Avola verso le elezioni: Loreto incassa sostegno Udc e “designa” assessore Cecchi Paone e trov

Entra sempre più nel vivo la campagna elettorale ad Avola. Si muovono gli schieramenti e si definiscono nomi e alleanze. Da questo punto punto, una doppia mossa la piazza il candidato sindaco Corrado Loreto: l’ingresso nella sua coalizione dell’Udc e l’annuncio di Alessandro Cecchi Paone come assessore designato nella sua squadra di governo cittadino.
Il nome del giornalista, docente universitario e divulgatore scientifico, disponibile a ricoprire il ruolo di assessore alla cultura, ha attirato mille curiosità. Corrado Loreto preferisce non catalizzare tutta l’attenzione sul nome di Cecchi Paone e glissa con un generico “ne vedrete ancora delle belle”.
Politicamente più rilevante l’intesa trovata con l’Udc, ufficializzata nei giorni scorsi durante una conferenza stampa tenuta dai dirigenti provinciali del partito centrista, Carmelo Longo e Salvo Cutrali. “Il nostro progetto cresce e si arricchisce di contenuti – dice Loreto – aggregando sempre più pezzi di società in un gruppo eterogeneo che punta al governo della città con progetti e idee chiare, per una governance dinamica, laboriosa, connessa col territorio, che punta al miglioramento della qualità della vita di ognuno”.
E per accendere il dibattito politico cittadino, Corrado Loreto non disdegna una nuova pizzicata alla amministrazione uscente: “Negli ultimi dieci anni Avola ha espresso una evidente assenza di democrazia”.




Palazzolo, la protesta degli agricoltori: il M5s apre al confronto, “servono misure più nette”

Da giorni gli agricoltori e gli allevatori di Palazzolo Acreide stanno dando vita ad una manifestazione spontanea di protesta, contro la raffica di aumenti in particolare nel settore energia. La deputazione nazionale e regionale del Movimento 5 Stelle, con una nota, si dice “vicina agli imprenditori”. Le prime misure di contenimento dei costi “vanno nella direzione che avevamo richiesto: tassare gli extra-profitti di chi ha guadagnato in maniera spropositata con la corsa al rialzo dei prezzi, ridurre le accise con l’aumentato gettito Iva”, proseguono i deputati ed i parlamentari siracusani del M5s. “Per il settore nello specifico è previsto un credito di imposta per l’acquisto di carburante, la rinegoziazione dei mutui agrari e il rifinanziamento per 35 milioni del fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole. L’impatto di queste prime mosse, però, è ancora poco incisivo per imprese e famiglie. Serve fare di più”, spiegano i parlamentari siracusani Paolo Ficara, Filippo Scerra, Giorgio Pasqua, Stefano Zito, Pino Pisani e Maria Marzana.
“Come ha già detto il presidente Giuseppe Conte, è un primo passo ma ancora timido rispetto a quanto in realtà serve. Per questo continueremo il nostro pressing in aula e nel governo, per convincere della necessità di azioni coraggiose per tutelare le famiglie e le imprese del nostro Paese. Dovesse essere necessario, è il caso di prospettare uno scostamento di bilancio per proteggere i cittadini e gli imprenditori. Siamo vicini agli agricoltori ed allevatori in protesta e disponibili ad un confronto per raccogliere le loro istanze, prospettare le misure allo studio del governo e ragionare insieme di quelle ulteriori, eventualmente necessarie”.




