espresso per una lista si estende al candidato sindaco a essa collegato e non viceversa: il cosiddetto “effetto trascinamento”. Prevista anche la possibilità del “voto disgiunto”, che rende libero l’elettore di votare separatamente per un candidato sindaco e per una lista a questo non collegata. Le liste dei candidati a sindaco, al Consiglio comunale, a presidente di circoscrizione e al Consiglio circoscrizionale vanno presentate da venerdì 13 a mercoledì 18 maggio (alle ore 12).
Durante le operazioni di voto, sul sito istituzionale della Regione, saranno pubblicate tre rilevazioni (alle 12.30, 19.30 e 23.30) sull’affluenza degli elettori alle urne, con il raffronto dei dati rispetto alle ultime elezioni amministrative dei Comuni interessati.
Lo scrutinio avrà inizio dopo il completamento delle operazioni di spoglio delle schede relative ai cinque referendum sulla giustizia, che si terranno nello stesso giorno. I dati provvisori, man mano che verranno trasmessi dalle prefetture territorialmente competenti al dipartimento regionale delle Autonomie locali, saranno immessi sul sistema Idec (realizzato con la collaborazione dell’assessorato dell’Economia e della società Sicilia digitale), elaborati dal programma e pubblicati in tempo reale.
Si vota in due capoluoghi di provincia: Palermo e Messina, dove le consultazioni riguardano anche le 8 circoscrizioni di Palermo e le 6 di Messina. Alle urne anche altri grossi centri: Palma di Montechiaro e Sciacca, nell’Agrigentino; Niscemi, in provincia di Caltanissetta; Aci Catena, Palagonia, Paternò e Scordia, nel Catanese; Pozzallo e Scicli, in provincia Ragusa; Avola, nel Siracusano; Erice in provincia di Trapani.

foto dal web




Da Avola a Siracusa, passando per Rosolini e Priolo: fondi per le case popolari Iacp

Sono stati erogati alle Regioni 400 milioni di euro per gli interventi del Programma dì edilizia pubblica ‘Sicuro, verde e sociale’ finanziato dal Fondo Complementare al PNRR per un totale di 2 miliardi di euro. Firmato il decreto del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. “Alla Sicilia sono state assegnate risorse per 46,6 milioni di euro. Con questi fondi, possono essere avviate, anche in provincia di Siracusa, le procedure per l’avvio di una serie di interventi di riqualificazione degli edifici residenziali popolari, le cosiddette case popolari”, spiega il parlamentare siracusano Paolo Ficara.
“A dicembre dello scorso anno con il collega regionale Stefano Zito, abbiamo incontrato la presidente provinciale dello Iacp, Mariaelisa Mancarella, per avere un quadro delle situazioni più critiche, facendo tesoro delle segnalazioni dei residenti, e degli investimenti previsti. Dei 12 progetti esecutivi presentati dall’Istituto Autonomo Case Popolari di Siracusa al Ministero, molto dì questi potranno essere realizzati grazie a questo cospicuo contributo del governo”, rivela Ficara.
“Parliamo dì lavori di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico dì diversi edifici in provincia, da Avola a Canicattini, da Melilli a Rosolini e Priolo, senza dimenticare anche Siracusa. Con le risorse liberate ora dal governo, diventa finalmente possibile non solo migliorare le condizioni delle abitazioni e degli spazi urbani pertinenti – conclude Ficara – ma soprattutto migliorare la qualità della vita delle persone che vi abitano, costrette da troppo tempo a convivere con mille guasti”.




Waterfront Elorina, quel silenzio che preoccupa: “Cosa vuol fare davvero il Comune di Siracusa?”

Dopo l’entusiasmo iniziale, sulla vicenda della parziale smilitarizzazione della grande area dell’Aeronautica di Siracusa è caduto il silenzio. Eppure, lo scorso gennaio, le parole del sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè, avevano finalmente aperto alla storica occasione di tornare in possesso di una parte dell’area militare. Per farne cosa? Mille le idee, dalla viabilità ai servizi pubblici. Di concreto, però, ancora nulla.
Al punto che il parlamentare Paolo Ficara (M5s) si domanda se “il Comune di Siracusa vuole riqualificare via Elorina, attraverso la parziale smilitarizzazione della grande area dell’Aeronautica, o no?”. Il vicepresidente della Commissione Trasporti si dice “preoccupato” perchè “non si hanno notizie di passi avanti concreti del Comune di Siracusa”. Ficara rivela che “al Ministero della Difesa stanno ancora attendendo anche solo una comunicazione da Palazzo Vermexio. Anche solo l’indicazione di una volontà o di una proposta più o meno precisa su cosa fare di quell’area di cui si chiede la smilitarizzazione. E anche la città attende, speranzosa. Il tema, però, sembra essere sparito dall’agenda dell’amministrazione comunale. Ho sentito invece mille idee su realizzazioni possibili ed eventuali attraverso i fondi del Pnrr. Sorge il dubbio, allora, che si preferiscano ipotetiche e fantasiose prospettive al reale impegno per un obiettivo definito e raggiungibile, da cui può partire lo sviluppo della Siracusa si domani”, argomenta Paolo Ficara.
Non è una posizione isolata. Anche la parlamentare di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo, sottolinea come “sulla questione Idroscalo sembra calato un inquietante silenzio che somiglia al disinteresse”. Ricorda la visita di gennaio del sottosegretario Mulè a Siracusa, l’apertura verso la prospettiva di una smilitarizzazione dell’area e del recupero di una preziosa porzione di waterfront portuale alla pubblica fruizione. “Sembrava che una battaglia della città civile anche contro le amministrazioni del passato fosse stata finalmente vinta. Ma in questi tre mesi nulla è accaduto, non un segnale concreto sarebbe giunto dal Comune al Ministero della difesa, non un progetto, una ipotesi, una idea di recupero e riutilizzazione dell’aera, né pare che nella girandola di milioni vantati per i progetti del PNRR ci sia un accenno ad un investimento per l’area”, incalza l’ex ministro. “Più volte ho personalmente sollecitato il sindaco ad attivarsi in tal senso, ma stiamo ancora aspettando un qualche segno di vita. Sarebbe davvero imperdonabile che una grande opportunità come questa venisse sprecata. Signor Sindaco il recupero dell’idroscalo non è stata una vostra idea, è stata una battaglia della Siracusa che ama il proprio territorio. Quella Siracusa civile ha ottenuto una storica vittoria, non la trasformi una una sconfitta che sarebbe solo sua”, scrive in una nota Stefania Prestigiacomo, rivolgendosi direttamente al primo cittadino.
Anche Paolo Ficara ha invitato, “anche personalmente”, gli amministratori cittadini a dedicare maggiore impegno a questa vicenda. “Pur comprendendo le difficoltà, dalla carenza di personale ai tempi ristretti, grave sarebbe lasciarsi sfuggire questa storica occasione che va incontro ad uno dei maggiori desideri dell’opinione pubblica siracusana. Insomma, il Comune dica chiaramente se e cosa vuol fare per ottenere la già promessa smilitarizzazione di una parte della grande area dell’ex Idroscalo”.




Le scelte per il Pnrr, Fabio Granata replica a L&C: “Avete idee? Fatevi avanti…”

A Lealtà&Condivisione che ha chiesto maggiore apertura sulle scelte progettuali da collegare al Pnrr, risponde l’assessore Fabio Granata. “Su tutti i progetti abbiamo chiesto e chiederemo la collaborazione dei professionisti, degli Ordini professionali, dell’Università, dell’Associazionismo e abbiamo reso pubblica una pagina su tutti i progetti presentati e dei Bandi sui quali si lavora, in collaborazione con i dirigenti della amministrazione e con chi offre la propria competenza specifica. Un metodo collaborativo e aperto che dovrebbe essere sostenuto con proposte e entusiasmo, senza le solite stucchevoli parole in libertà”, scrive l’esponente della giunta Italia in una sua nota inviata alle redazioni. Nessun riferimento, però, ad una sorta di assemblea di concertazione tra forze politiche che potesse surrogare, almeno per il Pnrr, il ruolo e le funzioni del fu Consiglio comunale di Siracusa.
Sia come sia, per Granata non sussiste il problema lamentato dagli ex alleati che fanno riferimento a Giovanni Randazzo. “Avete idee, proposte, suggerimenti? Fatevi avanti e ascolteremo con attenzione e rigore, per il bene della città, tutte le idee, cosi come è nostro dovere”, specifica senza citare direttamente L&C. “Ma fatelo, anziché indugiare su presunti ritardi e polemiche basate veramente sul nulla”.




I piani del Comune di Siracusa per il Pnrr: “Serve più larga cooperazione”, dice L&C

Giovanni Randazzo, numero uno di Lealtà&Condivisione, ha seguito con attenzione la presentazione dei progetti del Comune di Siracusa per le varie missioni del Pnrr. Della conferenza stampa fiume del sindaco Italia, una cosa non è andata giù al movimento politico che, fino a pochi mesi addietro, era in giunta a sostegno dell’attività dell’amministrazione. “Ci rammarichiamo che non vi sia stato un maggior coinvolgimento delle forze politiche, presenti in numero sparuto, e presumibilmente neppure messe a conoscenza della presentazione”.
Da qui l’invito, rivolto al sindaco di Siracusa, affinchè eviti “la tentazione di andare avanti da solo”, resistendo così “al fascino fiero ed effimero di prescindere dagli altri e contare soltanto sui vicini”. Questo, per Lealtà&Condivisione, sarebbe “un atteggiamento proprio opposto alla larga cooperazione” che lo stesso Italia ha richiesto.
Potrebbe allora tornare utile una nuova riunione, questa volta aperta a tutte le forze politiche ed ai cittadini, una camera di conciliazione per collaborazioni, critiche e suggerimenti “ai fini della individuazione delle linee di intervento da prediligere”, mettendo a frutto “una modalità di ascolto tentata già in occasione del concorso al ruolo di Capitale della Cultura”. Un surrogato del Consiglio comunale, insomma.