Imprese siciliane “danneggiate” dalla guerra, la Regione promette ristori

«La Regione Siciliana è pronta a intervenire, da subito, per limitare le conseguenze economiche che il conflitto in corso in Europa sta già producendo sulle imprese dell’Isola». Lo ha detto il presidente Nello Musumeci, incontrando a Palazzo Orleans i vertici di Confidustria Sicilia: il presidente Alessandro Albanese e i vice Antonello Biriaco e Gregory Bongiorno. Presenti alla riunione anche gli assessori all’Economia, Gaetano Armao, alle Attività produttive, Mimmo Turano, e alle Infrastrutture, Marco Falcone, con i dirigenti generali dei dipartimenti e il presidente dell’Irfis Giacomo Gargano.
«Non abbiamo avuto – ha detto Musumeci – neanche il tempo di uscire da due anni di pandemia che siamo entrati in economia di guerra. Abbiamo il dovere di ascoltare il grido di allarme che arriva dalle imprese e l’appello di Confindustria non ci coglie, comunque, impreparati. Le centinaia di migliaia di imprese dell’Isola rappresentano la fonte di ricchezza del nostro territorio e come già fatto in passato – e come riconosciuto anche oggi anche dai vertici di Confindustria – il governo della Regione continuerà a lavorare a favore del tessuto imprenditoriale».
I rappresentanti delle imprese hanno evidenziato un esponenziale e insostenibile incremento del costo delle materie prime, la difficoltà nell’approvvigionamento, l’aumento degli oneri per la fornitura di energia, il rincaro del prezzo dei carburanti.
Il governo Musumeci, tramite l’assessorato all’Economia e con le iniziative degli assessorati alle Infrastrutture e alle Attività produttive, ha già stilato una sorta di decalogo di interventi che è possibile attivare nel breve e medio periodo. Primo fra tutti mobilitare tutte le risorse finanziarie disponibili, soprattutto extra regionali, per orientarle a favore della “nuova crisi”. Regione e Confindustria hanno concordato che le priorità riguardano: la decontribuzione del costo del lavoro, la proroga della moratoria dei mutui e la revisione del prezzario nel campo dei lavori pubblici.

«Finalmente – ha detto Albanese, che ha ringraziato Musumeci per la sensibilità e la celerità dimostrata nel convocare la riunione – c’è un sentire comune. Difendendo gli interessi delle imprese difendiamo il territorio. La decontribuzione del costo del lavoro favorisce tutte le aziende e può portare, nell’immediato, a un risparmio del 20% degli oneri di ognuna delle settecento mila aziende private che operano nell’Isola e che rappresentano il traino dell’economia».




Cittadella dello Sport, caos gestione: il Pd attacca Palazzo Vermexio, “immobilismo”

Dopo Italia Viva, anche il Pd di Siracusa si mostra fortemente critico con l’amministrazione comunale per la gestione della vicenda Cittadella dello Sport. Qualche giorno fa, cancelli della struttura sportiva chiusi e squadre giovanili rimaste fuori, nell’impossibilità di disputare l’incontro in programma. “Un caso molto grave di sport negato di cui l’amministrazione comunale porta la responsabilità”, attaccano il segretario provinciale, Salvo Adorno, e il cittadino, Santino Romano. “Non ci eravamo sbagliati, purtroppo, quando, in un comunicato di qualche settimana fa, avevamo denunciato il rischio del caos gestionale nel principale complesso impiantistico pubblico della città, caos imputabile all’immobilismo del sindaco Italia e dei vari assessori allo Sport che si sono succeduti in questi anni”.
Dal Pd ricordano che a maggio dello scorso anno, “nel corso di un incontro turbolento con le associazioni sportive che fruiscono delle strutture sportive, Francesco Italia aveva annunciato il passaggio dalla gestione privata a quella pubblica della Cittadella”. Tra settembre ed ottobre, la formale risoluzione della convenzione “con conseguente revoca al Circolo Canottieri Ortigia dei poteri gestionali. Da quel momento il Comune – continuano Adorno e Romano – è diventato ipso facto il nuovo gestore e dunque responsabile dell’apertura e chiusura degli impianti, della loro manutenzione, della riscossione delle tariffe, eccetera. Invece l’amministrazione Italia si è completamente disinteressata della Cittadella, lasciando decine di associazioni sportive nell’incertezza, al punto che esse non corrispondono più le tariffe, non sapendo a chi versarle”.
Al momento, nessuna presa di posizione ufficiale da parte dell’amministrazione comunale. “E noi continuiamo ripetutamente a sollecitare gli amministratori comunali ad organizzare la gestione in house della Cittadella, coerentemente con l’impegno pubblicamente assunto dal sindaco. Ma ci siamo trovati difronte ad un muro di gomma”.