Precari sanità assunti per il covid, proroga a Siracusa di solo un mese: “Pilatesco”

“Contratti capestro per il personale sanitario assunto a tempo determinato per l’emergenza Covid19”. Lo denuncia il parlamentare regionale della Lega, Giovanni Cafeo, che imputa all’assessorato regionale alla Salute le responsabilità sulle proroghe di appena un mese a medici, infermieri, Oss, psicologici, amministrativi, biologici ed Usca.
“La questione, insieme alla stabilizzazione dei precari con la legge Madia – dice il deputato regionale – è stata discussa in Commissione Salute, a cui non ha preso parte l’assessore Ruggero Razza ma il Capo di Gabinetto, ed è emerso un quadro molto chiaro: ogni Asp sta usando criteri, metodi e trattamenti diversi per colpa di una circolare assessoriale che concede discrezionalità ed eccessive responsabilità alle singole aziende sanitarie. Queste ultime, da una parte devono provvedere a far sottoscrivere i contratti e dall’altro hanno l’obbligo di tenere sotto controllo il bilancio”.
“Insomma, si registra un comportamento pilatesco – dice ancora Cafeo – da parte dell’assessorato regionale alla Salute, per cui appare assolutamente necessaria una nuova circolare che ridefinisca le regole di ingaggio, uguali per tutte le aziende sanitarie e che assegni allo stesso assessorato le responsabilità sulle questioni finanziarie e di bilancio. Da qui al 30 aprile, va trovata una soluzione. Non si può garantire una sanità efficiente con contratti mensili”.
Il parlamentare regionale della Lega, Cafeo, descrive una situazione allarmante per la sanità siciliana, che resta ancora sotto stress per mancanza di personale. Emblematico è il caso dei biologi a cui sono stati proposti contratti di pochissime ore.
“Ai biologi – spiega ancora Cafeo – sono state assegnate 24 ore mensili, il che è un’assurdità. Inoltre, è inconcepibile che i contratti per il personale sanitario si debbano rinnovare di mese in mese. La prossima scadenza è il 30 aprile mentre nelle settimane scorse, sempre in Commissione, l’assessorato alla Salute si era impegnato assicurando proroghe fino al 31 dicembre”.
Il parlamentare regionale della Lega afferma che se l’assessorato regionale non interverrà, la vicenda assumerà i contorni politici e sarà portata all’Ars.
“Ci aspettiamo da parte dell’assessore Razza – conclude Cafeo – la risoluzione del problema ma se non arriveranno risposte porteremo in aula, all’Ars, la questione, allo scopo di parlamentarizzare una vicenda che interessa da un lato la salute degli utenti e dall’altro le professionalità del personale sanitario, in prima linea nella lotta al Covid19. In quel modo, avremmo l’opportunità di verificare le modalità di gestione di questa vicenda, che sta assumendo aspetti grotteschi. Peraltro, i casi Covid19 sono tutt’altro che spariti, per cui la sanità siciliana rischia di trovarsi impreparata. E sarebbe davvero una beffa, visto che l’esperienza della pandemia qualcosa ci ha suggerito”.




Zona industriale, si accende la Regione: “Roma ora risponda su area di crisi complessa”