Pesaro capitale della cultura, Granata: “Non sorpreso, scelta di geopolitica”

L’assessore alla cultura del Comune di Siracusa, Fabio Granata, affida ai social il suo commento sulla proclamazione di Pesaro quale capitale italiana della cultura per il 2024. “Sono dispiaciuto ma non sorpreso poiché conosco i criteri geo-politici che vengono applicati fin dalla prima edizione”, scrive Granata, una delle principali anime alle spalle del progetto di candidatura di Siracusa. La geopolitica sarebbe legata ad una sorta di rotazione dei territori nella selezione di una città che possa sempre toccare una parte regionale nuova del Paese. Oltre ad equilibri politici sempre presenti. Detto questo, il progetto di Pesaro è stato ben presentato ed è molto valido.
A proposito di progetti, “resta quello bellissimo, realizzato grazie alla passione della parte migliore della Città, delle Istituzioni e dell’Associazionismo. Lo porteremo avanti con ‘passione e furore’, come siamo abituati a fare in ogni occasione e ad ogni angolo affrontato in politica e nella vita”, rivendica l’assessore alla cultura. E per consolidare il suo sentire, Granata rilancia: “Evviva la nostra ‘Città d’Acqua e di Luce'”.




Cittadella dello sport, Garozzo: “Comune imbarazzante nella gestione della vicenda”

“L’amministrazione comunale sta distruggendo anche quello che di buono si era fatto alla Cittadella dello sport”. Giudizio tranchant, vergato dall’ex sindaco Giancarlo Garozzo. L’esponente regionale di Italia Viva non le manda a dire e già da diverso tempo ha assunto, con tutto il partito, un atteggiamento di forte critica verso l’operato della giunta Italia. “Non volendo entrare nel merito del contenzioso tra gestore e Comune, non si capisce come l’ente possa revocare la gestione al privato e al contempo non pensare a come gestire l’impianto. Roba a dir poco imbarazzante e senza alcuna logica, soprattutto se questo prevede il congelamento da parte dei fruitori del pagamento a chi ne ha la ‘custodia’. Chi dovrebbe garantirne la fruizione? Chi dovrebbe pagare le pulizie e chi le manutenzioni ordinarie? Silenzio totale sulla Cittadella, nel caos voluto scientificamente dall’amministrazione comunale”, scrive Garozzo sui suoi canali social.
“Non si capisce questo atteggiamento a cosa porti: da mesi una situazione catastrofica, ma sembra quasi che il problema sia solamente dei fruitori e l’amministrazione comunale con a capo il sindaco si atteggi sempre più a Ponzio Pilato. Ora, non domani, deve essere chiaro chi gestisce la struttura, chi deve garantire il corretto funzionamento, chi apre i cancelli e chi riscuote le quote”, il messaggio del renziano Garozzo.




Prodotti tipici e tradizioni, una legge per il registro regionale delle Deco

C’è la firma della deputata regionale avolese, Rossana Cannata, sulla legge approvata oggi dall’Ars e che istituisce il registro telematico regionale dei Comuni e dei relativi prodotti a denominazione comunale De.Co. “Questo strumento consentirà in modo semplice ed efficace di valorizzare al meglio la cultura e le tradizioni dei territori siciliani”, commenta poco dopo l’approvazione.
La componente della commissione Attività produttive aggiunge: “Il registro è pensato come un documento all’interno del quale vengono iscritti i Comuni siciliani e le relative produzioni De.co agroalimentari, enogastronomiche e artigiane proprio per assicurarne la massima visibilità e promozione sia singolarmente sia a livello di sistema Sicilia. Le De.co. attribuite dai Comuni, a seguito di delibera del consiglio comunale, hanno infatti l’obiettivo di tutelare l’identità locale legata al mondo agricolo o alla pesca, i piatti della tradizione, l’artigianato, rispetto al fenomeno della globalizzazione che ci uniforma nel gusto e nell’alimentazione. Si tratta, quindi, a livello regionale di una rilevante mappatura per consentire ai turisti, ma anche ai cittadini siciliani, di conoscere e apprezzare le specificità culturali e storiche”.
.Rossana Cannata conclude: “Sono molto soddisfatta del via libera alla legge a mia firma perché permetterà di incentivare la conoscenza, la diffusione e la trasmissione dei saperi e dei sapori Made in Sicily, divenendo un elemento attrattivo da un punto turistico nonché volano di sviluppo del tessuto produttivo locale”.