Il governo regionale chiederà un incontro urgente al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti per avere riscontri e richiedere interventi su alcune priorità che necessitano di risposte urgenti. Tra queste, la prima riguarda il dossier per l’Area di crisi industriale complessa del petrolchimico di Siracusa, presentato dalla Regione Siciliana l’anno scorso.
La situazione del polo produttivo, rispetto allo scorso autunno, si è aggravata viste le ripercussioni del conflitto in Ucraina sull’operatività di alcune imprese di grande rilievo all’interno dell’area industriale, come l’Isab (gruppo Lukoil).
Il presidente della Regione, Nello Musumeci, e l’assessore alle Attività produttive, Mimmo Turano, nel corso di un incontro al PalaRegione di Catania a cui ha partecipato anche il prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto, i rappresentanti delle aziende, dei lavoratori e degli Enti in cui ricade il comprensorio industriale hanno deciso di presentare istanza formale di risposta al governo di Roma.
«La Regione non si stanca di richiamare l’attenzione di un distratto governo centrale sulle emergenze del Polo siracusano ma ognuno – ha sottolineato il presidente Musumeci – faccia la sua parte per sollecitare il governo nazionale, a cominciare da sindacati e parlamentari siciliani di tutte le forze politiche. Certamente abbiamo il dovere di chiamare Roma alle proprie responsabilità. Ci attiveremo subito per capire perché il Mise ancora non si sia pronunciato sulla richiesta dell’area di crisi industriale complessa, ben oltre la scadenza dei termini. Al contempo, facciamo presenti le priorità su cui chiediamo a Roma di intervenire, a cominciare dalle garanzie per le linee di credito alle aziende del sito produttivo e dalle modifiche da apportare al provvedimento sugli extraprofitti, varato per calmierare le bollette dell’energia».
Nel suo intervento conclusivo, il presidente Musumeci ha annunciato la volontà del suo governo di varare, per la prima volta, un Piano di sviluppo industriale per la Sicilia, che tenga conto anche della prossima Programmazione dei fondi europei 2021-2027: «Uno strumento di pianificazione ma anche di orientamento, redatto con tutti gli attori del territorio e che tenga conto delle tappe e degli obiettivi sfidanti del nuovo contesto».
«Avevamo visto giusto nel richiedere il riconoscimento dell’area di crisi industriale – ha detto l’assessore Turano – ma adesso il quadro si è complicato. Andremo dal ministro Giorgetti per chiedere le risposte che attendiamo e fare presenti le richieste provenienti dalle aziende. Al Mise vogliamo fare comprendere quali effetti la situazione internazionale sta producendo sul comparto e che bisogna salvaguardare un sito produttivo che, sul fronte dell’energia, è sicuramente strategico sia oggi che in vista di una futura riconversione».
All’incontro erano presenti i rappresentanti delle imprese del polo industriale, i vertici di Confindustria Siracusa, dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl, dell’Autorità di sistema portuale del mare Sicilia orientale, dei Comuni del territorio.

Tra gli interventi da attuare nell’immediato, è stata evidenziata la necessità di prevedere una revisione del Pnrr, anche sulla tempistica, di modificare la norma sugli extraprofitti delle imprese energetiche, di una deroga temporanea all’utilizzo del gas sostituendolo con combustibili liquidi autoprodotti senza zolfo. Sostenuta anche l’opportunità di un intervento della commissione di vigilanza sulla sicurezza finanziaria che tranquillizzi gli istituti di credito sull’operatività delle imprese italiane con capitali russi, di un supporto alle aziende che subiscono di riflesso gli effetti delle sanzioni alla Russia. Infine, un’accelerazione da parte della Regione sui rigassificatori già autorizzati, ma non realizzati.

Sul tema interviene anche l’Ugl di Siracusa con il segretario Tonino Galioto e il rappresentante della Federazione Chimici, Peppino Furci, a margine dell’incontro al Palaregione di Catania a cui ha partecipato il segretario regionale Giuseppe Messina. “Il quadro di crisi energetica senza precedenti che ha colpito l’economia italiana ed anche il petrolchimico del siracusano-commentano Galioto e Furci-  per il duplice effetto della pandemia e della guerra russo-ucraina con le sanzioni attuate, rischia di far saltare la sostenibilità sociale sul territorio se non si interviene con celerità”. L’Ugl ha chiesto all’esecutivo regionale di “continuare a sostenere le ragioni economiche e sociali del territorio nei confronti del governo centrale perché la vertenza si complica sempre più ed è incomprensibile il silenzio del Mise rispetto ad un possibile scenario devastante per la Sicilia senza una seria azione, con misure immediate e di medio periodo, per salvaguardare un’attività strategica a livello nazionale”.




Il sindaco di Siracusa si dimette? “No. E non mi candido alle nazionali”

Da alcuni giorni, frequenti indiscrezioni davano il sindaco di Siracusa pronto a dimettersi per candidarsi in parlamento. A smentire questa eventualità, oggi, è lo stesso Francesco Italia. “Non mi dimetto e non mi candido alle nazionali. Basta vedere lo sforzo progettuale che stiamo mettendo in campo per il Pnrr e gli altri interventi di riqualificazione nelle aree della città che maggiormente ne avevano bisogno”, dice a SiracusaOggi.it.
“Non immagino di poter abbandonare l’amministrazione nelle mani di un commissario, anche se per pochi mesi”, aggiunge Italia. E spiega il motivo: “perché è un momento talmente delicato che ci fissa un imperativo etico, al di là di tutto. Siamo stati chiamati a guidare la città in un momento delicato, la pandemia prima e le opportunità del Pnrr ora. Lasciare in questo momento significherebbe non avere a cuore il bene e l’interesse comune”.