Nasce “Idea”, nuovo movimento politico: Carianni e Spada tra i fondatori

Nasce un nuovo movimento politico. Si chiama Idea ed ha come fondatori il sindaco di Floridia, Marco Carianni, l’ex coordinatore provinciale di Italia Viva, Tiziano Spada. “E’ un progetto politico trasversale, che mira a intercettare le esigenze dei cittadini per trasformarle in risposte chiare e inequivocabili, puntando alla crescita e al miglioramento del sistema”, spiega la nota con cui viene presentato il movimento.
Sabato scorso la nascita ufficiale di Idea, con la convention dell’assemblea costitutiva nel salone dell’Ippodromo del Mediterraneo di Siracusa.
“Occorre assumere un atteggiamento diverso rispetto a quello che ha utilizzato la politica tradizionale – ha sottolineato Tiziano Spada, coordinatore del movimento – puntando su un’azione pedagogica nei confronti dei cittadini che li porti a non considerare più tutti gli attori della politica uguali. Se non riusciremo a far affermare questo principio e a sfatare il mito che tutti i politici sono ladri e corrotti, avremo già perso in partenza. Saranno le elezioni a decretare vinti e vincitori delle azioni politiche che si stanno portando avanti e non di certo noi. Quello che invece vogliamo fare è approcciarci alle cose concrete, avere un’idea di città, un’idea di impegno politico, un’idea di sviluppo del territorio e di risoluzione delle problematiche dei cittadini”.
Idea, nato dalla riflessione tra società civile, professionisti e istituzioni, è un movimento già radicato in 15 comuni della provincia di Siracusa, in cui nelle prossime settimane verranno inaugurate le sedi. Ed è presente a Messina, Catania, Enna e Palermo. In tal senso, oltre al sindaco di Floridia Marco Carianni, sabato erano presenti – e hanno arricchito la discussione – anche Nicolò Saetta (Siracusa), Antonio Giannone (Rosolini), Pietro Salvaggio (Pachino), Remon Karam (Augusta), Stefano Dell’Arte (Pachino) e Vincenzo David (Melilli), oltre a consiglieri comunali e assessori dei diversi comuni. Nei prossimi giorni il coordinamento renderà note le modalità di iscrizione al movimento e il calendario delle attività future.
“Siamo convinti – ha detto Marco Carianni – che in politica, come nella vita, esistano le mele marce ma anche tante persone perbene. Per questo motivo, queste devono combattere insieme per affermare i valori e i principi che oggi sembrano poco impregnare il quadro politico regionale. Non ci è consentito di abbandonarci alla rassegnazione, perché abbiamo un dovere chiaro e dai contorni ben definiti: dobbiamo combattere e sacrificare tutte le energie di cui disponiamo affinché ci sia ancora una speranza, e che questa terra meravigliosa possa essere governata in sintonia con le reali esigenze dei suoi cittadini. A Floridia, un anno e mezzo fa, abbiamo iniziato un percorso in controtendenza con il passato. Il nostro obiettivo è di estenderlo nella provincia di Siracusa e nelle altre province siciliane: alle visioni e alle idee devono seguire fatti e azioni concrete”.

Didascalia foto: Idea2 (Marco Carianni); Idea3 (Tiziano Spada)

Alberto Gervasi
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Cimitero di Siracusa, Civico4 attacca. Mangiafico: “dall’amministrazione solo slogan”

Le opposizioni rumoreggiano dopo la conferenza stampa del sindaco di Siracusa dedicata al cimitero. Forte critica è stata espressa, nei giorni scorsi, da Enzo Vinciullo (Lega).E non è tenero, nel giudizio, neanche il movimento Civico4. “Vanagloria e supponenza da parte dell’attuale Amministrazione comunale, quando il primo cittadino ha snocciolato cifre e dati sul cimitero comunale, partendo dal mutuo di 400mila euro che ha permesso l’ammodernamento dell’impianto idrico e fognario. Una buona notizia, si potrebbe dire. Eppure poco o nulla c’è da sorridere”, si legge nella nota politica del movimento guidato da Michele Mangiafico.
“L’intervento sul cimitero – spiega Civico 4 – è stato annunciato dall’amministrazione comunale nelle seguenti date rinvenibili con una ricerca su internet: 15/11/2018 (presentazione del bilancio 2019), 21/08/2019 (a valle della seduta sul rinnovo delle concessioni cimiteriali), 31/10/2019 (conferenza stampa sul bilancio 2019), 09/02/2020 (altro annuncio del primo cittadino), 09/03/2022 (annuncio dell’inizio dei lavori)”. E poi c’è quello che Civico4 definisce “il lato nero di questa vicenda”, e cioè “l’ulteriore indebitamento per i cittadini nonostante abbiamo già per la gran parte versato in un quinquennio 6 milioni di euro a vario titolo attraverso il Cimitero, cosa questa davvero che non accadeva da mezzo secolo di politica”.
Secondo gli studi di Civico 4, i sei milioni di euro sono frutto dei conti ai bilanci del periodo 2019-2023. “Leggendo il P.e.g. 2021, a pagina 142, il capitolo 5521, denominato ‘proventi da concessioni di beni cimiteriali’, rintracciamo, come somme in entrata, 420 mila euro accertati nel 2020, 1 milione di euro previsti nel 2021, di cui 700 mila già in cassa, e 1 milione di euro per ciascuna annualità, nel 2022 e nel 2023. Dal bilancio 2020, invece, rintracciamo reversali (soldi già in cassa) per il 2019 sullo stesso capitolo pari a 1.646.524,81 euro. Alle entrate di questo capitolo, vanno sommate le entrate di un secondo capitolo, che riguarda i ‘servizi cimiteriali’, ovvero il capitolo 8200, dove abbiamo reversali nel 2019 per 132.839,00 euro, cui vanno aggiunte le seguenti somme tratte dal Peg 2021: 210 mila euro nel 2020, 181 mila euro nel 2021 (di cui 150 mila in cassa), 181 mila euro previsti nel 2022 e nel 2023. Infine, vanno aggiunte le entrate relative ai “diritti di segreteria su atti cimiteriali”, relative al capitolo 5415, dove troviamo nel 2019 reversali per 25.487,85 euro, cui vanno aggiunte le seguenti somme tratte dal Peg 2021: 30 mila euro nel 2020, 30 mila euro nel 2021 (di cui 15 mila in cassa), 30 mila euro previsti nel 2022 e nel 2023. L’amministrazione comunale che attualmente governa la città di Siracusa, nel quinquennio 2019-2023, ha disposto e disporrà complessivamente dalle tasche dei siracusani per nuove concessioni cimiteriali, rinnovo delle concessioni esistenti, servizi cimiteriali e diritti di segreteria di poco più di 6 milioni di euro”.
Altra “operazione verità” da parte dell’amministrazione comunale nei confronti dei cittadini, secondo il movimento, dovrebbe riguardare la spiegazione del motivo per cui “nulla si è mosso da un anno e mezzo a questa parte, fino alla conferenza stampa del 9 marzo, ovvero il fatto che, trattandosi di una zona SIN, sono stati fatti dei sondaggi che hanno rilevato un alto grado di inquinamento del terreno, per cui è stata richiesta e inoltrata al Ministero dell’Ambiente una dettagliata relazione, mentre nel frattempo crescevano i prezzi dei materiali. Di tutto questo, nessun comunicato né conferenza da parte della classe dirigente del Vermexio. Siete proprio sicuri, signori Soloni, che la ditta incaricata non rinuncerà all’appalto a fronte dell’aumento esorbitante dei prezzi?”
Ultimo passaggio critico: che fine ha fatto il progetto del nuovo cimitero? “L’amministrazione non ha fatto neanche un passo avanti verso la realizzazione del nuovo Cimitero, per il quale la modalità del ‘progetto di finanza’ avrebbe alleggerito il Comune sia in fase di realizzazione sia in fase di mantenimento. Come mai? Perché, anche in questo caso, nessuna informazione e nessuna trasparenza verso la cittadinanza? Eppure, è noto anche alle pietre che il nuovo Cimitero risolverebbe tutti i problemi attuali, dalla sporcizia alla mancata manutenzione, dall’assenza di posti liberi all’incuria in cui versa la zona monumentale. Invece, negli ultimi tre anni è stato cambiato molte volte il responsabile unico del procedimento e, di fatto, non si è mossa una carta a partire dal completamento delle procedure di esproprio dei terreni. Da quasi quattro anni, nel Documento Unico di Programmazione allegato al Bilancio dell’Amministrazione comunale viene ripetuta sempre la stessa frase: ‘E’ in fase di sottoscrizione il contratto per la realizzazione del nuovo cimitero di Siracusa’. Ma ci prendete in giro?”, conclude Mangiafico.




Reti idriche, perso finanziamento: Zappulla, “Bocciatura grave, sindaci recuperino”

La notizia dell’esclusione dei progetti per la riqualificazione della rete idrica dai finanziamenti previsti dal Ministero delle Infrastrutture “è di una gravità inaudita e non può passare nel silenzio dei più”. Lo dichiarano Pippo Zappulla e Antonino Landro, rispettivamente segretario regionale e provinciale di ArticoloUno.
“Il tema è troppo importante per limitarci a cercare i responsabili da additare ma certo se il Ministero ha ritenuto di non accogliere i progetti per 30,4 milioni di euro – affermano Zappulla e Landro – qualche errore, qualche ragione ci deve essere pure. Non è, quindi, inutile che si sappiano i problemi, i limiti e i ritardi che lo hanno determinato anche perché se l’Ati pensa di presentare ricorso è bene che si conoscano le ragioni su cui si ritiene di fondarlo. Ed è bene precisare che parliamo di uno dei servizi più delicati e più arretrati della nostra provincia; perché riqualificare la rete idrica della nostra provincia non è solo un problema di perdita già grave di un finanziamento ma attiene alla possibilità concreta di intervenire per ammodernare una rete in condizioni difficili e in taluni casi disastrose, con l’obiettivo di elevare la qualità di uno dei beni più importanti per la vita delle persone e delle famiglie”.
Zappulla si rivolge ai sindaci e, in particolare, a quello della città di Siracusa che è a capo dell’Ati. “Convochi una Assemblea Pubblica aperta anche al contributo delle forze sociali e politiche per comprendere le ragioni della bocciatura e, possibilmente, provare a trovare le giuste azioni per recuperare le risorse e i progetti”.
La spiegazione circa il mancato accoglimento dei progetti siracusani la offre il parlamentare del M5s, Paolo Ficara. “L’Assemblea Territoriale idrica di Siracusa (insieme a Trapani e Messina) è rimasta fuori da questo primo finanziamento rivolto al Sud. Non è ancora in regola con l’iter di riordino dei vari ambiti territoriali idrici e con l’individuazione di un unico gestore di piano d’ambito provinciale. Proprio lo scorso novembre l’ATI aveva approvato il Piano d’ambito e preso atto dello statuto dell’Azienda speciale consortile, ma ad oggi non tutti i consigli comunali hanno deliberato l’approvazione dello Statuto, così da renderlo efficace. Mancherebbero all’appello Portopalo, Carlentini, Melilli e Palazzolo. Quest’ultimo Comune -aggiunge il parlamentare del M5S – è anche protagonista di ricorsi per la gestione autonoma del servizio e però rischia di tenere ancora fuori l’intera provincia da questi importantissimi finanziamenti. Un rischio che non ci possiamo permettere, alla luce anche dei dati che vedono la provincia di Siracusa al 64% di dispersione di acqua potabile in rete”.